Trama del romanzo che vorrei scrivere. E' troppo banale?

genere commedia/romantico.

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    Sono approdata un paio di anni fa su questo forum. Forse qualcuno ricorderà che avevo incominciato a postare anche una storia, genere fantasy/soprannaturale (ma non ci conto molto, tranquilli!)
    Arrivata al quarto, quinto capitolo di quella storia, ho sentito l'esigenza di riscriverla d'accapo. Ad oggi, quella storia ancora non è finita... e forse non finirà mai. Ho abbandonato la scrittura per un lungo periodo, mi sono dedicata solo a racconti brevi (con risultati del tutto irrilevanti).
    Adesso, però, sto incominciando una nuova storia.
    E' nel genere della commedia, romantico, ambientato nella Londra dei nostri giorni. (Sono consapevole che questo genere non piace a tutti, sono pronta anche a critiche). Questo è un accenno della trama.


    Samantha ha diciannove anni, quasi venti. Alla vigilia di un evento drammatico della sua vita, la morte della madre, e da una conseguente delusione che il padre le ha inflitto, spezzandole il cuore ulteriormente, decide di lasciare il suo paese.
    Raccoglie quindi il suo piccolo mondo in una valigia, saluta le amiche più care, Maria e Yasmine, e parte per Londra. Lascia in Italia un padre che non si è neanche degnato di venirla a salutare all'aeroporto, un ex fidanzato narcisista e pieno di sé, Roberto, che ama più il modo in cui Sam lo fa sentire che Sam stessa.

    Il destino vuole che Sam incroci il suo cammino con quello di Patrick.
    Patrick è un ragazzo sensibile, ha 22 anni, origini scozzesi da madre e padre ma che ha vissuto in Sicilia, a Catania, fino a pochi anni prima dell'inizio della nostra storia. Patrick a 16 anni scappa dalla Sicilia, da quel padre adottivo che lo ripudia, umilia per la sua omosessualità. La madre, in merito, non prende posizione, succube del marito e i dei suoi pensieri, e questo ferisce ancora di più Patrick, che si trova irrimediabilmente solo.
    Così, a 16 anni, Patrick si ricongiunge con i suoi nonni materni, a Londra, e lì cerca riparo.

    Patrick può essere considerato come l’anima gemella di Sam, anche se non in senso convenzionale. Sarà il punto di riferimento della nostra protagonista fin dal principio della storia, tra i due si creerà un rapporto simbiotico, speciale, quasi come quello tra due gemelli. Due anime che hanno conosciuto la difficoltà da soli, e che si danno la mano, questa volta, per affrontarla assieme.
    E' lui, infatti, che offre riparo a Sam quando questa si ritrova a Londra senza un posto dove stare; la porta lì dove vive, un piccolo edificio a due piani nel cuore del quartiere di Statford-Upon-Avon, in condivisione con altri due ragazzi e una ragazza: Josh Leeman, Oscar Ramirez e Dorothy Smith, ognuno con il suo carattere, con le sue particolarità e stranezze. Sempre grazie a Patrick, che lavora nello staff organizzativo di eventi fieristici e teatrali, Sam incomincia a lavorare come aiutante dietro le quinte in un teatro che si occupa di famose e apprezzate rappresentazioni delle migliori opere di William Shakespeare.
    Qui incontra James, un attore, da cui è subito, irrimediabilmente attratta.
    Nel frattempo, però, Sam comincia ad avvicinarsi anche a Josh Leeman, l'altro coinquilino, e tra loro nasce un rapporto strano. Sono diametralmente l’opposto l’uno dell’altra. Lei razionale, calma, riflessiva. Lui istintivo, forse troppo. La loro non è amicizia, è una sorta di rispetto e condivisione delle loro differenze , muta consapevolezza di apprezzare l’altro ma non dirselo mai a parole.

    Nell'arco di un anno dall'inizio della storia, Sam si ritroverà a fare i conti con esperienze che la metteranno in discussione, lontana da casa e lontana da quel mondo "protetto" della famiglia. A scoprire sé stessa.


    -Ho detto che si tratta di una commedia, questo perché voglio mantenere il tono della storia leggero, raccontata da una voce ironica e pungente, che è quella di Sam. La storia, però, si concluderà in modo dolce-amaro.
    Avremo un salto temporale di due anni.
    Il lieto fine sarà solo in parte. Qualcosa accadrà. Qualcuno sarà strappato alla vita della ragazza.
    A tre anni dall'inizio di tutto, osserveremo i nostri protagonisti cambiati.
    Non tutto sarà andato come Sam sperava.
    Per darsi un vero lieto fine, la protagonista scrive un libro. Racconta la sua storia. Si regala, in questo modo, quella rivincita che la vita non le ha dato.
    Ed è grazie alla pubblicazione di questo libro, che qualcosa accade.

    (Lo so, in alcuni punti sono troppo vaga).
    La mia domanda per voi è la seguente:
    il modo in cui sto sviluppando i personaggi, raccontando le loro vicende personali e toccando argomenti anche delicati come l'omosessualità, la gravidanza... mi interessa, e questo mi spinge a continuare.
    Dall'altro lato, però, la trama mi sembra trita e ritrita, un po' riciclata e già sentita e questo, spesso, mi demoralizza.
    Mi dico che la storia può essere anche banale, il punto sta come viene raccontata. Magari quello può fare la differenza (ma non è che poi mi consideri questo grande fenomeno nel farlo, vabbè) :muro:
    Quali sono state le vostre impressioni in merito?
    Siate sinceri. Il più sinceri possibili.
    GRAZIE. :bounce.gif:
    -Francesca.
     
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    Mi dico che la storia può essere anche banale, il punto sta come viene raccontata. Magari quello può fare la differenza

    Ti sei risposta da sola :D

    Punta tutto sulla caratterizzazione dei personaggi, il loro modo di parlare, di vestire, di pensare, ecc...
    È vero che storie così sono trite e ritrute, ma se sai far affezionare i personaggi ai lettori farai un buon lavoro :D
     
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  3. johnes
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    Siamo nel 2014 e penso che trovare una storia che non sia già vista o sentita sia davvero difficile, e diventerà sempre più difficile a lungo andare. Puoi metterla in mille modi, ma alla fine le storie, anzi le tematiche più che altro sono sempre quelle. Fossi in te, non mi preoccuperei della trama e del già visto. Anche perchè sfuggirgli è quasi impossibile. Ogni storia ha i suoi canoni, che alla fine vuoi o non vuoi, si ripresentano sempre. Caratterizza bene le situazioni, i personaggi e le ambientazioni e vedrai che verrà fuori una cosa simpatica.
     
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  4. •{CandyStar}•
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    Ringrazio entrambi per la risposta. Fin dall'inizio della pianificazione della storia ho dato massima importanza alla caratterizzazione dei personaggi, e ho deciso per loro il percorso preciso da fare.
    E' vero, mi rendo conto che non cadere nel "già sentito" è sempre più difficile. Comunque considero questa storia un banco di prova.
    Se riesco a completarla e condurla nel modo che voglio, potrò passare a trame più complesse e articolate. E' una sfida, in un certo senso.
    Per il momento, quindi, è tempo di stare poco a farsi congetture e problemi... e scrivere scrivere scrivere. :clap:
     
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    scrivere scrivere scrivere. :clap:

    Così si fa :D
     
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4 replies since 9/7/2014, 23:05   71 views
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