Un post, una microstoria

Sviluppa una storia completa all'interno di 10 righe

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    Carissimi,

    l'utente interviene e scrive una storia completa, avvalendosi di sole dieci righe.
    Per non impazzire, direi che 10 è indicativo ma che può essere arrotondato per difetto o per eccesso.
    Eviterei l'esposizione di aforismi, proverbi e cose di quel genere.

    Scriviamo vere e proprie microstorie autoconclusive.

    Invito e chiarimenti:
    questa non è una gara né un contest a premi: è soltanto un laboratorio. Postate le vostre storie autoconclusive, date il meglio di voi stessi e... fate i bravi. Non potremo tollerare comportamenti scorretti né post in cui, speriamo di no, qualcuno vada ad innescare confusione o mancanza di rispetto verso gli altri. In Scrittori della Notte ripudiamo la guerra, compresa quella verbale.


    Bene, ora parto con la mia prima microstoria.

    Cieli
    Sdraiato supino sull'erba del prato, con le mani che facevano da cuscino, Giorgio osservava le nuvole bianche. Ne vide una che sembrava un anziano canuto e barbuto. Non poté fare a meno di pensare a Babbo Natale. In pochi istanti la nuvola divenne un volto serio da cui due fori centrali lasciavano filtrare la luce del sole. Allora Giorgio pensò a Dio. Sapeva che Dio non poteva essere così burlone, e disse che si trattava di un vecchio angelo che lo imitava per burlarsi di Giorgio. Trasalì e si rimise in piedi; l'ora di tornare al suo gregge di pecore era giunta. Fischiò a lungo e radunò i suoi animali. Disse: «Oggi, care pecorelle, ho visto Babbo Natale, poi Dio e poi un angelo bontempone. Voi, misere pecore, cosa vedete?»
    Il montone rispose: «Vediamo un cielo verde in cui compare il cibo e mille cose altrettanto fantastiche !».

    Edited by Axum - 24/1/2012, 04:04
     
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    Ecco qua (quasi dieci righe di foglio A4, times new roman 12).

    Chiudo gli occhi e rivedo una scena che ha rivoluzionato la mia infanzia; chiudo gli occhi e rivedo quella terribile automobile, quegli uomini vestiti di nero sul ciglio della strada; ; chiudo gli occhi e mi accorgo che se bene ciò mi porti un'insopportabile e insostenibile tristezza, mi piace ricordare. E riesco anche a percepire la soffocante afa estiva che avvolgeva quel giorno, quel terribile giorno. La dolce melodia della mia vita: distrutta da quel terribile evento, un evento che fu per me come un accordo stonato che irrompe violentemente nell'armonia che si sta ascoltando, rubandone la serenità, cambiandone il significato. Già: perché la morte può essere paragonata a una ladra. A me ha portato via il sorriso, a me ha portato via la solarità; ad altri può portar via la sanità mentale. La morte ha diversi effetti. C'è anche a chi non ruba niente: sì. In genere i suoi furti falliscono di fronte agli assassini.

    EDIT: in poche parole sono i pensieri del protagonista, non è proprio una storia, ma potrebbe esserlo se capiamo chi sono gli uomini vestiti di nero e cosa accadde quel giorno... Immagino che sia chiaro no?
     
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    CITAZIONE (Bruce.. @ 13/8/2010, 23:57)
    EDIT: in poche parole sono i pensieri del protagonista, non è proprio una storia, ma potrebbe esserlo se capiamo chi sono gli uomini vestiti di nero e cosa accadde quel giorno... Immagino che sia chiaro no?

    Ho pensato ai carabinieri che intervengono sul luogo del sinistro, ma nell'inconscio collettivo possono essere - anche - quelli che si dicono: gli Angeli della morte.
    Stando alla locazione temporale (l'infanzia del protagonista), a quell'epoca il nero della divisa c'era tutto. Oggi pare che Polizia e Carabinieri vestano entrambi di blu e grigio (speculazione inutile: i carabinieri, tuttavia, non si privano della fascia rossa verticale).

    Edited by Axum - 14/8/2010, 00:42
     
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    Beh, sì, può anche essere un'interpretazione valida. Non ho voluto specificare proprio perché ognuno si ritrovi a immaginare un suo scenario. Per me gli uomini vestiti di nero sono (facciamo le corna) quelli che trasportano la bara. Mi sono rimasti impressi in seguito a un'esperienza personale.
    Non vorrei essere troppo cupo ora xD
     
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    Vero. L'importante è toccare la sensibilità, facendo aprire ad ognuno le porte dell'immaginazione. Anche in questo la scrittura è superiore al "visivo" d'ogni forgia.

    Edited by Axum - 24/1/2012, 04:07
     
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  6. Drey
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    Ora è con me... è con me, e lo sarà sempre

    Una figura oscura era china su una scrivania, il busto abbandonato sul legno e le gambe larghe. Era di corporatura esile, il viso era piccolo e gli occhi rossi, in lacrime, risaltavano nella semioscurità.
    Sul piccolo scrittoio c’erano delle bottiglie di alcolici, carte stracciate, documenti falsi e alcune monete impilate. Dimitri si asciugò gli occhi, si tirò su e si prese la testa tra le mani, cercando di scacciare gli effetti della sbornia. Nella sua mente, l’immagine del giovane incontrato poco prima era molto nitida. Possibile che fosse davvero lui?
    «Quanto è cresciuto», disse tra sé, incapace di capacitarsi. Non sapeva cosa fare, come agire, cosa dire.
    Come faccio a dirglielo? Pensò, tirandosi i capelli e strabuzzando gli occhi. Si alzò, cominciò a gironzolare per il buco che era la sua camera. «La cosa importante… è che ora è con me».
    Scoppio in lacrime, commosso. «Ora è con me… è con me, e lo sarà sempre».
    ~~~~~~~~~~~~~~~~~~
    Ho spostato qui tutti i post della discussione che avevi intitolato come sopra.
    Un lampo mi ha colpito quando ho visto che la tua, Drey, è esattamente una storia in dieci righe
    . :woot: ;) [Axum]


    Edited by Axum - 4/12/2010, 04:06
     
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  7. EugenioDM
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    Esiste un pianeta. Nome: Sospeso.
    Tutti i suoi abitanti vivono a circa 5 metri dalla superficie che noi chiamiamo terra. Camminano aiutati dal vento, prendono il caffè su qualche piazzola che noi chiamiamo montagna e dormono sulle nuvole.
    Sono tutti felici a Sospeso. Alcuni dicono che sia il paradiso, il tanto ricercato eden delle scritture. Altri lo definiscono solo una sorta di Haway dove passerebbero volentieri il resto dei loro giorni.

    Un giorno un uomo chiamato G cadde da una nuvola e precipitò al suolo, anche se loro non lo chiamano suolo.
    L'uomo era l'unico a vivere al di sotto di tutta la popolazione di Sospeso. Vedeva sempre sua moglie, la sua famiglia, i suoi amici sopra di lui ma era come se non esistesse più.
    Non vivendo nel livello superiore, anche se loro non chiamano cosi, G era come morto.
    G malediva ogni santo giorno per quello che gli era successo. Non si spiegava come mai sia potuto accadere. Perchè proprio a lui?
    Forse qualche Dio malefico voleva farlo soffrire? E' sempre stato un uomo pio, allora perchè questo? Forse è per qualcosa che aveva pensato?
    G non arrivava ad una risposta.
    Intato il suo corpo, nella terra di sotto, diventava sempre più vecchio. La sua pelle si deteriorava e strane cose, malattie, anche se loro non le chiamano cosi, squarciavano il suo corpo.
    G mori poco dopo. Vicino al suo corpo scheletrico e puzzolente una scritta incisa su una pietra.
    "Ho scoperto perchè sono caduto, perchè mi sono allontanato dal bel mondo. Ho scoperto la verità. Ho scoperto la gravità."

    Purtroppo nessuno altro abitante di Sospeso potrà mai leggere ciò che ha scritto G
     
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  8. ellemmeci
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    Un attimo di bellezza assoluta

    Era un pomeriggio estivo come gli altri, l’ora in cui nella campagna si sente solo il frinire delle cicale, perché la gente sazia si concede un attimo di pausa prima di riprendere il lavoro dei campi.
    Sedevo tranquillamente in giardino sotto l’ombra di un castagno. Improvvisamente, uno scalpitio mi riscosse: uno stallone, sudato e fremente, la testa alta in un nitrito solo accennato, le gambe anteriori appena appoggiate a terra, si era fermato proprio davanti a me. Ci guardammo per un attimo, sentii l’odore della sua forza, vidi il lampo della pazzia nei suoi occhi.
    Poi comparvero alcuni contadini che lo ricondussero, vinto, alla scuderia dalla quale era fuggito in un folle ricerca di libertà.
     
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  9. Lucciolavagabonda
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    “Il pupazzo di neve.”
    C’era una volta un bellissimo pupazzo di neve, che, considerata la sua natura, possedeva una caratteristica incredibile: soffriva terribilmente il freddo.
    Il suo naso era perennemente arrossato, i denti di ghiaccio battevano dando origine ad un fastidioso ticchettio, le sopracciglia di rami erano sempre corrucciate e dalla sua bocca usciva costantemente la solita lamentevole preghiera:
    “Regina dei cristalli, aiutami tu: fammi conoscere il calore, rendimi diverso e donami la pace.”
    La regina decise infine di accogliere la sua supplica: ne parlò col sole che fu ben lieto di darle una mano, spuntando cocente dalle nubi.
    Dopo poco tempo del pupazzo non rimasero che una carota, un vecchio cappello sfondato e la pozza d’acqua della sua neve ormai sciolta per sempre.
     
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    Io, speriamo che me la cavo <-[cit.]
    Sono figlio di questi tempi: appaio, sono bello, ho il mio peso in società, viaggio molto, sembro chissà chi ma, sotto sotto, non valgo granché. Sono soltanto un avatar. Nessuno mi sostiene, nessuno sa come io possa restare in piedi. Ho solo dieci anni ma nel frattempo gliel'ho fatta vedere a quegli imparruccati e barbuti vari. Peccato che, proprio loro, abbiano mostrato a tutti la mia virtual esistenza, altrimenti potrei gongolare e forse anche difendermi dagli attacchi che mi sferrano ogni minuto che passa. Il mio problema sostanziale sta proprio nella virtualità che mi contraddistingue: sono di tutti ma, al tempo stesso, non appartengo a nessuno. Non ho veri genitori né persone che mi diano l'autenticità e il sostegno - concreto - che desidererei. Mia nonna, lei sì che era una gran signora ! Apparteneva all'Italia, e qui era nata. Tempo addietro valse molto, poi meno, e infine si ridusse agli stracci. La mia mamma dovrebbe essere l'Europa, ma lei, in soldoni, non esiste. Eppure qualcuno ha fatto sì che io nascessi, per poi abbandonarmi alla follia dei giorni nostri.

    Edited by Axum - 24/1/2012, 04:01
     
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  11. .wondering
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    All-in

    «Sei convinto della tua scelta?»
    «Sì padre, voglio diventare cristiano.»
    Stava mentendo, ma lo stava facendo bene. Sahid era diventato un ottimo occidentale, un ottimo europeo, un ottimo english speaker, aveva perso l'accento orientale e rifiutato le proprie tradizioni. Un individuo perfetto in quella società globalizzata. E aveva anche imparato a giocare a poker talmente bene da guadagnarsi da vivere durante le serate ai casinò.
    «Okay, allora vedremo di iniziare il prima possibile le pratiche per il battesimo, intanto sarà necessario...»
    Non lo ascoltava più, in fondo a lui non interessavano granché quelle parole, così come non gli dava da pensare che la conversione religiosa si riducesse ad un iter burocratico. Voleva convertirsi semplicemente per i vantaggi, pratici e non morali, che ne sarebbero derivati. Nessuno vedeva di buon occhio un musulmano, non in questa società moderna, quindi a che pro professare la fede sbagliata? La natura era stata infame, gli aveva dato delle carte pessime che gli avrebbero lasciato poche chances in condizioni normali. Ma lui si era rivelato essere un buon giocatore e aveva bluffato puntando tutto sulla sua nuova vita, sulla sua nuova religione. Poco contava l'aldilà, la sua scelta era una sincera professione di materialismo ateo. All-in, pensava sorridendo.
     
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  12. Lucciolavagabonda
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    CITAZIONE
    Stava mentendo, ma lo stava facendo bene. Sahid era diventato un ottimo occidentale, un ottimo europeo, un ottimo english speaker, aveva perso l'accento orientale e rifiutato le proprie tradizioni. Un individuo perfetto in quella società globalizzata.

    Quell'ottimo "occidentale" spiega anche perché il protagonista si sia rivelato un vero esperto nell'arte del "bluff": hai usato benissimo l'ironia, ma nel tuo racconto c'è un fondo amaro. Del resto: all in!

    Bimbi, è mai possibile che l'unica ad aver rispettato "religiosamente" il titolo del topic, rientrando nelle dieci righe richieste, sia stata io? E poi mi accusano biecamente di avere in spregio le regole! (o di avere biecamente in spregio le regole?) :lol:
     
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  13. .wondering
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    Credo dipenda da dove e con che formato si scrive, io ad esempio ho scritto dieci righe nel mio documento di word :)
     
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  14. Lucciolavagabonda
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    CITAZIONE
    Credo dipenda da dove e con che formato si scrive, io ad esempio ho scritto dieci righe nel mio documento di word

    Queste sono scuse belle e buone: DEVONO essere dieci righe nello spazio consentito dal topic, ecco... <_< :lol:
     
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  15. sca
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    Da fanciullo ammiravo la luna che periodicamente si presentava immobile al di là del vetro della finestra e fantasticavo finché non mi addormentavo: la raggiungevo in groppa all’ippogrifo; mi divertivo con i Seleniti di Munchausen, e con l’esercito del re Endimione che combatteva guerre con armi di verzura cavalcando insetti giganteschi; cercavo il senno perduto di Orlando; tutte le cose perdute nella vita e finite lassù: la fama sognata, le preghiere inappagate, il tempo perduto, il senno rubato. Una volta dissi alla luna: “Ho voglia di correre con te”. E lo feci anche una sera: correvo a tutto fiato tra stelle di lucciole e nel profumo di cimici verdi, inavvertitamente calpestate... e di erbe dai prati chiazzati di fosforo. Anche la luna correva e non la raggiungevo mai. Poi la luna fu raggiunta da un missile e sporcata. E così finirono il mistero e ogni magia! Finirono anche le lucciole.

    Edited by sca - 15/7/2016, 09:30
     
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14 replies since 13/8/2010, 22:39   418 views
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