Sostituzioni forzate.

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  1. Lucciolavagabonda
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    Sostituzioni forzate.

    Anche nel mondo dello spettacolo il vocabolo “prezzo” è strettamente collegato alla parola "costo” ed entrambi sono indissolubilmente legati al termine “guadagno”.
    Questa liason deve essere sempre tenuta ben presente dalle Case di produzione (e non ho alcun dubbio sul fatto che così avvenga), ma esiste una situazione particolare in cui occorre fare calcoli ancor più precisi per riuscire a misurare se il gioco vale la candela.
    Si tratta dei così detti re-casting, che si rendono necessari quando l’interprete principale di un programma decide di lasciare il medesimo per dedicarsi ad altri ruoli o non è più in grado, di norma in relazione a motivi di salute, di continuare a fornire la sua prestazione.
    Tutto questo assume un aspetto particolarmente complesso quando il prodotto sta andando a gonfie vele e quindi il pubblico non può che restare spiazzato dal cambio, preferendo, a volte, fuggire via.
    Il caso più eclatante in questo senso è stato quello di Mr. Bond, James Bond, alias l’agente 007 con licenza di uccidere che ha infiammato, per motivi diversi, i sogni di tanti italiani e italiane quando a vestirne i panni era Sean Connery.
    Il personaggio trovò in lui la sua espressione naturale: la sensualità e virilità dirompente, l’eleganza, le frequentazioni prestigiose, la lotta a pericolosissime Istituzioni dedite a tramare nell’ombra per impossessarsi di qualcosa che consentisse loro di dominare il mondo, le donne immancabilmente bellissime e l’uso delle invenzioni mirabolanti messe a punto dal tecnico del MI6 (la cosa che mi piaceva di più) resero quelle pellicole indimenticabili.

    bondconnery

    Quando Sean, dopo 5 episodi, decisamente stufo di essere confuso col suo alter ego e desideroso di mettersi alla prova in altri ruoli di maggior spessore, decise di abbandonare, fu il panico: come sarebbe stato possibile trovare un valido sostituto?
    Non so cosa spinse i responsabili a scegliere George Lazenby che, in fondo, non era poi così male né fisicamente né come interprete: probabilmente il fiasco al botteghino fu legato proprio al fatto che il pubblico non prese bene quell’avvicendamento.

    bondlazemby

    Andò meglio a Roger Moore, già rodato dalla lunga serie di Simon Templar: il “Santo” aveva le phisique du role e la giusta dose di ironia che gli permise di imprimere al suo James una diversa maschera, portando avanti la cosa per 7 film.


    bondmoore

    Il resto è storia recente: Tymothy Dalton ha resistito per due, Pierce Brosnan per 4, Daniel Craig ne ha girato solo uno che però ha avuto un successo strepitoso in quanto il personaggio ormai stereotipato del bello ed invincibile è stato notevolmente modificato, ed è tuttora in carica per una seconda pellicola che uscirà nel novembre 2012.

    bondtimot

    bondpriercebrosnard

    bonddanielcraig

    Daniel, tra le altre cose, fece un provino come possibile protagonista nella serie "Spartacus: Blood and Sand", ma gli venne preferito un attore allora non molto noto, la cui scomparsa avrebbe creato non pochi problemi al momento del re-casting. E' un'altra situazione particolare, di cui parlerò tra breve.

    Nell'immaginario femminile inoltre non sono mancate richieste riguardo ad altri possibili interpreti:

    bondcliveoven
    Clive Owen

    andyjamesbond
    andyelegante
    andysguardogentile
    Andy Whitfield (la prima è solo un fotomontaggio e il sogno è ormai irrealizzabile, ma nessuno può negare che sarebbe stato più che adatto)

    In alcuni casi, il personaggio, essendo parte di una squadra, viene semplicemente cancellato: è il caso di Jason Gedeon di “Criminal Mind”, interpretato da Mandy Patinking , o del Grissom di “CSI Las Vegas”, a cui ha prestato il volto William Petersen , marcando indelebilmente le prime stagioni, le più innovative ed interessanti certo, ma il cui successo è legato anche alla sua presenza come capo dell’Unità.
    Cosa sarebbe successo se Hugh Laurie avesse deciso di non prestare più il suo volto a Gregory House o se il linfoma di Hodking che colpì Micheal C. Hall avesse messo definitivamente fuori combattimento l’amatissimo Dexter Morgan?
    Una sostituzione era del tutto impensabile: le serie si sarebbero chiuse, sia pur con gran dispiacere del pubblico.
    Recentemente, un caso analogo, si è verificato per il proseguo di “Spartacus”: quando il protagonista principale si è ammalato, visto il grande successo ottenuto grazie alla sua interpretazione, la produzione decise di aspettare e girare un prequel, GOTA (Gods of the Arena).
    Uno dei comprimari, scelto per interpretare il gladiatore più importante, è stato Dustin Claire. Oltre a molte altre qualità, tra cui l’essere australiano come la maggior parte del restante cast, il che ha consentito di contenere i costi, ha una somiglianza più che rimarchevole con Colin Farrel: guardando le foto, non è che sia proprio facile distinguerli.

    dustinclaire1
    colinfarrel1

    Il perché è evidente: essendo semisconosciuto, l’hanno pagato sicuramente di meno, ma detta somiglianza ha fatto da richiamo. Inoltre, non preesistendo un volto già noto che identificasse il ruolo di Dustin, il problema non si poneva: ben diversamente andrebbero le cose se dovesse essere sostituito ora che il pubblico ha dimostrato di preferirgli lo Spartacus della seconda stagione.
    A questo proposito, nuovamente, la scelta non deve essere stata facile: se avessero voluto puntare sulla somiglianza fisica, bene avrebbero fatto a ingaggiare Michael Graziadei la cui struttura del volto somiglia parecchio a quella di Andy Whitfield: ma proviene dagli Usa ed ha partecipato a film abbastanza famosi come “Trappola in fondo al mare” e “Il tesoro degli abissi”.

    michaelgraziadei1

    andypermichael

    Sicuramente più acerbo ma, almeno visivamente, sarebbe stato più facile accettare il cambiamento.
    Un’ altra scelta era rappresentata l’australiano Sam Worthington, in versione "no Avatar": anche qui le richieste dell’agente non devono essere state leggere.

    samworthington

    Un’ulteriore possibilità costituiva Dominique Pourcel, inglese naturalizzato, salito alla ribalta come interprete di Prison Breack.

    dominicpourcel

    Alla fine il ruolo l’ha ottenuto un altro quasi esordiente che però, quanto a somiglianza, lascia parecchio a desiderare: quel Lyam McIntyre che ha portato avanti la seconda stagione e concluderà la Saga con la terza.

    lyam

    andyelyam


    E veniamo ad un recasting un po’ particolare: il Commissario Rex, arrivato ormai alla quindicesima stagione, ne ha conosciuto parecchi; Wikipedia sostiene siano stati quattro: B.J. dalla prima alla quinta, Rhett Buttler dalla quinta alla decima, Henry dall’undicesima alla quattordicesima e Nick per la quindicesima.
    In realtà, Rhett Buttler sostituì il Rex originale già nella seconda stagione, giacché il primo morì quasi subito dopo la fine delle riprese, stroncato da un infarto.

    rexstagione1

    Questi fu a sua volta sostituito nella terza ed è praticamente impossibile sapere quanti altri attori siano stati ingaggiati, magari anche contemporaneamente, per evitare di far fare loro la medesima fine dello sfortunato apripista.

    rexstagione2

    La Produzione fece una mossa intelligente: anziché scegliere un pastore tedesco di grande dimensioni, a partire dalla seconda stagione, furono utilizzati quelli, forse un po’ meno telegenici ma altrettanto intelligenti, leggermente più piccoli e col pelo meno folto: la cosa è facilmente verificabile da chiunque abbia un po’ di occhio.
    Altrettanto triste la sorte toccata all’italianissimo Sun Shonick: dopo aver ottenuto un’infinità di premi a livello internazionale nei campionati di Agility, intraprese la carriera di attore, girando, nel giro di pochissimo, un’infinità di programmi: 6 film, 4 sceneggiati (Il maresciallo Rocca, La voce del cuore, Leo e Beo, Turbo) e innumerevoli spot per l’Infostrada.

    shonik

    shonikagility

    Il risultato fu che anche lui se ne andò velocemente quanto inaspettatamente a soli dieci anni, età che per un border collie non è certamente avanzata.
    Sicuramente parte del lavoro fu svolto dai suoi tanti cuccioli e, in questo caso, fare i distinguo è davvero difficile, come dimostra l'immagine qui sotto: quale dei due è l'originale?

    shonikno

    Infine non può mancare un riferimento ai due inossidabili protagonisti dell’immaginario cinematografico infantile e non: Rintintin, le cui avventure andarono in onda dal 1954 al 1959 e per il quale la Produzione non ebbe difficoltà a rendere pubbliche le numerose sostituzioni e Lassie, la splendida femmina protagonista di un indimenticabile film del 1938, che, in realtà, venne interpretata da due maschi appartenenti alla medesima nidiata.

    rintintin

    lassiex

    Vi ho presentato un lungo elenco di cani attori; a quando ci sarà dato di vedere un cane alla regia dirigere, si spera, degli attori che non siano cani?

    rintintinregista

    Edited by Lucciolavagabonda - 6/9/2012, 01:14
     
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    Il vero Bond è solo Connery, vovviamente. Glia altri sono sostituti più o meno buoni (molti vanno bene fisicamente, ma sono cani a recitare, e viceversa), ma noto solo ora che tendono a scegliere attori sempre più giovani... di questo passo avremo babybond nel 2030!!

    Per quanto riguarda i cani... c'è davvero qualcuno che nota le sostituzioni?
     
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  3. Lucciolavagabonda
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    Condivido: Connery è l'icona di James Bond; però non ho più seguito le vicende dopo il terzo o quarto film con Moore, quindi non so dire come vanno gli altri.

    CITAZIONE
    Per quanto riguarda i cani... c'è davvero qualcuno che nota le sostituzioni?

    Certamente, ci sono io! Altrimenti come avrei fatto a scrivere questo pezzo? ;)
     
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    Devi essere un'amante dei canni allora suppongo; forse puoi togliermi un dubbio: in alcuni film ci sono cani "parlanti" che aprono e chiudono la bocca mimando il parlato umano, come fanno a farglielo fare? È tutto addestramento o gli mettono in bocca qualche cosa?
     
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  5. Lucciolavagabonda
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    Sì, in effetti adoro i cani.

    I film a cui ti riferisci sono abbastanza recenti: vengono utilizzati effetti speciali computerizzati. E quando non si tratta di razze a pelo lungo, siccome effettivamente i migliori attori tra i cani sono maschi, se il personaggio in questione è femminile, devono ricorrere anche ad una correzione fisiologica assolutamente indispensabile, con grande rabbia di un'amica mia che lavora in questo campo e dice che questa castrazione virtuale è una faccenda molto noiosa (un esempio è il film "Beverly Hills Chihuahua") :)
     
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4 replies since 5/9/2012, 23:37   171 views
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