Who's Athar Neimhidh Delany?

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  1. Athar Neimhidh Delany
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    Egocentrica come sono potevo esimermi dal creare la mia scheda autore? Ovviamente no!
    Bene...


    Nacqui con cinque giorni di anticipo rispetto al previsto, mostrandomi al mondo la sera di Halloween del 1992 con una bella testata di capelli nerissimi e due occhi grossi e sempre spalancati, probabilmente non smettendo di chiedermi «Dove sono? Tu chi sei? Che ci faccio qui?» e, per varie ragioni, il mio nome fu cambiato all'ultimo minuto, come dimostrano i vari cartoncini recitanti "Benvenuta Noemi ALESSIA".
    Mamma e papà non mi parlarono mai facendo versi o semplificando le parole, rispondendo sempre ai miei "perchèèèè?" (con la E aperta, da brava ligure) e donandomi quindi un lessico variegato già prima delle elementari e una bella vivacità intellettuale: a cinque anni mi professavo rockettara, antirazzista, atea, testadicazzo e comunista (giuro, un collega di mio padre mi chiama ancora "comunista"). Due anni dopo avrei abbracciato anche l'ideologia pro LGBTQIA grazie a Freddie Mercury.
    Parlavo tantissimo. Scrivere, però, mi faceva schifo, come leggere. Insomma, perché leggere quando puoi ascoltare la musica?
    (sulla musica mi soffermerò molto spesso, sappiatelo).

    Un bel giorno, però, intorno agli otto anni d'età, obbligata dalle maestre, dovetti scegliere un libro della biblioteca, e, dato che stavamo studiando i miti della Grecia, ho optato per "La Storia Di Dedalo E Icaro" di Mino Milani: che libro meraviglioso! Mi emozionò profondamente, più di ogni altra canzone: dato che mi sentivo dire da sempre che parlavo proprio bene e quel libro mi aveva toccato il cuore come nessun altro decisi che, da grande, avrei assolutamente dovuto fare la scrittrice, oltre che l'insegnante.
    Già: a cinque anni (è stata un'età parecchio cruciale per me, ma in questo caso è normalissima prassi) ho sentito la Chiamata e, un giorno, ho annunciato gloriosa «Mamma, papà, da grande voglio fare l'insegnante!», segnando il mio destino; ancora adesso sono certa che tutto l'oro del mondo non mi darebbe la gioia di avere una cattedra alle superiori.
    Ma non perdiamoci in ciance: si parlava della mia scrittevole carriera, no?
    Mi serviva un'idea, e il mio pigiama, con sopra una bimba che faceva delle operazioni, era assolutamente perfetto per il mio scopo: in breve tempo partorii "Camilla e i segreti di Genova", la cui trama può essere riassunta più o meno così:
    Anni e anni fa, un misterioso matematico ha riempito i muri Genova di enigmi che, se risolti, rivelano passaggi segreti che portano a scoprire segreti molto speciali sulla città. Camilla, una bambina prodigio, aiutata da George, Dimitri e Mohamed (i nomi non li ricordo con precisione, ma ricordo uno scozzese, un russo e un magrebino, perché volevo passare un messaggio di fratellanza) suoi compagni di classe, li risolverà tutti.
    Bello, eh? :shifty:
    Non ne ho mai scritto un rigo. Più che altro perché di matematica, IO, non capisco una fava da sempre.

    Passò un po' di tempo e si presenta un'istantanea, che voglio scrivere al presente perché ricordo con una precisione pazzesca.
    Sono in vacanza con i miei cugini: al luna park la radio pompa "Who Said" dei Planet Funk, e avviene questo dialogo tra me e mia cugina:
    Io: «Che bella questa canzone!»
    Lei: «Sì, ma il cantante è pazzo.»
    Io: «Come "pazzo"?»
    Lei: «Sì, pazzo! Ho visto il video: si muove e fa le smorfie come un pazzo.» (n.b.: io invece ho visto per la prima volta in vita mia quel videoclip ora, mentre sto scrivendo.)
    La conversazione muore lì, dato che arriva nostro cugino sventolando vittorioso un peluche appena vinto davvero carinissimo: la notte, però, faccio un sogno.
    Sono dietro le quinte di un palcoscenico, dove un tale sta cantando "Who Said" davanti ad un pubblico in visibilio: si contorce e fa le smorfie proprio come ha detto mia cugina. Finita la canzone corre dietro le quinte, abbraccia un uomo vicino a me e scoppia in lacrime, un pianto tanto disperato da svenire.
    Da quel giorno sviluppo un feticcio per le persone che sembrano cattive o strane, immaginando che in realtà celino una sensibilità incredibile e una storia commovente (il mio primo sospetto va a, giuro, Severus Piton): scrivere non è più nei miei interessi, preferisco giocare. Con il camper degli Amici Cercafamiglia e le sorprese degli ovetti Kinder creo un campo estivo dove si incrociano le vite di alcuni personaggi e, ovviamente, uno di loro appare un duro ma cela un animo vulnerabile, che soltanto la ragazza innamorata di lui riesce a vedere oltre la corazza da duro.

    Come ho detto, smisi di scrivere e immaginare romanzi per un po'.
    A undici anni, però, avevo la TV accesa su MTV dopo anni in cui non la consideravo più, mentre una speaker annunciava che l'indomani sarebbero stati ospiti i The Rasmus, mandando poi in onda il videoclip di "In The Shadows".
    Non la farò lunga: mi innamorai perdutamente del cantante e sentii la necessità di scrivere fan fiction.
    In settimana bianca delineai la mia prima storia, per poi scriverne mille e finirne due: la prima aveva risvolti tragicomici, la seconda invece durò almeno una trentina di capitoli e fece commuovere fino alle lacrime le lettrici... una soddisfazione enorme! Iniziai, quindi, a lavorare a quelli che avrebbero dovuto essere i miei primi libri...

    "Cronache di una vita intensa": Lawrence, una giovane rockstar, vive il proprio successo con gioia e passione ma, sceso dal palco e lasciatosi alle spalle le fans, abbandona i sorrisi di circostanza poiché tornano a tormentarlo i suoi demoni: la nostalgia di casa, gli amici persi di vista per dedicarsi alla carriera e quella bellissima ragazza conosciuta per caso una notte di pioggia di cui neppure conosce il nome...

    "Vendelay": Vendelay è un ragazzo orfano di ormai sedici anni, dalla straordinaria
    sensibilità e dolcezza: ormai rassegnato a vivere per sempre in una casa famiglia, un giorno viene notato da Joy, una sua coetanea che insiste affinché i suoi genitori lo adottino. Fuori dalla realtà della casa famiglia fatica a relazionarsi con gli altri ragazzi, trovando solamente conforto in Laurel, suo unico amico e confidente...


    "Musicbiz": Kelly ha diciassette anni e la passione per il canto: un giorno, per tagli al personale, il padre perde il lavoro e lei vuole rendersi utile per aiutare economicamente i genitori. Iscrittasi ad un talent show per giovanissimi, viene subito notata per la sua bella voce e portata al successo: dopo qualche tempo, però, Kelly si lascia trascinare dalla fama sempre più inebriante, anche per via delle pressioni dei discografici, e, da simbolo di freschezza e spensierata gioventù, diventa un'icona volgare, quasi pornografica...

    Praticamente l'ultima trama è la storia di Miley Cyrus, me ne rendo conto ora :ph34r: però l'ho partorita nel 2006 :ph34r:
    Ah, il fatto di ricordare il nome di tutti i miei personaggi mi spaventa :ph34r:

    Trame da premio Strega, eh? :shifty: ovviamente non le ho mai sviluppate, abbozzando inizi abbastanza patetici e accantonando tutto (anche se, quasi quasi, mi metterei di muzzo buono a scrivere le Cronache...), iniziando a preferire i racconti brevi rendendomi conto di non saper lavorare sulla lunga distanza.
    Nonostante ciò ho avuto sempre il sostegno di qualcuno: da principio Alex, di cui non ho intenzione di censurare o falsificare il nome, il mio primo vero amore.
    Devo aprire una parentesi su di lui, perché è dannatamente fondamentale nella mia vita.

    Mi innamorai di Alex a undici anni.
    I professori mi avevano sistemata vicino a lui perché era un ragazzino scalmanato, mentre io ero diligente: scioccamente, però, ci sistemarono in ultima fila.
    Là in fondo, io e Alex parlavamo molto: eravamo affini, avevamo gusti simili, ambizioni simili... improvvisamente quel bambino con la erre più moscia della mia e la passione per gli horror sembrava... diverso.
    Lo amai per quattro anni, e lo amai di un amore sincero, puro come non mai, mai ricambiata, anzi, spesso usata e maltrattata proprio perché, dato che lo amavo davvero, la sua felicità veniva prima della mia e mi sarei gettata nel fuoco, il tanto temuto fuoco, per lui.
    Un giorno, però, scrissi uno sfogo sul mio blog riguardo a lui e al suo modo di fare così cattivo, e lui lo lesse: mi disse di andare immediatamente a leggere il suo, di blog, e iniziai a tremare, immaginando una bella lista di insulti.
    Aprii il "post per Balzy" (da quando mi chiamava con il mio soprannome?): le prime parole le ricordo con precisione.
    «Bello veramente! Mi è piaciuto troppo il tuo ultimo post! Continuavo a leggerlo, trascinato dalle parole e dall'armonia con cui le hai accoppiate! Io e te... io, con la mia infinita fantasia e tu, con la tua splendida scrittura... assolutamente da prendere in considerazione!»
    A quello seguiva una lunga sequela di scuse: ricordo anche che scrisse «spero che il prossimo San Valentino potrai passarlo con una persona», e non ho mai più passato una festa degli innamorati da sola, se non per scelta MIA. Si concludeva con una dichiarazione che, da parte sua, era più unica che rara: «Ti voglio bene, Balzy.».
    Piansi di gioia.
    Col tempo il nostro rapporto si troncò nuovamente fino a qualche tempo fa, quando si è rimesso in contatto con me, mi ha chiesto di rivederci e, appena siamo stati separati da un tavolino di un pub, mi ha chiesto: «Raccontami di com'ero alle medie, come sai fare solo tu.»
    «Eri uno stronzo.» ho detto, dato che oramai non avevo più paura di perderlo «Non te lo ricordi?»
    «Ho ricordi sfocati, non ti sto a spiegare bene perché. Ma mi ricordo bene di te.»
    «Cosa ricordi?»
    «Che mi amavi. E che scrivevi in un modo meraviglioso.»
    Ancora adesso, a pensarci, ho i brividi.

    Oltre a lui c'è sempre stato il mio migliore amico, che ha coniato per me il soprannome "Alessia La Poetessia", che ogni giorno in cui ci vediamo mi dice «Allora, hai scritto qualcosa?», e si arrabbia se dico di no. Ma proseguiamo.

    Alla fine del liceo, dopo sei (eh, un anno l'ho perso per strada) anni a dir poco soffocanti su cui non ho assolutamente intenzione di dilungarmi, mi rimetto a scrivere: mi dico che devo ricominciare dal principio, quindi abbozzo una sorta di fan fiction, ma finisco per accantonare anche quella e seguito a scrivere racconti brevi. Poi, una notte, sogno uno strano mondo asettico dove è palese che non esistano distinzioni di sesso, razza o età: quel sogno partorisce un'idea prepotente, e il resto è storia. O meglio, è backstage!

    Concludo con un appunto: sono ossessionata dal volo: per questa ragione, il mio primo nome è "Athar", "cielo" in gaelico. Sono anche una persona parecchio acida, ma tutto sommato ho un cuoricino d'oro... da lì "celestiale ma avvelenato", ovvero "Neimhidh". Delany... be', mi serviva un cognome, no? :D avevo un quaderno che recitava "Mrs. Delany Notebook", era mio, quindi... Delany :D

    LE MIE "OPERE":
    «Tu Sei Pazza»
    , incompiuta.
    A ventiquattro anni, fresca di laurea e dopo una storia d'amore finita male, Susanna decide di partire e andare sei mesi a Canterbury: decisa a riscattare il sogno di molte ragazzine desiderose di incontrare il proprio cantante preferito, il suo obiettivo è trovare Lawrence, cantante per il quale si era presa una cotta a tredici anni e mai schiodatosi dalla sua testa. Per una serie di eventi fortunati conosce molto presto l'uomo dei suoi sogni, dovendo però fare i conti con una dura realtà: il cantante non è il dolce ragazzo presentato nelle interviste, ma un uomo carico di ombre, fissazioni e piccole manie...

    Prospettive
    Racconto breve: si basa completamente su un'istantanea vista da più persone e sui loro punti di vista.

    Rospi
    Altro racconto breve: il/la protagonista, desideros* di riscatto verso Beatrice Valica, la sua insegnante di filosofia delle superiori, si presenta alla sua porta con intenzioni precise. Appena vede la donna tanto odiata, il/la protagonista comprende che il solo riscatto morale non è sufficiente...

    Ariel
    Racconto breve: Carola, di dodici anni, sta sperimentando per la prima volta una "celebrity crush" verso Andrew Bertrand, un cantante giovanissimo e celeberrimo; Matilde, la sorella maggiore, teme che questa possa essere un'ossessione pericolosa, ma nessuno le dà ascolto. Fino a che, quando Bertrand viene arrestato, il fanclub organizza un movimento folle.

    Jess Gambardella
    Racconto breve ed estremamente semplice: Jessica è un'adolescente all'apparenza amante della vita notturna e della discoteca. Questo, però, solamente per compiacere gli altri.

    Vecchio lavoro senza titolo
    Pseudocopione di una pseudoscena teatrale (ai tempi frequentavo un attore). Non ha una vera e propria trama.

    L'Albero
    Racconto breve ma non brevissimo: Leonardo è un giovane istruttore di volo di bell'aspetto, intelligente e dal solido patrimonio economico, tanto solido da riuscire a comprare una casa propria prima dei trent'anni: accadono, però, strani fenomeni legati al fuoco che, progressivamente, lo rendono pirofobico. Non sapendo cosa fare, si rivolge a Barbara, esperta di occulto: sospetta infatti che tali incidenti siano opera di una maledizione.

    E, last but not least... Forever
    Aspirante romanzo.
    Futuro: la tecnologia ha fatto passi da gigante e la realtà aumentata spopola: Federico Principe, web designer, ne approfitta e crea Forever, un social network a realtà aumentata ipotizzato come un luogo ideale, utopistico, dove si può praticamente vivere, amatissimo dagli adolescenti.
    Laura, una laureanda in pedagogia, decide di realizzare la tesi parlando proprio del social: si iscrive volendo mantenere un atteggiamento distaccato, ma presto si lascia trascinare a sua volta da quel mondo digitale e da chi lo popola.
    Non passa molto tempo che, però... be', il resto è ancora da scrivere, non posso certo spoilerarlo :P

    Casomai non vi rivedessi, buon pomeriggio, buonasera e buonanotte

    Edited by Athar Neimhidh Delany - 27/2/2015, 13:30
     
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    Grazie. ^^ Grazie per avermi ricordato l'esistenza delle Schede Autori, dato che era da un po' che dovevo aggiornare la mia ma me ne dimenticavo sempre. XD

    Per il resto è stato molto interessante conoscerti meglio e:
    CITAZIONE
    a cinque anni mi professavo rockettara, antirazzista, atea, testadicazzo e comunista

    complimenti per la precocità! o.O A cinque anni non sapevo nemmeno il significato di quei termini. XD

    Però dai, testa di ca**o noooo. :D
    Tra l'altro, la tua famiglia doveva essere di vedute molto aperte per permetterti di esprimerti con quel termine a cinque anni. ^^



    PS. "Who said" è epica. *-*
     
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  3. Athar Neimhidh Delany
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    CITAZIONE (Milù Sunshine #17 @ 26/2/2015, 15:40) 
    CITAZIONE
    a cinque anni mi professavo rockettara, antirazzista, atea, testadicazzo e comunista

    complimenti per la precocità! o.O A cinque anni non sapevo nemmeno il significato di quei termini. XD

    Però dai, testa di ca**o noooo. :D
    Tra l'altro, la tua famiglia doveva essere di vedute molto aperte per permetterti di esprimerti con quel termine a cinque anni. ^^

    Suvvia Milù, credi che lo dicessi in casa? Per me le parolacce erano severamente vietate :rolleyes:
    A dire il vero nemmeno io sapevo cosa volessero dire alcuni termini... i miei mi hanno detto che di solito capitava che ascoltassi qualcuno dire qualcosa e lo assimilassi subito: probabilmente (stando a loro) ho sentito qualcosa tipo "non sei religioso, quindi sei comunista" da qualche parte e l'ho subito fatto mio :arf3: ed ero atea solo perché mi stava antipatica la maestra di religione, vattelapesca perché!
     
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    Casomai non vi rivedessi, buon pomeriggio, buonasera e buonanotte ❤

    The Truman Show :D

    Camilla e i segreti di Genova ha una trama moooooolto interessante. Cioé, ha come base il tipo di letteratura che a me piace, leggere una storia e imparare anche qualcosa di nuovo su posti, leggende, e miti che non conoscevo. Peccato che tu non l'abbia mai scritta perché è interessante, comunque non per forza devi basare gli enigmi sulla matematica. Ci sono un sacco di enigmi che non dipendono assolutamente da essa.
     
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  5. Athar Neimhidh Delany
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    CITAZIONE (The Aster @ 27/2/2015, 12:20) 
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    Casomai non vi rivedessi, buon pomeriggio, buonasera e buonanotte ❤

    The Truman Show :D

    Camilla e i segreti di Genova ha una trama moooooolto interessante. Cioé, ha come base il tipo di letteratura che a me piace, leggere una storia e imparare anche qualcosa di nuovo su posti, leggende, e miti che non conoscevo. Peccato che tu non l'abbia mai scritta perché è interessante, comunque non per forza devi basare gli enigmi sulla matematica. Ci sono un sacco di enigmi che non dipendono assolutamente da essa.

    Sìììì ❤ ci sto facendo la tesi di laurea su! Mi sono letteralmente innamorata di quel film, l'ho visto sicura che mi avrebbe fatto schifo, invece l'ho già rivisto almeno cinque volte in due mesi!

    Quindi mi stai dicendo che realizzavo trame migliori a otto anni rispetto a quando ne avevo dodici - tredici? Miseriaccia, allora è proprio vero che mi sono guastata col tempo...
     
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    A dire il vero nemmeno io sapevo cosa volessero dire alcuni termini...

    Ah, okay, ora mi sento più sollevata. XD XD XD
     
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    No, ho solo detto che quella mi ha colpito.
     
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