Scrittori della Notte: liberi di scrivere

Votes taken by Matthew 98

  1. .
    Grazie! ^_^
  2. .
    Capitolo 4 - Decisioni affettate


    I quattro beniamini proseguirono per le pieghe del tempo, dove le cose si dilatavano e si diluivano in un succo all'arancia.
    Sara uscì dal bagno e guardò gli altri come se nulla fosse.
    Camillo udì col suo senso di ragno una donna piangere e disse agli altri di seguirlo.
    - Chissene frega, ok? Pensa un attimo a me! - disse Stefano.
    - Lei esele un fantasma cativo, signole! - disse la turista giapponese.
    - Cazzo, basta cazzeggiare, è sicuramente la donna di prima, dobbiamo aiutarla! - disse Camillo.
    - Esatto, ma tu ne sei in grado? - disse Sara.
    - No, ma ci provo - disse Camillo riassumendo la filosofia dell'uomo comune.
    Sentirono i rumori di pianto farsi sempre più vicini, finché non raggiunsero la camera da letto, del conte Dracula o di chi cazzo fosse.
    Piangeva, nuda, coperta sotto le lenzuola. Era bionda, e aveva le lentiggini. Una bella donna, ma in quel momento il dolore che sentiva dentro non la faceva sentire bella per niente.
    Camillo si avvicinò preoccupato e insieme a lui entrarono gli altri.
    - Ascoltami, adesso stai tranquilla, ti aiuteremo noi! - disse Camillo con un sorriso.
    - Tieni, prendi questi vestiti - disse Sara e le lanciò degli abiti trovati dentro l'armadio.
    - G-grazie. Potete uscire mentre mi cambio per favore? - domandò debolmente.
    - Ehi, non ce l'hai mica solo te... - disse Sara.
    - Cazzo, adesso usciamo - disse Camillo.
    - Ma come te ne esci, Sara? - domandò Stefano.
    - Ok, scherzavo, stavo solo scherzando, cambiati pure - disse Sara.
    La turista cinese provò a tirare fuori la macchina fotografica ma la donna la sbatté fuori.
    - Ho fotoglafato la polta! - disse la cinese.
    I quattro risero e aspettarono, poi la sentirono chiamarli e tornarono.
    - Va meglio adesso? - domandò Camillo.
    - No, direi che... cazzo, non posso crederci... io... - disse la donna.
    - Senti, te lo dico io adesso cosa devi fare, andare a casa tua. Che poi, che cazzo ci facevi qui...? - chiese Sara.
    - Ho perso una scommessa. E poi quando sono andata in bagno è sbucato... quel...
    - In questa casa c'è di peggio - disse Stefano.
    - Cazzo, sei bravo a tirare su di morale le persone - disse Camillo a Stefano.
    - Dai, ti accompagniamo fuori, non dovevi venire qui - disse Sara porgendole la mano.
    - No, cazzo, voglio andare in fondo a questa storia, voglio rimanere con voi.
    - Il classico cliché da horror, merda, ma perché non ve ne andate e basta? Cazzo, qui si rischia la vita! - disse Sara.
    - Ok, andiamo via tutti allora, poi ritorniamo - disse la donna.
    - Ma che cazzo dici? Sono appena arrivati e... poi mi mancava Camillo... - disse Stefano.
    - Non ci crede nessuno, Stefano. E comunque da qui non se ne va nessuno - disse Sara.
    I dialoghi erano pesanti e l'aria pure, dopo le flatulenze misteriose e nascoste della turista cinese.
    Alla fine si sedettero tutti sul letto a passarsi una canna di Sara e a discutere fumando animatamente.
    Ma di colpo Camillo notò che la stanza si stava riempendo di serpenti che uscivano dal letto e dalle pareti.
    Andarono tutti nel panico, tranne la cinese che prese a giocare con uno di essi.
    Erano velenosi e feroci.
    Sara tirò fuori dalla giacca la katana e tagliò più teste che una ghigliottina nel cinquecento.
    La turista li abbagliava con lo scatto della macchina fotografica e Stefano tentava di spaventarli ma non ci riusciva.
    Camillo odiava i serpenti e uscì dalla stanza in fretta.
    Uscirono anche gli altri e scapparono.
    Pensando al peggio Camillo tirò fuori dallo zaino una fionda e dei proiettili d'argento che teneva in una sacchetta.
    - Bella! Hai fatto bene a portarla! - disse Sara.
    Si fecero tutto il piano di scale per andare verso chissà dove quando sbucò un serial killer con una maschera da clown.
    Camillo fece per colpirlo con la fionda e lui provò ad accoltellarlo con una coltello chilometrico.
    Ma la turista cinese stupì tutti e lo colpì con un colpo di kung fu che lo stese in pochi secondi.
    - Visto? Io folte! - disse.
    - Ehi, ma tu come ti chiami? - domandò la donna intimorita ma con ammirazione.
    - Mei, lei?
    -Paola, piacere! - disse ridendo.
    -Bene, buono a sapersi, adesso che ci siamo tutti presentati, possiamo andare? - gridò Stefano.
    Annuirono tutti e corsero verso il piano superiore della casa.

    Edited by Matthew 98 - 13/6/2019, 12:25
  3. .
    Capitolo 3 – Il vortice delle illusioni


    Camillo seguì Sara per i corridoi delle anime perse. Fantasmi di gente morta vagavano intorno a loro.
    - Ehi, secondo te ci sarà anche quello di James Dean? – domandò Sara a Camillo.
    - È morto, non puoi scoparti un fantasma, tranquilla.
    - Così mi ammazzi le ambizioni – rispose Sara.
    Mentre vagavano per quel corridoio Camillo ebbe un sussulto o dissidio interiore o quella roba là. Questo quando vide il fantasma di Stefano.
    E chi è Stefano?
    Domanda il lettore.
    Beh…
    Il fantasma di Stefano riconobbe Camillo.
    - Ehi, brutto pezzo di merda, Camillo ti ho visto! – gridò.
    - Chi? Io? Ma no, non so di cosa stai parlando… forse ti riferivi alla mia amica qui presente?
    - No, parlo di te, mi ricordo cosa hai fatto! Tu mi hai ucciso! Quel giorno… non potrò mai dimenticarlo…
    - Uau, colpo di scena! – gridò Sara e si accese una sigaretta.
    - È stato soltanto uno sbaglio! Non volevo farti cadere dalle scale, cazzo.
    - Ti perseguiterò per sempre, sensi di colpa, sensi di colpa! – gridò Stefano con astio.
    - Ok, figo, vieni con noi, se vuoi puoi perseguitarlo quanto ti pare, ti do io una mano – disse Sara e gli strinse la mano.
    - Ah, merda… vabbè… vieni con noi fratello coglione… - disse Camillo ridendo.
    - Ehi, non insultarlo, è morto! – gridò Sara.
    - La morte è stupida, quindi con lui abbiamo un idiota al quadrato – disse Camillo.
    - Ehi, ma lo sentite? Guardate che faccia tosta! – disse Stefano offeso.
    Schiamazzi continui, in un giorno di inverno come altri. Stefano, Sara e Camillo proseguirono fino ad entrare nel bagno spaventoso.
    Prima di aprire la porta, i tre sentirono un’altra porta aprirsi. Era la porta di ingresso.
    Di colpo ne uscì fuori una turista cinese. Era contenta e confusa. Voleva esplorare l’Italia. Peccato che non distingueva la merda dalla cioccolata.
    - E quella chi cazzo è? – domandò Stefano.
    - Uau, incledibile, casa belisima! – gridò e fece foto in giro.
    - Non lo so, ma mi sa che non ha capito dove cazzo si trova… perfetto, fatela venire qui! – disse Sara ridendo.
    - Ehi, tu! Vieni qui! – gridò Camillo sbellicandosi dal ridere.
    La turista si avvicinò e li squadrò tutti e quattro, poi fece loro delle foto.
    - Ehi, chi cazzo ti ha detto di fotografarmi? Te la spacco quella fotocamera di merda! – gridò Sara.
    -No, no, questa fotocamela è mia, tesolo mio – rispose la donna.
    Nel frattempo entrarono tutti e quattro nel bagno spaventoso.
    Davanti a loro si parò davanti Bill Cosby mentre stuprava una donna. Rimasero tutti a bocca aperta tranne la turista cinese che continuò a scattare foto.
    - Testa di cazzo, lasciala andare! – gridò Camillo e separò i due. La donna scappò con i vestiti nuda e corse chissà dove nella casa.
    - Scusate, è che… - disse Bill Cosby prima che Sara lo atterrò con un pugno facendolo cadere nella vasca da bagno.
    Poi prese il soffione della doccia e glielo diede in testa finché non spaccò sia il soffione che la testa. Sangue schizzò dappertutto, sulle pareti, su Camillo e nella bocca della turista cinese.
    Lanciò il soffione nella vasca sul corpo di Bill Cosby e si pulì le mani.
    -Ok, fatto, adesso datemi un minuto che mi sciacquo ‘sta merda di dosso, aspettatemi fuori – disse Sara.
    I tre si guardarono perplessi e uscirono.
    - Camillo… ma chi è quella? Cosa ho appena visto?
    - Non fare domande… - rispose Camillo e fece il dito alla turista che lo immortalò con un’ennesima foto del cazzo.

    Edited by Matthew 98 - 13/6/2019, 12:21
  4. .
    Capitolo 2 - Cazzo, no


    Camillo e Sara si sedettero sul divano a vedere la televisione.
    In tv davano qualche stronzata di programma di cucina e qualche telefilm cialtrone.
    Mentre vedevano la tv aspettavano i mostri della notte, anche se non era notte.
    Di colpo la tv si spense e da essa uscì una creatura orribile.
    Era una donna dalla faccia morta, che potrebbe ricordare quella di qualche professoressa del liceo e dai capelli ritti sulla testa. Parlava una curiosa lingua sibillante di serpente yodel.
    A breve sarebbero sorti problemi.
    La donna li guardò negli occhi.
    - Siete morti. Come me. Non avete speranza.
    - Per me è solo una presa per il culo - disse Sara.
    - Già, non ci fai paura, mia madre è molto più inquietante di te! - gridò Camillo.
    - Ah sì? Comunque morirete e... - disse la donna ma venne interrotta da Sara che le infilò una patata nella bocca.
    - Che dici Camillo, andiamo?
    - Sì, questo programma non mi piace - concluse lui e sorrise.
    Continuarono a camminare e furono colti da visioni macabre, di guerre, di bambini morti e di comizi di Salvini.
    Non si sentivano per niente bene, e quindi decisero di tornare indietro verso la donna.
    Sara le tolse la patata dalla bocca e gridò:
    - Fallo smettere, cazzo!
    - Non so se è possibile.
    - Va bene, dobbiamo passare alla maniere forti, allora! - disse Sara e tirò fuori dalla tasca il telefono. Mise la fotocamera e le fece una foto. Poi gliela mostrò.
    La donna fu così schifata dalla foto di sé stessa che andò lentamente in frantumi diventando coriandoli.
    Poi Sara pubblicò la foto sui social, con l'hashtag #BadHairDay.
    Aspettò i commenti e li mostrò alla donna, ormai quasi distrutta completamente.
    - Facci tornare come prima e la cancello, o vuoi che la tua reputazione vada a rotoli?
    - Come faccio a sapere che non la terrai lo stesso?
    - Perché sono una ragazza sincera - disse Sara ridendo.
    La donna tolse dalle loro menti le visioni e poi si sparpagliò in mille coriandoli per tutta la casa, come Voldemort nell'ultimo film di Harry Potter.
    Camillo si sentì subito meglio, e con lui Sara.
    - Ehi, hai intenzione di cancellare sul serio la foto? - domandò Camillo a Sara.
    - Cazzo, no - rispose Sara e continuò a camminare con Camillo verso la prossima stanza come se nulla fosse.

    Edited by Matthew 98 - 13/6/2019, 12:17
  5. .
    Guardo fuori dalla lunga finestra
    vicino alla mia scrivania.
    Le nuvole
    Quella sembra un elefante
    e quella sembra una donna nuda
    che scopa.

    E quello cos'è?
    Si avvicina
    Cazzo
    Sempre di più
    Vade retro
    Vade retro
    Non è una nuvola
    E' un

    Coniglio.
    Ciao
    Mi dice
    Ciao
    Rispondo.

    Devi darti da fare coglione di merda
    Fa' il coniglio
    LO SO
    Grido io.

    Ti stavo guardando, e non mi piaci
    Continua
    E allora vai fuori dai coglioni
    Gli dico.

    Ma la sai una cosa? Va bene così
    Conclude
    Che intendi dire?
    Chiedo curioso.

    Che non devi mica piacere a tutti
    Mi spiega
    LO SO
    Grido di nuovo.
    Poi ridiamo.

    E' stupido.
    Siamo stupidi.
    Va bene così.

    Edited by Matthew 98 - 9/23/2018, 11:30 PM
  6. .
    Mal di testa
    Mentre il mondo è in festa
    Vorresti capire ma anche morire
    E alla fine la soluzione è andare in missione verso l'amore

    Ma l'ho scritto davvero?
    Un buon motivo per credersi un eroe
    Ma non l'unico per salvare il buco della tua amata dall'armata
    Che dopo quell'adunata
    Si sente una rifugiata

    Le stelle, non quelle
    Intendo quelle belle negli occhi di chi mangia caramelle e caccia farfalle
    Di marzapane neanche, anche perché la mariposa è golosa

    Pensi di conoscere la paura
    Ma non ti divora quanto chi ti circonda e non lo esterna
    Pensi di aver capito la vita ma è la vita che ha capito i tuoi versi.
  7. .
    Anche a me è piaciuta molto. Direi che il racconto riesce a essere molto visivo, senza essere dispersivo. E' bello il messaggio di fondo, anche ben inserito e contestualizzato. Mi ci sono anche immedesimato, e penso che sia un conflitto spesso condivisibile ;)
  8. .
    Mi sento semplicemente e chiaramente
    Un unica e chiara idea della mente
    La mia idea, se solo fosse più di un idea.
    Io mi ricordo di te.
    Futuro amico e fonte di perché.
    Tu eri sempre con me.
    Non vedevo l'ora che scattasse l'ora
    Non aspettavo altro di fare
    E di vivere.
    E alla fine, quando tutto finiva
    Solo per poco potevo dire "evviva".

    Questo tempo, questi tempi.
    Non ci pensi mai
    Che i tuoi pensieri possono ingannarti
    Possono condurti chissà dove
    Per questo, si tende, a non volere pensare.
    Vedrai, che alcune volte
    Puoi scioglierti
    Puoi smettere di stare sull'attenti.
    Di me, lo sai, ti frega assai
    Quindi seguimi, seguimi verso altri orizzonti.
    E il passato, il presente e il futuro
    Amici miei, parti di me
    Seguitemi anche voi
    E insieme, saremo eroi.

    Edited by Matthew97 - 4/8/2017, 11:31 AM
  9. .
    Grazie a entrambi! ^_^

    Anche il tuo finale è evocativo ;)
  10. .
    Il cielo
    Oh cielo!
    Guardo il cielo
    Come è bello
    Il cielo
    Così bello
    Il cielo.

    Tutto sommato
    Mi piace questo
    Cielo
    Lo guardo e penso a un mondo passato e futuro
    Mai al presente
    Mai
    Ma cosa mi comunica questo cielo?
    Tutto.

    Mi immagino
    Niente
    ma immagino
    Una vita lontana
    Un dio che osserva
    Un civiltà decaduta e risorta
    Un mondo assurdo e incomprensibile.

    Per un attimo
    Lascio da parte
    La vita
    Per guardare il cielo
    E solo per un attimo
    Mi sembra realmente
    Di vivere la vita
    Solo per un attimo tutto acquista un senso
    Solo per un attimo
    Poi più nulla.
  11. .
    Mi è piaciuta questa riflessione-poesia sull'astrologia. Belle rime e ritmo scorrevole, e allo stesso tempo profonda e riflessiva ^_^
  12. .
    Unico appunto a long, scritto attaccato. Per il resto direi che è bellissima, non so essere oggettivo e dire se è una delle tue migliori, ma seppur non originale, ciò che vale più di tutti è il cuore e i sentimenti messi nel testo, che davvero rendono bene ciò che provi. Bravo!
  13. .
    L'ho trovata abbastanza introspettiva, e mi sembra anche rivolta a tutti gli scrittori. Leggendola ho pensato che forse è proprio lo scrittore che prova a rubare dallo spettro, ma poi in fondo resta un linguaggio complicato.
    Il linguaggio non è immediato, ma è ben studiato ;)
  14. .
    E' cio' che afferro meglio :D
  15. .
    Figurati, grazie mille per le belle parole ^_^
21 replies since 17/12/2015
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