Scrittori della Notte: liberi di scrivere

Posts written by Alan S.

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    Mi trovo completamente d'accordo con l'autore dell'articolo, e ti ringrazio per avermelo segnalato.

    Il bello è che negli ultimi tempi, dopo aver iniziato a scrivere il mio primo romanzo, mi sono trovato a riflettere molto sulle differenze di stile tra i classici e i contemporanei. Il mio autore di riferimento, quello che mi ispira di più (e che tendo a imitare, seppur involontariamente), è Mark Twain; stiamo parlando del padre della letteratura americana, ma se giudicassi Tom Sawyer con il metro stabilito dagli attuali espertoni di scrittura, dovrei imputargli tutta una serie di difetti... In alcuni punti si permette di interrompere la narrazione per esprimere giudizi personali, e quando punta il dito verso un cattivo comportamento lo fa con un'abbondante dose di sarcasmo e autoironia (probabilmente per distinguersi da autori più seriosi, che moraleggiavano senza ritegno nei libri per ragazzi).

    Tornando al tema dell'articolo, sono felicissimo che Mark Twain mi prenda per mano e mi spieghi cosa frulla nella testa dei personaggi, oltre a mostrarne le azioni; e sono perfino felice che mi indichi - con sottigliezza, s'intende - dove trovare il lato comico di un evento apparentemente serio. Non lo accetterei da uno scalzacani; ma da un grande autore, eccome se lo accetto.

    Inoltre, apprezzo moltissimo la sobrietà di stile, la pulizia formale dei classici. Sembra che tra gli autori contemporanei ci sia la voglia di stupire a tutti i costi con effetti speciali, di reinventare ogni volta il linguaggio, di colpire il lettore con la forma invece che con la sostanza; e mi viene il sospetto che tutto questo affannarsi nell'innovare sia un modo per mascherare un problema semplice e fondamentale: la storia dovrebbe regnare sovrana, e oggi non leggiamo più storie interessanti.
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    CITAZIONE (Françoise @ 22/3/2019, 21:57) 
    Amo scrivere,raccontare, inventare storie,ma purtroppo sono una principiante.

    Come tanti di questo forum, me compreso ;) Benvenuta Françoise (come Oscar Françoise de Jarjayes?)
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    CITAZIONE (Matteo Del Piero @ 21/2/2019, 11:50) 
    Tranquillo, è un pezzo risalente a molti anni fa, è pieno di sbavature :)
    Nell'editing del romanzo quella parte è completamente sparita, perché ho affinato bene le regole della narrazione in prima persona e anche perché stilisticamente non mi piaceva molto presentare il mio protagonista in quel modo. Grazie per il commento e scusa il ritardo :D

    Figurati, grazie a te per la risposta ;) Comunque capisco benissimo... ogni volta che torno su un testo dopo averlo lasciato decantare a lungo (a volte anche per mesi) trovo una quantità spaventosa di difetti, frasi superflue e varie ingenuità. Meglio così, significa che nel frattempo si è migliorati!
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    Ciao Matteo! In attesa di proseguire la lettura, ti faccio un appunto riguardo l'inizio del romanzo (cerco sempre di criticare gli aspetti tecnici più che i contenuti) ;)

    Quando scrivi

    CITAZIONE
    I miei capelli castani scuri, quasi completamente neri, cadevano sulla mia fronte corrucciata e toccavano le folte sopracciglia. Gli occhi castani scrutavano ogni millimetro del vuoto.

    è evidente che tu abbia una gran voglia di caratterizzare fisicamente il tuo protagonista (e di farlo il prima possibile), ma non credo sia necessario in questo genere di romanzo, specialmente uno narrato in prima persona. Nessuno parla di sé descrivendo il colore dei capelli e degli occhi, a meno che non abbia una ragione specifica per farlo... e in ogni caso quando si narra in prima persona è meglio favorire l'immedesimazione del lettore nel protagonista (cosa che risulta più difficile se ci viene subito chiarito il suo aspetto esteriore). Ti suggerirei di inserire queste informazioni in maniera più graduale e naturale, per esempio attraverso il dialogo con altri personaggi.
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    Dopo una prima lettura, devo dire che mi sento un po' disorientato per la girandola di avvenimenti, personaggi, luoghi, salti temporali... pare quasi l'equivalente letterario di una sostanza allucinogena :wacko:

    Esprimo il mio personalissimo giudizio, partendo dai lati positivi: mi sembra che tu abbia un certo talento per le metafore, e una buona padronanza della lingua. Questi pregi risaltano soprattutto all'inizio del romanzo, quando descrivi il mondo racchiuso nella tenda da campeggio (trovo sia di gran lunga la parte più suggestiva). Il tuo modo quasi distaccato di descrivere eventi orribili è molto adatto al materiale trattato, e accresce l'inquietudine del lettore, più di quanto non farebbe un eccesso di svolazzi poetici.

    Non starò qui a farti critiche sulla forma, perchè vedo che altri ti hanno già dato ottimi spunti (in molte parti sembra di leggere una sceneggiatura, più che un romanzo, e personalmente non userei mai onomatopee all'interno dei dialoghi - vedi "fiuuu", "chomp chomp", e altro).

    Il principale problema del racconto, a mio parere, è una diffusa implausibilità, che mi ha portato a distaccarmi quasi subito dalla trama. Il fatto che qualcosa possa teoricamente succedere non lo rende plausibile; se poi i fatti bizzarri si susseguono a decine, si scade nel totale irrealismo. Così faccio molta fatica ad accettare l'idea che un capo scout lasci degli allucinogeni incustoditi solo per andare a fare la pipì, che dei bambini si buttino a frugare nel suo marsupio e a mangiare ciò che contiene con tanta assurda foga, che un uomo possa morire dissanguato per il morso di un serpentello, che una madre capace di trascurare un figlio per andare a Las Vegas abbia un'improvvisa e inspiegabile crisi mistica che la porta a viaggiare per 400 chilometri senz'altro che il vago sentore di un pericolo, e che uno sceriffo prenda a manganellate sulla nuca un perfetto sconosciuto senza fargli nemmeno una domanda, solo perchè suppone di aver capito cos'è successo sulla scena di un crimine.
    Attenzione, non ho detto che questi eventi non possano accadere, ma devono essere giustificati, preparati dallo scrittore perchè risultino almeno vagamente credibili. Per fare un semplicissimo esempio, se fosse solo uno dei bambini, uno particolarmente cattivo e indisciplinato, a frugare nelle cose del capo scout, e poi convincesse gli altri a ingerire quelle pillole, la scena comincerebbe ad acquistare un minimo realismo.

    Naturalmente capisco che tu abbia giocato di proposito con l'eccesso e con l'assurdo, ma devi fare molta attenzione a non alienare il lettore! ;)
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    CITAZIONE (Helyanwë. @ 7/2/2019, 19:18) 
    Benvenuto Alan!
    Una presentazione molto interessante devo dire, mi hai incuriosito.

    Ottimo, così quando leggerai la mia opera la delusione sarà ancora più cocente :D
    Scherzi a parte, grazie per il benvenuto Helyanwë (sia lodato il copia e incolla, altrimenti dove la trovavo la dieresi?) e Milly Sunshine!
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    Ciao a tutti! Dopo un lungo periodo di meditazione, ho deciso di iscrivermi e presentarmi.

    Le mie passioni sono troppe e troppo ondivaghe, e spaziano dai fumetti - sia come lettore che come disegnatore - al cinema; per quanto riguarda la letteratura, non sono mai stato un divoratore di libri, e anche se mi è sempre piaciuto scrivere non ho mai realizzato nulla di simile a un romanzo. Curiosamente, negli ultimi tempi ho ricominciato a leggere molto, specialmente i classici che avevo colpevolmente trascurato nell'adolescenza, come l'Isola del Tesoro, Il Piccolo Lord, Pollyanna e molti altri (forse sono stato incentivato dal crollo dei prezzi dei libri usati, ormai assassinati dagli ebook: se visitate un mercatino e all'improvviso sentite un oggetto colpirvi dritto sulla spina dorsale, probabilmente si tratta di un libro, prezzato tra 75 centesimi e un euro). Così è rinato anche il mio interesse per la scrittura, e ho cominciato a buttare giù una sorta di romanzo giallo senza la pretesa di avere alcun lettore, tranne un amico di vecchia data, che ogni tanto legge e commenta i miei progressi.

    Lo confesso, sono un romanticone e ho un debole per i drammi d'altri tempi. Ho sempre adorato lo stile sottilmente ironico di Mark Twain, e mi piace moltissimo l'eleganza delle vecchie traduzioni italiane. Così come per il doppiaggio dei film in bianco e nero, trovo che un adattamento coevo all'opera originale (o almeno non troppo moderno) contribuisca a calare nella giusta atmosfera, e a non spezzare l'incantesimo. Quando leggo "accomodare" al posto di "aggiustare", mi sento davvero trasportato in un'altra epoca. ;)

    Mi piacerebbe pubblicare un capitolo del mio pseudo-romanzo nell'apposita sezione del Forum, giusto per avere un secondo parere (letteralmente, visto che fin'ora ho avuto un solo lettore) e scambiare qualche idea con gli altri appassionati di scrittura.

    E' tutto, direi! :)

    Alan

    P.S. Ho letto con attenzione il regolamento, e per il momento faccio formalmente richiesta che le mie opere NON vengano selezionate e pubblicate in altri siti. Grazie!

    Edited by Alan S. - 7/2/2019, 00:39
7 replies since 6/2/2019
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