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Benvenuto nel magnifico mondo di Peppa pig! Io sono Peppa Pig! *indica Aster* E lui è il mio fratellino George Aster! *indica Pavona* Questa è MamminaPav *indica Dogma* E questo è DogPapà! *oink*
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Non guardarmi male xD Benvenuto! Ti troverai bene! -
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Grazie Aster! ^^
Ecco la poesia tradotta:SPOILER (clicca per visualizzare)Negli occhi cupi nessuna lacrima
Siedono al telaio e digrignano i denti:
Germania, tessiamo il tuo lenzuolo funebre
Tessiamo dentro tre maledizioni -
Tessiamo, tessiamo!
Maledetto Dio, che abbiamo pregato
Nei freddi invernali e nelle carestie
Abbiamo pregato, sperato e aspettato
Ci ha schernito, burlato ed ingannato -
Tessiamo, tessiamo!
Maledetto il re, il re dei ricchi
Che non ha potuto ammorbidire la nostra miseria
Egli ha spremuto da noi l'ultima monetina
E ci lascia fucilare come cani -
Tessiamo, tessiamo!
Maledetta la patria
Dove prosperano solo la vergogna e l'infamia
Dove ogni fiore si spezza presto
Dove il verme si ristora di putrefazione e marciume -
Tessiamo, tessiamo!
La spola vola, il telaio scricchiola
Tessiamo con solerzia giorno e notte -
Vecchia Germania, tessiamo il tuo lenzuolo funebre
Tessiamo dentro tre maledizioni
Tessiamo, tessiamo!
E un'ultima cosa:SPOILER (clicca per visualizzare)Perché a Milù date un sacco di pollici verdi e a me mai nessuno? -
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Salve a tutti
Dopo un po' di tempo ho ripreso a scrivere e quello che ho fatto è stata una cosa un po' particolare; ho cercato di rendere in prosa una poesia, in questo caso una poesia di Heinrich Heine, incentrata sulla rivolta dei tessitori della Slesia avvenuta nel 1843 contro la diffusione dei macchinari tessili che iniziavano ad essere ingombranti e sostituti degli operai. Heine non mostra la loro rassegnazione, quanto piuttosto la loro rabbia repressa a forza, mentre sono costretti a continuare il loro lavoro.
Qui trovate le parole originali della poesia arrangiate da un gruppo folk tedesco ( )
E qui c'è il mio testo. Non mi sono dilungata troppo proprio per non tradire la relativa lunghezza della poesia, inoltre ho cercato di riprendere alcuni elementi della poesia di Heine, come le tre maledizioni lanciate dai tessitori. Spero possa piacervi, anche se è un testo un po' particolare
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L'arcolaio era in un angolo. Hans lo faceva muovere; il piede batteva a terra e il filo di lana biancastra, grezza, si dipanava tra le sue dita.
I telai scricchiolavano. Non una parola. C'era il puzzo dei colori, lì dentro.
I sospiri delle navette rompevano il silenzio. Scivolavano da un lato all'altro dell'ordito come slitte di cani, ma senza le risate dei bambini.
Il filato della trama si srotolava e allora il pettine si abbassava con un colpo secco, dipanando i fili con le zanne di legno.
L'apertura del passo era uno schiocco duro, come di fauci rabbiose; l'intreccio vi sgusciava nel mezzo e il tessuto veniva compattato, i fili costretti, tesi come il cordone di un ladrone impiccato per fame.
Nessun conforto ad asciugarne il sudore.
La passina, il piccolo uncino di ferro, dritto a penetrare nella carne del tessuto, nelle maglie dei licci, nelle fessure strette del pettine, nel cuore del re.
La trama si srotolava, avvolgeva l'ordito, bendava i fili, stringeva la tela, soffocava il collo della falsa Germania e si preparava a tesserne il sudario.
L'arcolaio cigolava, svolgeva la lana. Il piede picchiava a terra, dettava il ritmo della marcia e dei pensieri.
La spola volava e il telaio scricchiolava, notte e giorno.
Il crocifisso aveva saziato la fame del focolare.
Il viso del Cristo sofferente si scioglieva, tra le scintille, i chiodi si fondevano, le bestemmie erano ingoiate.
Wir weben.
Wir weben. -
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Grazie! XD -
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Io sono ancora a 66 -
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Deve avere pregi e difetti. Non riuscirà mai a risultare simpatico a tutti, come, d'altronde, succede con una persona reale Studia chi ti circonda. -
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A me è piaciuto un botto! *-* Davvero ben calibrate le scene, i dialoghi e le descrizioni. Un ottimo lavoro in ogni senso! ^^ -
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Appena riesco, passo -
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E a darmi +1 per le mie risposte! u.u -
.CITAZIONEbarbuto rabbino
dal naso aquilino,
Ehi, ehi, ehi. -
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Mmm. Trippa! XD -
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Marco che gira per il mercato praticamente semi-deserto, magari in una brutta giornata, dove il cielo è scuro e in lontananza si sentono i primi tuoni. [anche il background fa la sua porca figura e aiuta nel suggestionare il lettore ]
Fallo osservare attorno. Magari si scontra con una donna e le fa cadere tutti i soldi che teneva in un piccolo sacchetto. Lui si scusa, lei risponde malamente e si allontana di fretta. Questo suo comportamento lo insospettisce e lo spinge a seguirla con lo sguardo, scoprendo che vende tutto ciò che ha per comprare viveri.
Insomma, fagli vivere questo mercato e questi bassifondi.
Magari qualche mendicante che gli chiede aiuto, aggrappandosi alle sue gambe o ai suoi abiti.
Questi sono spunti. Spero di averti aiutato -
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Bell'idea! ^^
Ambientazione che si avvicina molto alla fine e al crollo dell'impero romano. Può essere un periodo piuttosto abusato, soprattutto se pensi ai libri di Manfredi e co. Però potrebbe venirne fuori qualcosa di intrigante.
Personalmente non amo particolarmente questo periodo storico, però mi piacerebbe leggere presto qualcosa di tuo.
Solo una cosa: non è ben chiaro cosa farà durante la storia il protagonista. Combatte? Perché deve salvare la figlia? (perdonami, forse non ho letto attentamente io ^^)
A parte questo, ti incoraggio ad andare avanti per vedere cosa succede! -
.CITAZIONEGratiosa Jesse, pel lo di tuo abbietto timor de la di carne suiina io, lo tuo sovrano Chelepo, ti nomino guarda de li suiini. Lo tuo compito sarà protegger i loro diritti, overo uno: lo diritto di ingrassare pel entrare nella regal cucina.
Guardia dei Suini? D: D: D:SPOILER (clicca per visualizzare)Noooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!
O. -
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Chiacchiera Anche se chiacchiere e parole, più o meno, si equivalgono.