ALAN GHIBRY

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  1. ALAN-B
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    CAPITOLO 1



    Alan Ghibry non era un ragazzo come tutti gli altri, se tutti gli altri ragazzi della sua eta andavano a scuola lui andava da tutt'altra parte. Se gli altri bambini della sua eta avevano paura delle cose che normalmente i bambini hanno paura, lui non ne aveva. Ma prima di iniziare a raccontarvi questa storia è meglio che prima conosciate la sua di storia.
    Alan è un ragazzo di 16 anni e vive con il nonno, i suoi genitori sono morti quando era piccolo e il perché velo spiegherò più avanti. Alan vive con il nonno Frederick Ghibry uno dei più grandi indagatori che la storia conosca, tutti i misteri degli ultimi 50 anni sono stati risolti da lui: Alcuni quasi impossibili, altri normali, ma alcuni anche del tutto fuori dal comune. Storie pazzesche che non è facile spiegare e nemmeno credere. Ma ormai gli anni di gloria del vecchio Ghibry sono passati. L'Età si fa sentire anche per gli uomini più coraggiosi che il mondo conosca. E cosi prima che la vecchiaia lo fermasse del tutto insegno tutto quello che sapeva al suo piccolo nipote, che grazie al suo sangue che scorreva nelle vene è riuscito ad essere il degno successo di suo nonno.
    Ma un giorno mentre stava ritornando a casa nel buio della notte venne rapito, e quando si risveglio si ritrovo in una stanza buia con un camino e qui inizia la sua nuova avventura.
    "Dove mi trovo" pensò mentre apriva gli occhi ma non poteva vedere niente di quello che c'era intorno a lui, cosi con grande sorpresa si accorse di avere ancora la sua torica porta fortuna in tasca. Cosi grazie alla torcia donata da suo nonno anni fa riusci a vedere quello che c'era intorno a lui.
    Era in una piccola stanza piena di enormi casse <<cosa ci sarà qui dentro>> disse toccando una grossa cassa di legno.
    Poi noto infondo alla stanza anche un grande camino, pieno di ragnatele. E dalla polvere e ragnatele che avvolgevano tutto capi che in quella stanza da tempo era stata abbandonata.
    Accanto al camino c'era anche una porta, ma che come immaginava era chiusa. Ma non era l'unica porta, difronte al camino accanto a grandi casse cenerà un'altra e con grande stupore quest'ultima era aperta. "L'avranno lasciata aperte di proposito" pensò mentre lentamente apriva la porta aspettandosi chissà quale trappola, ma non successe niente e impugnando la sua torcia ed entrando, vide solo altre casse. L'altra stanza non era poi cosi diversa da quella in cui si era appena svegliato.
    Ma non era neanche identica, c'era una grande tavolo che avrebbe potuto ospitare più di venti persone anche qui un camino e poi vide anche quella che sembrava una dispensa con grandi scaffali pieni di piatti e bicchieri e alcuni libri. Noto anche una casa, che con sua sorpresa si apri e con una sorpresa ancora più grande all'interno c'era una chiave. "Immagino già cosa potrebbe aprire, ma mi sembra tutto piuttosto facile" pensò mentre dalla cassa prendeva la piccola chiave d'argento.
    Cosi dopo aver guardato un po in giro e non trovando nulla di più interessante della chiave che aveva in mano si diresse nella stanza dove si era risvegliato, mise la chiave nella porta accanto al camino che era chiusa, e appena giro la chiave si senti un TAC e la porta era aperte.
    "Troppo facile" disse tra se e se, e con la stessa cautela di quando era entrato nell'altra porta si guardo in giro prima di entrare. Ancora casse, era curioso di vedere cosa ci fosse all'interno ma cosi a mani nude era difficile aprire casse chiuse con grosse tavole di legno e chiodi.
    Si guardo un po intorno, sembrava una stanza relax c'erano librerie e sedie su cui sedersi, ma una cosa attiro la sua attenzione, c'era una porta fatta si sbarre, e aiutandosi con la torcia vide che all'interno c'era una botola. La porta era chiusa con un grosso lucchetto, ma per aprirle non era necessaria una chiave ma bensì una combinazioni di tre numeri, provo alcuni numeri a caso, sicuro che non avrebbe mai indovinato la combinazione esatta. Si guardo intorno e c'era un'altra porta. Era aperte, entro e questa volta si ritrovo in una camera da letto. C'era un camino, un letto e una scrivania. Frugando nei cassetti della scrivania trovo dei fiammiferi, "Potrei accendere il camino per vedere meglio" pensò, visto che la sua piccola torcia in quella profonda oscurità non era molto d'aiuto. Cosi prese un fiammifero, strappo alcune pagine di un libro posato sulla scrivania “Anatomia Umana” forse qui ci abitava un dottore? Disse mentre strappava le pagine, cosi accese il camino. E con suo grande stupore in alto sopra il camino dipinto di rosso c'era disegnato un numero “3, So già a cosa serve e so già dove sono gli altri numeri" penso Alan.
    Cosi come aveva fatto per il primo camino accese anche gli altri due che si trovavano nelle altre stanze, e dopo averli accesi “3-6-9”
    Inserì i numeri nel lucchetto e le sbarre i calarono, cosi Alan dopo aver fatto un profondo respiro si calo nella botola sicuro che era la cosa giusta da fare per proseguire in quella che sembrava quasi una prova. E mentre scendeva nel buio aggrappato in una scala fatta con delle corde con la sua torcia fra i denti, pensò a chi potrebbe essere stato a portarlo in quel posto ma sopratutto perché.


    Se la storia vi è piaciuta e siete amanti dei videogiochi vecchio stile, vi consiglio di provare il gioco "creato da me" tratto dalla storia di Alan Ghibry

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    DOWNLOAD RTP (NECESSARIE PER AVVIARE IL GIOCO)

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    Edited by ALAN-B - 7/12/2017, 16:14
     
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    ...oh, è questo che stiamo facendo?

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    Ti consiglio di usare le virgolette quando Alan pensa e qualche virgola in più dentro le frasi. Spesso dimentichi gli accenti... anche io ho quel problema :D La storia è partita subito in quarta, lasciandomi un po' disorientata. Leggerò volentieri il seguito per farmene un'idea più precisa.
     
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  4. ALAN-B
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    CAPITOLO 2


    Sceso lungo la scala impugno la sua torcia e vide un lungo corridoi e per ogni lato del un muro una grossa statua raffigurante un cavaliere. Si incammino lentamente per il corridoio aspettandosi chissà quale trappola, ma non successe nulla. Arrivo alla fine senza problemi, c'era una grande porta, la spinse e si ritrovo in una grande stanza. Questa era illuminata da alcune lanterne messe agli angoli con uno strano fuoco blu e al centro c'era un enorme cascata che finiva in un piccolo lago in mezzo alla stanza e al centro del lago una fontana. Per andarci si doveva attraversare un piccolo ponte di legno. Straordinario penso Alan vedendo quelle acque che scorrevo dal tetto da chissà dove e finivano sul lago li in mezzo ad un stanza in un sotterranea di chissà quale edificio in mezzo a chissà cosa. Cosi Alan pensando che fosse la cosa giusta da fare ma sopratutto l'unica cosa che poteva fare, attraverso il piccolo ponte e si ritrovo davanti alla fontana L'acqua non era scura come quella del lago ma aveva uno strano colore azzurro ed era molto luccicante. Appena Alan la tocco provo un forte dolore e tutto intorno a lui scomparve per qualche secondo e quando ricomparve era ricoperto di enormi lenzuola, fece fatica a levarseli di dosso, ma quando ne usci fuori si accolse che quelli era dei vestiti, enormi vestiti, i suoi vestiti. Si era trasformato, non aveva più le sembianze di un ragazzo dai capelli marroni, era un topo: un piccolo topo dalla coda lunga. Vedeva tutto come se avesse avuto gli occhi sulle dita dei piedi, era questa la prospettiva con cui adesso vedeva quello intorno a lui. Riattraverso il ponte dove lascio i suoi vestiti, e girando intorno alla stanza si accorse di un piccolo buco, troppo piccolo per una persona, troppo piccolo anche per entrarci anche solo una mano. Ma per un piccolo topo dalle dimensioni di un pollice era perfetto. Cosi entro, una lunga e stratta galleria, quando arrivo alla fine si ritrovo fuori, era uscito da un enorme muro che non aveva assolutamente l'aria che dentro ci fosse un edificio nascosto. Alan con le sembianze di un topo si ritrovo in quello che sembrava un cortile, pioveva e non riusciva a vedere niente a causa dell'enorme erba che c'era intorno a lui. Ma in un attimo, il suo corpo ritorno alla sua normale forma e dimensioni.
    Alan vide che davanti a lui c'era un enorme edificio, corse il piu forte che poteva e si diresse alla porta 8che era parte ed entro, era buio tutto buio. Ad un tratto vide una piccola luce, era la sua torcia accesa e messa per terra sopra alcuni vestiti, i suoi vestiti. Alan seli rimisi Chi li a portati qui? Come è possibile che mi sia trasformato? Penso mentre si rimetteva i suoi vestiti caldi.
    “Orfanotrofio Batlunge” lesse in una tabella appesa al muro, illuminata dalla sua piccola torcia.
    Un orfanotrofio abbandonato, non era già tutto abbastanza inquietante disse mentre aiutato dalla sua torcia scrutava tutto quello che c'era intorno a lui.
     
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    Anche questa volta hai mancato un bel po' di accenti. Inoltre, la reazione di Alan mi sembra parecchio inverosimile: voglio dire, si è appena trasformato in un topo! Per quanto possa essere sveglio ed avere una grande capacità di adattamento, dovrebbe sentirsi almeno un po' smarrito.
     
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  6. CB-PR
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    "avevano paura delle cose che normalmente i bambini hanno paura. "

    Non riesco a leggere il contenuto se la forma presenta questi vistosi refusi. Mi dispiace. Dai, correggi.

    Se non riesco a trovare i miei errori io stampo su carta. Se ne trovano una caterva, di errori, su carta.
     
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    Juventus=Alessandro Del Piero 10. 32 Scudetti vinti sul campo.

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    Il contenuto è interessante, per il momento preferisco che tu possa aggiornare prima di esprimermi. Ti consiglio di rivedere un po' lo stile e la sintassi, nonché qualche frase che non ha il tempo giusto. Piccoli accorgimenti per evitare di appesantire il testo e renderlo più leggibile
     
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6 replies since 5/12/2017, 13:31   104 views
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