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.In nome del progresso l’uomo ha reso il paradiso un inferno. Oggi sono in vena di riflessioni. L’uomo – per lo più - è sbagliato dentro, ha sempre commesso una serie di errori a catena credendo invece di progredire.
Torniamo alle origini: la natura rendeva il nostro pianeta blu magnifico, pulito e paradisiaco. La natura dava all’uomo tutto ciò di cui lui aveva bisogno per sopravvivere: acqua, aria sana e pulita, frutti e verdure. In nome del progresso l’uomo ha reso il paradiso un inferno. Ha distrutto un sistema perfetto per crearne uno malato e corrotto in ogni punto. Oggi siamo schiavi di questo sistema ed abbiamo perso dignità e libertà.
Prima la natura ci dava spontaneamente i suoi frutti, bastava accudirli e prenderne una parte senza alterare l’equilibrio. Oggi bisogna lavorare tutto il giorno per acquistare il cibo. E’ tutto sofisticato e meno naturale, mangiando ci si ammala. Lavorando ci sia ammala. Ogni cosa ha il suo costo e la trappola ha preso il sopravvento su ciò che prima era naturale.
Oggi l’uomo corrotto (quello che ha preso il comando del sistema) stabilisce le regole per ammalare il mondo. Perché più il mondo è marcio e malato, più i fautori del caos hanno potere. E la natura soffre, si piega.
Stiamo però oltrepassando il limite. L’uomo corrotto deve pagare, si deve tornare ad un mondo in cui si rispetti la natura. Che senso ha vivere in una trappola in cui si è obbligati a muoversi dentro uno schema creato ad arte dai cattivi? Pensateci bene: tutto ciò che per natura era nostro ci è stato tolto, oggi bisogna fare gli schiavi per prenderne una fetta piccolissima (tra l’altro alterata e imbruttita). Alle volte invidio gli animali che, a differenza dell’uomo, non si sognerebbero mai di alterare l’equilibrio della natura rovinando e distruggendo ogni cosa intorno a loro.
Vorrei un pianeta libero e pulito. Soprattutto libero e pulito da chi ha fatto ostaggio l’intera umanità inventando un sistema basato sul denaro e sulla proprietà privata. Un sistema nato per far soffrire.
Prendete questa mia riflessione con un pizzico di sana follia e spontaneità. So che è impensabile un mondo diverso da questo, considerato il punto in cui siamo arrivati (purtroppo). Il mio è l’urlo di un’anima che sente di essere imprigionata dentro un mondo/schema creato ad arte (da chi?) per far soffrire la gente, per tenerla in pugno appunto in una gigantesca trappola che in nome del potere non fa altro che mietere vittime in continuazione, senza pietà.
Sogno un mondo libero, forse lo vivrò altrove dopo questa vita.
Lo voglio così
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+1 .
La Terra è un pianeta densamente popolato, forse anche troppo, visti gli oltre sette miliardi di abitanti. Col passare del tempo, essa non sarà più in grado di sostenere la vita, poiché l'uomo richiede enormi sacrifici da parte sua: nutrimento, risorse, protezione, ecc...
Se solo gli esseri umani avessero saputo regolarsi, se si fossero fermarti quando ottenuto tutto quello che necessitavano, probabilmente non ci sarebbero mai stati problemi. La convivenza fra Terra, animali e uomini non sarebbe stata un’utopia irrealizzabile.
Purtroppo, questo è e rimarrà soltanto un sogno.
Perché, nonostante l'alto livello di conoscenza ottenuto e la consapevolezza di ciò che gli sta attorno, l'uomo resta un essere insaziabile. Anche se possiede già tutto quello che la Terra è in grado di donargli, egli vuole sempre di più, perfino se non gli serve.
Per questo motivo, trasforma zone naturali in ambienti urbani, sradica alberi e incanala fiumi e laghi, così da avere l'acqua sempre a disposizione, a discapito di chi non se lo può permettere.. -
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Grazie della risposta! . -
IlDogma .
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Ciao erendal, si potrebbe definire questo pezzo come un vero e proprio sfogo. Condivido in toto, ma oltre che criticare "l'uomo corrotto", io porgerei una critica (costruttiva) verso la popolazione media, verso noi, uomini di mezzo che non sanno dove trovare la natura.
La natura, il mondo come tu chiedi c'è ancora, nulla di utopistico. Va' cercato, ma noi uomini di mezzo siamo presi dalle nostre vite urbane, e ogni giorno che passa ci portano la natura un km più distante. Un km in più da fare quando ci sveglieremo e ci renderemo conto che non basta solo il cemento.
Io mi sento altamente un uomo di mezzo XD sono contrario a quello che accade, vorrei una natura intatta, però non vado oltre queste poche righe, scritte in una cameretta di città.
IlDogma.. -
Giuseppe Novellino .
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Il pianeta tornerà libero e pulito, quando sarà superata la fase storica del consumismo. Non è il progresso (inteso in senso scientifico e sapienziale) a rovinare il pianeta, ma tanta tecnologia e soprattutto l'abitudine dell'usa e getta.
E poi c'è da dire che al pianeta non interessa nulla, in quanto lui sa riciclarsi nel corso dei millenni (ricordate che la vita sulla Terra è morta e risolta almeno tre volte). Il problema è solo nostro. Siamo noi a rovinarci con le nostre stesse mani.
Comunque una bella e utile riflessione, la tua.. -
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Prego 
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Serial Writer .
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" Quando avranno inquinato l'ultimo fiume, abbattuto l'ultimo albero, preso l'ultimo bisonte, pescato l'ultimo pesce, solo allora si accorgeranno di non poter mangiare il denaro accumulato nelle loro banche. " ( cit. ) . -
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Giusto. .
In nome del progresso l’uomo ha reso il paradiso un inferno. |
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