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Mi sono imbattuta in questo libro, uscito nel lontano ma neanche troppo 2013, nel quale dodici ragazzi/e tra i 17 e i 19 anni vengono mandati u un'isola deserta.
Dovranno essere ripresi 24/7 per la realizzazione di un film, soltanto il regista potrà vedere i loro filmati e dovranno prendere parte a un gioco in cui uno di loro interpreta la parte dell'assassino e deve "uccidere" (solo per finzione, le vittime vengono condotte in uno stanzino dal quale poi saranno prelevate e riaccompagnate a casa) tutti gli altri. Ha tre settimane di tempo: se ce la farà, avrà vinto, se non ce la farà, il montepremi andrà ripartito tra le potenziali vittime ancora in gara.
Sembra "Dieci Piccoli Indiani" in salsa teen e in salsa soft... e la signora Abedi ne deve anche essere una grandissima fangirl, dato che il romanzo viene citato esplicitamente e che il nome della protagonista, peraltro, è Vera. Peccato che si innamori di un personaggio che si chiama solo e non di un personaggio che si chiama Hugo. 
Come in ogni young adult che si rispetti, deve esserci un innamoramento a caso. Come già detto, Vera si innamora di un certo Solo, uno che partecipa al reality show in compagnia di un labrador.
I primi cinque personaggi vengono eliminati e, mentre sono rimasti solo in sette, tutti se ne vanno in una grotta per una serata ad alto contenuto alcolico.
Rimangono solo in cinque, vengono ritrovate tracce di sangue, una ragazza è scomparsa e un ragazzo è morto precipitando da una scogliera. Il regista, nel frattempo, sembra essersi dato alla macchia e sono rimasti tutti da soli.
Al termine della lettura, le mie sensazioni in proposito sono molto contrastanti. Posso citare alcuni punti a favore e alcuni punti a sfavore.
Veniamo con i primi:
1) le vicende personali della protagonista (per intenderci, la sua prima infanzia) sono abbastanza interessanti e abbastanza inedite per uno young adult contemporaneo;
2) il testo è scorrevole e si legge abbastanza in fretta, nonostante sia un romanzo di 300+ pagine;
3) in generale il clima mystery è interessante...
Purtroppo ci sono anche considerazioni abbastanza negative:
1) l'innamoramento Vera/Solo mi sembra abbastanza nonsense per come è posto (nonché abbastanza inutile alla trama) e il fatto che Vera riponga la massima fiducia nei confronti di Solo in un momento cruciale del romanzo mi sembra abbastanza inverosimile;
2) il colpo di scena con il quale viene fuori l'innocenza di un personaggio sospettato in un primo momento è un cliché usato e strausato, citato anche nel "decalogo di Knox", ovvero considerato un cliché già alla fine degli anni '20;
3) l'altro colpo di scena a mio parere era facilmente prevedibile, specie da parte di una fangirl di "Dieci Piccoli Indiani";
4) i cliché da teen trama  e le vittime simpatiche e i colpevoli antipatici... #facepalm.
PS. Il titolo originale è "Isola", in italiano, in quanto è il nome che viene dato alla location in cui si svolge il romanzo. Il titolo della versione italiana, "Anger", è messo completamente a caso, pare.
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