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Athar Neimhidh Delany
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Ho deciso di lanciarmi anche io nella narrazione della nascita del mio racconto: spero tanto di non accantonarlo col tempo!
Questa storia nasce da un sogno fatto qualche tempo fa, vissuto in prima persona, dove mi trovavo in un mondo asettico dove era abbastanza palese che non ci fossero differenze tra sessi ed età, piuttosto utopistico: dato che l'utopia mi ha sempre affascinata e sono antisessista e sentinello (movimento contrapposto alle sentinelle in piedi, per la difesa dei diritti delle persone LGBTQIA), avevo deciso di sviluppare l'idea che il mio cervello aveva partorito in sogno e che ricordavo, dato che solitamente le idee carine le scordo tutte... avrò dimenticato almeno una decina di poesie partorite in sogno, porca miseria!
Avevo iniziato ad immaginare il luogo come nascosto dalla civiltà, situato sulle alture liguri e di difficile accesso, ma c'erano troppi problemi: come si procuravano il cibo se stavano chiusi in una montagna? E l'elettricità? Com'erano arrivati lì?
Dato che detesto leggere libri o storie senza spiegazioni logiche a problematiche palesi, ho accantonato l'idea, provando a concentrarmi su un racconto breve che, ahimè, ho iniziato cinque volte e mai finito, non essendo mai soddisfatta.
Un giorno, però, dandomi alla nobile arte dell'otium facebookiano mi sono imbattuta nella dichiarazione di un'autrice esordiente, che aveva spiegato come, sentendo una canzone, avesse immaginato una scena che aveva dato vita al suo libro: ho subito acceso il lettore mp3 in riproduzione casuale sul mix delle mie canzoni preferite, e "The Night" dei Disturbed mi ha fornito un po' di ispirazione (non spoilero, anche perché quella scena, al momento, devo ancora scriverla!), ma senza riuscire a darmi un contesto decente.
A quello ci hanno pensato un'altra canzone e un altro po' di ozio: in autobus ho risentito per caso "Chi C'è In Ascolto" di Claudio Baglioni, mio cantautore preferito e a mio avviso paroliere eccezionale, che racconta proprio dell'alienazione a causa di internet. La sera, vagando su Facebook, mi sono imbattuta in un post che recitava qualcosa come "Vi immaginate quanto sarebbe bello un mondo come lo è Tumblr?": l'idea del mondo virtuale sembrava sempre più convincente. Avrei potuto buttarci qualche spiegazione abbastanza sensata grazie ai miei studi sulla realtà aumentata e sul web design, inoltre ho anche fatto un esperimento sullo sviluppo della tridimensionalità nei film... sì, aveva senso!
Mancava il nome. Inizialmente avevo valutato il latino con "Amoenus", scartandolo perché troppo altisonante e propendendo per qualcosa come poteva essere Tumblr, un altro nome insensato e vagamente impronunciabile, partorendo "Lmnir" senza convinzione: ricordava troppo il "la terra desolata di KFNIR" di Giovanni Storti nello sketch di Pdor, aveva troppe lettere in comune con Tumblr... non funzionava. No no no no no no no no! (oh mamma mia mamma mia... e se non cogliete la citazione correte ad acculturarvi ORA.)
Un giorno però, ciaccolando con il mio cuginetto undicenne, l'ho sentito dire qualcosa di gioiosamente infantile:
«Sai, io e i miei amici ci siamo inventati un gioco: ci siamo immaginati un mondo tutto fatto di nuvole, con giochi di tutti i tipi, i giardinetti, le carte, le Playstation... l'abbiamo chiamato World Forever.»
Forever: più la salmodiavo più mi piaceva. Era una parola semplice, universale, d'impatto e in un certo senso poetica. Era lei.
Sul cellulare ho appuntato subito le prime idee per la sinossi e le ho sbattute qui sul sito, mentre la trama prendeva via via forma in modo sempre più definito: anche i film che vedevo sembravano perfetti per ispirarmi, soprattutto uno che sarebbe diventato uno dei miei film preferiti, "The Truman Show".
Servivano i nomi dei personaggi, che cerco sempre di scegliere con un minimo di senno, e Marta, Francesco e Roberto sono stati i nomi in prima battuta per i personaggi principali: "Marta" mi piaceva per l'idea di Marte, mentre Francesco e Roberto avevano motivazioni molto più semplici: il primo era un nome comune, che voleva contrapporsi al cognome dell'attore che, nella mia testa, impersonava il creatore di Forever (non mi sono spiegata molto bene, ma vedendo il faccione di quello che è diventato Federico capirete... credo), mentre Roberto era l'unico nome maschile carino che condivideva l'iniziale di Riccardo, il nome del mio migliore amico.
Alla fine, però, mi sono detta "Ma se la musica ha avuto così tanta importanza nella creazione di questo racconto, perché non dargli il nome dei miei cantanti preferiti?": perciò...
Laura fa riferimento a Lauri Ylonen, cantante dei The Rasmus, una delle mie band preferite in assoluto.
Federico si riferisce a Freddie Mercury, per me una delle più belle voci mai esistite insieme a Robert Plant e a King Diamond e quella che senza ombra di dubbio amo di più.
Claudio è palesemente riferito a Claudio Baglioni.
Anche i nomi dei personaggi secondari (in costante aggiornamento) hanno senso... gran parte di loro al momento dovete ancora conoscerli, ma tranquilli, arriveranno!
Noemi e Vasco sono i nomi "originali" mio e del mio ragazzo, cambiati solo dopo la nostra nascita: mi andava di onorare lui così come mi andava di inserire un mio cammeo
Paola l'ho scelto perché significa "piccola", e vuole ricordare il fatto che Paola è il personaggio più giovane e fragile in assoluto nella storia.
Ethan ha una motivazione abbastanza sciocca in realtà ho notato che molti neo genitori danno nomi anglofoni o comunque stranieri ai loro figli: ho pensato che in futuro probabilmente ce ne saranno molti più di ora! 
Miranda è semplice: significa "degna di ammirazione, ammirata", ed è ciò che fa Federico con lei.
Concludo dicendo che l'aspetto l'ho immaginato in modo definito per solamente due personaggi, e Laura è volutamente senza un aspetto preciso: amo che chi legge la immagini come preferisce! per questa ragione le foto che metterò sono due.
Claudio:
qui (la foto è troppo grossa, sformerebbe la pagina)
Federico:
SPOILER (clicca per visualizzare)Credo di aver parlato del mio feticcio per lui, tra l'altro...
Paola:
Miranda:
Ethan:
Appena troverò immagini soddisfacenti dell'idea che mi sono fatta, comunque, aggiornerò di sicuro!
Edited by Athar Neimhidh Delany - 8/2/2015, 10:33
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Non mi viene il nome dell'attore ma per me è azzeccata come scelta per Federico. Invece l'aver scelto quel sadico di Bolton come Claudio mi fa preoccupare per gli utenti di Forever... . -
Athar Neimhidh Delany .
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Perché non hai conosciuto Rheon nelle vesti di Simon in "Misfits", dov'è un adorabile disadattato sociale che mi ha subito fatto schizzare lo spirito della crocerossina alle stelle 
Federico è il mio adorato Neri Marcorè! Infatti il nome originale (Francesco Principe) si contrappone al cognome: Marco - Re...
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.CITAZIONEPerché non hai conosciuto Rheon nelle vesti di Simon in "Misfits"
Me l'hanno già consigliata questa serie: è quella con ragazzi incarcerati/internati con superpoteri?. -
Athar Neimhidh Delany .
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Esattamentissimamente ti confesso che non ho mai finito di vederla: senza Nathan (e chi è Nathan? Non te lo dico, guardati la serie, gne ) non è la stessa cosa!
La cosa buffa è che l'ho vista come esame dell'università... e ho pure preso un bel voto
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Dovrò aggiungerla alla lista allora XD . -
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Dopo aver letto questo dietro le quinte, lo confesso: corro a cliccare sul post di "Forever".
Voglio leggerlo.
Subito.
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Io te lo consiglio. . -
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Le idee che hai avuto sono interessanti e secondo me le stai sviluppando bene. E' bello poter scoprire qualcosa di più sui retroscena di questo romanzo. *-* . -
Athar Neimhidh Delany .
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Dopo aver letto questo dietro le quinte, lo confesso: corro a cliccare sul post di "Forever".
Voglio leggerlo.
Subito.
Non posso fare a meno di essere curiosa: cos'è che ti ha colpita tanto di questo backstage?
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Probabilmente il fatto che a tutto c'è una spiegazione.
Potrà sembrare banale, ma mi piace sapere che anche i nomi scelti per i personaggi abbiano i loro "ma" e i loro "perché", non importa se questi non abbiano molto a che fare con la storia in sé. A me basta che ci siano, per capire quanto impegno e quanto amore l'autore ci mette per la sua opera.
Non so spiegarmi, in questo caso.
Tutto mi ha incuriosito, ma in realtà niente di particolare. Ammetto che, dopo aver conosciuto SAO, la possibilità di buttarmi tra le righe di una realtà aumentata mi ha affascinato parecchio. Ma penso che mi sia capitato anche perché sento la necessità di dissociarmi da SAO e provare orgoglio per un qualcosa che provenga da mani italiane.
In sostanza sono incuriosita da ciò che macchina la tua testa e ciò che potresti avere in serbo per noi.
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Io da Sao mi sono dissociato dopo la prima serie (la seconda l'ho vista ma solo per vedere come continua). . -
Athar Neimhidh Delany .
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Ho aggiunto qualche personaggio!
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Paola e Miranda non si vedono. 
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Vero, si vede solo Ethan. .
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