Università

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  1. Saraphine
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    Ciao a tutti ragazzi, sono qui per chiedere aiuto e consiglio a voi. Ho fatto gli esami di maturità a giugno e, in questo periodo, devo decidere l'università da frequentare nei prossimi anni.
    Il mio percorso scolastico mi ha portata ad ottenere un diploma come Perito Biologico; durane quest'ultimo anno ho pensato a cosa vorrei 'diventare da grande'. Sono passata dal voler diventare farmacista, e quindi intraprendere Chimica e Tecnologie Farmaceutiche (CTF), a diventare fisioterapista finendo sul voler diventare psicologa.
    So che queste tre scelte sono molto diverse tra loro e vi spiegherò il perché le ho valutate:
    CTF: beh, innanzitutto per i soldi (è brutto da dire, lo so, ma una delle motivazioni è anche questa) e poi perché mi ha sempre affascinato il creare le creme, i rimedi naturali e poi la vendita e il consiglio ai clienti.
    Fisioterapia: sinceramente non ho le idee molto chiare sul perché ho valutato questa scelta (forse per gelosia, ma questa è un'altra storia).
    Psicologia: sono affascinata dal potere della mente, dell'inconscio, del sogno. Da quando ho letto vari pezzi del libro l'Interpretazione dei Sogni di Freud la visione sulla psicologia e sull'aiuto che può dare è cambiata totalmente. Altra motivazione penso sia anche il volere aiutare le persone in difficoltà come avrei voluto essere aiutata io quando ne avevo bisogno.

    In questi ultimi giorni sono sempre più convinta di intraprendere la strada della Psicologia.
    Vorrei comunque chiedere a voi cosa ne pensate e, soprattutto, sapere se magari tra di voi c'è qualcuno che frequenta questa facoltà.
    Ah, un'altra cosa: vorrei sapere, in breve, come funziona un'università, le lezioni, lo studio, gli orari ecc... Lo chiedo a voi perché non ho il coraggio di chiederlo alle mie cugine e perché mi sembrano domande stupide (e magari lo sono anche).

    PS: qualcuno è di Venezia/Mestre?
    Grazie a tutti quelli che risponderanno :D

    Edited by Saraphine - 16/7/2013, 09:50
     
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  2. Chelepo
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    Ciao Saraphine,
    anche io un anno fa mi trovavo nella tua stessa situazione.

    CITAZIONE
    Sono passata dal voler diventare farmacista, e quindi intraprendere Chimica e Tecnologie Farmaceutiche (CTF), a diventare fisioterapista finendo sul voler diventare psicologa.

    Non pensare sia strano: capita a tutti di cambiare idee continuamente sulla scuola da intraprendere. Io, ad esempio, per i primi anni del liceo ero convinto fosse Chimica a fare per me; dopo, da un giorno all'altro, forse con l'avvicinarmi ai 18, iniziai a pensarci più frequentemente, e così iniziò un periodo in cui le mie convinzioni cambiavano di mese in mese.
    Così passai da voler diventare farmacista, poi chirurgo.
    Un bel giorno mi accorsi che tutte queste idee erano però molto lontane dai miei sogni, ed erano state fatte solo per costruire basi concrete al mio futuro; infatti, se avessi ascoltato i miei sogni non avrei pensato due volte ad iscrivermi a astronomia, o a fisica, o ancora ad intraprendere la carriera di regista.
    (Sì, ho sogni strani ^_^ ).
    Forse un anno fa feci la scelta sbagliata, ma decisi di buttarmi su ciò che volevo fare veramente; chiaro poi che tra i miei tre sogni scelsi quello un po' meno irrealizzabile, ovvero fisica.
    La mia è stata una scelta azzardata, soprattutto perchè alle spalle avevo solo un diploma del liceo, che è abbastanza inconsistente rispetto quello di un perito.

    Quindi ti do' un consiglio: hai un diploma di perito di biologia, quindi se vuoi buttati sulla facoltà che veramente vuoi fare, e sappi che, nell'eventualità non dovesse funzionare, puoi sempre ripiegare sulla carriera di biologo.

    CITAZIONE
    beh, innanzitutto per i soldi

    Brava, fai bene. Io invece mi voglio male, e sono andato a scegliere un'università che mi porterà a guardagnare uno stipendio medio-basso. Chiaro che se sogni e soldi si accordano, bisogna approfittarne! ;)

    CITAZIONE
    Vorrei comunque chiedere a voi cosa ne pensate e, soprattutto, sapere se magari tra di voi c'è qualcuno che frequenta questa facoltà.

    Come già detto, frequento Fisica a Trento, quindi su questo non posso aiutarti.


    CITAZIONE
    Ah, un'altra cosa: vorrei sapere, in breve, come funziona un'università, le lezioni, lo studio, gli orari ecc... Lo chiedo a voi perché non ho il coraggio di chiederlo alle mie cugine e perché mi sembrano domande stupide (e magari lo sono anche).

    Fai bene: io iniziai l'università che sapevo poco niente di come funzionasse.
    Ti parlo di quella di Trento, ma in teoria è così per tutte le università italiane.
    In poche parole, l'anno universitario si compone di 4 periodi: due di lezioni, in genere da settembre a dicembre e da febbraio a maggio, e due di appelli nel resto dell'anno.
    Nei periodi di appello è possibile svolgere i vari esami; in genere sarà pubblicata una lista con gli "appelli d'esame", ovvero le date di svolgimento degli esami, e potrai iscriverti a quelli che il tuo percorso di studi prevede.
    Normalmente ogni professore fissa tre appelli d'esame per ognuno dei due periodi, così lo studente avrà almeno 6 possibilità all'anno di passare l'esame.
    Gli orari vengono decisi poco prima dell'inizio delle lezioni e sono tra i più disparati: può capitarti di avere solo lezioni mattutine che solo lezioni pomeridiane; o ancora un'ora la mattina e una il pomeriggio.
    In base alle ore di ogni corso, ad ogni materia vengono assegnati un tot numero di crediti, in genere 6,9,12 o 15. Se passi l'esame, indipendentemente dal voto, avrai il numero di crediti corrispondente.

    Spero di esserti stato d'aiuto!
     
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  3. Manua
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    Marghera here! :) ma mi sono trasferita qui per lavorare, l'università l'ho fatta a Trento. (Oh, Chelepo, non è che ci conosciamo anche? xD)

    Il mio consiglio? Scegli con il cuore, ma anche con la mente. Qualcosa che ti piaccia, ma con cui tu abbia anche qualche possibilità lavorativa in più. Negli anni scorsi c'era un numero enorme di iscritti a psicologia, quindi tantissima gente che lavorerà nell'ambito (e dunque, tantissima concorrenza!). A fisioterapia, mi dicono, è molto difficile accedere, ma se ce la fai, hai praticamente il posto assicurato.
    Invece credo che farmacia, se ti piace davvero, potrebbe anche essere una buona idea!
     
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  4. Chelepo
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    CITAZIONE
    Oh, Chelepo, non è che ci conosciamo anche?

    XD purtroppo non credo, sono a Trento solamente da settembre.


    CITAZIONE
    Qualcosa che ti piaccia, ma con cui tu abbia anche qualche possibilità lavorativa in più.

    Condivido quello che ha detto Manua: ricordo che io, prima di scegliere, lessi rapporti sulla condizione occupativa dei neolaureati delle varie facoltà fino alla nausea, su almalaurea.

    Ora ho smesso di vederli, meglio non sapere. <_<
     
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  5. Saraphine
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    CITAZIONE (Chelepo @ 16/7/2013, 12:52)
    Come già detto, frequento Fisica a Trento, quindi su questo non posso aiutarti.

    Davvero sei di Trento? Anche io abito in trentino :)

    CITAZIONE (Chelepo @ 16/7/2013, 12:52)
    Fai bene: io iniziai l'università che sapevo poco niente di come funzionasse.
    Ti parlo di quella di Trento, ma in teoria è così per tutte le università italiane.
    In poche parole, l'anno universitario si compone di 4 periodi: due di lezioni, in genere da settembre a dicembre e da febbraio a maggio, e due di appelli nel resto dell'anno.
    Nei periodi di appello è possibile svolgere i vari esami; in genere sarà pubblicata una lista con gli "appelli d'esame", ovvero le date di svolgimento degli esami, e potrai iscriverti a quelli che il tuo percorso di studi prevede.
    Normalmente ogni professore fissa tre appelli d'esame per ognuno dei due periodi, così lo studente avrà almeno 6 possibilità all'anno di passare l'esame.
    Gli orari vengono decisi poco prima dell'inizio delle lezioni e sono tra i più disparati: può capitarti di avere solo lezioni mattutine che solo lezioni pomeridiane; o ancora un'ora la mattina e una il pomeriggio.
    In base alle ore di ogni corso, ad ogni materia vengono assegnati un tot numero di crediti, in genere 6,9,12 o 15. Se passi l'esame, indipendentemente dal voto, avrai il numero di crediti corrispondente.

    Perfetto grazie mille :)
    Un'altra cosa: come sono le lezioni? L'ambiente aula non è come quella delle superiori, cosa cambia?

    Chiedo perché ho sempre in mente lo scenario universitario dei film americani e quindi vorrei capire come funziona anche qui in Italia.




    CITAZIONE (Manua @ 16/7/2013, 13:36)
    Marghera here! :) ma mi sono trasferita qui per lavorare, l'università l'ho fatta a Trento. (Oh, Chelepo, non è che ci conosciamo anche? xD)

    Il mio consiglio? Scegli con il cuore, ma anche con la mente. Qualcosa che ti piaccia, ma con cui tu abbia anche qualche possibilità lavorativa in più. Negli anni scorsi c'era un numero enorme di iscritti a psicologia, quindi tantissima gente che lavorerà nell'ambito (e dunque, tantissima concorrenza!). A fisioterapia, mi dicono, è molto difficile accedere, ma se ce la fai, hai praticamente il posto assicurato.
    Invece credo che farmacia, se ti piace davvero, potrebbe anche essere una buona idea!

    La scelta cadeva su Fisioterapia ma, avendo solamente 25 posti, mi sono un pò demoralizzata per il fatto di mettermi a studiare per il test di ingresso che poi non ho la certezza di entrare.
    Mi confermi, comunque, che a Mestre c'è la facolta di Psicologia?

    Sapete quanti posti liberi ci sono per entrare?
     
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    Perfetto grazie mille :)
    Un'altra cosa: come sono le lezioni? L'ambiente aula non è come quella delle superiori, cosa cambia?

    Chiedo perché ho sempre in mente lo scenario universitario dei film americani e quindi vorrei capire come funziona anche qui in Italia.

    Beh, di certo non è come alle superiori, l'ambiente è molto più serio, ma basta che segui appieno le lezioni e, se hai qualche dubbio, non avere timore di chiedere al professore, è li per quello. (Certo, dipende anche dal prof. Ma quelli che ho avuto io erano tutti disponibili. )
     
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  7. Chelepo
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    Già, l'ambiente è completamente diverso.
    Non solo per le aule, che possono contenere centinaia di studenti (a Trento alcune aule arrivano a contenere più di 300 studenti), ma per il clima che c'è durante le lezioni, totalmente diverso dalle superiori.
    Durante le lezioni solitamente non si sente volare una mosca, e la voce dell'insegnante arriva tranquillamente fino in fondo all'aula. Alcuni usano i microfoni, ma si stufano presto e quindi bisogna esser pronti a tendere l'orecchio per non perdersi qualche parola.
    Forse il cambiamento che più si nota dalle superiori è il poter entrare e uscire liberamente durante l'ora, a meno che non sia un corso obbligatorio.
     
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  8. Saraphine
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    Ok perfetto, grazie mille ad entrambi :)

    Sto cominciando a farmi un'idea di come potrebbe essere. Adesso devo solamente decidere cosa fare!
     
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  9. Lucciolavagabonda
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    Probabilmente sono una delle poche ad aver avuto un'esperienza lavorativa reale (cioè, per la verità, 30 anni: sono già in pensione).

    Ti dico subito che la laurea in psicologia ti servirà poco o punto: è una passione che puoi coltivare anche fuori dell'ambiente scolastico, esattamente come ho fatto io (ho letto tutto Freud, Jung, Adler, ecc...). Con la crisi che tira, già la poca clientela che c'era, sempre che tu arrivi ad esercitare, è destinata a diminuire ulteriormente.

    Fisioterapia è una scelta eccellente: posto assicurato ma anche possibilità di autogestirti a tariffa stabilita da te (e lavoro a ufo).

    Farmacia: se non hai la possibilità di essere titolare (e, a meno di avere già una farmacia tua, non ce l'avrai mai), dovrai ripiegare sul lavoro subordinato, con uno stipendio medio di 1.500 euro, compresi i turni domenicali e nelle festività, Natale compreso.

    Questa è la dura realtà: come hai detto tu, a meno di averne già, i soldi sono importanti (anche quelli che si investono per prendere la laurea che poi deve portare ad uno sbocco nel mondo lavorativo, cosa sempre più difficile in Italia dati i chiari di luna)

    I sogni, beh, quelli sono un'altra cosa... :)
     
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  10. Chelepo
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    CITAZIONE
    Ti dico subito che la laurea in psicologia ti servirà poco o punto: è una passione che puoi coltivare anche fuori

    Già anche quello è vero. Bisogna star attenti a vedere se la facoltà che si intende intraprendere sia perchè "mi piace la materia", o per il lavoro.

    Scrivo ancora perchè mi sento obbligato ad intervenire in difesa della facoltà di farmacia

    CITAZIONE
    Farmacia: se non hai la possibilità di essere titolare (e, a meno di avere già una farmacia tua, non ce l'avrai mai), dovrai ripiegare sul lavoro subordinato, con uno stipendio medio di 1.500 euro, compresi i turni domenicali e nelle festività, Natale compreso.

    Occhio!!!! :D Farmacista e farmacia non sono per nulla sinonimi!!!
    Dipende tutto dal percorso che scegli durante la laurea, e fidati, in alcune zone sono richiesti moltissimo, alcuni ambiti della farmacia!
    Faccio un esempio: io vivo in un pease di 6000 abitanti, ne tanti ne pochi, dove ci sono una farmacia e 3 erboristerie, che ricoprono tutta la richiesta di medicinali.
    Eppure, se fossi stato laureato in farmacia, farei i soldi... sai perchè?
    Attualmente, un buon 95% di proprietari di erboristerie ha solo la licenza per vendere medicinali, e con questo intendo che possono vendere medicinali già confezionati, prodotti chissà dove. Infatti, basta un breve corso per ottenere tale licenza, niente a confronto della laurea.
    Un laureato in farmacia, che durante la laurea si è orientato nella branca dell'erboristeria, può creare creme e medicinali al momento, in base alle esigenze del cliente.
    Dalle mie parti, e posso supporre anche da molte altre, la gente sarebbe entusiasta se, quando entrasse in erboristeria dicendo "ha qualcosa per il mal di schiena?", invece di vedersi rispondere "si, ti do una crema all'aloe", vedendosi tirar li la solita crema che sembra andar bene per qualsiasi male, si sentisse dire: "ti preparo subito una crema apposta, mirata a quel tipo di mal di schiena (perchè non ce ne è uno solo, di tipo di mal di schiena)".
    Se il cliente avesse modo di decidere fra una crema confezionata o una appositamente studiata per lui, per quel tipo specifico di problema, tenendo conto delle caratteristiche di quella singola persona, che farebbe?
    E' per questo che avevo messo farmacia nelle scelte possibili, ed ero quasi convinto a fare quella laurea; soprattutto perchè tutte le persona con cui parlai erano molto interessate all'idea di avere un vero erborista in paese.
    Chiaro poi, che sarei anche stato l'unico erborista nel raggio di decine di chilometri.
    Il malus di quella laurea è la discreta somma di denaro che serve ad iniziare l'attività.
    Chiaro poi che se la tua intenzione ad andare a lavorare in una classica farmacia, e nella tua famiglia nessuno ne ha, lascia stare.
    Ora mi fai mettere in dubbio te l'università che ho fatto, quindi meglio che taglio corto, prima che mi vengano strane idee. Ciao!
     
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  11. Saraphine
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    CITAZIONE (Lucciolavagabonda @ 17/7/2013, 08:43) 
    Probabilmente sono una delle poche ad aver avuto un'esperienza lavorativa reale (cioè, per la verità, 30 anni: sono già in pensione).

    Ti dico subito che la laurea in psicologia ti servirà poco o punto: è una passione che puoi coltivare anche fuori dell'ambiente scolastico, esattamente come ho fatto io (ho letto tutto Freud, Jung, Adler, ecc...). Con la crisi che tira, già la poca clientela che c'era, sempre che tu arrivi ad esercitare, è destinata a diminuire ulteriormente.

    Leggendo quello che hai scritto mi hai messo ancora più in difficoltà: nella mia valle, da quanto ho capito, c'è un solo psicologo (che tra l'altro lavora due giorni a settimana) alla A.S.L e in teoria dovrebbe essere molto richiesto.

    CITAZIONE (Lucciolavagabonda @ 17/7/2013, 08:43) 
    Fisioterapia è una scelta eccellente: posto assicurato ma anche possibilità di autogestirti a tariffa stabilita da te (e lavoro a ufo).

    Sono d'accordo con il posto assicurato ma il fatto è che ci sono solamente 25 posti e circa 400 persone che ci provano ogni anno! Posto assicurato si, per il lavoro; per l'università non credo.




    CITAZIONE (Chelepo @ 17/7/2013, 11:13) 
    Occhio!!!! :D Farmacista e farmacia non sono per nulla sinonimi!!!
    Dipende tutto dal percorso che scegli durante la laurea, e fidati, in alcune zone sono richiesti moltissimo, alcuni ambiti della farmacia!
    Faccio un esempio: io vivo in un pease di 6000 abitanti, ne tanti ne pochi, dove ci sono una farmacia e 3 erboristerie, che ricoprono tutta la richiesta di medicinali.
    Eppure, se fossi stato laureato in farmacia, farei i soldi... sai perchè?
    Attualmente, un buon 95% di proprietari di erboristerie ha solo la licenza per vendere medicinali, e con questo intendo che possono vendere medicinali già confezionati, prodotti chissà dove. Infatti, basta un breve corso per ottenere tale licenza, niente a confronto della laurea.
    Un laureato in farmacia, che durante la laurea si è orientato nella branca dell'erboristeria, può creare creme e medicinali al momento, in base alle esigenze del cliente.
    Dalle mie parti, e posso supporre anche da molte altre, la gente sarebbe entusiasta se, quando entrasse in erboristeria dicendo "ha qualcosa per il mal di schiena?", invece di vedersi rispondere "si, ti do una crema all'aloe", vedendosi tirar li la solita crema che sembra andar bene per qualsiasi male, si sentisse dire: "ti preparo subito una crema apposta, mirata a quel tipo di mal di schiena (perchè non ce ne è uno solo, di tipo di mal di schiena)".
    Se il cliente avesse modo di decidere fra una crema confezionata o una appositamente studiata per lui, per quel tipo specifico di problema, tenendo conto delle caratteristiche di quella singola persona, che farebbe?
    E' per questo che avevo messo farmacia nelle scelte possibili, ed ero quasi convinto a fare quella laurea; soprattutto perchè tutte le persona con cui parlai erano molto interessate all'idea di avere un vero erborista in paese.
    Chiaro poi, che sarei anche stato l'unico erborista nel raggio di decine di chilometri.
    Il malus di quella laurea è la discreta somma di denaro che serve ad iniziare l'attività.
    Chiaro poi che se la tua intenzione ad andare a lavorare in una classica farmacia, e nella tua famiglia nessuno ne ha, lascia stare.
    Ora mi fai mettere in dubbio te l'università che ho fatto, quindi meglio che taglio corto, prima che mi vengano strane idee. Ciao!

    Ti quoto l'intero discorso perché hai ragione su ogni cosa; avevo considerato questa scelta per il tuo stesso motivo. L'unica cosa è che, in una valle composta da 7 paesi ci sono tre farmacie e tre erboristerie.
    Da quello che so si può aprire una farmacia ogni TOT di abitanti e ci vogliono moltissimi soldi per farlo; se scegliessi CTF dovrei andare a lavorare da qualcuno e alla fine è un lavoro normale.
    Comunque non so, sono ancora più in confusione di prima!
     
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  12. Lucciolavagabonda
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    Leggendo quello che hai scritto mi hai messo ancora più in difficoltà: nella mia valle, da quanto ho capito, c'è un solo psicologo (che tra l'altro lavora due giorni a settimana) alla A.S.L e in teoria dovrebbe essere molto richiesto.

    La maggioranza delle persone odia gli psicologi e non vuole neppure sentirne parlare: purtroppo in Italia le cose vanno in questo modo. Potresti ripiegare sulla specializzazione "infantile": le nuove generazioni sono più "elastiche"
    In un posto piccolo però temo che il lavoro scarseggi comunque: dovresti trasferirti.

    Se non c'è un'urgenza, prenditi del tempo: quando si è in confusione è la cosa migliore da fare. :)
     
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11 replies since 16/7/2013, 00:07   96 views
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