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Questa è una sorta di "postfazione" per "Alpha & Omega", che ho terminato di scrivere, anche se sono abbastanza indietro nel postarlo. Ci tenevo a condividerla con voi, perché riguarda il mio futuro come scrittrice.
Mentre scrivo queste parole sono passati ormai tanti anni da quel giorno di Ottobre in cui, su un foglio di bloc-notes, iniziai a scrivere quello che, in linea teorica, voleva essere un racconto di una decina di pagine. Avevo per la testa l'idea di scrivere un aspirante romanzo, dopo anni di racconti brevi, ma l'aspirante romanzo non doveva essere quello che avevo appena iniziato. La cosa mi sfuggì di mano, le cose non andarono esattamente come le avevo pianificate io. Ben presto quel manoscritto progettato per essere un racconto breve divenne quello che doveva essere il mio primo romanzo. Scrissi tante cose di cui mi pentii, ne scrissi tante altre versioni, ci furono periodi in cui mi dissociai da quello che avevo scritto, finché parecchi anni dopo mi rimisi all'opera. Non era più il mio primo pseudo-romanzo, ma negli ultimi mesi, mentre lavoravo alla stesura della versione finale, quella che mi apparteneva davvero, dentro di me nasceva una convinzione: "Alpha & Omega", che un tempo non si chiamava così, non poteva più essere il mio primo pseudo-romanzo, ma poteva essere l'ultimo. Questo pensiero mi ha aiutata a lavorare al mio progetto con un obiettivo in più: quello di potermi liberare una volta per tutte dei miei sogni adolescenziali, di smetterla di inseguire trame che ormai da anni non si affacciano più alla mia mente. Finire "Alpha & Omega" e farla finita con la scrittura "seria", questo pensiero mi piaceva, era il prezzo da pagare per tracciare finalmente una linea tra il passato e il presente. So che susciterò reazioni negative, perché so cosa significa essere appassionati di scrittura: spesso e volentieri significa essere talmente tanto incentrati sulle proprie ambizioni e sui propri interessi da non rendersi minimamente conto che gli altri appassionati di scrittura possano avere obiettivi diversi. Molti di loro mi diranno che non devo rinunciare ai miei sogni e alle mie passioni, dando per scontato che i miei sogni debbano essere quelli di quando avevo quattordici anni, poco importa che adesso io ne abbia trenta, e che qualunque altra passione io abbia, essa sia inferiore alla scrittura. Molti mi diranno che non devo arrendermi e che prima o poi la trama giusta arriverà, senza pensare nemmeno minimamente che io non desideri affatto una nuova trama da scrivere, perché i tempi sono cambiati e con loro sono cambiata anch'io. A quattordici anni avevo bisogno di scrivere un romanzo per credere di avere obiettivi nella vita o per credere che la mia vita avesse un senso, mentre adesso non funziona più così. Posso fare altre cose, nell'ambito della scrittura: posso scrivere occasionali poesie, occasionali racconti brevi, occasionali fan fiction... ma soprattutto, seppure nel mio piccolo, cercare di dare il mio contributo aiutando gli altri appassionati di scrittura, quelli che magari un romanzo lo vogliono davvero scrivere e magari anche cercare di pubblicarlo. Con la fine di "Alpha & Omega" e la decisione di non inseguire più nuove trame non mi sto "arrendendo", quanto piuttosto sto affermando a chiare lettere quello che io stessa sapevo già da tempo. Avrei potuto terminare "Alpha & Omega" con un po' d'anticipo rispetto a quanto non abbia fatto, dato che ero ormai agli sgoccioli, ma ho voluto aspettare, per farlo in un giorno simbolico: se è vero che a trent’anni inizia una nuova vita, non c’era giorno migliore per passare da una fase all’altra.
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