Show Don't Tell

Regola FONDAMENTALE del buon scrittore.

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  1. Manua
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    Cito da www.fantasyeydor.com/it/articoli/sh...-per-migliorare, perchè è un articolo fatto abbastanza bene :)

    SPOILER (click to view)
    CITAZIONE
    Mostra non raccontare!

    Lo show don’t tell è utile per evocare scene vivide e risonanti, utilizzando:

    1) dettagli sensoriali.
    2) azioni attive dei personaggi;

    Secondo la PNL, quando la mente umana processa le informazioni fa sempre uso dei nostri sensi: li utilizza come canali.
    In pratica quando ricordi o quando immagini fai uso degli stessi canali rappresentazionali di cui non puoi fare a meno.
    Non ci credi?
    Bene prova a pensare a qualsiasi cosa, senza simulare discussioni dentro di te, senza visualizzare e senza provare sensazioni.

    Prego.

    Ce l’hai fatta?
    No, vero?
    Anche se hai immaginato uno schermo nero… hai immaginato un colore.
    É davvero difficile immaginare il vuoto e il silenzio (soprattutto per un lungo periodo di tempo), proprio perché la mente (quando è sana) è fatta apposta per processare informazioni.

    É per questo motivo che è così importante fare uso di dettagli sensoriali precisi: in questo modo evocherai immagini, suoni e sensazioni nella mente del lettore. Più sono chiari, nitidi e profondi più la sua mente vivrà il flusso della storia.
    Tra l’altro, al fine di massimizzare la tecnica è molto utile combinare più canali sensoriali insieme all’azione, mostrando ciò che il protagonista fa, quello che vede e quello che sente. Più la storia diventerà verosimile più il lettore la percepirà come reale.


    1 Canali sensoriali:



    - Vista: è il senso più utilizzato da noi esseri umani.

    L’arcobaleno brillava nel cielo…

    - Udito: molto spesso non badiamo consciamente ai suoni intorno a noi. Quindi sottolineare suoni che sentiamo solo inconsciamente aumenta l’impatto della descrizione.

    …e lui sentiva il fischio del vento…

    - Tatto: se riusciamo a sentire qualcosa con il senso del tatto vuol dire che è molto vicina. Inoltre le nostre emozioni si esprimono sempre tramite sensazioni tattili. Non a caso proviamo percepiamo ‘un nodo alla gola’ quando abbiamo paura o sentiamo ‘le farfalle nello stomaco’ quando siamo felici.

    …provava la sensazione del freddo invernale…

    - Olfatto: gli odori hanno un impatto notevole sul nostro cervello. Non ti è mai capitato di legare memorie e emozioni ai profumi?

    …riconosceva l’odore umido delle nubi…

    - Gusto: spesso viene trascurato, ma mostrare il sapore del cibo quando un personaggio mangia può aumentare la verosimiglianza della storia.

    … e sentiva in bocca il sapore della pioggia…


    - Altri sensi: in realtà possediamo altri sensi oltre ai cinque elencati, come l’apparato vestibolare che ci da il senso dell’equilibrio o la propriocezione che ci permette di riconoscere la posizione del nostro corpo.

    … mentre percepiva il suo corpo che precipitava roteando.


    Il libro parlante, rifiutato, stava volando fuori dalla casa dello storyliner.


    SPOILER (click to view)
    CITAZIONE

    2 Azioni dei personaggi:



    Oltre ai canali sensoriali bisogna stare attenti anche a come mostriamo gli eventi della storia.
    Le frasi con verbi attivi sono da preferire perché sono più evocative rispetto alle frasi passive. In un certo senso le frasi passive tolgono ai soggetti la responsabilità delle loro azioni.

    Il cadavere era stato spostato in soggiorno da Will e Frank. NO
    Will e Frank spostarono in soggiorno il cadavere. SI

    E-Prime: Si tratta di una tecnica sperimentata da David Gerrold, in pratica si basa sull'eliminazione del verbo essere dalla propria storia, lasciandolo solo nel "discorso diretto" dei dialoghi.



    Utilizzare questo metodo può offrire diversi vantaggi:
    - Diventerà impossibile creare frasi passive.
    - Le descrizioni saranno più dinamiche. Il verbo essere crea frasi statiche: "l'anello è per terra" è un immagine bloccata, molto meglio "l'anello finì per terra" o "l'anello rotolò a terra"
    - Gli eventi saranno vissuti attraverso i personaggi: "Il liquido era verde" diventerebbe "Il liquido sembrava verde" e il verbo sembrare presuppone che il liquido sembra verde a qualcuno.
    - L'autore non potrà inserire direttamente i suoi giudizi personali. "I bambini sono cattivi." (Come vedrete nel prossimo articolo sullo Show Don't Tell i giudizi esterni dell'autore sono da evitare.)


    Sempre dallo stesso blog, riprendo alcuni concetti fondamentali.

    CITAZIONE
    1) Evita qualsiasi tipo di commento personale.

    CITAZIONE
    2) Avverbi e aggettivi sono da evitare perché sono legati a un giudizio. Ma in questo caso, ogni tanto (e sottolineo ogni tanto), potrai utilizzarli.

    Prima di farlo pensaci però:

    - Esiste un verbo che potrebbe sostituire l’aggettivo/avverbio? In quel caso usa il verbo.
    - Esiste un sostantivo che potrebbe sostituire l’aggettivo/avverbio? In quel caso usa il sostantivo.
    - Se elimino l’aggettivo/avverbio la frase rimane più o meno la stessa? Allora togli l’avverbio.

    Qui, chiaramente è anche questione di stile e gusto personale, però io mi ritrovo assolutamente d'accordo con queste affermazioni.

    CITAZIONE
    3) Evita le scene dove c’è poco conflitto. NON riempire di dettagli le scene secondarie, anzi, saltale proprio quando puoi.

    Mentre la storia procede noterai che ci sono parti molto importanti e altre meno.
    Come fare a identificarle?
    Basta che usi come metro di paragone il conflitto.

    Ad esempio se hai:

    1) Coltan fugge dalle orchesse ninfomani che vogliono abusare di lui.
    2) Coltan prepara il suo equipaggiamento e affila la sua lama per tre ore.
    3) Coltan torna al villaggio di orchesse insieme alle cacciatrici elfe del suo paese per insegnare alle orchesse chi comanda.

    Se avrai mai il coraggio di creare una fiction del genere sarà opportuno che mostri solo la scena 1 e la 3.

    La n. 2 potrai semmai riassumerla così.

    “Ehi Coltan, sei pronto?” Ringhiò la cacciatrice capo
    “Non lo so… ti sembra affilata?” Coltan sollevò la sua sciabola.
    “Sono tre ore che affili quel gingillo, cazzo. E’ ora di andare.” La cacciatrice afferrò il bavero di Coltan, trascinandolo in piedi…

    :lol:

    CITAZIONE
    4) elimina tutti i dettagli che non hanno nulla a che fare con la storia.

    Ad esempio, un personaggio secondario sta uscendo con gli amici.

    E’ inutile che mostri questi amici se non centrano nulla con la storia. Evita di mostrare i loro vestiti, i loro modi di fare e tutto il resto…

     
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  2. Drey
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    Molto, molto, molto interessante! Complimenti Manua, stai facendo un ottimo lavoro qui allì'SN
     
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  3. Manua
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    grazie Drey... :) ultimamente sono stata poco presente causa impegni vari, ma bene o male riesco sempre a ritagliare un po' di tempo da dedicare al forum... spero xD

    Tornando IT, facciamo un esercizio pratico di Show, don't tell.

    Descrivere l'immagine sfruttando tutti i canali sensoriali e tenendo presente la tecnica dell' E-Prime ("divieto" di utilizzare il verbo essere)


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    Incursione temporale:
    Oops... mancava il naso e pure il tatto. Rimedio subito.


    Premessa: quella dell'e-prime è una tecnica che trascina la narrativa direttamente a casa di una delle sorelle più strette, ovvero la sceneggiatura mirata al cinema. Ciò non significa che sia un male, anzi, è una sorta di arricchimento che potrebbe dare - anche - una svolta evolutiva che più si addice all'immaginario collettivo attuale.


    Vado con la mia versione al presente:
    (le piante che nominerò sono tutte sbagliate)

    L'acqua cheta del ruscello s'insinua nella terra per soddisfare la sete delle betulle. L'odore di muschio si leva prepotente nell'aria e stimola una respirazione profonda, che appaga i sensi. Anche le alghe rilasciano molecole odorose che riescono ad estasiarmi.
    Il sole si sforza per farsi valere tra i rami, ma raggiunge una parte di specchio, che fa rimbalzare i raggi in ogni direzione. Sta per conquistare anche le cime colme di foglie. Più tardi, quando si leverà nel mare d'aria, per raggiungere il dominio che gli spetta sulla boscaglia, donerà la sua energia ad ogni creatura vivente.
    Le felci ricamano le sponde e le abbelliscono con quell'andamento omogeneo che forma un tappeto in attesa di chissà quanti volatili in prossimità di arrivo. Li sento in lontananza, si avvicinano.
    Betulle piccole e grandi formano la cellula più piccola di ogni società vivente: una famiglia che va a raccogliersi nel posto più congeniale per la specie. Quando tocco i tronchi di quegli alberi sento tutta la vita che scorre attraverso la linfa. Non ho poteri magici ma ne percepisco la presenza, come se il liquido vitale scorresse attraverso vene e arterie.

    Edited by Axum - 24/11/2010, 13:10
     
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  5. °°Claudia°°
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    Molto interessante, davvero! Utilissimo, direi ;)
     
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  6. Neutron star*
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    post davvero molto utile!
    per esempio il fatto di eliminare il verbo essere dalla narrazione... interessante! proverò appena mi si presenta l'occasione di scrivere di qualcosa di interessante =)
     
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  7. jonnymagnifico
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    Interessantissimo! Applicherò subito questi consigli nel mio testo!
     
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  8. Mariusromance
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    Buongiorno, io mi sono iscritto pochi giorni fa. In questo periodo sto apportando delle revisione alle parti del libro che risultano più deboli e mi sono reso conto che proprio qui si insinuava il tallone d'Achille del mio romanzo, ovvero nel raccontare, nel voler passare subito al dunque.

    Avendolo scritto io, giustamente, fin da subito ho avuto ben presenti i punti forti del libro, mentre, pur avvertendo che bisognava rivedere delle parti, non capivo esattamente la problematica.

    Mia madre sicuramente ha ragione su una cosa, ovvero un’ossessione per l'elenco. Sto cercando di smussare le descrizioni, rendendole più piacevoli, suggestive e realistiche, adattandole a tutti i cinque i sensi (udito, olfatto, gusto, tatto, vista), per non dire oltre. Mi sto accingendo a rendere concreti gli aggettivi, con vari accorgimenti davvero divertenti e avvincenti.

    In particolare sto approntando un elenco personale con lo scopo di sostituire i colori generici con associazioni a nomi che nell'immaginario collettivo sono di un determinato colore, e sto ricercando tonalità e sfumature. Secondo me può essere utilissimo per rendere più appetibile il romanzo, soprattutto se vi sono tantissimi elementi fantastici. Certo bisogna anche saperli dosare secondo me, e saperli combinare bene tra loro.

    NERO - Corvo (“corvino”), notte, inchiostro, tenebra (“plumbeo”), ombra, ebano, portoro, carbone, abisso, liquerizia, ossidiana, merlo, bronzo , eccetera.

    BIANCO – “Candido”, avorio (“eburneo”), giglio, narciso, porcellana, marmo, crema, beige, gelsomino, panna, zucchero, cigno, osso, perla, madreperla, margherita, eccetera.

    GRIGIO – Ardesia, topo, argento, platino, fumo, talpa, fegato, tè verde, plettro, palladio, eccetera.

    ROSSO – Fuoco, sangue, terracotta, mattone, rame, ciliegia, fragola, amarena, rubino, bordeaux, granata, Borgogna, carminio, sangria, amaranto, cardinale, melograno, corallo, scarlatto, vino, vermiglio, cremisi, porpora, ruggine, eccetera.

    GIALLO – Limone, mais, bianco Navajo, mostarda, cadmio, camoscio, oro, elettro, ottone, mandarino, ambra, topazio, zafferano, canarino, grano, “biondo”, cachi, sole, eccetera.

    VERDE – Lime, acqua, pera, celadon, mela, smeraldo, bile, muco, malachite, muschio, menta, palude, asparago, giada, erba, bottiglia, oliva, trifoglio, foresta, felce, pino, smeraldo, mirto, berillo, olivina, eccetera.

    AZZURRO/BLU – Cielo, turchese, lapislazzuli, acquamarina, zaffiro, ciano, carta da zucchero, fiordaliso, acciaio, polvere, ceruleo, cobalto, azzurrite, pavone, oltremare, mare, acqua, eccetera.

    VIOLA – Orchidea, indaco, violetta, melanzana, prugna, magenta, fucsia, eliotropo, ametista, lavanda, pervinca, lilla, malva, glicine, eccetera.

    ROSA – Pelle, confetto, rodocrosite, vino rosè, corallo “pelle d’angelo” (un tipo di corallo dalla colorazione rosa), incarnato, fenicottero maggiore, gambero, fiore di ciliegio, maiale, cacatua, salmone, eccetera.

    ARANCIONE – Pesca, albicocca, arancia, carota, mandarino, zucca, sabbia, eccetera.

    MARRONE – Ocra, mogano, russet, tronco, tronco, terra di Umbria, terra di Siena, seppia, castagna (“castano”), eccetera.

    Ditemi che ne pensate, vi piace come idea? Invece di formulare la solita frase con i colori, si possono fare abbinamenti, per accentuarne la caratterizzazione più o meno positiva.

    Per accentuarne la POSITIVITA’

    «La ragazza è bella, ha gli occhi azzurri, e i capelli biondi»

    «Nei suoi occhi dai profili delicati, la ragazza racchiude un garbo tutto particolare, dovuto alla nobiltà che esprime nelle vene zaffiro dell’iride. I suoi cappelli, portati a treccia, ricordano un delicato intreccio realizzato con steli di grano.»

    Per accentuarne la NEGATIVITA’

    «Quel signore è puzzolente, non sa camminare, ha un vestito di stracci di colore verde e marrone»

    «Il signore barcolla in continuazione, e si regge a fatica, stremato dal dolore procurato da una cancrena che gli mangia il ginocchio, cancrena che emana odore di marcio. Indossa stracci pieni di polvere, fuliggine e sporcizia, messi assieme in modo approssimativo attaccando toppe che ricordano, alla vista, le feci e la bile.»

    Che ne pensate? Spero di non avervi annoiato.

    Ringrazio il forum per questi consigli utilissimi!
     
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    MI HAI SCOMPIGLIATO I CAPELLIIIII!!!

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    Secondo me questa regola è utile, ma non va applicata in maniera pedestre, altrimenti si ottiene l'effetto film muto, che rende tutto difficile da capire.
    Quando si deve mostrare, si mostri, quando si deve spiegare e commentare, si commenti.
    Poi ho una domanda: perché si deve importare nelle lingue neolatine sempre qualcosa che ha a che fare con le lingue anglofone?
     
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    Per dare più stile, forse.
     
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    CITAZIONE (Noor Daimon @ 24/3/2016, 12:51) 
    Secondo me questa regola è utile, ma non va applicata in maniera pedestre,

    Giusto, sono d'accordo.
    Per esempio, in un dialogo, sarebbe non solo poco realistico, ma anche ridicolo.

    Nella realtà io ti direi: "ho incontrato una vecchia lungo le scale appena pulite".
    Non ti direi: "passo dopo passo, mettendo un piede davanti all'altro lungo una gradinata sulla quale risplendeva il sole, mi stavo dirigendo nel seminterrato. A quel punto ho incontrato una forma di vita con una testa, un busto, due braccia, due gambe, con i capelli del colore della polvere raccolti in uno chignon, una gonna e un foulard sulle spalle, con il volto solcato dalle rughe che si sorreggeva a un bastone da passeggio".
     
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    MI HAI SCOMPIGLIATO I CAPELLIIIII!!!

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    CITAZIONE (The Aster @ 24/3/2016, 13:20) 
    Per dare più stile, forse.

    Il problema è che le lingue neolatine sono diverse da quelle anglofone. Uniformare tutto perché "english= figo" secondo me è una perfetta idiozia.
     
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    Bella descrizione Milly :D
     
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    Mi sono dimenticata di descrivere le zampe di gallina intorno agli occhi. XD
     
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    Ti perdoniamo per questa volta :D
     
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