Presentare il protagonista

Come fate di solito?

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    Salve, gente dentro il mio computer. :P
    Ho una domandina che forse può sembrare banale, ma se, come è accaduto a me, non viene risolta in fretta può diventare un problema serio.
    Mi spiego: vi è mai capitato, all'inizio del vostro romanzo, di non sapere qual è il modo migliore di scrivere la prima apparizione del vostro protagonista? Come lo fate di solito? Lo raffigurate mentre sta facendo qualcosa di importante, o magari che sta semplicemente facendo colazione o che so io?
    Insomma, come fate voi ad inserirlo nel contesto del romanzo per poi catapultarlo nell'azione?
    Sarà sciocco, ma giuro che per me non è affatto facile come sembrava... Chiamatela pure inesperienza :cry:
     
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    Ciao,

    dipende tutto da "chi è", "com'è", "cosa fa" e "come lo fa".

    Se è un avvocato:
    "Sommerso dalle scartoffie sulla scrivania, provava con un bisbiglio la scena da interpretare in aula per la sua arringa. Decise di alzarsi per raggiungere lo specchio. Prima che potesse immergersi nella recitazione a voce alta, entrò la segretaria, come al solito, senza bussare. Edward la fulminò con lo sguardo, girò gli occhi verso il nulla e prese coscienza: le prove davanti allo specchio andavano perfezionate. Incurante, non concesse attenzione al motivo di quella presenza; si passò una mano sulle guance e, con un dito a mo' di spada, interrogò la ragazza: «Signorina, dov'è finito il mio rasoio elettrico?». Hellen, spazientita, esordì: «Avvocato, in due ore me lo ha chiesto tre volte ! Ha provato a guardare nel frigo delle bottiglie?»
    (È vanitoso, biondo, egocentrico, sgarbato, smemorato e disordinato (vedi sepoltura da scartoffie. Si aggiunga: è pure un potenziale alcolista).

    Se è un trafficante di droga:
    "Con un mazzo di banconote tra le mani, sfornava numeri a voce bassa. Guardò il soffitto per concentrarsi; poi ripartì frenetico con il conteggio. Si fermò, depose il denaro sulla scrivania e aprì il cassetto di destra: la sua pistola era lì, pronta, lucida e carica. Dopo averla afferrata, alla stregua di un monile sacro, se la portò al naso. Jack adorava il profumo di quell'arma, più della cocaina, che non assumeva per rimanere lucido durante le trattative d'affari. Non aveva nemmeno il tempo per pettinare quella chioma bruna e maleodorante. Si tolse la cispa dagli occhi e impugnò il telefono."
    (È avido, trasandato, zozzone, bruno, furbo e vile (attinge il coraggio dalla venerazione di una pistola).

    Se è un Ninja:
    "Lo aveva sempre pensato: quella spada era per lui un monumento alla guerra. La liberò dalla custodia con fare religioso, e rimase accecato dalla luce che rimbalzò sulla lama. Sebbene non fosse necessario, iniziò la liturgia della pulitura. Ober amava anche i pugnali da lancio ma quella katana era parte di sé, l'estensione naturale delle braccia nerborute e allenate. Lasciò cadere i panni di seta, sollevò l'arma al cielo, e la verga metallica parve acquisire energia dal cosmo."
    (È ligio, meticoloso, misticoide, in piena forma fisica, come un ... ninja). :blink: ;)

    Se è un pizzaiolo napoletano:
    «Marò, quanta pizza aggia fa oggi !» Ciro, appena sveglio, mentre guardava il sole ancora rosso che si affacciava dietro 'a Muntagna, capì che quella giornata sarebbe stata lunga e faticosa."
    (È... un eminente pizzaiolo partenopeo che abita vicino al Vesuvio). :D

    Tutti gli esempi servono per segnalarti che i personaggi, principali o meno, si presentano da soli, ma devi già sapere chi sono, come sono, cosa fanno e come lo fanno. Immaginare è potere; ispirarsi è lecito; copiare è sintomo di grave pigrizia mentale.

    Non occorre descrivere - tutti assieme - i dettagli fisici o comportamentali; se lo fai, sembrerà la lista della spesa, un depliant di moda, o l'anamnesi clinica (dicasi: storia della salute fisico-mentale). ;) Inoltre: i dettagli "a lista" vengono dimenticati immediatamente (tre righe dopo).
    Descrivili un po' alla volta, man mano che avanzi con la costruzione della storia.

    AxumMaròQuantaPizza :D

    Edited by Axum - 17/4/2011, 07:32
     
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    Ti ringrazio Axum. Mi hai ridato un po' di vitalità XD
    Comunque, c'è da dire che la famigerata "lista della spesa" non l'ho mai usata.
     
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  4. Donnie-Darko
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    CITAZIONE
    i personaggi, principali o meno, si presentano da soli, ma devi già sapere chi sono, come sono, cosa fanno e come lo fanno. Immaginare è potere; ispirarsi è lecito; copiare è sintomo di grave pigrizia mentale.

    Innanzi tutto, quoto!

    In secondo luogo, io ti consiglio di essere originale! Non iniziare con una cosa del genere:

    "Will era alto, magro, bello. Aveva i capelli neri, gli occhi marroni".

    No, no, no! Mostralo al lettore invece, attraverso spunti sul suo passato, su ciò che pensa, su ciò che vede e ciò che ha intorno! Gli spunti sono davvero molti, ti propongo qualche esempio!
    Però ricordarti che la descrizione non è obbligatoria all'inizio. Personalmente, ti posso consigliare di presentare il protagonista poco a poco, spunto dopo spunto. Non mostrare subito che è alto, magro, biondo. Invece mostralo ogni volta che ne hai l'occasione, in questo modo eviti di sembrare forzata!

    Erano passati ormai cinque anni da quel giorno, ma Will non faceva che ricordare. Si grattò i capelli scuri in uno scatto di rabbia. Perché si era comportato in quel mondo? Avrebbe potuto...

    La natura è un mistero, pensò Will, chinato davanti la finestra che dava alla cucina di casa. I suoi occhi marroni scrutavano ogni filo d'erba...


    La sua camera era in completo disordine: i vestiti erano buttati a terra, i calzini ammucchiati in un angolo. Will fece un sospiro di stanchezza. Aveva sempre odiato il disordine, questa volta però non era riuscito a evitare che suo fratello piccolo entrasse nella sua camera...

    Ora ti propongo la presentazione di un personaggio del mio libro:

    Will Crawssen abbandonò la sala con un lieve inchino e si diresse stancamente verso gli alloggi. I suoi passi echeggiarono mentre camminava nel corridoio avvolto nella penombra, rischiarato debolmente da alcune fiaccole appese alle pareti. Ricordava che all’inizio gli era sembrato ostile, troppo oscuro, ma adesso lo apprezzava. Amava l’oscurità.

    A Noa, un piccolo villaggio nel paese dell’Abilità, un ragazzo magrolino era steso sul letto. Faceva saltare una pallina nella mano e osservava la notte dalla finestra incassata nella parete.
    I capelli biondo cenere gli ricadevano sul viso e lui soffiava pigramente per scacciarli. Era una cosa che faceva quando era nervoso o stanco, lo aiutava a rilassarsi in qualche modo.

    Bene, ho finito, spero di esserti stato utile! ^^
     
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    Grazie. Apprezzo molto questi consigli.


    CITAZIONE (Donnie-Darko @ 17/4/2011, 12:03) 
    In secondo luogo, io ti consiglio di essere originale! Non iniziare con una cosa del genere:

    "Will era alto, magro, bello. Aveva i capelli neri, gli occhi marroni".

    Ribadisco: per fortuna in questa cosa non ci sono mai cascato ;)
     
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  6. Donnie-Darko
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    Oh, scusa non avevo letto ^^
     
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  7. RoxanneLilith
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    Come ha detto Axum, dipende dal tipo di personaggio, dal contesto della storia.
    Io parto dalla scena iniziale della trama, descrivo qualcosa, faccio interagire il personaggio con l'ambiente circostante, lo faccio agire.
    Il suo nome viene quasi subito, specie se qualcuno gli sta parlando e lo chiama per nome.
    I dettagli fisici non li descrivo subito. Una volta mi piaceva stendere un monologo sulla descrizione dei personaggi, ogni volta che un personaggio entrava in scena lo descrivevo con abbastanza cura, ma poi mi è stato fatto notare che è una cosa un poco noiosa e pesante.
    Così ora lascio che questi dettagli siano sparsi nella storia, e se un nuovo personaggio entra in scena mi limito a dire se è un ragazzino o un uomo, e magari il colore di capelli... non di più.
    Poi, il resto l'hanno detto gli altri utenti.xD
     
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    CITAZIONE (RoxanneLilith @ 12/6/2011, 20:35) 
    Come ha detto Axum, dipende dal tipo di personaggio, dal contesto della storia.
    Io parto dalla scena iniziale della trama, descrivo qualcosa, faccio interagire il personaggio con l'ambiente circostante, lo faccio agire.
    Il suo nome viene quasi subito, specie se qualcuno gli sta parlando e lo chiama per nome.
    I dettagli fisici non li descrivo subito. Una volta mi piaceva stendere un monologo sulla descrizione dei personaggi, ogni volta che un personaggio entrava in scena lo descrivevo con abbastanza cura, ma poi mi è stato fatto notare che è una cosa un poco noiosa e pesante.
    Così ora lascio che questi dettagli siano sparsi nella storia, e se un nuovo personaggio entra in scena mi limito a dire se è un ragazzino o un uomo, e magari il colore di capelli... non di più.
    Poi, il resto l'hanno detto gli altri utenti.xD

    Grazie ^^. Anch'io sto cercando di adottare un metodo simile (ma non identico). Anche a me interessa far apparire subito il nome.
     
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  9. piuma nel vento
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    Salve, gente dentro il mio computer

    Ahahahahah!
    Comunque ha ragione Axum (marò quanta pizza! ahahahah :D)
     
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  10. I buddha dentro una bolla
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    Tu quando sei nato non ti sei mica presentato (credo). Anche i protagonisti quando nascono non si presentano. Soprattutto nei romanzi, dove hanno tutto il tempo di mostrare ciò che sono. Tu falli agire, tanto nel piccolo quotidiano che nel grande dell'intreccio principale - questo li mostrerà per come sono (ed eviterà che tu e i tuoi lettori li inscatoliate nello stereotipo del loro ruolo).
    Il libro intero dev'essere la loro presentazione.
     
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9 replies since 16/4/2011, 22:57   189 views
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