Battaglia contro l'Oscura Legione

In onore di Mutant Chronicles

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  1. Paiton
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    VERSO SAN DORADO

    “Sergente, entri pure, si sieda”
    L’uomo dalle braccia muscolose e dagli occhi pieni di odio appoggia il sedere su una comoda poltrona con rivestimento di prezioso Laud, pelle degli uccelli notturni che solcano i cieli di Marte, lavorata e ricamata a mano.
    “Cosa ne pensa del piano d’azione?”
    Devo stare calmo. Devo stare calmo. Non posso permettermi un altra nota disciplinare…
    “Ho visionato i dettagli del piano, mi sembra una pazzia. I miei uomini andranno incontro a morte certa”
    Inizio ad accarezzarmi il mento come se stessi pensando, in realtà ho già il mio piano
    “Sergente Winz, una missione difficile portata a termine gioverà alla sua carriera. L’Oscura Legione sta guadagnando potere e gli eserciti della Bauhaus non riescono più ad arginare, da soli, le orde Oscure capeggiate dal Nefarita Asadoth. Tutti i migliori combattenti del fronte hanno subito seri danni psicologici e le tecnologie attuali non ci permettono di proteggere totalmente i nostri uomini. Il potere dei Nefariti sta crescendo in tutto il Mondo conosciuto e non possiamo permettere che Marte cada sotto il loro controllo. Potrebbero evocare forze maggiori di quelle che possiamo immaginare..”
    Troppe volte ho rischiato la pelle, il mio spirito di sacrificio è al limite ma considerando la situazione lo blocco mentre parla e rispondo con fermezza:
    “E va bene! Porterò a termine quest’ultima missione, a due condizioni. Primo voglio l’armatura pneumatica che le è stata donata dagli alti e rispettosi generali della Mishima. Ho sentito dire che è in grado di creare un campo di forze antisimmetriche capaci di diminuire realmente i poteri psichici dei Signori Oscuri. Secondo, voglio due uomini in più.”
    Il generale sbuffa, sbatte il pugno sul tavolo, si alza in piedi e gira le spalle al sergente, cammina verso l’armadietto a muro, e appoggia sulla scrivania una chiave di resina trasparente in cui si può chiaramente notare il micro sensore.
    “Avevo un debito con tuo padre, ora è saldato. Tu arriverai sulla superficie del Pianeta, non temere. La tua squadra speciale ha il compito più importante di tutte: trasporterai tre mezzi corazzati. Le altre informazioni ti verranno recapitate al momento dell’atterraggio per ragioni di sicurezza. Mi occuperò personalmente di gestire gli incrociatori laser, abbi fiducia in me perché io la ripongo in te”
    “Grazie Capitano, spero di rivederla”
    Winz fece un cenno d’inchino appoggiando pollice, indice e medio al cuore prima di uscire dalla stanza del Capitano.

    Adesso il sergente è davanti all’unico finestrino dell’Hangar, vede le stelle della Galassia estremamente luminose e guarda con stupore il Pianeta Rosso che si avvicinava piano piano. In realtà è la loro astronave che si sta avvicinando o entrambe le cose assieme; proprio così, tutto nell’universo è relativo e molti scienziati l’avevano capito numerosi secoli prima: uno di questi sapienti diceva che il male non esiste, sosteneva che l’assenza di bene genera la malvagità ma allora Winz dovrà contro il nulla assoluto. Adesso ha sincera paura e le sue pupille sono piccole piccole. Estrae dal taschino dell’uniforme una foto e la bacia…
    “Sergente!”
    Winz rimette la fotografia nella tasca davanti al cuore
    “Mi scusi se l’ho disturbata! Ecco i due uomini che aveva richiesto.”
    Il sergente sgrana gli occhi stupito perché un soldato alto almeno due metri lo sta salutando
    “Tutti mi chiamano Il Cammello signore!”
    “Non stento a crederlo”
    Di sicuro la sua capacità di immagazzinare liquidi per lunghi periodi di tempo è uguale a quella degli altri esseri umani ma la sua mandibola continua a muoversi in alto e in basso come quella di un ruminante, ha un aspetto totalmente idiota. Winz imprecò:
    “Vai a chiamare il Capitano per favore”
    Il cammello, biascicando qualche parola, riesce a comporre una frase di senso compiuto
    “Signore, sono il miglior tiratore della Nave, nessuno mira e colpisce meglio di me!”
    “Come mai sei ancora soldato allora !?”
    “Non sono mai riuscito a superare il test di lingua, se fa attenzione alle mie parole cerco sempre di evitare la lettera be…. Ba… bbbb… b!”
    Il sergente si mette una mano nei capelli, poi anche l’altra:
    “Va bene, sei assoldato, e tu invece che problema hai ?” Rivolto ad un vecchietto bassissimo, canuto, con due lunghi baffi arricciati, occhi vispi come quelli di un bambino e un cappello simile a quelli texani che si vedevano nei video televisivi degli anni 2000”
    “Io sono già stato nella zona α, vi farò da guida”
    Il sergente era sempre più impaurito e perplesso.
    “Zona alfa !? Io devo portare tre mezzi corazzati nella zona alfa!?”
    “Il capitano aveva previsto la sua reazione, mi aveva intimato di non darle questa informazione finché non sarebbe stato necessario; secondo me è meglio mettere in chiaro tutto e subito”
     
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