Non si accetta un'autobiografia

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  1. Jamie B
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    Ebbene, il mio problema maggiore è che finisco col parlare di me. A grandi linee, con sotterfugi, rivangando il passato...ma sempre di me, parlo.
    Conosco la ragione di questo problema - mi piace l'idea di vivere, personalmente, qualcosa di intrigante - e non riguarda la scrittura; come faccio ad appassionarmi ad una storia che non parli di me?
    Quando scrivete, cosa vi spinge a continuare senza pensare "ma perché accidenti lo sto facendo?"
     
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  2. Fabio Slemer
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    Perchè mai la storia che scrivi non dovrebbe parlare di te?
    La storia DEVE assolutamente parlare di te!

    Uno dei trucchi per coinvolgere il pubblico e risultare più empatici è quella di mettere una nota personale nel proprio racconto, e questo non vuol dire riportare meticolosamente la tua vita.

    Ci sono 3 ambiti da cui puoi ricavare una storia personale:

    • Qualcosa che hai vissuto sulla tua pelle.
    • Una tua passione.
    • Quello che provi e senti, il tuo punto di vista su qualcosa.

    Se pensi che gli ultimi due punti siano troppo deboli per ricavarne una buona storia permettimi di smentirti.

    Pensa a Titanic. Ovviamente James Cameron (regista e sceneggiatore di quel film) non ha vissuto in prima persona quella tragedia, ma ha una passione così viscerale per l'oceano e per quel transatlantico in particolare e lo ha studiato così bene che la sua sceneggiatura pare prendere vita direttamente dalle memorie di un vero sopravvissuto.

    Altro veloce esempio è Star Wars: George Lucas aveva un rapporto pessimo con suo padre. Il cattivo del film è Dart Vader...che è molto simile a Dark Father (padre oscuro in inglese).


    George Lucas di cognome fa Lucas. La sua casa di produzione è la Lucasfilm. La sede della Lucasfilm è sulla Lucas Valley Road. Il protagonista di Star Wars si chiama Luke (Skywalker). Chiaro il collegamento?

    E...tieniti forte...Dart Vader (il padre oscuro) nella storia è il padre di Luke Skywalker (George Lucas stesso).



    Come vedi non è stata riportata la vera vita degli autori, ma il loro tocco personale ha reso quelle storie indimenticabili ed accattivanti.
     
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    Conosco la ragione di questo problema - mi piace l'idea di vivere, personalmente, qualcosa di intrigante - e non riguarda la scrittura; come faccio ad appassionarmi ad una storia che non parli di me?
    Quando scrivete, cosa vi spinge a continuare senza pensare "ma perché accidenti lo sto facendo?"

    Quello che posso consigliarti io è:

    1. Scrivi una storia a proposito di uno dei tuoi interessi. Non è necessario che ciò sia il fulcro della storia, ma dedicare almeno una sottotrama a qualcosa che ti intriga, potrebbe aiutarti a trovare un modo per distogliere l'attenzione da te.

    2. Invece di aver un/una protagonista che sia un tuo alter-ego al cento per cento, cerca di scrivere di un protagonista che sia molto diverso/a da te, ma che abbia, almeno marginalmente, qualcosa di te. Inventa un personaggio che sia diverso da te per estrazione sociale, per stile di vita, per occupazione, per status familiare... o cose del genere, e chiediti che cosa faresti tu se fossi al posto di quel personaggio.

    3. Spazia con la fantasia. Dentro ai tuoi personaggi può esserci qualcosa non solo di te, ma anche di persone che conosci o che ammiri. Questo potrebbe aiutarti a trovare interessante ciò che scrivi.
     
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  4. Jamie B
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    Grazie, necessitavo del punto di vista di qualcuno che comprendesse il mio! Leggendo i consigli ho, effettivamente, rivalutato la mia idea :)
     
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3 replies since 1/2/2017, 11:02   54 views
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