Gli Alieni Fuori Casa

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  1. Kadrik Cobain
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    - Gli Alieni Fuori casa
    #1 (Prologo)

    Quel pomeriggio come tanti altri lo passai seduto su uno sgabello in vimini. Trascorrevo giornate intere nudo, incurante della presenza di mia sorella o chiunque altro fosse in casa, a guardare fuori, attraverso gli infissi chiusi, unica soluzione possibile al caldo di agosto. La realtà era che mi piaceva. Stavo lì per ore e ore a scrutare i passanti e a scavare nel loro Io interiore da un semplice sguardo e fantasticare storie che li vedevano protagonisti. Era un passatempo come una altro: potevo dormire, oppure guardare la tv, tutto tranne che uscire. Fuori non si stava; sulla grande città si era formata una cappa di smog e porcherie varie che il consiglio comunale provava a fermare con misure inutili.
    - Hai intenzione di stare così tutto il giorno?- chiedeva Bianca non così sconcertata. Aveva un solo anno in più di me, ma mostrava già una certa maturità: si dilettava nella pittura e i suoi quadri li regalava ad amici o li appendevamo lungo i corridoi; frequentava la quinta liceo e avrebbe voluto studiare lettere classiche all'università per poi magari andare a insegnare. Dal canto mio amavo la lettura e a scuola ero abbastanza meritevole nelle materie scientifiche in particolare. Ero però terribilmente pigro, ciò non mi permise di poter avere troppi amici, ne riuscivo a gestire appena un ventina fra compagni di classe e non, per non parlare poi delle relazioni sentimentali.

    In quei giorni avevo notato che la mia finestra in salotto dava sulla camera di una ragazza. Nuda come me, girovagava per la stanza, studiava o dormiva. Il nostro sguardo si incrociò un paio di volte e avevo come l'impressione che lei fosse cosciente che la osservassi, quasi divertita. Tra noi pensavo ci fosse complicità anche se non l'avevo mai vista prima e non avevo nessuna prova che confermasse la mia tesi; nessuno aveva quindi capito il mio interesse a stare alla finestra, mia sorella smise di farci caso, come fossi diventato un soprammobile qualunque. Nelle mie sporadiche uscite mi capitava di passare sotto al suo palazzo per cercare di capire almeno il cognome guardando sul citofono, ma su ogni piano di quel palazzo abitavano decine e decine di famiglie. Mi arresi presto all'impossibilità dell'impresa e lei per me rimase solo "la figa del palazzo di fronte". Le scrivevo innumerevoli lettere e altrettante poesie che non facevano neanche una rima a pagarle, ma era tutto ciò che la mia mente razionale potesse concepire. Produssi in quel periodo un discreto numero monologhi sull'amore, tutti mezzi scopiazzati, in cui le aprivo il mio cuore. Scrivevo mentre mangiavo, sulla tazza, appena sveglio o tardi la notte, la sua immagine era marchiata a fuoco nella mia testa.
    Continuai a osservarla a lungo finché un giorno cambiò casa. Inizialmente pensai che fosse partita per un viaggio e così continuai a piazzarmi ogni giorno davanti alla finestra speranzoso. Mi rammaricai solamente di non aver fatto tutto il possibile per poterci anche solo parlare prima che se ne andasse chissà dove. Persi le mie ultime speranze tre settimane dopo quando vidi passare sotto il suo palazzo un camion traslochi e quelli che presumo fossero i suoi genitori. Mi rassegnai all'idea di averla persa e mi misi a piangere e soffrire come un cane. Nessuno in quel momento capiva cosa provassi perché era semplicemente assurdo, assurdo quasi quanto innamorarsi di una ragazza che non si conosce, e che magari la si era vista solo alla finestra.
    Questo era l'andazzo insomma, ma la mia vita era destinata a cambiare radicalmente e mi sarei ricordato di quei lunghi pomeriggi.

    Edited by Kadrik Cobain - 29/7/2017, 19:00
     
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  3. CB-PR
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    È scritto bene. Menomale. Non ho sprecato il mio tempo (che comunque avrei sprecato).

    CITAZIONE
    ciò non mi permise di poter avere troppi amici

    riformula questa frase togliendo "poter" che è ridondante.

    Ma il protagonista essendo nudo e guardando lei, non avrebbe avuto una qualche reazione o meglio e-reazione a guardarla? E la sorella non se ne sarebbe accorta? Sarebbe divertente una breve descrizione di come lui maschera il suo membro in tali occasioni.
     
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  4. Ernes61
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    Scritto bene, anche se non mi ha particolarmente colpito. Buona serata :)
     
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    Premetto che, ho letto solo, le prime righe. Sto leggendoli tutti, solo poche righe, per rendermi conto. Quindi questo non deve essere preso per un commento negativo. Non ne ho diritto hahaha.
    Penso comunque in linea generale, che specie in un romanzo di fantasia o fantascienza, non si debba iniziare, con descrizioni di paesaggi, stati d'animo e caratteristiche dei personaggi. Ma casomai, con qualche accadimento. In fin dei conti, dovrebbero essere romanzi d'azione, almeno in parte, no?
    Quindi, penso sia meglio iniziare, con dei fatti che si svolgono. Anche senza, troppe descrizioni. Poi, nel proseguire, metterei le descrizioni. Subito invece, dei fatti. Anche descrittivi ma fatti. Penso ad es. ad un esercito che muove o alla descrizione di una qualche azione, piuttosto che, del carattere del protagonista o dell'ambientazione se non predominante nella storia. Penso almeno. Magari sbaglio hahaha quindi avanti come pensate meglio hahaaha
     
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4 replies since 28/7/2017, 20:10   50 views
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