Il Vampiro di Alice

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Member
    Posts
    5
    Scrittore
    0

    Status
    Offline
    >>> Questo è il primo di molti capitoli.
    Mi piacerebbe avere un feedback di quanto ho scritto.
    Per favore, sappiate che è la prima volta che faccio leggere qualcosa di mio a delle persone e sono un po' timorosa. Non è detto che posterò tutta la storia ma lo farò volentieri se a qualcuno di voi interesserà leggerla. <<<





    SHIN



    Sono da poco passate le cinque del pomeriggio. Il sole brilla alto nel cielo e un vento caldo zigzaga pigramente in mezzo ai viottoli del paese.

    Sto andando in biblioteca: non ne ho veramente voglia ma sto rimandando l’incombenza da troppo tempo.

    Trovarla non è stato difficile, di fatto c'è una sola biblioteca nel paese e si trova all'interno di una piazzetta semicircolare adiacente a una piccola chiesetta.

    Stando agli orari indicati fuori dalla porta, sono arrivato quasi all'orario di chiusura. La porta è aperta così entro dentro.

    L'interno odora di carta vecchia e libri leggermente ammuffiti. Una rapida occhiata alle scaffalature, poi i miei occhi si concentrano sulla ragazza seduta dietro al banco della reception: è girata a tre quarti di spalle e sta leggendo un libro.

    I capelli le ricadono morbidamente sopra il tavolo, formando leggiadre onde castane lungo la schiena.

    Indossa un grazioso abito azzurro di cotone talmente leggero che posso intravedere la pelle liscia sotto le delicate maniche a sbuffo e nei capelli porta una fascia dello stesso colore, impreziosita da un piccolo fiocco bianco.

    Rimango ad osservarla, affascinato dal modo in cui gira le pagine.

    Avanzo curioso trattenendo il respiro, non mi ha sentito entrare e non voglio spaventarla. Inoltre, per un motivo che non so spiegarmi, sono curioso di scoprire cosa stia leggendo.

    «Vuoi davvero dirmi che leggi schifezze del genere?» domando sorpreso, scoprendo che il libro tratta di vampiri.

    «Che diavolo ti salta in mente, sei impazzito?» grida, alzandosi di scatto dalla sedia. «mi hai spaventata a morte!»

    Mi sento davvero uno stupido: non volevo di certo trattarla a quel modo, così mi ritrovo a tamburellare il piede destro, nervoso. «Scusami, mi sarei dovuto annunciare prima di arrivare così vicino.»

    Mi guarda alzando un sopracciglio poi punta i suoi grandi occhi dentro ai miei. «Certo che ti saresti dovuto annunciare prima! Un momento...» trattiene il respiro, «chi mai al giorno d'oggi direbbe annunciare? Sei per caso un maniaco?»

    Tutta la mia compostezza cade: rido forte come non mi succedeva da anni, liberando la tensi0ne accumulata. È uno sfogo liberatorio anche se lei continua a guardarmi sconcertata.

    «Non sono un maniaco!» spiego mentre sento il sorriso scivolarmi via. Presto la maschera che indosso ogni giorno torna sopra il mio volto. «Mi chiamo Shin Takahashi e sono venuto per prendere dei libri in prestito» la informo, piegandomi in un piccolo inchino di scuse.

    «Io mi chiamo Alice» risponde esitante, «anche se non sei un maniaco, sei sicuramente molto maleducato. Cosa ti fa credere di potermi insultare così?»

    «Non ti ho affatto insultata, speravo solo che una ragazza come te leggesse cose migliori rispetto a dei romanzetti rosa sui vampiri» ribatto secco.

    «Perché che ragazza sono?»

    Sono troppo imbarazzato per dare una risposta, distolgo l'attenzione da lei sperando in questo modo di chiudere l'argomento.

    «Che libri stai cercando?» mi chiede scuotendo leggermente il capo.

    «Vorrei qualcosa su queste zone, sulle vostre leggende locali...»

    «Ti serve per qualche esame in particolare?»

    «Solo curiosità»

    «Sai non sono molti quelli che leggono i libri di questo genere per curiosità, in ogni caso abbiamo numerosi volumi che trattano di questo argomento» spiega, indicando uno scaffale più lontano dagli altri. «Sono libri però che non legge quasi mai nessuno quindi non posso garantirti le loro condizioni.»

    «Andranno benissimo come sono» le rispondo avviandomi nella direzione indicatami.

    Rimango fermo a lungo davanti agli scaffali, lasciando vagare lo sguardo sulle vecchie copertine consunte. Non c’è niente di particolare ad attirare la mia attenzione, però da qualche parte devo pur cominciare, specialmente se voglio che la nonna smetta di logorarmi con questa storia.

    Mi rigiro le dita tra le mani, sbirciando Alice con la coda dell'occhio: è tornata a sedersi e ha nuovamente il libro in mano. È bello vederla leggere.

    Per la prima volta dopo tanto non ho veramente voglia di tornare a casa, anzi, mi piacerebbe rimanere qui a osservarla, però posso sentire il ticchettio regolare dell'orologio mentre batte i secondi.

    Afferro due volumi a caso, l'orario di chiusura è già passato da cinque minuti e non voglio farle perdere ulteriore tempo: probabilmente fuori dalla porta la sta aspettando qualcuno. Non riesco a non sbirciare nella direzione della piazzetta, rallegrandomi di vederla vuota. E, per la seconda volta oggi, mi sento uno stupido solo ad aver pensato una cosa simile.

    La raggiungo al tavolo, stando ben attendo a farmi sentire questa volta. «Prendo questi» dico, «posso venire a leggerli qui?» chiedo senza riflettere.

    Alice alza lo sguardo puntando i suoi occhi nei miei e per un solo istante mi sembra di aver visto qualcosa di strano nel suo sguardo. È stata più una sensazione che una certezza però sono convinto di aver scorto qualcosa. Ma prima di avere la possibilità di capire cos'è, lei abbassa la testa, interrompendo il contatto.

    «Certo che puoi venire qui» mi sorride, «è una biblioteca e non posso impedire a nessuno di entrare, nemmeno ad un maniaco come te.»

    «Oh ma non sono un maniaco» ribatto sollevato «sono un vampiro!»

    Poi ammutolisco all'istante, sconvolto.

    Come ho potuto dirle una cosa del genere?

    Il cuore mi batte così forte nel petto che ho paura possa scoppiare da un momento all'altro: mai al mondo avrei pensato di dire una cosa tanto importante con così tanta leggerezza, per di più ad una perfetta sconosciuta.

    Senza aggiungere altro prendo i libri per i quali sono venuto e guadagno la porta di uscita, ripercorrendo la strada a ritroso fino a raggiungere la mia moto.
     
    Top
    .
  2.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    162
    Scrittore
    +31

    Status
    Offline
    Ah io non sono pratico di come si scriva in prosa, ma la cosa che mi stona è un nome (presunto) giapponese e uno italiano. Ok che siamo in una società multiculturale, ma a mio parere bisogna fare attenzione a queste cose e trovare il modo di giustificare. Nel testo stesso, intendo.
     
    Top
    .
  3.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Member
    Posts
    5
    Scrittore
    0

    Status
    Offline
    Un nome è giapponese perché il protagonista maschile è di origini giapponesi mentre la protagonista femminile è italiana.
    La vicenda si svolge in un piccolo paese italiano.
    Da qui i nomi.
    Nel proseguo della storia questo viene ampiamente spiegato e descritto :)
     
    Top
    .
  4.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    162
    Scrittore
    +31

    Status
    Offline
    Uhm, ma visto che lo fai esordire subito facendolo parlare, non sarebbe stato meglio spiegare questa cosa prima?
     
    Top
    .
3 replies since 7/12/2023, 12:23   42 views
  Share  
.