“Anime di metallo”, uno dei millemila romanzi che ho iniziato, è nato poco più di un anno fa e, dopo varie revisioni e ripensamenti, l’ho ripreso di recente. Diciamo che inizialmente era partito più come un racconto breve (doveva essere sulle 30 o 40 pagine), ma poi visto che la mia capacità di sintesi c’è sempre stata soltanto nello studio (a suo tempo ho riassunto un libro di diritto commerciale internazionale di circa 600 pagine in 8 pagine word) e mai nei racconti... è diventato qualcosa di molto più lungo! Purtroppo però aveva molto lo stile da fanfic da pubblicare su EFP, anche perché i vari capitoli in origine li scrivevo su alcuni fogli la scorsa estate quando andavo al mare, oppure in treno, o anche all’università mentre aspettavo che fosse il mio turno quando andavo a parlare con la mia relatrice. Dal momento che stava venendo fuori un caos colossale (con capitoli narrati in prima persona da quattro personaggi diversi, a rotazione, e con la possibilità di farne entrare in scena degli ulteriori che sarebbero diventati voci narranti), ho deciso di revisionarlo, optando prima di tutto per la terza persona. Pensavo a una storyline ancora più ampia, con due parti ambientate a sette anni di distanza l’una dall’altra, quindi ho iniziato il progetto un po’ troppo ambizioso da iniziare con i sette anni dopo e di inserire tutti gli altri eventi tramite flashback. Ma dopo essermi ritrovata con pagine e pagine di flashback (e la notevole difficoltà di non avere completamente chiari tutti gli eventi) ho pensato bene di ricominciare tutto dall’inizio. Infatti sono tornata a una versione più lineare, che dovrebbe permettermi di gestire meglio la trama.
Prima ancora della trama in sé comunque sono nati alcuni personaggi, in primo luogo Ronnie (che alla nostra Gab sembra piacere tanto – un giorno la vedremo comparire con la targhetta di “team Ronnie”), ma anche altri. Da lì è nata la storia. Senza spoilerare troppo, posso anticipare che Ronnie – uno dei protagonisti, ma non l’unico – è un ragazzo che convive a fatica con il proprio passato: fin dai primi capitoli emerge che ha lasciato la sua città natale per lasciarsi alle spalle qualcosa di spiacevole in cui è coinvolto, del quale si ritiene colpevole e di cui nessuno ha prove della sua colpevolezza. Si è trasferito altrove da alcuni anni quando fa la sua comparsa nel primo capitolo della prima parte, e non ha legami con nessuno in quella città, se non con il suo coinquilino Michel, una sorta di detective che, per indagare su un delitto avvenuto alcuni anni prima, se ne va senza comunicare a nessuno la sua vera destinazione. A quel punto fa la sua comparsa Yuma, la ragazza di Michel: quando chiede a Ronnie di aiutarla a difendere la sua sorellina dagli abusi che subisce in famiglia e a ritrovare Michel, Ronnie si ritrova a non poterle dire di no. Quello che ignora è che Yuma e Michel lo trascineranno, a loro insaputa, in eventi che molto hanno a che vedere con il segreto di Ronnie e che finiranno per coinvolgere anche altre persone, compresa Kelly, amica di Ronnie acida come uno yogurt scaduto.