Battaglia contro l'Oscura Legione

In onore di Mutant Chronicles

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  1. Paiton
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    ARRIVANO GLI ERETICI

    Winz si proietta verso il camion mentre il Cammello si gratta la nuca osservando incuriosito la sporcizia appiccicata sul parabrezza. Un braccio argentato apre la portiera del mezzo blindato e scaraventa il soldato sulla sabbia:
    “Sei impazzito Cammello!? Siamo in missione speciale! Dobbiamo eseguire gli ordini e nessuno ci deve notare!! Nessuno deve sapere che siamo qui e tu spari alle mucche volanti!?
    Il Cammello guarda il sergente con aria interrogativa
    “Winz signore, lei aveva detto di disintegrare qualsiasi essere sospetto e credo di aver esagerato … mi scusi …”
    “Fai un’altra delle tue boiate e ti lascio su questo pianeta maledetto! Prova a fare altra confusione inutile e ti mando, per tutta la vita, a pulire i cessi con la lingua; se mai uscirai vivo da questa missione”
    Il povero Cammello, con aria sconsolata, abbassa lo sguardo.
    “E adesso andiamo a vedere chi abbiamo disturbato, tutti con me e tu Renè tieni d’occhio le trivelle! Cammello in avanscoperta”
    Armati fino ai denti, sono tutti in allerta, e camminano lentamente in fila indiana verso la curiosa abitazione che si trovano di fronte. Su di un curatissimo manto di erba ornato di fiorellini gialli e viola vi è una passerella di piastrelle bianche con un motivo verde che conduce fino alla porta d’entrata del podere.
    Appena il Cammello appoggia un piede sulla prima piastrella sente una piacevole sensazione
    “Ma sono ergonomiche! Mi stanno massaggiando il piede!”
    Allora appoggia anche l’altro piede e automaticamente, le piastrelle iniziano a scorrere verso la porta d’ingresso.
    “Lasciatelo andare avanti da solo” Ordina Winz aprendo le braccia per ostacolare il passaggio degli altri militari.
    La porta si apre e il Cammello viene trasportato nell’entrata. Un uccello, vagamente somigliante a un merlo indiano, sta appollaiato su un trespolo. Il Cammello resta affascinato perché quella strana specie di volatile continua a cambiare colore gradualmente: dal verde al giallo, dall’arancione al rosso e infine viola e blu.
    “Kcraaa, Kraaaa! Voglio il tuo comandante! Comandante?”
    La sua voce stridula aveva gracchiato. Il soldato vede una stanza perfettamente quadrata con tre porte, una per ogni lato.
    Winz spinge l’interruttore che ha sull’orecchio per rispondere alla chiamata
    “Sergente, siamo giunti a destinazione, iniziamo a trivellare”
    “Bravissimi! Noi abbiamo fatto un po’ di confusione, potremo essere stati scoperti. Finito di piazzare l’ordigno continuate ad avanzare, saluto soldato!”
    “Signorsì, saluti!”
    Winz risponde alla seconda chiamata
    “Ei sergente, qui dentro chiedono di lei, non vedo minacce imminenti”
    Il sergente sale su di un’altra piastrella e poco dopo arriva davanti al merlo che subito diventa nero come la notte:
    “Kraaaa! Voi morirete tutti, Kraaa!”
    In quel momento la porta di destra si apre e un fazzoletto bianco viene lanciato per terra, sui piedi del sergente.
    “Stai zitto stupido uccellaccio!”
    Una figura dalle forme umane, con la parte destra della faccia completamente ricostruita in metallo, cammina lentamente verso loro due porgendo la mano al sergente.
    “Non abbiate timore, io sono Urilak e mi occupo della ricerca scientifica su vari fronti. Per esempio le Scaramucche che avete appena fatto scappare sono una mia invenzione. Le abbiamo introdotte nell’habitat Marziano cinque anni fa e si sono adattate in maniera eccellente al clima e all’ambiente; le abbiamo chiamate così perché fin dal principio, questo pianeta è stato ambiente fertile per le scaramucce tra varie Corporazioni”
    Il Sergente stringe la mano di Urilak, la sua presa è micidiale.
    “Piacere di conoscerla, ci scusi il disturbo, non volevamo uccidere nessuno dei suoi animali. Il soldato qui di fianco a me ha agito in maniera sconsiderata”
    “Non preoccupatevi… so bene che tra poco questo pianeta farà una brutta fine”
    A quelle parole il sergente rimase di stucco, che cosa sapeva costui? Chi era?
    “I guerrafondai come voi sono sempre esistiti ed esisteranno sempre, purtroppo… Seguitemi, voglio farvi vedere un paio di nostre invenzioni”
    “Veramente vorremo togliere il disturbo il prima possibile, posso ripagarle la sua Scaramucca”
    “Insisto, chiamate anche i vostri colleghi là fuori”
    Il sergente è molto insospettito dall’atteggiamento di Urilak, tuttavia sono armati fino ai denti, in più la loro fama e le loro gesta sono conosciute in tutto il sistema solare, non dovrebbe essere un tranello.
    “Entrate tutti, vogliono mostrarci le loro invenzioni, subito”
    “Le sembra inusuale che io non abbia per niente paura di voi, sergente?” Disse Urilak puntando col dito lo stemma d'orato della I presente sulla sua armatura, che sta ad indicare l’appartenenza alla corporazione degli Imperiali.
    “Noi abbiamo studiato a fondo il comportamento degli eretici sa? Per questo le dico che Marte farà una brutta fine.”
    Tutto il gruppo di militari era nella stanza adesso.
    “Seguitemi” Li invitò Urilak rientrando nella porta da cui era arrivato poco prima
    “Noi abbiamo scoperto molte informazioni sull’Oscura Legione, il problema è che nessuno vuole credere alle nostre ricerche. Lo sapete anche voi… quando ci sono di mezzo materie prime redditizie e consistenti investimenti economici le persone non vogliono conoscere la verità. Possiamo dimostrare che il Potere Oscuro non è nato da solo, non è stato risvegliato ma è stato creato dagli antenati della stirpe reale della Mischima. Questa Energia Oscura si muove al di fuori dello spazio tempo, può spostarsi da una parte all’altra del sistema solare in maniera molto veloce e senza seguire delle rotte spaziali. Non abbiamo capito ancora come sia possibile fare ciò. I dati tuttavia sono chiari: l’Oscura Legione prende potere quando aumentano i dissapori tra le corporazione e quindi tra gli uomini… più i militari tentano di distruggere la Legione più questa guadagna potere e forza.”
    Nel frattempo, camminando e parlando, sono arrivati in una grande serra, in cui si vedono rigogliose piante con pannelli solari al posto delle foglie.
    “Guardate questi semi.” E estrae dalla tasca delle piccole palline verdi “Li abbiamo chiamati Girasolari e derivano da un’idea semplice: basta prendere il codice genetico del girasole e modificarlo, affinché alcune foglie si trasformino in pannelli solari. Dal punto di vista pratico è molto complicato attuare tale idea. Pensate che i pannelli solari si comportano proprio come i girasoli, cercano la direzione della luce. Finché attacchiamo pezzi di DNA di animali e piante conosciute è facile; è più difficoltoso invece impiantare parti elettroniche in esseri viventi.
    “Guardate là!”
    E con la mano indica un giardiniere che sta irrigando i campi di Girasolari, è completamente nudo e la sua pelle color ramarro risalta rispetto al verde tenue delle piante circostanti.
    “E’ stato facile impiantare le cellule fotosintetiche nel derma della sua pelle, noi facciamo tutto in vitro, anche gli uomini”
    Il Sergente Winz guarda incuriosito lo spettacolo che ha di fronte, mentre fa ruotare tra pollice e indice i piccoli semi neri che gli sono appena stati donati, li appoggia accuratamente nel sacchetto e li nasconde in tasca.
    “Io non faccio niente per niente sergente Winz” lo Sguardo del suo unico occhio fece rabbrividire il sergente. “Facciamo finta che io e il mio gruppo di ricerca non abbiamo visto niente, quanto tempo abbiamo per scappare?”
    “Andatevene prima che potete, avete al massimo un giorno per lasciare il pianeta” disse Winz che si sentiva strano, come se non fosse totalmente padrone di se stesso
    “La tecnologia è un arma troppo potente Winz se finisce nelle mani sbagliate... Ho sentito una vecchia storia di tanto tempo fa, narrava di un albero i cui frutti non dovevano essere raccolti. Forse non dovevamo raccogliere quei frutti”
    Il professore gira le spalle ai militari senza salutarli e se ne va. Allora Giulia nota che, sul metallo del suo cranio, c’è una piccola incisione: una C.
    “Andiamo ad aiutare l’avanguardia perché fra poco arriverà la notte”
    Nel frattempo l’avanguardia è arrivata nella seconda tappa, ha trivellato il terreno e ha posizionato il secondo ordigno. Un paio di soldati stanno preparando la cena mentre guardano il Sole tramontare: il cielo si dipinge di un azzurro sfumato e un bagliore proveniente da un lanciafiamme illumina la caverna che si trova a fianco dei mezzi corazzati.

    www.youtube.com/watch?v=9aZ4orF1thk
     
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