A.C.: Flashback - BG

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    Imperatore di Lacandria

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    Lacandria, Unione Tebano-Lacandrina

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    Benvenuti nel Backstage della mia fanfiction su Assassin's Creed, Flashback. Spero che, tramite queste schede informative, riesca ad aumentare la vostra curiosità :) Chiaramente, saranno sempre in aggiornamento man mano che la fan fic andrà avanti.

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    Città di Lacandria (Lakandahar)


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    Lacandria (in arabo moderno: في قندهار, Fi qundihar, nota fino al V secolo d.C. come Lakandahar) è una città situata sul fiume Eufrate, nell'attuale Governatorato di Al-Raqqa, Siria. Negli anni compresi tra il 4000 e il 540 a.C. resta una città potente ed indipendente, fino alla conquista persiana. Dal 331 a.C. entra a far parte del regno di Alessandro Magno, dove verrà in seguito sepolto, col nome di Alessandria Lacandria (in greco antico Ἀλεξάνδρεια Λακανδρία, traslitterato in Alexàndreia Lacandrìa). Dopo la morte di quest'ultimo, la città torna di nuovo ad essere indipendente per lunghi anni ed ottiene, dalle costanti integrazioni sociali dei nomadi, il nome di Lakandahar. Nel 90 a.C. inizia un'influenza da parte dell'impero romano, e nel 22 d.C. la città è dotata di costruzioni e templi romani, nonostante la città non fosse controllata direttamente da Roma. In questo periodo, riceve vari attacchi di sasanidi ma si riescono a respingere. Dal VI secolo d.C., infine, la città viene conquistata dagli arabi ed entra in un lungo e quasi permanente anonimato.

    Re e Governatori:
    Non si sa bene da chi fu governata la città inizialmente, ma molto probabilmente (e anche secondo lo storico Erodoto) si succedettero una decina di re di origine sumera, alcuni della dinastia "Kahenam" ed altri della "Kahenar". L'unico re di cui si ha la certezza della sua esistenza è Kahenar V, che intorno al 3700 a.C. abbellì la città con varie costruzioni.
    Dal 120 a.C. si iniziano ad avere più informazioni riguardo ai re locali, grazie allo storico lacandrino Ablahenior, detto l'Arabico per le sue origini arabe; infatti, in questi anni si succedettero tre sovrani: Phenie (120 a.C. - 90 a.C.), Pheniken (90 a.C. - 20 a.C.) e Lucius Minus (per due settimane nel 20 a.C.). Ablahenor narra che Lucius Minus, proveniente da Roma e caro amico di Pheniken, governò abusivamente e senza permesso la città. Così l'imperatore in carica, Cesare Augusto, seppe di ciò e lo punì, giustiziandolo. Instaurò quindi un senato locale, per garantire la stabilità del governo lacandrino, e vari proconsoli che la controlleranno. Questo solo fino al 100 d.C., quando Lakandahar si trovò senza proconsoli disponibili. Allora, a causa del trono vuoto, un certo Aquilius Iustinus Marcius, detto Felix, venne scelto dal senato come re. Proveniva da una famiglia di Cavalieri (o Equiti), ed era il generale delle truppe lacandrine. Da qui ebbe inizio la dinastia Giustina, che governò la città per altri cento anni, fino alle riforme dell'imperatore Diocleziano. Infine, dalle conquiste arabe del VI secolo, la città entrò in un grande e lungo anonimato.

    Principali monumenti e attrazioni:
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    Ziqqurat di Lacandria: In generale la Ziqqurat, oppure Ziggurat, era un edificio di forma trapezoidale a vari piani. Serviva pressoché come luogo religioso dove pregare il dio protettore della città, ma veniva usato anche come deposito, torre di controllo e altura dove gli astrologi potevano ammirare il cielo di notte. La Ziqqurat di Lacandria era molto simile a quelle mesopotamiche (soprattutto quella di Ur), ma era l'unica ad essere situata nel deserto siriano e lontano dalle altre città sumere. Difatti questo aspetto portò la città a distanziarsi da quella cultura, creandosene una a sé. In seguito la Ziqqurat fu scavata all'interno per essere utilizzata anche come abitazione per il re locale, abbandonando il palazzo apposito situato stranamente fuori dalle mura principali soggetto a potenziali attacchi. Questo continuò dall'impero romano, durante il quale la struttura era ancora intatta e non modificata, fino all'arrivo degli arabi; questi alterarono l'architettura dell'edificio trasformandolo in una sinagoga. Infatti distrussero la scalinata principale e fu fatta una grande porta che portava nell'interno, ora molto più spazioso. Varie decorazioni infine rendevano l'edificio tipicamente arabo.
    Oggi invece, quest'edificio è utilizzato come museo ed è soggetto due volte l'anno a ristrutturazioni, senza contare i vari studi che si stanno ancora svolgendo a riguardo (difatti è l'unica Ziqqurat esistente in ottime condizioni, anche se alterata).

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    Palazzo del re: Il palazzo del re era un edificio piccolo, contornato da basse e sottili mura. Stranamente, gli storici non hanno ancora capito perché si trovi fuori dalle mura contando i vari gruppi nomadi pericolosi che passavano spesso di lì. Difatti fu abbandonato presto, dopo un espansione della Ziqqurat. Aveva varie stanze, tra cui la principale dove dormiva il re, ed un ampio cortile esterno; esso era contornato da laghetti ed alberi, tra cui molte decorazioni come cespugli e rampicanti. In seguito al trasferimento, l'edificio fu utilizzato come casa per i poveri della città, ma durante il III secolo d.C. fu abbandonato del tutto.
    Tutt'oggi è in pessime condizioni, e può essere visitato solo con un permesso speciale.

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    Le due torri di Babele: Tutt'oggi non c'è quasi nessun resto di queste torri, ma secondo alcuni scavi archeologici e le descrizioni di vari storici si conosce la loro esistenza. Dopo il trasferimento del re dalla sua vecchia residenza alla Ziqqurat, furono costruite due torri utilizzabili dagli astronomi per studiare il cielo. La prima, edificata prima dell'altra, venne abbandonata subito perché poco utilizzata. La seconda, situata più lontano, fu utilizzata maggiormente perché ci si trovava in un periodo di prosperità, parlando dell'astronomia. Il nome torre di Babele fu dato dallo storico Ablahenor, ispirandosi alla religione ebraica.
    Tuttavia, andando avanti nel tempo, e molto probabilmente, non furono più utilizzate e quindi soggette ad abbandono. Secondo alcuni, però, furono utilizzate per breve tempo come minareti.

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    Tempio di Giove e Foro Lacandrino: Il tempio di Giove fu costruito nel 17 a.C. per ordine di Augusto, insieme al foro edificato un anno prima. Tutt'oggi il foro è più grande ed è la piazza principale della città, mentre il tempio è ben conservato.

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    Arco di Augusto: Nel 20 a.C., settimane dopo la famosa "battaglia di Lakandahar", fu costruito un Arco in onore dell'imperatore. Oggigiorno è conservato ottimamente, ed è contornato da sbarre di ferro.

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    Valle dei Templi (di Lakandahar): la valle dei Templi era situato ai margini del nucleo sumero della città, e fu costruito per ordine di Alessandro Magno durante la sua permanenza in città. Dopo la sua morte, fu costruito un piccolo mausoleo dove fu seppellito. Contava prima della sua morte tre edifici, dopo quattro. Quello principale, costruito nel classico stile greco, era dedicato ad Alessandro Magno e Zeus (all'interno fu trovata una statua di Alessandro Magno); quello tondo era dedicato prima ad Estia e poi a Vesta, per i romani; infine, l'ultimo ebbe una forma unica ed era dedicato prima ad Ares, e poi a Marte. Durante il I secolo d.C. fu costruito un acquedotto che portava grandi quantità d'acqua in città, ed attraversava in gran parte questa valle.
    Oggi il tutto si può visitare solo con un permesso, ma i visitatori non possono entrare negli edifici.

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    Mausoleo dei Iustini: Dopo la morte del primo re della gens Giustina, fu costruito un mausoleo in suo onore. In seguito fu affiancato anche dalle tombe degli altri re della stessa famiglia, tranne Chrysius, la quale tomba non è stata ancora trovata. Tutt'oggi non è visitabile a causa delle malandate condizioni, se non con un permesso speciale.

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    Biblioteca: La biblioteca della città, una delle più grandi della Siria dopo quella di Alessandria d'Egitto, fu molto importante prima e durante l'impero romano. Racchiudeva qualsiasi tipo di scritto, dalle opere di storici come Ablahenior a comuni trattati legislativi. Aveva due entrate, una a nord ed una a sud. Fu restaurato varie volte dai re locali, fino all'arrivo arabo. Difatti, da questo momento fu soggetto ad abbandono e tutt'oggi non è altro che un ammasso di pietre, tranne per le arcate sottostanti: queste, infatti, furono e sono utilizzate ancora oggi come mercato coperto, il che ricorda il Gran Bazar di Istanbul.

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    Anfiteatro principale: Ideato dal re Nenio Giustino Lacandrino, fu costruito soltanto nel 147 d.C., molto tardi rispetto agli altri; difatti si può considerare come l'anfiteatro meno usato della storia. Ebbe una forma particolare, perché doveva adattarsi alle mura circostanti e donava quindi una forma tutta sua. Dopo la sua chiusura nel V secolo d.C., durante la conquista araba, fu squartato in due per far spazio ad una strada che passava quindi proprio nel mezzo. Tutt'oggi è in buone condizioni, se non fosse per la stradina centrale.

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    Teatro principale: Il teatro principale di Lakandahar era uno dei più particolari. Fu costruito da Nenio Giustino Lacandrino, ma in una zona alquanto strana per un teatro; difatti, era accanto alle vecchie mura e il teatrò si adatto ad esse. Tutt'oggi è ben conservato, si può visitare liberamente, e vengono ancora svolte recitazioni e rappresentazioni.

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    Tempietto sumero di Ashnan: Ebbene, dopo il trasferimento del re alla Ziggurat, questa non poteva essere più utilizzata per scopi religiosi, essendo diventata dimora privata. Per molti secoli i professanti della religione sumera erano costretti a costruire tempietti nelle loro case, fino all'ascesa al trono di Nenio Giustino Lacandrino. Nel 148 infatti, dopo tartassanti richieste dalle minoranze di religione sumera (resistita in questo territorio per molti secoli), costruì un tempietto dedicato alla divinità protettrice della città Ashnan (divinità femminile dei campi e della coltivazione, latinizzato in Asnan, -is. Negli anni questa religione non venne pian piano più considerata, e il tempio fu trasformato prima in chiesa, con l'avvento del cristianesimo nell'impero, poi per breve tempo in sinagoga. Tutt'oggi è completamente diverso dalla forma originaria, essendo molto più grande, ed ha una normale funzione di chiesa cristiana.

    Simbolo di Lakandahar durante l'impero romano
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    Evoluzione della città nel tempo
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    Personaggi legati alla Siria
    Flavio Ableniore: Flavio Ableniore (in greco antico Φλαύιος Αβλαήνιωρ, detto "ὁ Ἀράβικος", "l'Arabo", in latino: Flavius Ablahenior Arabicus; Lacandria, 19 – 90) è stato uno storico e poeta siriano del I secolo d.C.
    Ableniore nacque a Lacandria nel 19 d.C. da una modesta famiglia di cavalieri originari delle coste arabiche; da ciò fu creata una nuova gens "Arabica", in aggiunta alla già ottenuta "Ablahenior". In giovane età sentiva spesso parlare di storie della sua città natale e dopo alcune spedizioni e voci da parte degli abitanti stanziati in varie città sull'Eufrate, scrisse moltissime opere di tipo storico ma anche di fantasia; tutto ciò si svolse in 60 anni della sua vita. Fece opere soprattutto riguardo a cittadine vicine a Lacandria, come Hierapolis Bambyce, Callinicum e Palmyra. Morì nel 90 d.C. all'età di 71 anni per un presunto infarto, evento citato dal nipote Deiano, poiché entrarono in casa sua alcuni banditi nomadi.
    Lista delle sue produzioni:
    -Historia Lacandrina (Storia Lacandrina): pervenutaci sia in greco che in latino, possediamo l'opera completa. Essa racconta la storia dell'omonima città, dall'anno 120 a.C. al 50 d.C., l'anno di pubblicazione nell'impero. Le informazioni provengono da solidi punti di vista sociali, infatti l'autore si è informato viaggiando per tutta la Siria ed esaminando altre opere. Grazie ad'essa, sappiamo molte cose storiche riguardo alla città, prima quasi sconosciute. L'Historia Lacandrina è divisa in due capitoli: Reges, che racconta dei vari governatori cittadini dal 120 al 50, e Architecturae, che spiega l'evoluzione della pianta cittadina e dei vari edifici.
    -Callinicum (Callinico): ritrovata quasi completa, narra le origini e varie storie sull'omonima cittadina fondata in età seleucide.
    -Casus Alcini (L'avventura di Alcino): rinvenuta in pochissimi testi, non si conosce molto la sua storia. Narra molto probabilmente delle avventure di un certo Alcino, proveniente da Hierapolis Bambyce, che deve salvare i suoi amici catturati in una spedizione militare da un certo Rex ("Il re" in latino, ma in maiuscolo come se fosse il nome di qualcuno).
    -Meus Animus (Il mio animo): Raccolta di circa cinquanta poesie secondo Deiano, ma pervenuteci soltanto cinque. In queste esprime il suo stato d'animo in tantissime occasioni distinte, forse uno per ogni opera.
    -Consuetudines (Usi/Costumi): Una raccolta di usi e costumi delle popolazioni sull'Eufrate ma anche Palmira, da quelli antichi a quelli recenti (60 d.C.), che ha svolto durante i suoi numerosissimi viaggi. Possediamo solo la metà dell'opera completa.
    -Palmyrae Proelium (La battaglia di Palmira): opera sconosciuta, citata dal nipote Deiano. Non è stata ancora ritrovata, e non si conosce nulla a riguardo.

    Sono note anche molte altre opere, però in un certo senso distaccate da quelle precedenti. Alcune sembrano essere solo delle bozze o degli appunti, altri testi incompleti (tra cui alcuni che potrebbero far parte di Casus Alcini).
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    Anthìmo: Antìmo (latino: Antheimus; greco: Ανθείμος; Atene, II secolo d.C. - Callinicum, 259?) è stato un generale romano incaricato di proteggere il limes siriano da Callinicum. Ebbe alcune vittorie contro i Sasanidi.
    Non si sa molto della vita di Antìmo. Nacque ad Atene in un anno sconosciuto, forse intorno alla fine del II secolo d.C. Comandò inizialmente alcune legioni in Grecia finché, nel 250, l'imperatore Decio non lo mandò a comandare la legione stanziate nel forte di Callinicum, in Siria. Entrò spesso in contatto con Lakandahar, aiutandosi a vicenda. Morì, secondo alcune fonti sconosciute, nel 259, dopo un ennesimo assedio da parte dei Sasanidi alla cittadina.
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    Nenio Giustino: Nenio Giustino Marcio, conosciuto come "il Lacandrino" (in latino: Naenius Iustinus Marcius Lacandrinus; Lacandria, 102 - Palmira, 178), è stato un re lacandrino. Fu il secondo governatore della dinastia Giustina e regnò fra il 129 e il 178, fino alla sua morte.
    Nenio nacque a Lacandria nel 102, sotto la nobile e importante gens lacandrina Giustina. Suo padre era proprio il precedente re Aquilio Giustino Marcio Felice, primo della dinastia.
    -Giovinezza
    Poco si sa della sua giovinezza, ma lo storico Deiano Ableniore afferma che sia stato educato proprio a Roma tra il 107 e il 112 e in seguito riportato a Lakandahar. Sposò sua cugina Licia a vent'anni, ed ebbe in seguito due figli: Caio Nenio Valerio e Nenio Licinio Mario.
    -Ascesa al potere e politica
    Fu proclamato re nel 129 da suo padre una settimana prima della sua morte, poiché era in malattia. Dopo la morte di Aquilio, fu ben accetto nell'aristocrazia cittadina. Ebbe bei rapporti con il senato locale e fece molte opere artistiche ed espansionistiche all'interno della cittadina. Fu importante anche per una legge che riguardava il senato, donando parte dei loro terreni agricoli alla popolazione lacandrina. Per questo, nel 133 il senatore Caius Demenus organizzò una congiura, prontamente sventata dalle guardie del re. Dopo quest'avvenimento, Nenio decise di aumentare lo stipendio senatoriale di 1000 sesterzi in più.
    -Le opere architettoniche
    Nenio fu colui che trasformò pesantemente la pianta cittadina; difatti, costruì nel 147 delle moderne e imponenti mura, in sostituzione di quelle precedenti (in parte abbattute). Fu l'autore del piccolo porto Neniano, utile agli scambi commerciali, e ad un canale dall'omonimo nome, che fu utile per il sistema fognario cittadino. Nel 148 fece edificare una piccola isola posta nel Lago Isulae, fungendo da porto principale cittadino, mentre quello precedente restò comunque in funzione. Infine, ristrutturò nel 160 l'imponente biblioteca, al quale fu aggiunto un ampio terrazzo e una seconda entrata.
    -La successione
    Nenio, nel 176, fu ospitato a Palmira dall'omonimo re e proprio lì decise definitivamente di ritirarsi a vita privata, perché ormai vecchio e incapace di governare. Da quel momento la città fu amministrata dal primogenito Caio Nenio Valerio; quest'ultimo non piacque al senato perché fu ritenuto un potenziale tiranno, e fu subito ucciso da una congiura due anni dopo. Il suo successore permanente fu, quindi, il suo secondogenito Nenio Licinio Mario, mentre suo padre morì di vecchiaia nel 178.
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    Deiano Ableniore: Flavio Deiano Ableniore Arabico (in greco: Φλαύιος Δειάνος Αβλαήνιωρ Ἀράβικος; in latino: Flavius Deianus Ablahenior Arabicus; Lacandria, 133 - Sakkah, 214) è stato un aristocratico e storico lacandrino, nipote di Flavio Ableniore.
    Flavio Deiano Ableniore nacque a Lacandria nel 133 d.C. da Flavia Deiana, moglie dello storico Flavio Cornelio Ableniore - figlio di Flavio Ableniore e ufficiale militare. Viaggiò spesso con suo padre nei suoi lunghissimi itinerari, da Lacandria fino a Damasco. Due mesi prima della sua morte, il padre Cornelio diede a suo figlio gli scritti del nonno, augurandogli ispirazione. Morì ottantenne nel 214 per un infarto nel villaggio di Sakkah, nel bel mezzo del deserto siriano, durante un viaggio verso Palmira.
    Deiano non scrisse molte opere, e a detta sua, ne fece alcune solo per onorare il nonno e il padre.
    -Historia Lakandaharis Regum (Storia dei re di Lakandahar): una raccolta di tutti i re succedutisi nella città dal 60 - anno in cui suo nonno ha terminato l'Historia Lacandrina - fino al 200. La storia dei re e le loro biografie sono molto dettagliate, infatti si trova spesso in alcuni libri di grammatica greca e latina per le traduzioni, insieme alle opere di Ableniore.
    -Flavius Ablahenior (Flavio Ableniore): Opera dedicata a suo nonno nella quale, oltre ad una dettagliata biografia, riassume anche alcune delle sue opere più importanti. Tra queste spicca anche una certa "Battaglia di Palmira", la quale non è stata ancora ritrovata, stessa cosa per alcune parti del riassunto del nipote.
    -Cornelii Iter (L'itinerario di Cornelio): opera in cui mostra l'intero viaggio svolto dal padre, onorandone il coraggio e la forza in battaglia. Racconta anche di alcune campagne svolte contro i Sasanidi, e di una "conversione" avvenuta a Palmira. Non si sa ancora di che conversione si tratti, secondo alcuni cristiana, ma altri affermano si sia convertito in una qualche setta misteriosa e sconosciuta.

    Edited by ¬Shad - 6/2/2016, 14:06
     
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    Mi chiedevo che fine avessero fatto i dettagli dei luoghi :D
    Meglio, c'è più ordine così.
     
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    Ho aggiunto una nuova mappa per rendere chiaro il viaggio di Chrysius ed Elena!
     
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