Uno scrittore per i tuoi pensieri

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    Capitolo 1 - Saasss

    Un orso gigante piombò dallo spazio. Si chiamava Pino. Mangiava e uccideva. Non poteva chiedere di meglio. Sapeva anche parlare. L'aveva imparato guardando i discorsi dei politici alla televisione e ascoltando le musicassette di suo cuggino.
    Piombò nella casa di Carmela de' Medici e la uccise. Poi il suo fantasma uscì dal corpo ma l'orso lo aspirò con un aspirapolvere.
    -Stai qui, mi hai stufato - disse.
    Uscì dalla casa e si incamminò per la città. Incontrò un tizio a caso.
    -Tu! Chi sei?
    -Io? Io sono...
    -Ok, perfetto, sei mio amico. Seguimi ovunque vado, altrimenti ti uccido. Come hai detto che ti chiamavi?
    -Eh, io sono Sigfrido.
    -Sigfrido eh? Bene ok. Andiamo a berci qualcosa.
    -No, io a dir la verità sono astemio.
    -Cosa? Che cazzo stai dicendo Sigfrido? E' natale, no?
    -Va bene.
    -Come va bene, ti basta così poco per cambiare idea? Ti basta una mia frase?
    -Ma non volevi...
    -Ok. Andiamo adesso.
    Si diressero al bar e si bevvero una Tennent's.
    Sigfrido uscì dal bar e vomitò davanti l'ingresso.
    -Complimenti, adesso andiamo...
    -Ehm, dove?
    -Non saprei, presentami la tua migliore amica, o qualcosa del genere...
    -Cosa?
    -Un bel pezzo di fica... ce l'hai?
    -Si, un amica ce l'ho.
    -Ah, come si chiama?
    -Si chiama Martina.
    -Che cazzo me ne frega come si chiama?
    -Ma me l'hai chiesto...
    -Ok. Andiamo - disse l'orsone tenerone.
    Arrivarono davanti casa sua.
    Toc toc.
    Martina uscì dalla casa.
    -Ehi, Sigfrido. Vuoi giocare a dama?
    -No, vuole andare a fare una passeggiata.
    -Lui chi è?
    -Sono... come mi chiamavo? Uhm, Sigfrido, come mi chiamavo? Aspetta eh... che....ehm, ah, si, mi chiamo Pino.
    -Pino.
    -Si.
    -Ok, Pino, ma cos'è quello? - indicò Martina.
    Vicino a loro c'era un alieno. Sembrava pericoloso.
    -Arrendetevi! Vi polverizzo.
    -Sei un alieno?
    -No, tu sei l'alieno per me. Mi chiamo Xertcrox. Appartengo alla razza degli Gurtimoni. Saccheggiamo pianeti e vogliamo distruggere la terra adesso.
    -Perché?
    -Ci annoiamo. Non c'è molto da fare al momento.
    -Ma è natale! - disse Pino.
    -Uhm, hai ragione. Beh, comunque dopo natale vi uccidiamo tutti.
    -Ma si, c'è tempo per quello - rispose Pino e lo afferrò. Poi gli diede un calcio e lo spedì in Arabia Saudita.
    -Ehm, entrate allora? - disse Martina.
    -No, vuoi andare a giocare a calcio al parco qui vicino? - chiese Pino.
    -Se per te non è un problema... - disse Sigfrido.
    -Va bene, coglioni maledetti, ho io la palla, andiamo - urlò Martina e li afferrò tutti e due.
    Tenendoli con una mano li trasportò verso il campo da calcio. Poi li poggiò a terra e iniziarono a giocare. Sigfrido era in porta. Pino e Martina dovevano decidere come giocare in tre nel frattempo.
    -Va bene, aspetta - disse Pino.
    Afferrò un marmocchio che giocava nei dintorni.
    -Ehi pulce, come ti chiami?
    -Sono Timoteo.
    -Va bene, tu vai in porta, come fa il mio amico Sigfrido, io e la mia amica Martina giochiamo, ok?
    -Ci sono anche i miei amici, se vuoi.
    -Ok, portali qui.
    Intermezzo.
    Mangiatevi qualcosa o bevetevi un succo, o di frutta o al pomodoro.
    Secondo tempo.
    -Ok, le squadre sono pronte - disse Pino.
    Martina, Bastiano, e Timoteo in una squadra. e Pino, Egidio e Sigfrido in un altra.
    Iniziò la partita.
    Pino tirò una bomba che fece crollare Bastiano e Timoteo come birilli, ma Martina parò il colpo.
    -Cazzo. Sei forte.
    -Grazie - rispose lei.
    Ricominciò la partita. Timoteo usò il colpo dell'anatra e la palla emise dei versi da anatra spaventando Egidio e Pino. Sigfrido pensò lucidamente e capì che era un trucco e parò il colpo. Stavolta fu Egidio a usare il super colpo del pesce quasi morto. La palla sguazzava su e giù ed entrò in porta splendidamente. Pino esultò come un animale, appunto.
    Ma loro avevano un ennesimo asso nella manica. Bastiano.
    Appena prese la palla usò il colpo del drago raffreddato. E la palla sputò fuoco a starnuti. Sigfrido venne carbonizzato e si sciolse. Punto loro.
    Pino bestemmiò e diedi un pugno sul suolo. La terra si ruppe in due, chiese scusa, e poi si ricompose.
    Anche Sigfrido si ricompose. Spaventato a morte.
    -C'è mancato poco, ragazzi - disse e si aggiustò gli occhiali.
    Mancava un minuto di gioco.
    Pino decise di farsi valere.
    Sfoderò un super tiro normale, stavolta, e fu così noioso che Martina si addormentò, e fece punto un secondo prima che finisse la partita.
    Quando vinsero esultarono per ventidue minuti.
    Poi venne Xertcrox, dall'Arabia Saudita, ed esultò anche lui.
    La vita aveva il sapore di sole e sale.
    Dormirono nel prato quella notte e si svegliarono la mattina presto.
    Sigfrido si lavò i denti con un uccello.
    Pino era stanco.
    -Va bene. Finiamo questo capitolo adesso. Andiamo tutti a fanculo! - gridò e lo fecero.

    Edited by Matthew 98 - 11/29/2018, 07:45 PM
     
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    Mi è piaciuta molto questa storia. Aldilà della demenzialità (breve, in questo caso), la reputo interessante per come hai descritto i comportamenti e le sensazioni di Ugo e Carmela, come pure la descrizione degli ambiente. Mi è sembrato tutto naturale e non forzato. :D
     
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    Grazie, mi fa piacere ^_^
     
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    Capitolo 2 - Ben svegliato

    Pino fece ricominciare il capitolo.
    -Ok, puoi ricominciare! - disse all'autore.
    -Stà zitto e fai il tuo dovere!
    -Vuoi che ti ammazzi?
    -Scusa - rispose l'autore.
    Martina si sentì come se avesse ricevuto un calcio nelle palle. Chissà come poteva saperlo. Avevano dormito al freddo e al gelo, per potersi connettere ancora di più con Gesù.
    -Senti, Pino, io ti voglio bene, ma dovrei...
    -No, tu non vai da nessuna parte, mi servi!
    -Ok... - rispose Sigfrido.
    Timoteo si stava scaccolando. Poi iniziò un discorso.
    -Ragazzi, odio la scuola, ma a che serve? Voglio vivere come un animale.
    -Ehi, che messaggio pensi di dare a chi legge questo libro? - disse Pino.
    -Non mi interessa. Adesso ho capito la bellezza della natura e del corpo di cristo, che si diffonde in tutto il suo creato. Guarda, gli animali, gli alberi, l'erba...
    -Ok, è andato, chiamate il centodiciotto! - gridò Pino.
    Egidio aveva dormito nudo e si era buscato il raffreddore.
    -Cavolo, io vado a casa - disse.
    -Va bene, vai - rispose Pino.
    -Ehi, perché lui si e io no? - chiese Sigfrido.
    -Poi te lo spiego... - rispose Pino.
    Bastiano era in disaccordo con Timoteo.
    -No, secondo me la scuola è utile. Con la cultura impari a vivere.
    -Tanto quando sarete tutti morti non servirà a niente! - gridò Xertcrox.
    -Tu stà zitto! Che cazzo ci fai ancora qui? Non ti avevo spedito in Belize?
    -No, era in Arabia Saudita.
    -Ah, ci vuoi tornare?
    -Non fare il gradasso, posso ucciderti se voglio.
    -Ah si? Vai allora.
    Xertcrox puntò la pistola laser contro la pancia di Pino. Non arrivava alla testa.
    Poi lo colpì.
    Silenzio.
    Pino sentì un prurito allo stomaco e si grattò.
    -Uhm, tutto qui? Dovrai fare di meglio. Però mi sei piaciuto. Almeno ci hai provato. Resta con noi.
    -Cazzo! Verrò coi rinforzi!
    -Ok - rispose Pino annoiato.
    Afferrò tutti gli amici e li portò al mare.
    Gridarono eccitati.
    Grazie al superpotere del cambio di scena avevano tutti un costume.
    Martina si tuffò nell'acqua limpida.
    Anche se era inverno, Pino impostò la stagione estiva.
    Adesso era luglio.
    Sotto il sole caldo, Martina sentì la brezza rinfrescante dell'acqua. Sensazioni primordiali. Si immerse e vide sott'acqua dei pesci.
    -Ehi Pino, anche Egidio dovrebbe godersi questo paradiso! - disse Martina.
    -Si? - rispose lui perplesso.
    Sigfrido si mise le lenti a contatto e raggiunse Martina. Che paradiso.
    -Ehi, Martina, prendi questo! - disse Sigfrido e la schizzò con l'acqua.
    -Vuoi la guerra allora? - disse e lo schizzò anche lei.
    Bastiano si rifiutò di tuffarsi e di entrare in acqua. Principi solidi come i soldi.
    Timoteo divenne un pesce e nessuno lo vide per cinque minuti. Poi sbucò fuori dall'acqua rosso come un timido davanti ai paparazzi.
    Pino vide Sigfrido e Martina schizzarsi.
    -Ehi, vengo anch'io! - gridò e si tuffò a bomba in mezzo a loro.
    Ci fu uno tsunami e i quattro dovettero imparare a nuotare.
    Xertcrox era a prendersi il sole in pace quando venne travolto dalle onde. Neanche lui fu rivisto per molto tempo.
    Tornarono tutti alla spiaggia mezzi morti.
    -Scusate ragazzi, non mi sono proprio regolato - disse Pino.
    -Ero quasi morto! - gridò Sigfrido.
    -Si, adesso non fare la femminuccia - gli disse Martina.
    -Lo tsunami fa parte della vita - disse Timoteo.
    Pino ripristinò l'inverno e se ne andarono.
    A volte basta uno schiocco di dita e le stagioni passano.
    -Sentite, io direi di finirla qui per questo capitolo - disse Pino.
    -Ok, alla prossima avventura - disse Martina.
    -Se ci arriviamo... - disse Sigfrido.
    -Gesù è dalla nostra parte, certo che possiamo arrivarci - disse Timoteo sorridendo.
    -Certo, come no - disse Bastiano.
    -E invece no, vi ucciderò prima! - gridò Xertcrox.
    Pino gli diede una schicchera e lo fece volare in Belize.
    -Ok, ciao! - disse ai lettori.

    Edited by Matthew 98 - 25/6/2018, 17:49
     
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    Capitolo 3 - Alza la testa

    Pino volò nell'aria muovendo le braccia. Era un mach 5. Mentre era nel cielo lo chiamò la madre.
    -Ehi, Pino, mannaggia a te, mannaia su di te, vieni a casa, coglione, dobbiamo mangiare il porridge.
    -VAFFANCULO MA' STO VOLANDO!
    -Dove sei? Sei la vergogna della tua stirpe, esplodi! - gridò e attaccò.
    Madri.
    Planò sul pelo dell'acqua dell'oceano e si diresse verso chissà dove.
    Timoteo baciò un crocifisso e tentò di immaginarsi ciò che poteva essere stato quel dolore ancestrale.
    Chiamò al telefono Bastiano.
    -Ehi, Bastiano, puoi crocifiggermi?
    -NO - disse Bastiano e attaccò.
    Xertcrox chiamò la sua famiglia.
    -Auguri papà!
    -Il natale è passato... - rispose lui.
    -Venite sulla terra, urge un invasione.
    -Ok - rispose il padre per tutti, e in un nanosecondo sulla terra comparvero mille astronavi.
    Martina guardò il cielo mentre teneva in mano il gelato. Lo mollò istantaneamente. Ebbe paura.
    Pianse e corse via.
    -Aiuto, scusate, scherzavo quando dicevo che gli alieni non esistono! - e si barricò in casa spaventata.
    Sigfrido stava facendo le sue lezioni di pianoforte che la madre gli obbligava a fare.
    Mentre era a lezione sentì il rumore delle astronavi aliene.
    Esultò di gioia.
    -Evviva! Finalmente! I miei desideri e le mie preghiere si sono avverate! - gridò piangendo.
    -Ehi, siediti Sigfrido! Dobbiamo ancora imparare a suonare Jingle Bells! E' una vergogna che ancora non lo sai suonare! - gridò l'insegnante rossa in viso.
    -Scusi - rispose il super io di Sigfrido per lui.
    La vita stava cadendo a pezzi. Oppure no? Che lo decidano i lettori.
    -Per me no - rispose Pino.

    Edited by Matthew 98 - 12/27/2017, 04:43 PM
     
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    Anche questi altri due capitoli mi sono piaciuti. Complimenti per il personaggio di Jerry, molto azzeccato.

    Una cosa, visti rifacimenti sessuali che hai utilizzato, dovresti mettere un avviso all'inizio ;D
     
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    Ok, grazie per il consiglio ;)
     
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    Capitolo 4 - Coraggio guerrieri, la battaglia è vostra

    Le prime astronavi iniziarono ad attaccare. Spararono raggi distruggendo palazzi e case. Pensa che sfiga essere il malcapitato. Pino iniziò ad arrabbiarsi.
    -No, Xertcrox, questo è il mio pianeta adesso, andate da una altra parte! - gridò.
    Diede un pugno a un astronave e la polverizzò, poi fu colpito dall'esplosione che lo scaraventò negli abissi marini.
    Nuotò fino alla superficie. Sputò l'acqua salata.
    -Bleah, che schifo, è sciapa! - disse.
    Martina era china sul pavimento di casa sua, dove intorno a lei c'erano i poster di Britney Spears e Pink, palloni da calcio, aragoste, calzini arrotolati a terra che sembravano preservativi, peluche più grandi di lei e una scrivania piena di libri di scuola su cui il gatto ci aveva cagato sopra, e in lacrime pregava di non essere presa. Poi ebbe un dissidio interiore.
    Davanti a lei comparvero due Martine.
    -Ehi, coraggio, fai vedere a questi alieni che puoi batterli! Non avere paura! - fece una.
    -Certo che devi aver paura, la paura serve a difenderti, è un emozione umana, spaventati e rimani bloccata senza fare niente - disse l'altra.
    Poi comparve il buon senso.
    -Martina, trova una via di mezzo, ma nasconditi, dove non possono prenderti - le disse.
    -Perfetto - disse Martina e seguì il consiglio. Uscì di casa e scavò una buca. Poi si sotterrò e si nascose nel buio.
    Xertcrox guardava il terrore nei volti degli umani.
    -Proprio ciò che volevo! - disse ridendo.
    Timoteo entrò in chiesa e si riparò sotto la gonna di una suora che era lì a pregare con lui. Faceva caldo lì sotto, ma aveva paura lo stesso.
    -Dio, cosa significa questo? Ti ho forse deluso? - domandò infelice.
    Bastiano guardò il cielo grigio dal tetto di casa sua.
    -BAH - disse e tornò a vedere la televisione.
    Sigfrido si stufò e lo disse chiaro e tondo all'insegnante.
    -Ehi, ascolti, venga qui. Le vede queste cicatrici alle dita? Lo vuole sapere come me le sono fatte....? Mio padre era una persona anale, venale, spirituale, e lo sa cosa mi disse un giorno? Obbedisci. Così ho obbedito a mia madre venendo qui. Le dita.... i tasti... il sangue.... i calli.... la fatica... questo è il frutto di un duro lavoro non apprezzato. Quindi lo dica. Lo dica!
    -Dire cosa?
    -Che sono il re del pianoforte!
    -Tu sei pazzo! Tornatene a casa, mi stai spaventando - rispose lei.
    Sigfrido le diede una pacca gentile e fuggì.
    Fuggire. Era forse tutto ciò che ci era rimasto? Poteva un uomo sopravvivere solo col coraggio?
    -Si - rispose Pino.

    Edited by Matthew 98 - 12/8/2018, 15:19
     
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    non c'era niente che che

    Ripetizione da levare :D

    Carmela e Viola, chi tra le due la spunterà, alla fine? Io tifo per Viola.

    E per Jerry. XD
     
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    Jerry and Viola for presidents :D
     
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    Capitolo 5 - Screzi sgraziati e disgraziati

    Sigfrido uscì dalla casa dell'insegnante e guardò il cielo.
    -Tutto questo è mostruoso - pensò - per fortuna che ho un megazord parcheggiato dietro casa.
    Ci si diresse ed entrò dentro.
    Un astronave lo vide e gli lanciò una granata. Il megazord resistette.
    -Prendi questo! - disse Sigfrido e gli sparò dell'acqua. Tasto sbagliato. L'astronave ebbe un cortocircuito e gli alieni all'interno si buttarono col paracadute.
    Il megazord di Sigfrido starnutì e gli alieni furono polverizzati.
    Pino tornò a volare nel cielo. Era circondato da venti astronavi. Lo colpirono tutte nello stesso punto. Lui divenne una palla fatta di specchi e respinse i raggi ai loro mittenti. Poi esultò.
    -Prendete questo! Non mi fate niente! - disse prima di essere colpito dal raggio traente di un astronave. Non riuscì a fare niente. Fu trascinato fino all'interno.
    Martina si rese conto che non respirava più sotto terra così dovette uscire. Dopo che uscì, il suo corpo era tutto sporco. Entrò in un bar, e ad ogni passo che faceva pezzetti le cadevano dal corpo.
    -Ehi, signorina, mi dia una cola, le dispiace?
    -Oh mio dio, che hai fatto?
    -Niente, un nuovo tipo di maschera di bellezza, prende tutto il corpo questa, ma la stanno ancora testando, io sto facendo da cavia.
    -E come va finora?
    -Le dirò, non male, non male. Allora mi dà questa cola per piacere?
    -Ok, sono due euro.
    Martina lanciò la moneta come un cowboy nei film western.
    Si prese la bibita e si sedette.
    Vicino a lei si avvicinò una figura familiare.
    Era Xertcrox.
    -Ehi, Martina... ti piace?
    -Cosa?
    -Quello che vedi fuori.
    -Seee, certo.
    -Davvero?
    -Certo come no.
    -Mi stai prendendo in giro vero?
    -Ma quando mai.
    -Beh, dedico questo a te.
    -E in che senso?
    -Se vuoi potremmo conquistare la terra insieme.
    -Uhm, con te? Neanche morta.
    -Sicura?
    -Mah, da morta se vuoi te lo concedo. Tanto sotto terra è noioso, l'ho appena scoperto.
    -Ah, ecco, infatti stavo per chiedertelo. Che cazzo hai fatto?
    -Niente, è che mentre guardavo una tua foto avevo un frullatore sotto il culo, e la merda è schizzata per tutta la stanza.
    -Davvero? Che romantica...
    -Eh si.
    -Ma allora vuoi morire?
    -Noo, certo che no. Adesso puoi andartene per favore?
    -No.
    -Ao! Esci da sto bar. O chiamo la polizia!
    -No.
    -Sei bello?
    -No.
    -Ok, si è bloccato. Qualcuno mi aiuti! - gridò Martina. Nessuno rispose.
    -Mah, ciao - disse Martina e se ne andò.
    Bastiano sentì i suoi genitori litigare.
    -Questa invasione è solo un trucco, ma uno di qualità! - gridò la madre.
    -No, amore, è tutta colpa degli illuminati! - gridò il padre.
    Bastiano si chiuse in camera ad ascoltare Sweet Home Alabama e non volle sentire niente di niente. Odiava gli invasori. Soprattutto quelli migliori di lui.
    Egidio si chiese perché era stato tagliato fuori dal racconto.
    -Ehi, perché nessuno parla di me? - domandò al mondo.
    -E non lo devi sapere - rispose Pino.

    Edited by Matthew 98 - 12/8/2018, 15:21
     
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    Capitolo 6 - Senza esclusione di colpi

    Pino si risvegliò dentro l'astronave. Lo stavano esaminando. Era su un lettino. Aveva le loro dita addosso come un Minimoog.
    -Andate a fanculo! - gridò e si alzò. Tutti i fili si staccarono.
    Fece una scazzottata con gli alieni. Mollò un destro micidiale a quello davanti. Poi lo calpestò a dovere. Con gli altri due beh... prese le loro teste e le uni. Ottenne due teste fratturate. La matematica non era un opinione. Li guardò soddisfatto e uscì dalla stanza.
    Corse per il corridoio che apriva a mille porte. Entrò in una porta e beccò due alieni che scopavano.
    -Scusatemi - disse Pino e chiuse la porta.
    Ne aprì un altra.
    Si ritrovò in una stanza senza gravità.
    Di colpo fu difficilissimo scendere. Si trascinò a fatica verso la porta.
    Ne aprì una terza.
    Si ritrovò in una discoteca con una musica che non aveva mai sentito prima. Annoiato si mise a ballare.
    Uscì dopo mezz'ora. Si stava scaldando. Dov'era l'uscita? Dov'era l'entrata?
    -Aiuto - disse ai lettori.
    Martina uscendo dal bar si sentì ancora più in pericolo. Doveva in un certo senso tutelare la sua sopravvivenza. Ripensò a ciò che aveva detto Xertcrox.
    Di colpo fu scissa di nuovo in due.
    Comparvero il suo angelo e il suo diavolo.
    -Ma certo, unisciti al lato oscuro! E' divertente, e hai la pizza gratis! - disse il diavolo.
    -Non lo ascoltare, si è vero che hai la pizza gratis, ma la nostra è più buona, e poi se fai la cosa giusta ti sentirai meglio! - disse l'angelo.
    Martina era indecisa.
    Comparve il buon senso.
    -Martina, fa la cosa giusta, quello che senti dentro il cuore! - disse il buon senso.
    -Ok - rispose Martina e si mise a coltivare carote.
    Timoteo era lì sotto la gonna che tremava come un ragno se gli tocchi la ragnatela. Di colpo la suora se ne accorse.
    -Ehi! Ma che fai lì sotto?
    -Scusi, avevo paura... quante preghiere devo fare per essere assolto?
    -Uhm, vabbé dai, puoi restare. Ma poi voglio che mi paghi.
    -Cosa? - rispose Timoteo rosso in viso.
    Sigfrido continuò a distruggere astronavi finché il megazord non si stancò. Dovette scendere di quota, atterrare, e ricaricargli le batterie. Funzionava come un Iphone. Purtroppo.
    Xertcrox piangeva nel bar davanti al bicchiere di Martina.
    -Buuuuu! Perché non mi ama? Buuuuuuuu - gridò come un poppante.
    Fu spedito fuori a calci in culo.
    Bastiano si era addormentato e aveva deciso che anche se doveva morire era soddisfatto perché era arrivato ai dieci anni.
    -Tanto da lì in poi è tutta una discesa - gli ripeteva il padre. Voleva crederci.
    -E credici! - gridò Pino.

    Edited by Matthew 98 - 12/27/2017, 05:53 PM
     
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    Pino l'orso spaziale è geniale :D
     
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