Il manga

breve introduzione.

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  1. Chelepo
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    Il manga, cos’è.


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    Inauguro questa serie di topic, che avranno lo scopo di introdurre il lettore al mondo dei manga e del fumetto orientale. Questo primo topic sarà una breve introduzione all'argomento, che andrò poi ad approfondire nei topic successivi.




    L’ambiguità del termine “manga”.

    Nonostante con il termine “manga” noi indichiamo il fumetto giapponese, si è vista, nell’ultimo periodo, la tendenza ad ampliarne il significato per andare a coprire quello che è il fumetto orientale. Motivo di ciò è il fatto che la gran parte dei fumetti orientali è realizzata in Giappone, dove quest’arte prospera. Infatti, pochi di voi avranno sentito il termine Manhwa e Manhua (rispettivamente il fumetto coreano e cinese/taiwanese). È quindi necessario, per coloro che vogliono muovere i primi passi nel mondo dei manga, aver ben presente questa distinzione.
    Per comodità, tuttavia, nel topic utilizzerò il termine manga con la sua definizione ampliata.


    Curiosità n.1

    In Giappone il termine manga indica ogni genere di fumetto, indipendentemente dalla nazionalità, dal genere e dal target.




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    (tipica fumetteria giapponese)




    Cos’è un fumetto

    Come saprete, in un fumetto una storia viene raccontata abbinando a delle immagini delle parole relative alla scena disegnata, che possono essere onomatopee (figura retorica che riproduce il rumore o il suono associato ad un oggetto o soggetto) oppure dialoghi/riflessioni, che vengono racchiusi nei cosiddetti “balloon”.
    Le varie pagine del manga sono organizzate in vignette, più o meno grandi, e ad ogni vignetta corrisponde una scena dell’evento narrato. Per quanto riguarda la lettura, nella quasi totalità dei manga (giapponesi) avviene in modo contrario a quella cui siamo abituati; ovvero le vignette vengono seguite da destra verso sinistra e il volume è letto partendo dall’ultima pagina verso la prima.

    Il discorso è differente nei manhwa e nei manhua, che si leggono quasi tutti normalmente. Esistono poi le light novel, racconti nei quali a pagine di testo vengono alternati disegni che aiutano nella comprensione di alcune vicende o nella descrizione di alcuni ambienti. Abbiamo quindi, a differenza di un romanzo, anche un’immagine visiva della vicenda raccontata che, se espressa efficacemente, si abbina armoniosamente con le parole.

    Ed è proprio con il romanzo che voglio comparare un manga. Come in un libro, nel manga viene narrata una vicenda che ha un inizio, uno svolgimento e una fine, con una trama più o meno complessa e relativa ai generi più disparati. Differentemente, quindi, dai fumetti italiani e americani, che hanno una struttura a storie brevi che li consente di poter andare avanti all’infinito.


    La traduzione

    Il passo più delicato che un manga attraversa quando viene esportato in altre nazioni è la traduzione.
    Rime, battute, giochi di parole e significato dei nomi viene perso con la traduzione, e si è obbligati a ricorrere spesso alle note fuori dalle vignette. I traduttori operano un lavoro complicato e difficoltoso, che se fatto con la fretta di pubblicare il volume porta a risultati spesso indecenti.
    Questi errori erano tipici dei primi manga pubblicati in Italia, i quali subirono pesanti modifiche, che poi sono state corrette con gli anni.
    Spesso e volentieri nei manga vengono utilizzati giochi di parole accessibili solo a coloro che conoscono la lingua, e i nomi dei personaggi con altrettanta frequenza hanno un significato più profondo, che, se non per le note aggiunte, non potremo capire.


    Il disegno

    Grande attenzione viene posta nel disegno, dove gli autori seguono tecniche estremamente diverse.
    Nel disegno dei manga attuali è molto usata la tecnica del deformed, tramite la quale si realizzano personaggi la cui anatomia viene deformata per particolari scopi (grandi occhi, corpo tozzo o allungato, orecchie di animale, acconciature antigravitazionali, ecc…). Un’altra possibilità e data da un approccio più realistico, che viene solitamente seguito quando si vanno a realizzare fumetti con temi più adulti e complessi.
    Ma delle tecniche e degli strumenti utilizzati per il disegno ne parleremo in un topic successivo.

    Ecco un esempio di deformed:

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    (Suppaman, da "Dottor Slump & Arale")



    E un esempio di disegno realistico:

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    (pagina di "Raqiya")



    La storia in breve(issimo)

    L’arte del manga come lo intendiamo adesso è relativamente giovane: lo stesso termine “manga” nasce verso il 1815, e inizialmente significava “immagini libere” o “immagini in movimento”. I primi disegni a cui venivano abbinate delle parole risalgono a più di mille anni fa, in Giappone, mentre abbozzi di vere e proprie vignette risalgono al 1600, ma siamo ancora molto lontani dal fumetto, che nascerà nel diciannovesimo secolo.
    Inizialmente disegnati su dei rotoli, che bisognava svolgere per leggere il racconto, i manga hanno subito decine di trasformazioni prima di presentarsi sotto la forma di volumetto. La prima casa editrice giapponese, la Kodansha, nacque nel 1914, pubblicando manga per un target maschile; la prima casa editrice con target femminile nacque invece nel 1923.
    Ma il vero “boom” si ha nella seconda metà del 1900, con la nascita di molte case editrici e la produzione di massa del manga: in Italia l’importazione comincia pochi anni dopo, e il manga si afferma nella nostra nazione solo negli anni ’90 (chi può dimenticare “Ken il guerriero”?).
    In questi decenni il manga ha subito enormi mutazioni, sia per quanto riguarda il genere che il disegno (anche se non mancano i manga che preservano il disegno che ora si considera “attempato”, ma che riesce ad affascinare ugualmente a quello attuale).


    Ecco un’immagine che raffigura i primi passi dell’arte del fumetto:

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    (Rotoli in uso dal VII-VIII secolo d.C)




    Ecco due esempi di disegno tipico dei primi veri e propri manga:

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    (“I cavalieri dello Zodiaco" 1986)






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    (“Le bizzarre avventure di Jojo, Phantom Blood" 1987)




    E uno relativamente più moderno:

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    (“Psyren" 2007)




    Al giorno d’oggi, il mercato del manga è vastissimo e globale: milioni e milioni di volumi sono stampati ogni mese e venduti in edicole e fumetterie. Se volete dei numeri, cito One Piece, che è in procinto di raggiungere le 300 milioni di copie vendute. Se poi valutiamo il mercato di anime, miniature, ecc… non possiamo fare a meno di sorprenderci.
    Tuttavia, la gran parte delle vendite avviene ancora in Giappone, più che nel resto del mondo: il manga è vanto della loro società ed è ampiamente letto dai giapponesi di ogni età.

    Nel prossimo Topic: le tipologie dei manga.
     
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    Come richiesto da Chelepo, metto questa discussione come importante
     
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    ben fatto :trollface:
     
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  4. Leonidas
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    Parlando da gran apassionato di manga e fumetti in generale (adoro One piece e Bleach tra i manga, mentre tra i fumetti italiani amo le saghe di John Doe), direi che non può mancare anche una descrizione dei più famosi!
     
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    una descrizione molto accurata, complimenti ^_^

    CITAZIONE
    Nel prossimo Topic: le tipologie dei manga.

    attendo :bounce.gif:

    magari potresti aggiungere anche una parte in cui si spiega le tecniche di disegno con cui vengono creati i personaggi
     
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  6. Chelepo
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    Lo farò nel terzo topic
     
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5 replies since 17/9/2013, 14:10   118 views
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