Scrittori della Notte: liberi di scrivere

Votes given by Zalmoxi

  1. .

    INDIRYE OMEGON

    ATTO I
    CAPITOLO PRIMO



    Galassia di Tranglya, una delle 147mila presenti nel piano dimensionale del Mare dei Dimenticabili.
    Sub-piano dimensionale dell'Enigma di Yoreen, Regione della Grande Balestra del Cacciatore.
    Settore EdY-52, 876 anni-luce dai confini della Prima Enclave Coloniale nell'Enigma.
    Sotto-settore di Mara.
    Sistema di Vesini Jnesja.
    Vesini Jnesja VII, sub-continente di Vesvenevesis Visvoree'Vaara. Denominazione solariana: sub-continente di Ves'vaara.
    Terre Alte del Monarca Verde.
    Giorno ottavo della quarta octya del nono mese (9/16) dell'Anno della Confederazione 16.627.
    Ore 17.54...



    L'agitazione si sperse al pari di una fiamma, in lungo ed in largo la maestosa e signorile Via dei Maestri, quando le prime note di marcia del Corpo di Spedizione Solariano ruppero il chiacchiericcio della vita al tardo pomeriggio.
    Ainent Arzasii, prima commessa del negozio della ricca Domina-Dama Made Reilina Eliasia, non aveva in tutti i suoi diciotto anni di vita mai udito una sinfonia musicale cominciare in maniera non tanto così sonora quanto aggressiva; l'alleato delle stelle lontane era un soggetto vestito di mistero e corazzato da una storia risalente a prima dell'alba ma i suoi gusti musicali certo non si poteva affermare fossero abili circa il nascondere quale fosse la sostanza che pulsava sotto i suoi abiti.
    L'avvio musicale la fece sussultare. Lo xtylo-incisore, da Ainent retto ed impugnato con quella grazia che era stata degli scrivani al tempo delle penne d'oca dell'antichità pre-stlle le saltò in avanti a causa dello scatto involontario suscitato nella giovane dalla musica e finì per tracciare un significante sul registro delle vendite della giornata.
    Un significante che si trovava dove non doveva stare, in mezzo al resoconto dei guadagni lordi tratti in quella giornata dalla vendita degli abiti manufatti.
    Un'espressione contrita balenò sul volto della marajnesiana, increspandole la fronte e facendo apparire linee scure sulla sua pelle acquamarina sfumata. Un errore nella stesura non solo era un errore nella stesura, ma portava male agli affari.
    Prima lo si cancellava, meglio era.
    Cercando il correttore digitale, che aveva portato come un anello all'unghia del medio destro, ella appoggiò il registro sulla scrivania e non resistette alla tentazione di lanciare uno sguardo all'arco acuto delle finestre alla sua destra.
    Il loro arrivo non prometteva nulla di buono, mai.
    Se si trovavano in Vesini Jnesja VII era perché lì c'era la guerra -o ci stava per arrivare, a seconda di cosa dicevano i quotidiani informativi giornalieri- ed il governo aveva implorato soccorso ai suoi grandi alleati solariani.
    Ed i solariani erano gente che, nel migliore dei casi, Ainent sentiva di potere descrivere come “pittoreschi”.
    Questo perché descriverli con termini più negativi era stato reso passibile di una salata multa da parte delle locali autorità governative e perché sarebbe stato assai maleducato.
    Dopotutto erano lì per salvare le Terre del Monarca Verde e le altre zone floride e sicure dai problemi che sorgevano nelle parti alti del pianeta, dove c'era l'ignoranza e la ribellione...
    Non per vacanza, sicuramente. Quella gente non andava mai in vacanza.
    Forse glielo si poteva insegnare.
    Un popolo ed uno stato che molto, molto prima d'essere un concetto d'unità artistica o emotiva raccolti sotto una bandiera di progresso ed armonia erano un solo, mostruosamente gigantesco meccanismo bellico proiettato all'avanzata continua sul Multi-verso.
    Un popolo che prima d'essere un popolo era uno sterminato esercito. Uno stato che prima d'essere uno stato era una caserma.
    Cosa se ne facevano di tante conquiste poi, quei soldati dalla culla alla bara?
    Non erano mai sazi di passare i mondi con il filo della sciabola invece che con la carezza della cultura?
    La porta del negozio si aprì con un tintinnio di vetri incassati nel legno. Ancora persa nei suoi pensieri, Ainent stava cercando a vuoto quel correttore digitale che portava al dito ed al contempo ascoltando l'avanzare della musica forestiera.
    Forse se lo stava solo immaginando, ma nella potente essenza di quell'orchestra in viaggio figuravano delle voci corali. Per qualche ragione quel pensiero la fece sorridere: quale altra arte del canto potevano avere i Solariani, se non una che si fondava sull'unità e sulla coordinazione del complesso?
    La musica era dunque uno dei tanti riflessi della loro natura militare, fu ciò che pensò la giovane commessa.
    «Ainent, Ainent! Vieni, ci sono i soldati!»
    Distogliendo lo sguardo dalla finestra, la ragazza chiamata notò che l'apprendista del ciabattino del negozio dirimpettaio a quello in cui lavorava lei aveva il fiatone e lo sguardo sognante. Come sempre, il suo coetaneo era sporco di lavoro ed ansante.
    Il cappello a tesa bassa, però,non gli figurava sul capo ma tra le mani. Lo stringeva in quella sinistra, con giovane agitazione. E come le sue mani, così il suo volto era preso da una formicolante mistura d'ansia e curiosità per i forestieri in armi giunti a soccorrere i loro alleati e clienti.
    Ainent non sapeva che differenza fosse quella tra alleati e clienti secondo la visione di Solaria, ma come tutta quella massa di persone viventi nel sistema di Vesini Jnesja era convinta che fossero la stessa cosa e che la Confederazione li considerasse alla stregua dei suoi più antichi e validi alleati, quegli stessi auroriani che avevano reso possibile il contatto tra loro ed i conquistatori stellari provenienti dalle lontane galassie di Kolium od Andromeda o Solar.
    In verità, Solaria considerava Vesini Jnesja come qualcosa il cui valore si situata molto, molto sotto lo sterco di un volatile da circo ma tale considerazione non era da esprimersi quando si era a contatto dei lustrascarpe di turno.
    Non a torto, ella lo vedeva come ciò che era: una stupida ed infima pulce che si ricavava da vivere esistendo a i margini di quella polla infernale nota come Multi-verso.
    Una pozzanghera che per qualche caso era popolata da simil-umani e che conquistare e schiavizzare subito dopo il primo incontro sarebbe stato un dispendio di fondi incapaci di restituire sufficienti proventi da giustificare le spese.
    Vesini Jnesja non sapeva quanto i comandi coloniali solariani fossero stati vicini e sostanzialmente nonché favorevolmente inclinati al decidere di nuclearizzarla a prima vista per impedire al Burattinaio d'impossessarsi delle sue pavide popolazioni.
    Il Multi-Verso non avrebbe perso niente di valore, dopotutto. Una stupida enclave di vermi abitanti tra i peli della realtà in meno ed una mezza dozzina di pianeti sottratta alle inspiegabili mire del Burattinaio.
    Gli auroriani avevano interceduto a favore di Vesini Jnesja ed ora Solaria veniva in suo soccorso...secondo la gente del settimo pianeta abitabile per schiacciare una pericolosa ribellione.
    Stando alla verità, per fermare il germogliare di qualcosa che Solaria stessa non apprezzava ed in secondo luogo per ricordare alle genti del sistema chi fosse a proteggerli e quanto giusto fosse che a questa persona venissero versati i dovuti tributi.
    Per quel poco che valevano, comunque.
    L'apprendista del ciabattino li aveva visti, i Solariani, senza conoscere uno solo di quei fatti ad eccezione del loro ruolo di pacificatori ed ora aveva gli occhi pieni delle loro armi e delle loro uniformi.
    Li vedeva come loro volevano che la gente del posto li vedessero: i salvatori della pace e della tranquillità umana in quel pezzo della galassia di Tranglya.
    Se la Watchtower non avesse imposto la sua onnipotente volontà ai comandi coloniali circa quanto stava succedendo nelle regioni alte del pianeta, l'intera faccenda sarebbe stata risolta con un bombardamento atomico a tappeto per ammorbidire le possibili opposizioni ed un virus sterminatore per zittire eventuali dissensi.
    Poi un veloce passaggio delle Navi Infami e qualche milione di schiavi in più sul mercato, tanto per riparare ai costi di prendere quegli idioti a colpi di incredibilmente economiche termo-nucleari da venti gigatoni.
    Non valevano nemmeno il disturbo di un solo ordigno da trentacinque, quei cani buoni a nulla.
    Ma se la Watchtower comandava l'intervento classico, l'intervento classico era da fare.
    Ed un pianeta inutile diventava la destinazione di un esercito di giovani donne e giovani uomini altrimenti impiegabili in cause più utili.
    La curiosità afferrò le viscere di Ainent; quel significante poteva cancellarlo in qualunque momento -a patto di trovare il dannato correttore- mentre i soldati di Solaria poteva non avere occasione di vederli ancora in tutta la sua vita.
    La sua mente esagerava, ma era anche colpevole dell'essere ignorante circa il funzionamento di una campagna bellica. Non si trattava di una colpa singolare quanto più di un difetto intrinseco nella sua specie, nel suo animo così orientato al vivere e lasciare vivere da non mantenere che lo scheletro più misero di un ristretto corpo di difesa cittadino.
    E nel Multi-verso vivere con quella mentalità, secondo i guerreschi solariani, non era chiamare i guai ma aprire loro la porta ed offrire loro un generoso banchetto di benvenuto.
    La fanciulla lasciò lo xtylo-incisore sul tavolo e, facendo attenzione a non inciampare nel suo abito da lavoro a gonna lunga, lasciò il bancone in mano all'unità interattiva ausiliare. Questa cinguettò un lamento nel vedere la prima commessa allontanarsi e poi zampettò fino al registro per correggere l'errore che questa aveva dimenticato di sistemare.
    I suoi sei occhi azzurri scoccarono una contrazione simultanea alla schiena della ragazza quasi per sgridarla della sua curiosità. Codificato nel suo semplice ed elementare programma, l'unità ausiliare aveva memorizzata la nozione dicente come i solariani non portassero mai semplici buone notizie.
    Portavano infausti eventi e migliorie agli stessi...ma migliorie che sapevano cogliere loro e che gli altri dovevano sforzarsi di prendere con lo stesso spirito.
    Non erano gente facilmente comprensibile.

    www.youtube.com/watch?v=798HhYw1TQs



    Chiudendo la porta del negozio alle proprie spalle, Ainent si schermò con la sinistra gli occhi a taglio sottile dalla luce del giorno morente. Uscire in fretta dalla piacevole penombra della bottega alla fin troppo calda atmosfera del pomeriggio era una cosa da mani sporche, non da lavoratrici di classe e di buone maniere.
    La prima cosa che notò, con anticipo sulle figure che andavano avvicinandosi, fu quanto rumore ed attività ci fosse nel cielo. Prima di quel momento aveva già, in tre diverse occasioni, osservato una nave spaziale e pensato che fossero meraviglie mostruose.
    Non aveva mai, tuttavia, guardato una nave da guerra dell'Arma dei Cieli del Grande Esercito della Confederazione. Né dal basso, né dall'alto.
    L'ombra che gettava era ancora lontana, forse a molti chilometri confederati da quel punto della Via dei Maestri, ma doveva trattarsi di qualcosa che descrivere come mostruoso sarebbe stato poco ed insufficiente. La vide nel cielo, più grande di un banco di nubi piovasche, e sentì una fitta d'emicrania.
    Che strana geometria che aveva, quella cosa!
    Tagliente e slanciata in avanti come la punta di una lancia, eppure robusta come una muraglia e colossale come una montagna ed apparentemente in grado di piombare nel cielo senza fare rumore. Uno stormo di più piccole figure triangolari ed affilate la circondavano.
    Poi tutti gli astanti della via si tapparono le orecchie.
    Il boato di una squadriglia di ventiquattro intercettori in volo a regime iper-sonico non l'avevano mai udito prima.
    I caccia passarono in rassegna quella strada mantenendo una formazione a mano aperta e protesa in avanti, stagliandosi a meno di un chilometro confederato di quota dal suolo.
    Il loro volo fu accompagnato dallo stridere di urla raccapriccianti, tante quante gli apparecchi della squadriglia, che produssero negli astanti una ventata di brividi.
    Ainent abbassò la testa, colpita da quei suoni, e si trovò a pensare che razza di sensazioni di paura stessero aspettando coloro che quei bombardieri se li sarebbero trovati davanti come nemici e non come spettacolo di maestria aerea.
    Ignorando il suo scambiare degli intercettori per dei bombardieri, cosa dovuta al fatto che in qualità d'apparecchi aeromobili militari lei pensava fossero sicuramente stati pensati per gettare delle bombe e dunque nella sua opinione dovevano essere bombardieri tutti i velivoli militari, il pensiero che ebbe non era lontano dallo scopo delle sirene ad aria montate su quegli intercettori.
    Dovevano instillare panico.
    Il terrore, diceva Solaria, era un sistema d'arma efficace almeno quanto un fucile ad impulsi.
    «Arrivano!» gridò qualcuno a poca distanza da Ainent.
    Uno degli astanti, uno dei maestri a cui era intitolata quella grande via, si fece strada tra la folla del marciapiede destro per osservare uno dei suoi passati argomenti di studio.
    Ainent lo vide passarle vicino e non mancò di notare la borsa carica di pergamene olografiche.
    Le avevano importante gli auroriani, quelle. Gli auroriani attraverso i mercati della Confederazione.
    Quante cose doveva sapere, quell'uomo.
    Il suo rimuginare sulle conoscenze del maestro fu spazzata via dal sospiro a regime di marcia che andava velenosamente portandosi in testa a tutti i rumori provenienti dalla prima colonna di soldati solariani sbarcati sul pianeta.
    Un respiro, il risucchiare aria di un qualcosa che mai aveva visto e che come tante altre cose quel giorno stava entrando nella sua vita con indosso la prepotente aura della scoperta e l'avvincente essenza della curiosità dei giovani verso l'ignoto.
    Proprio quella spinse Ainent a farsi strada per raggiungere il termine del marciapiede. L'apprendista del ciabattino le urlò di non muoversi e che era rischioso.
    Lei lo ignorò come già aveva ignorato alcune delle sue proposte di legame. Non era ancora abbastanza facoltoso da promettere alcunché e l'amore non si nutriva d'aria.
    In piedi ad un passo dal resto della folla sul marciapiede di destra e dunque esterna alla calca, ella vide la fonte del sospiro. Le labbra le si aprirono in segno d'ammutolito senso di spavento.
    Sospeso ad un metro dal suolo, il mostro tecno-magico a forma di lama a goccia avanzava senza rullare sul lastricato del sentiero. Dal suo ventre era emanata una sottile vampa di luce cianotica e non usciva un solo alito di fumo dal retro della macchina.
    Gelida e fluttuante, ella avanzava con sopra una piccola folla di soldati solariani. Appollaiati sul corpo del mezzo corazzato ed in un paio di casi sulla torretta rotabile, questi erano figuri in uniformi scuri sulle quali vestivano sbalzate placche d'armatura anatomica in lega di plastaquadrya sintetizzata.
    Strani segni, anche per la già difficile lingua corintha dei confederati, brillavano debolmente su certe placche di alcuni militari.
    Ed avevano fucili e mitragliatrici ad impulsi. Armi, notò il cervello di Ainent. Armi vere, armi che uccidevano e che venivano imbracciate da gente che sapeva uccidere e che era addestrata ad uccidere.
    Armi in mano ad uomini dal sangue così freddo da gelare il metallo delle loro macchine da guerra.
    Quando il mezzo corazzato tipo Mervyan Merkhava XII Sthal-Cilicyas Vòr Markaeria 2.47B32 fu a meno di sedici metri da dove si trovava lei, Ainent notò che alcuni dei soldati sedutisi sul carro in movimento -primo di una sostanziosa colonna- erano donne.
    Donne soldato?
    Si mosse di un passo in avanti, uno di più di quanti ne aveva già fatti, per vedere meglio. La pelle di quei solariani non era di un solo colore ma vestiva inquietante tonalità ora di bianco lattescente, ora di color bronzo, ora di rosso sanguigno.
    I loro occhi, però, erano tutti velati da un senso di...fastidio? E sui loro volti, Ainent lesse molti eventi duri passati e superati. Non c'era gentilezza negli occhi delle loro donne, che sedevano come gli uomini e fissavano gli astanti con forse ancora più fastidio.
    Un paio di loro non calzavano il casco integrale, lasciandole così vedere due cortissimi tagli di capelli militari.
    Tra le genti di Vesini Jnesja nelle Terre del Monarca Verde ed i solariani inviati lì, dedusse Ainent, correvano enormi differenze culturali.
    Stava per muoversi di un passo ancora quando il sospiro emanato dal mezzo corazzato solariano la investì, provocandole un subitaneo attacco di tosse. Con la gola infuocata da ciò che aveva respirato, ella sembrò sul punto di barcollare in avanti.
    Il garzone del ciabattino si mosse per trarla indietro da quegli effluvi tossici ma, prima che avesse superato la piccola folla che lo separava da lei, dal mezzo corazzato giunse uno sbotto dal tono irato.
    Una delle donne soldato aveva rivolto la parola a quella ragazzina che aveva visto piegarsi in due per la tosse.
    «Ey, raccatta-briciole! Togliti da lì o ti farai ammazzare!»
    «Oh, spumamarina non sopporta il 'criosta!»
    «Secondo me ha solo sentito l'odore della sua uniforme, centurys-sir...»
    Indietreggiando con una mano attorno alla gola ed un'altra sul petto a premere laddove le doleva, Ainent rivolse un debole cenno a quella voce che l'aveva avvertita di allontanarsi e provò a mormorare un grazie.
    Non le riuscì.
    Eppure fu sicura di udire la donna del mezzo corazzato ridersela con i suoi compagni per quel fuoriprogramma. Se avesse potuto si sarebbe mossa all'inseguimento del mezzo ed avrebbe chiesto delle scuse per tanta maleducazione, ma l'avvicinarsi di un secondo carrarmato la convinse a battere in ritirata.
  2. .
    CITAZIONE (Zalmoxi @ 23/7/2014, 14:04) 
    @Pavona:

    5) Sì

    With the writer *-*
  3. .

    Da uno scrittore dell'Est
    per due +1
    un Marino la mia founder comprò.
    E venne un hentai
    che sconvolse il Marino
    che da uno scrittore la mia founder comprò.

    Da uno scrittore dell'Est
    per due +1
    un Marino la mia founder comprò.
    E venne The Aster
    che si gustò l'hentai
    che sconvolse il Marino
    che da uno scrittore la mia founder comprò.

    Da uno scrittore dell'Est
    per due +1
    un Marino la mia founder comprò.
    E venne re Chelepo
    che arruolò The Aster
    che si gustò l'hentai
    che sconvolse il Marino
    che da uno scrittore la mia founder comprò.

    Da uno scrittore dell'Est
    per due +1
    un Marino la mia founder comprò.
    E venne il Dogma
    che attizzò re Chelepo
    che arruolò The Aster
    che si gustò l'hentai
    che sconvolse il Marino
    che da uno scrittore la mia founder comprò.

    Da uno scrittore dell'Est
    per due +1
    un Marino la mia founder comprò.
    E venne Pavona
    che gelosa uccise Dogma
    che attizzò re Chelepo
    che arruolò The Aster
    che si gustò l'hentai
    che sconvolse il Marino
    che da uno scrittore la mia founder comprò.

    Da uno scrittore dell'Est
    per due +1
    un Marino la mia founder comprò.
    E venne JbB
    che cucinò Pavona
    che gelosa uccise Dogma
    che attizzò re Chelepo
    che arruolò The Aster
    che si gustò l'hentai
    che sconvolse il Marino
    che da uno scrittore la mia founder comprò.

    Da uno scrittore dell'Est
    per due +1
    un Marino la mia founder comprò.
    E venne the writer
    che spaventò JbB
    che cucinò Pavona
    che gelosa uccise Dogma
    che attizzò re Chelepo
    che arruolò The Aster
    che si gustò l'hentai
    che sconvolse il Marino
    che da uno scrittore la mia founder comprò.

    Da uno scrittore dell'Est
    per due +1
    un Marino la mia founder comprò.
    E venne Averex
    che ingrifò the writer
    che spaventò JbB
    che cucinò Pavona
    che gelosa uccise Dogma
    che attizzò re Chelepo
    che arruolò The Aster
    che si gustò l'hentai
    che sconvolse il Marino
    che da uno scrittore la mia founder comprò.
    Da uno scrittore dell'Est

    per due +1
    un Marino la mia founder comprò.
    E venne Antinea
    che ci provò con Averex
    che ingrifò the writer
    che spaventò JbB
    che cucinò Pavona
    che gelosa uccise Dogma
    che attizzò re Chelepo
    che arruolò The Aster
    che si gustò l'hentai
    che sconvolse il Marino
    che da uno scrittore la mia founder comprò.

    Da uno scrittore dell'Est
    per due +1
    un Marino la mia founder comprò.
    Da uno scrittore dell'Est
    per due +1
    un Marino la mia founder comprò.
    E vennero i criceti
    che trucidarono Antinea
    che ci provò con Averex
    che ingrifò the writer
    che spaventò JbB
    che cucinò Pavona
    che gelosa uccise Dogma
    che attizzò re Chelepo
    che arruolò The Aster
    che si gustò l'hentai
    che sconvolse il Marino
    che da uno scrittore la mia founder comprò.

    Da uno scrittore dell'Est
    per due +1
    un Marino la mia founder comprò.
    E venne regina Milù
    che invano difese il forum dai criceti
    che trucidarono Antinea
    che ci provò con Averex
    che ingrifò the writer
    che spaventò JbB
    che cucinò Pavona
    che gelosa uccise Dogma
    che attizzò re Chelepo
    che arruolò The Aster
    che si gustò l'hentai
    che sconvolse il Marino
    che da uno scrittore la mia founder comprò.

    Da uno scrittore dell'Est
    per due +1
    un Marino la mia founder comprò.
    E venne JST
    che con il re tradì Milù
    che invano difese il forum dai criceti
    che trucidarono Antinea
    che ci provò con Averex
    che ingrifò the writer
    che spaventò JbB
    che cucinò Pavona
    che gelosa uccise Dogma
    che attizzò re Chelepo
    che arruolò The Aster
    che si gustò l'hentai
    che sconvolse il Marino
    che da uno scrittore la mia founder comprò.

  4. .
    Silvia,
    rimembri ancora
    quando andasti a far la spesa
    e incontrasti la vispa Teresa,
    che nel mezzo del cammin di nostra vita
    t'illuminó d'immenso,
    dicendoti che la trippa tua l'era squisita?
  5. .
    Allora, allora, allora...

    L'Impero Bizantino nel 752 non era all'apice. Usciva da un secolo che l'aveva visto dissanguarsi per la Guerra Gotica contro le potenze barbariche in Italia e nelle ex-regioni dell'Impero Occidentale.
    Conquisste che erano state vanificate; estesosi troppo, non era stato capace di mantenere sufficienti forze d'occupazione per controllare quei territori, che a più riprese vedranno succedersi domini bizantini, anarchia e regni barbarici.
    Da un anno Ravenna è caduta nelle mani dei Longobardi, che si stanno espandendo nel nord e alto centro Italia favoriti dalla debolezza degli Esarcati bizantini.
    La perdita di Ravenna toglie altra stabilità ai bizantini, che tuttavia sono fortificati in Sicilia e hanno una buona parte del sud Italia, per ora.
    Stanno tuttavia arrivando i Franchi, che segneranno la fine dei Longobardi e l'inizio del potere temporale di Chiesa Cattolica Romana S.P.R e Purghe varie.
    Yay.

    Nella zona balcanica si sono stabiliti i Bulgari, che saranno sempre una spina nel fianco dei Bizantini fino quasi all'anno della loro distruzione. Il '700 rappresenta comunque un punto di svolta della storia dell'Impero Romano d'Oriente, perché si mettono in moto degli eventi che ne porteranno al rinasciamento nel tardo ottocento fino al mille, tra alti e bassi.
    Vi fu anche la prima imperatrice regnante e non consorte, Irene...che fu detronizzata da un golpe per avere proposto un matrimonio di stato con Carlo Magno dopo l'anno 800.
    Yay x2.

    http://it.wikipedia.org/wiki/Impero_bizantino
    Per la religione la wiki fornisce importanti dettagli che possono aiutarti, ma è generalizzante.

    www.homolaicus.com/storia/medioevo/ebrei-bisanzio.htm
    Qui si approfondiscono le condizioni di vita, gli usi e le proibizioni del popolo ebraico esistente nelle terre Bizantine.

    http://it.wikipedia.org/wiki/Guerre_arabo-bizantine
    Qui sono meglio riassunte le guerre arabo-bizantine, dalle loro origini fino al loro diventare delle lotte di posizione che in un certo senso anticipavano quelle della prima guerra mondiale, con scontri continui che non portavano a niente e attacchi-contrattacchi anche a distanza di intere generazioni.
    Nell'epoca in cui scrivi tu, però, vi è una relativa "pace armata" tra i due giganti dell'epoca a causa di una guerra civile nel califfato più vicino a Costantinopoli.

    http://doc.studenti.it/appunti/storia/civi...-bizantino.html
    Appunti scolastici sulla civiltà araba e il suo scontro-incontro con quella ortodosso-bizantina, con una sintesi sui come e sui perché.

    http://scuolaworld.provincia.padova.it/pet...zio_I_parte.pdf
    E qui viene resa chiara la situazione politico-sociale da 500 in poi :)

    Se ti serve altro, dimmelo!
  6. .

    Leggevo tranquillo un libro vicino
    un piccolo laghetto; ero steso
    sulla riva a sfogliarne le pagine.
    Si girava allora, pigro, l’amico
    giovane e moro sul telo.
    ...............................Sfogliavo
    tranquillo un libro steso su un telo.
    Nei suoi occhi chiari e nei neri capelli
    arruffati vedevo un cieco mare
    e tutto intorno terra nera di sogni.

  7. .
    Allora è pronta, fammi sapere se va bene... altrimenti dimmi se devo cambiare font, oppure tutto ciò che non ti piace. :)

    Eccola:

    tumblrlsiktpfgsk1qcqqpj

    CODICE
    [IMG]http://img825.imageshack.us/img825/6710/tumblrlsiktpfgsk1qcqqpj.gif[/IMG]
  8. .
    Pochi minuti ed è pronto! ^_^
  9. .
    Beh insomma, prima lo leggevo Gabriel, ora lo leggo in automatico Gebriel D:
  10. .
    Io e la mia ragazza abbiamo sviluppato un diverso sistema di tubeggiamento. Ci insultiamo con amore: l'abbiamo chiamata corrente stronzomantica e la frase chiave, nonché simbolo, del manifesto è "quando ti vedo cago cuoricini"

    Gli amici single sono abbastanza soddisfatti
  11. .
    Scrivo perché non ho mai trovato un libro come dicessi io, così mi sono detto: "ora lo creo io"

    Scrivo perché se va male nel mondo in cui vivo, ma non necessariamente, se le cose vanno anche solo non nel modo che preferirei, apro OpenOffice e scrivo di un mondo dove io sono totale padrone.

    Scrivo perché - cavolo - è un modo fantastico per alienarsi dal mondo attorno. E' quasi più bello che leggere, sempre che tu sappia scrivere bene, ovviamente.

    Scrivo perché voglio imparare a scrivere bene, perché amo la lingua italiana, perché adoro creare.

    Scrivo perché ho l'ansia continua di non riuscire a riordinare sufficientemente le buone idee e dimenticarle tutte.
    (Non mi capita solo con la scrittura creativa, ma anche con gli appunti personali: ho un'agenda su cui scrivo ogni singola cosa che debba fare nella giornata, da andare a prendere il pane, al vedere la morosa, agli appuntamenti di lavoro.)

    Poi scrivo, senza dubbio, perché voglio vedere un giorno la mia opera su uno scaffale. Sono molto narcisista ed egocentrico, e un'affermazione della mia abilità tale da concedermi il lusso di essere pubblicato sarebbe il complimento migliore.

    Ultima: scrivo perché so farlo! Posso farlo! Nessuno può impedirmelo!
  12. .


    E adesso, odiami.
  13. .
    Forse è un po' troppo dark, ma non avevo ben presente il genere di impronta che dovesse avere:

  14. .
    Dunque, le mie ricerche sulla stella pitagorica hanno dato diversi risultati, quindi non saprei dire se quella parte possa andare bene. Per quanto riguarda il resto ecco il risultato (ho un pochino parafrasato le tue indicazioni):



    Ovviamente ho usato immagini protette, quindi non è assolutamente per utilizzo ufficiale :)

    Edited by Esteban Scri - 22/1/2013, 21:06
  15. .
    Ciao, Staff.
    Mi è stato proposto di aprire un topic sulla lingua russa per far imparare a tanti volenterosi mal'ciki l'idioma moscovita, e da qui m'è venuta un'illuminazione. Mi pare di aver capito che molti, in questo forum, sono appassionati di lingue straniere, e che alcuni (tipo Zalmoxi xD) masticano qualche lingua non comune. Ora, la proposta è: perché non aprire una sezione dedicata esclusivamente all'insegnamento delle lingue straniere? Potrebbe anche essere utile per chi ancora va a scuola e ha qualche dubbio sull'inglese, il greco, il latino, eccetera.
    Che ne pensate? -_-
40 replies since 8/12/2011
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