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L MAGO E LA FATA
PERSONAGGI
MAGO
Ha il classico copricapo con la forma di un cono di colore blu ed una veste lunga dello stesso colore del copricapo decorata con stelline gialle. Porta una barba folta e bianca molto curata.
FATA
È vestita con dei veli ed ha delle piccole ali di farfalla sulla schiena.
FOLLETTO
Ha un copricapo come quello del mago ma di colore rosso. Una barba molto lunga, folta, rossa ma non curata. Le scarpe hanno una punta che si arrotola.
Luogo: L’interno di una stanza disordinata. Sulle pareti affissi ci sono molti
simboli.
Ora: Notte fonda
Mago: Hai deciso?
Fata: Andrò da lui!
Mago: La legge deve essere rispettata! Non puoi farlo!
Fata: E invece posso! Me ne infischio della legge.
Mago: Ma è pericoloso! Potresti …
Fata: (Urlando e sbattendo un pugno sul tavolo) Ora basta! (Rimane in silenzio per qualche secondo. I suoi occhi sono infuocati. Ansima e riprende a parlare lentamente con voce calma e profonda) Mi serve il tuo aiuto per …
Mago: (Gridando) Scordatelo!
Fata: (Urlando) Non ci penso proprio …
Mago: Invece dovresti ...
(Il mago esce di scena. Cala la notte. La Fata si stende per terra addormentata. La scena viene inondata da un fumo bianco e da bolle di sapone. In audio parte una filastrocca)
I pensieri sono cerchi
nella testa sembran echi
Tu li vuoi buttar nel cielo
son leggeri com un velo
(Entra in scena un folletto che emette un urlo; la fata si sveglia e si alza in piedi con un balzo)
Folletto: HIHIHI
Fata: Folletto cosa hai da ridere?
Folletto: Mi diverte vedere una fata che ha paura.
Fata: Io non ho paura.
Folletto: Veramenteee! Guardami negli occhi.
Fata: No!
Folletto: Si!
Fata: Cosa vuoi!
Folletto: Mi è giunta voce che vuoi trasgredire la legge!
Fata: E chi ti ha dato quest’informazione?
Folletto: Lì dietro nascosto ero (indicando con il dito); quello che hai detto al mago ho ascoltato ed ora cosa faccio? le autorità posso avvertire, però c’è un però, tu cosa mi dai se muto rimango?
(Il Folletto si mette a girare attorno alla fata; saltella e ridacchia in maniera sarcastica).
Fata: (Urlando) Smettila!
Folletto: Smettila! Ti prego smettila!
(La Fata inizia a piangere e si accascia. Entra in scena il mago. Il Folletto improvvisamente diventa serio)
Mago: Ti do un consiglio: vattene.
(Gli punta la bacchetta e il Folletto fugge via ed esce di scena)
Fata: Perché sei ritornato?
Mago: Perché sono un mago. È mio dovere aiutare le fate, anche se sono pazze come te.
Fata: Non puoi neanche immaginare quanto è importante per me. (Si asciuga le lacrime e singhiozza)
Mago: E tu non puoi immaginare il dolore che provo: mi mancherai. Ora vai! Preparati per la partenza. Non abbiamo molto tempo.
(La Fata esce dalla scena)
(Entra in scena il folletto)
Folletto: Partirà?
Mago: Purtroppo si!
Folletto: Del mio meglio fatto ho
Mago: Però non è bastato.
(Il Folletto si mette le mani sul volto e scuote la testa. È visibilmente preoccupato).
Mago: Non rattristarti! Tu hai fatto del tuo meglio. Purtroppo è un’impresa quasi impossibile far cambiare idea ad una Fata; soprattutto se è pazza.
(Fa una pausa sospirando)
Pazza! O forse perfetta nella sua imperfezione.
Ma chi sono i pazzi se non dei facinorosi ribelli che ci spingono nel futuro. Quelli che noi chiamiamo pazzi non sono nient’altro che dei geni che vedono oltre e sentono quello che le nostre orecchie non possono ascoltare. Disadattati che non potranno mai appassionarsi alle regole perché nati fuori legge. E noi che cosa possiamo fare difronte alla loro imperfetta perfezione? Denigrarli e quindi citarli ed essere in disaccordo con loro, oppure amarli e gioire per quello che possono regalarci ma ci è praticamente e categoricamente impossibile poterli ignorarli: sono loro che cambiano le cose e poi nulla sarà più come prima. Nulla.
(Il volto del Mago è rigato lentamente dalle lacrime e mentre le goccioline scendono sulle guance inizia a ridere)
Sipario. -
Yoshi Kaiwa.
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Il pubblico in sala si alzò e furono novantadue minuti di applausi . -
Gulp!.
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Yoshi Kaiwa ti ringrazio tanto; soprattutto per aver speso un po del tuo tempo nel leggere questa storia. Nella vita sono molto importanti anche le soddisfazioni e le gratificazioni morali; aiutano ad andare avanti . Mi sprona nel migliorarmi. . -
Yoshi Kaiwa.
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Non sei l'unico che vuole migliirare, dopotutto qui sul sito il mio soprannome è l'apprendista proprio perché voglio confrontarmi con gli altri.
Meriti tanti complimenti. La tua opera è ricca di significato. I personaggi cambiano ruolo velocemente e in modo sorprendente (il folletto appare un antagonista/scocciatore, infine si dimostra essere un amico). Per non parlare del fatto che ancora mi chiedo da chi stesse andando la fata e questo lascia lo spettatore nel mistero.. -
Ambaradan.
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Complimenti per il testo. Mi ha colpito molto la descrizione di questi "pazzi" che possono essere denigrati, giudicati, perfino odiati. Ma sono loro che cambiano il mondo trasgredendo "lo stato di cose attuali". Vai avanti! . -
.CITAZIONEIn audio parte una filastrocca
Al posto di Auido, usa "sottofondo". Ci sta meglio.
Complimenti, questo modo di narrare è molto piacevole nella lettura. Ma si conclude qui o c'è un continuo?. -
Gulp!.
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The Aster penso che si conclude qui. Grazie per il suggerimento. . -
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Bel brano, sembra un piccolo strappo su di un ambientazione ben più grande.
attendo con ansia un seguito,bravo!. -
Gulp!.
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Dhurantir e Aster dopo cotanta pubblica richiesta cercherò di mettere un seguito. . -
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Molto carino, ti faccio i miei complimenti!
Ce lo vedo bene come spettacolo teatrale, indirizzato a grandi e piccoli. Sarebbe perfetto, visti i soprattutto i tempi nostri nei quali quelli come la Fata vengono derisi e repressi, nonostante siano coloro che fanno girare il mondo rompendo gli schemi prestabiliti.. -
Gulp!.
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Ti ringrazio per aver letto il mio lavoro. . -
.CITAZIONEDhurantir e Aster dopo cotanta pubblica richiesta cercherò di mettere un seguito.
Mi fa piacere leggerlo. -
Luce..
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Ho letto la storia e subito l'impressione di trovarmi a teatro.
I personaggi con costumi ricchi e colorati... almeno queste sono le immagini che mi sono subito balzate agli occhi: un teatro con spettatori adulti e bambini.
Il racconto coinciso, ma c'è tutto!
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