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Oh, Enza, mi sento in pena e sconsolato,
mio florilegio incantevole, voce
graziosa che mi accoglie di mattino
con raffinato tono. Tornerai?
Ne sono certo. Tu raccogli scritti,
distrai dal male e rivolgi piaceri,
oh, sì, che sanno d'indulgenza buona.
Cara, stenditi insieme a me, alla foggia
di cui ti dissi. Tu, spirto vivace
che ognuno muovi, ascolta, ascolta il canto
a te rivolto! Eterea mi consoli
nell'angoscia e nel pianto e rendi meno
ardua questa mia lotta. Mia ribelle,
proteggimi con parte melodiosa!
Non insaprirti, per favore, chiaro
di bellezza! Rimani al mio versante
e crogiolati. Inseguo te, splendente
trasporto, lenta passione, soave
moribidezza a me gaia: oh, la tua palma
mi leviga, mi adduce ad eroismi
che si spogliano a Dio dai grigi nembi.
E tremo quando non ci sei; mi vesto
di afflizione, di foglia morta, e nutro
un bisogno tenace di viaggiare
sopra i monti, fra stelle, su galassie.
Sugli aculei sprofondo e in te ritrovo
una vispa euforia, quell'ottimismo
ch'io credea tra battaglie e gioghi sfatto.
Fra le indorate braccia tue potresti
me accudire? Oh, lo giuro, a stessa guisa
farò con te, perché ti concepisco
la contentezza. Abbiamo dei fardelli,
ma sappiamo estirparli e tu, lusinga
che permane raggiante, dormi in riso,
e discendi in Orfeo che tiene il petto
tuo e l'iridi azzurrine, adescatrici,
tanto fioccanti. O favilla serena,
o giocondo rubino e specchio illustre
che il futuro amministri, la tua arsura
possiede il pregio sempre verecondo,
vetusto: oh, ascolta, ascolta la mia foga
che cesserà in un oggi che non c'è!
Edited by SoulsofBlack - 13/12/2023, 20:49. -
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Una poesia molto bella e ricca di passione!
La si percepisce davvero tanto, l'hai resa divinamente!. -
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E tutta sta roba sempre in metrica, tre strofe da 14 endecasillabi sciolti, mi è pure uscita di getto. Di solito devo elaborare un attimo di più. Per alcune poesie lunghe ci metto anche giorni, dato che non sono un fenomeno come Keats.
Lo so che può sembrare che forse sto scrivendo tante poesie a lei, ma allora che dire di Catullo? Per non dire, tanto per cambiare, a quanti uomini la Merini ha dedicato ad uomini. Quindi non mi devo vergognare. Basta non andare sopra le righe.
Edited by SoulsofBlack - 7/12/2023, 13:23. -
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Ma infatti secondo me non devi darti limiti. Si possono scrivere anche decine di opere dedicate alla stessa persona/ argomento, ma l'importante è trasmettere passione. O quantomeno provarci! . -
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Questa è la sesta poesia che le dedico e in seguito gliene ho scritta una settimana ma a posto più avanti. Forse a volte mi faccio un po' fuorviare. Il mio obiettivo ormai è diventato chiaro: scrivere almeno 150 poesie per avere una produzione accettabile da pubblicare. Se gli editori a pagamento pubblicano cani e porci, quelli gratuiti spesso hanno politiche stravaganti per usare un eufemismo. Secondo loro, praticamente le poesie d'amore sono bandite. Fanno le cose a tavolino, secondo certi schemi, hanno tematiche che vanno bene e altre che non vanno bene. Lo trovo assurdo. Se uno poi va a vedere, oltre ai nomi citati, menzioni anche Antonia Pozzi che ha scritto innumerevoli poesie ai suoi amore in vari stati d'animo e varie situazioni. Alla fine quello che conta è scrivevere quello che uno sente e provare, appunto, a trasmettere sempre passione. Se agli editori non sta bene una determinata tematica, sono loro che sbagliano. Ovviamente non mi riferisco alle poesie da social... mi riferisco a chi ha una certa tecnica e raffinatezza.
Comunque ho nominato la poesia semplicemente "Ad Enza". Non mi pareva il caso di scomodare il termine "ode", perché si tratta di un sentimento diverso. Ode è tipo la poesia sull'inverno, non questa. Oppure lo è quella sul fiore di pesco. Qui è un altro sentimento, un chiamare quella persona appresso a me..