Idee per un nuovo romanzo. Help me

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    Da un mondo che non esisterà, nè ora nè mai!

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    Ciao a tutti :) avrei bisogno di quale consiglio/aiuto/idea/qualsiasicosa per iniziare un romanzo.
    Vorrei fosse ambientato ai giorni nostri, un urban fantasy per intenderci. Sono giorni che mi sto scervellando per cercare una buona idea di partenza senza finire sempre sul banale; vorrei qualcosa fi interessante per partire in modo da sviluppare le mie idee.
    Iniziare é sempre difficile, perché le idee che mi vengono sono quelle centrali.

    Help me :D
    Graaaazie <3
     
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    Be', così su due piedi è difficile aiutarti. Dicci di cosa parlerà il racconto almeno.
     
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    Si in effetti non vi ho dato particolari, quindi vi darò qualche notizia senza cercare di non spoilerare troppo, visto che molto probabilmente la posterò sul forum.

    Allora, romanzo Urban fantasy, svolto ai giorni nostri o comunque posticipato nel primo futuro.
    Ambientazione: Principalmente é l'America, Stati Uniti. Vorrei includere anche la prigione di Alkatraz (non vorrei dirvi di più).
    In qualche modo vorrei cercare di cambiare il punto di vista narrativo, cioè far interpretare al lettore la parte del protagonista malvagio, servo di qualche divinità o qualsiasi altra cosa, in lotta contro il mondo o comunque contro entità superiori - forse una cosa impossibile, ma provare non costa niente, o no? - e quindi far alleare il mio personaggio con forze superiore e di entità malvagia.
    Ho in mente da un paio di giorni le figure dei Tre Giudici, che voglio inserire durante la storia anche se non so ancora bene come fare a renderli importanti.
    Poi alla fine é sempre la solita storia, un amore (un po diverso dal solito), missioni varie e, appunto, la contrapposizione tra malvagità e distruzione contro il bene anche se vista dalla parte opposta.
    Vorrei un romanzo catastrofico o comunque dove i peggiori antagonisti (immaginate quelli dei libri e dei film) riuscissero per una volta a vincere.
    Forse per far risultare meglio questa cosa bisognerebbe effettuare un 'cambio di parte', altra cosa che vorrei inserire. Un cambio dato da una ricompensa oltre le proprie aspirazioni.

    So che é una cosa confusionaria, ho parecchie idee a riguardo, ma il mio problema é sempre la partenza, e il riuscire a finire sempre nel solito ovvio.
     
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    Potresti innanzitutto iniziare spiegando a grandi linee le regole guida del mondo e dei personaggi che vuoi descrivere. Hai citato tre giudici, entità e divinità superiori e missioni da portare a termine. Potresti partire facendo un quadro generale della questione, poi passare a parlare del protagonista e di una sua giornata tipo (non ho capito se il protagonista è cattivo dall'inizio o lo diventerà in seguito). Poi l'incontro con forze o entità a lui sconosciute. Ricerche al riguardo e qualcuno ben informato che inizia a spiegargli le cose.
     
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    Da quanto hai detto il punto forte della tua narrazione sembra essere il protagonista malvagio, quindi io partirei da lui, mostrando attraverso i suoi occhi l'ambientazione in cui si sviluppa la storia e gli eventuali motivi che lo spingono ad essere malvagio. Poi come dice Aster puoi mettere l'incontro con le potenze malvagie di cui diventerà servitore ed eventuali spiegazioni.

    Comunque da quanto ho capito progetti un'ambientazione urban fantasy governata o assistita da divinità buone (i Tre Giudici forse? o loro sono malvagi?) a cui altre divinità malvagie si oppongono attraverso il protagonista, è questa l'idea di base o sbaglio?
     
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    Esatto, la storia mette in luce l'inclinazione malvagia, egoistica e autoritaria del protagonista.
    Pensavo, come scritto prima, di far cambiare lato al personaggio: Secondo me essere "buoni" inizialmente e poi cambiare parte per andare contro chi si stava combattendo, credo sia piu un impatto sul 'é diventato cattivo'. Poi magari sbaglio, ma penso sia una cosa molto incisiva e che ti fa capire che é realmente un cambio di fazione.

    Per i Tre Giudici non lo so: Potrei utilizzarli in diversi modi e adattarli a quello che mi serve.
    Potrebbero essere le tre entità superiori e una di esse é quella malvagia che combatte contro le altre due.
    Potrebbero essere dei personaggi adatti ad uno scopo - come il costudire un segreto- oppure dei futuri compagni di squadra del protagonista (con diversi poteri).
    Potrebbero essere dei guardiani per qualche arma importante, od oggetto.
    Insomma, li utilizzerei come jolly anche se chiaramente devo trovare un ruolo adatto.

    Il problema é anche un altro: Ho in mente vari poteri da "affidare" ad ogni personaggio della mia squadra (devo ancora decidere quanti saranno, anche se non so quanti saprei controllarne per non creare confusione) ma non so se questo potrebbe portare ad un qualcosa di troppo irreale. Voglio dire, non posso creare una super squadra che ti disintegra con uno sguardo, dei personaggi con poteri straordinari o altro. Pero vorrei utilizzare piu poteri diversi, unici per ogni elemento.
     
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    Per il cambiamento di fazione, se la tua idea è di dare un netto segno del suo passaggio al male, direi che va più che bene.

    Per i poteri, forse è solo una mia idea, ma credo dipenda anche dall'ambientazione e da come vuoi usare l'elemento fantasy/magico. Ad esempio potresti fare un mondo in cui la magia e i poteri sono la normalità o comunque molto diffusi, oppure uno in cui sono presenti ma sono riservati a una porzione molto ristretta di persone, mentre la maggior parte li ignora o non ne conosce i meccanismi. Oppure uno, diciamo alla Martin, in cui magia e poteri sono una cosa molto oscura, segretissima e che richiedono un alto prezzo per poter essere acquistati/adoperati.
    Questi sono solo esempi per dirti che a seconda di come vuoi calibrare l'ambientazione cambiano le modalità di attribuzione e uso dei vari poteri. In un fantasy, l'essere irreale o meno non dipende, a mio avviso, dal confronto con la realtà (sarebbe assurdo per un fantasy) ma con l'ambientazione e le regole che tu stesso crei in quel mondo.
    (scusami per la risposta forse un po' dispersiva e inconcludente, non so se ti ho risposto in modo adeguato)
     
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    Oppure potresti fare che questi poteri richiedono dei sacrifici da parte di chi li ha per poterli utilizzare.
     
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    Allora, vediamo di schiarirci un po' le idee.

    Ambientazione: USA / Alcatraz. Dunque, tu conosci bene, almeno a livello teorico, gli Stati Uniti? Ti sei informato sul carcere di Alcatraz?
    Se la risposta è sì: ottima cosa.
    Se la risposta è non ancora ma vorrei informarmi e credo che sia fattibile: cosa non proprio ottima ma comunque buona.
    Se la risposta è no e non penso che potrei raggiungere un livello di informazione sufficiente: cosa tutt'altro che ottima.
    Tuttavia se il caso è l'ultimo che ti ho esposto, c'è un modo molto semplice per sopperire al problema: dimenticare gli Stati Uniti, dimenticare Alcatraz e inventare di sana pianta i luoghi in cui ambientare il tuo aspirante romanzo. Puoi descriverli come vuoi, gestirli tu come vuoi e inventarti tu le abitudini della gente del posto. Se ti piacciono i nomi inglesi, nulla ti impedisce di usare nomi inglesi. Io, personalmente, lo faccio sempre; le mie località però sono sempre totalmente inventate. ^^

    Protagonista malvagio: è una buona intuizione, però rispetto a quanto hai detto ho dei piccoli dubbi.
    Vorresti far vincere gli antagonisti: se il protagonista è malvagio i suoi antagonisti sarebbero i buoni, quindi in realtà tu non vuoi far vincere gli antagonisti.
    Assoggettato alle divinità: in questo caso il protagonista non sarebbe dotato di un vero e proprio libero arbitrio, ma piuttosto sarebbe una pedina nelle mani di altri. Io, piuttosto, più che renderlo assoggettato alle divinità, lo renderei alleato delle divinità per perseguire il proprio interesse.
    Cambio di fazione: stiamo parlando di un protagonista malvagio, quindi più che di fargli cambiare fazione perché si sente di passare dall'altra parte, lo farei passare dall'altra parte per questioni di interesse.
    Amore un po' diverso dal solito: è difficile capire, in questi termini, a che cosa tu ti riferisca; in ogni caso se il protagonista è dettato prevalentemente dal proprio interesse e dalla propria sete di potere, dubito che sia un personaggio in grado di provare sentimenti sinceri nei confronti di qualcuno. Ti consiglio di tenerne conto.

    Contesto urban fantasy: tieni conto che un contesto urban fantasy è caratterizzato da un'ambientazione urbana, generalmente realistica. Questo non significa che la gente non possa avere poteri magici, ma generalmente chi ha poteri magici o non è umano vive in qualche modo nascosto (generalmente fingendo di non avere poteri e fingendo che tali poteri non esistano). Così come è irrealistico che un solo individuo abbia dei poteri, è anche abbastanza irrealistico che TUTTI li abbiano. Quella del potere diverso per ciascun personaggio può essere interessante, ma credo sia meglio di evitare di trasformarla in quella che io chiamo una "ripartizione dei poteri alla Twilight", dando a tutti quanti un potere ma dando quello più forte al protagonista.
    Le divinità che interagiscono con i personaggi: è molto interessante, anche se la vedrei più adatta a un fantasy tradizionale, piuttosto che a un urban fantasy. In un contesto fantasy tradizionale ci si può inventare un culto di sana pianta; se invece intendi ambientarlo in un contesto realmente esistente (es. Stati Uniti, come hai detto) è abbastanza inverosimile che tu possa inventarti completamente un culto rendendolo verosimile.

    Queste sono le mie idee. Spero di esserti stata d'aiuto. ^^
     
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    Allora, la mia idea di scrivere un Urban fantasy era, appunto, per utilizzare Alcatraz.
    Mi ha sempre affascinato come luogo, come storia, come 'storia che potrei crearci intorno'.
    Diciamo che l'intento iniziare era spostarla, nel vero senso della parola. Trasportarla dalla California a New York -dove sarebbe ambientato tutto, o la maggior parte del romanzo.
    Mi immaginavo l'intera isola dove sorge la prigione, fluttuare nell'aria e spostarsi verso un'altra città. Una sorta ci cittadella volante, stabile in aria, una base operativa dei miei protagonisti e mantenuta in posizione tramite poteri.
    Ok, ora direte: "impossibile", "stonerebbe con lo scenario". Lo so, ci ho pensato, ma avrei cercato di trovare una risposta alle domande.

    Ad essere sinceri avrei già cominciato a scrivere il romanzo, ma dopo due capitoli ho fatto un paio di ragionamenti.
    Creare un mondo fantasy di sana pianta secondo me é troppo difficile. Voglio dire, c'é da stabilire ogni cosa, sarebbero troppe e ho paura di non riuscire nell'impresa. Parliamoci chiaro: comincerò il romanzo e poi lo mollerò come il solito, anche se questa volta vorrei impegnarmi seriamente.
    Con il genere Urban fantasy avrei già una base su cui lavorare invece che crearla dal nulla. Poi magari sbaglio e vorrei un parere da voi che sicuramente siete mooooolto piu esperti
     
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  11. johnes
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    Se ti piace così tanto Alcatraz, usala, ma come ti è stato suggerito documentati per bene.
    Per i poteri magici decidi tu come ripartirli. Dipende da tanti fattori. Io cerco di attribuire poteri diversi alle famiglie o ai clan, o alle organizzazioni del personaggio a cui decido di darne, per esempio una famiglia che usa magie di fuoco, una che è specializzata in altro e così via. Ma questo è un mio metodo. Per quel che mi riguarda l'ottenerli di solito li faccio "formare" all'interno di una scuola o di un contesto, in questo caso familiare, ed è da lì che prendono i propri poteri.
    Per il protagonista malvagio sono favorevole.

    In ultimo dico che il divertimento nello scrivere fantasy è proprio creare un mondo tutto tuo, dove tu regoli le cose.
     
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    Se no al posto di Alcatraz, potresti scrivere che è stata realizzata una prigione simile da qualche parte negli USA ma che ha subito lo stesso destino.
     
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    Con il genere Urban fantasy avrei già una base su cui lavorare invece che crearla dal nulla. Poi magari sbaglio e vorrei un parere da voi che sicuramente siete mooooolto piu esperti

    Ehm, già... esatto, mooolto esperti... coff, coff... *Non ha mai scritto vere storie fantasy e si è sempre fermato al prologo quando ha cercato di scrivere qualcosa di lungo* proprio veri esperti, coff, coff...

    Scherzi a parte credo che scegliere di creare un mondo fantasy o di usare il nostro siano decisioni ognuna con i suoi pro e contro. Con un mondo fantasy creato da zero magari è più difficile da elaborare, ma sei libero di farlo come vuoi, invece usando quello reale hai, come tu dici, una solida base di partenza, ma ti devi attenere a certi dati del reale, come in questo caso l'aspetto e la conformazione della prigione di Alcatraz.
    Comunque a me l'idea di un'isola prigione che fluttua nel cielo piace, sul fatto che stoni con lo scenario io ti direi "non necessariamente". Dipende da come organizzi l'ambientazione (e scusami se sono rindondante su questo punto): è un mondo potremmo dire parallelo al nostro, quasi uguale in tutto tranne per la presenza della magia che in quel mondo è sempre esistita? In quel caso Alcatraz potrebbe essere un'isola prigione che tramite magia è stata innalzata nei cieli per renderla ancora più impenetrabile, oppure per poter prendere i criminali da incarcerare "a domicilio".
    Se invece è un mondo in cui la magia è stata scoperta recentemente, puoi sempre dire che Alcatraz è stata innalzata ai cieli per qualche motivo (di nuovo per detenzione di criminali speciali ad esempio, oppure puoi trovare altre motivazioni).
    Oppure quello che hai in mente è un mondo in cui la magia è un segreto? Allora in effetti la questione si complica, in quel caso sarebbe difficile trovare un motivo per spiegare lo spostamento di un'isola da una costa all'altra dell'America. Ma magari con un po' di fantasia potresti riuscire a trovare un'idea palusibile ;)
     
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    Da un mondo che non esisterà, nè ora nè mai!

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    L'idea iniziale era quella di due mondi: Il nostro e un mondo fantastico.
    Lo scopo, invece, é la guerra; un gioco di potere sul conquistare entrambi i mondi. Il protagonista dovrebbe essere colui che aiuta l'entità a conquistare il proprio mondo -quindi la Terra.

    Pensavo ad un evento, ad una morte, dove il protagonista si trova in difficoltà e, quest'entita offre il proprio aiuto al ragazzo, fornendogli dei poteri.
    Non posso dirvi altro a riguardo, altrimenti potrei spoilerare elementi centrali della storia.

    L'idea é nata soprattutto riguardo la cittadella fluttuante e vorrei mantenere questo elemento essendo in qualche modo il pilastro che mi ha fatto pensare al costruirci qualcosa intorno.
    Devo solo trovare un punto di inizio, poi ho varie idee da utilizzare.
     
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