La Morte ed Io

Genere: non ne ho idea.

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    CITAZIONE (kk10 @ 8/6/2013, 18:56) 
    Mi è piaciuto molto! Ritmo incalzante e una trama che mi ha davvero incuriosito :) Fosse stato l'incipit di un romanzo, avrei sicuramente continuato la lettura.

    Grazie!!! :ombrell:
     
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    scusate il ritardo, ma scrivere tre racconti simultaneamente é alquanto stressante, soprattutto quando sei di matrimonio XD:


    Una miriade di pensieri e congetture vennero a crearsi nella mia mente dopo che Giacomo mi fece quella rivelazione.
    «In che senso "era"? Spiegati meglio.»
    «Beh... se non me l'avessi fatto notare tu, non ci sarei mai arrivato, ma...»
    «Ma?»
    Giacomo sospirò. «Quando era molto piccolo, Marco aveva l'abitudine di lanciare le cose che gli venivano date, tuttavia lui...»
    «Lo faceva con la sinistra?»
    Giacomo annuì. «Era una cosa innocente, e io non ci feci mai molto caso.»
    «E tua moglie? Credi che lei se ne sia accorta e abbia fatto... qualcosa?»
    «Su questo non so che dirti. Il suo atteggiamento verso Marco é sempre stato lo stesso , non c'era nulla di strano. Era amorevole verso i ragazzi, come al solito.»
    Ogni dubbio che risolvevamo ne creava un altro, ci trovavamo dentro un dedalo di domande senza risposta, o, forse, ero io che non facevo le giuste richieste.
    «E Giovanni?»
    «Eh?»
    «Anche lui era mancino?»
    Stavolta Giacomo scosse la testa convinto. « No, lui era destrorso, ne sono sicuro.»
    Una piccola scintilla si accese nella mia mente, un dubbio? No, una possibile certezza, anche se speravo di sbagliarmi.
    «Giovanni sapeva che suo fratello era mancino?»
    «Io... non so... penso di sì, visto che passavano molto tempo insieme.»
    "Oh signore." Avevo desiderato di sbagliarmi, ma la convinzione che la mia ipotesi fosse esatta si stava rivelando estremamente forte.
    «Che scuola frequentavano i tuoi figli?»
    «L'istituto che frequentavano non era in alcun modo legato alla Chiesa, se é questo che stavi pensando.»
    Tirai un sospiro di sollievo, felice d'essermi sbagliato.
    «Però...»
    «Però?»
    «Beh... ecco... non so se... io spero di sbagliarmi, ma...»
    Cercai di farlo rilassare, evidentemente cominciava a ricordarsi cose che potevano sfoltire la nebbia oscura che celava il segreto di Marco.
    «Continua Giacomo, dì quello che ti passa per la testa, coraggio.»
    «C'é stato un periodo in cui io e mia moglie siamo stati lontani da casa.»
    Quella era una cosa che, secondo me, poteva essere la chiave di tutto. «Chi badava a loro mentre voi eravate via?»
    «Una nostra vicina di casa, la signora Dariena.»
    «E che tipo é la sua vicina?»
    «Una persona anziana, tranquilla e socievole. Adorava i ragazzi.»
    «Quindi nulla di strano.»
    «Non proprio.»
    «Cioé?»
    «Avresti dovuto vedere casa sua, sembrava un santuario.»
    «Che vuoi dire?»
    «C'erano un sacco di oggetti religiosi: quadri raffiguranti scene della Bibbia, statue di Madonne e Santi, insomma cose di questo genere.»
    «Una persona devota.« Dissi io.
    «Sì, ma c'é dell'altro.»
    "Ci siamo." Pensai, il punto di svolta di quella vicenda stava forse per essere rivelato.
    «Ho saputo che aveva cercato di entrare in convento e farsi suora, ma che poi non ha preso i voti.»
    "Eccola!"

    «Finalmente l'avevo trovata, Roberto, la chiave di volta: la signora Dariena; la persona che mi aveva permesso di sciogliere il nodo Gordiano.»
    «Non la capisco Dottore, cos'ha a che fare questa signora con tutto quanto?»
    «Praticamente tutto, Roberto.»
    Mi grattai la testa confuso, non seguivo più quello che mi stava dicendo. «Dottore io non capisco...»
    «Roberto, dopo che Giacomo mi parlò di quella donna, io capii all'istante che dovevo incontrarla per sapere come si erano svolti i fatti. Promisi al padre di Marco che mi sarei occupato di suo figlio solo dopo aver fatto chiarezza sulle tragiche morti che avevano colpito la sua famiglia.»
    «Cosa faceste quindi?» Domandai ansioso, quella storia cominciava ad avere risvolti assurdi.
    «Il giorno dopo ci incontrammo un'altra volta, decisi ad andare a parlare con la signora Dariena e risolvere tutto il mistero, ma quando andammo a casa sua e bussammo alla porta, notammo che questa era aperta ed entrammo dentro. Ma quello che ci si presentò davanti ci lasciò spiazzati.»
    Concentrai i miei sensi verso di lui. «Cosa trovaste?»
    «Nulla.»
    «Eh?»
    Il Dottore sospirò stanco mentre giocherellava con la cartella medica di Marco. «Assolutamente nulla. Non c'era niente in quella casa.»
    «Come niente?»
    «Tavoli, sedie, il letto... non c'era nulla, nemmeno l'ombra del santuario che Giacomo mi aveva descritto. Il vuoto assoluto permeava quel luogo dandogli un'atmosfera nefasta.»
    «Era forse scappata?»
    Smyles annuì. «Secondo il padrone di casa, se n'era andata in fretta e furia.»
    «Molto sospetto.» Pensai.
    «Trova?»
    «Sì.»
    «E se le dicessi che se ne andò via il giorno dopo la morte della madre di Marco?»
    Suppongo di aver fatto una faccia molto stupita quando udii quelle parole. «Che cosa?»
    Smyles fece una pausa e tirò fuori dala tasca una piccola chiave, la quale apriva uno dei cassetti della scrivania. Il Dottore si mise a cercare qualcosa lì dentro, intanto io aspettavo che continuasse il suo discorso.
    «Che cosa avete fatto poi lei e il signor Lancetti?»
    «Continuammo ad indagare.» Rispose il Dottore mettendo qualcosa sulla scrivania.
    «E non avete trovato nulla che spieghi tutta questa assurda storia?»
    «Purtroppo... sì.»
    «Dannazione Dottore!» Mi irritai terribilmente. «Cosa diavolo avete scoperto?»
    Smyles mi porse l'oggetto che aveva messo sulla scrivania, io lo afferrai violentemente rischiando quasi di strapparlo. «Una vecchia fotografia?»
    «Già.»
    Nell'immagine in bianco e nero si distinguevano a malapena il paesaggio e i volti delle persone. «Che cosa rappresenta questa foto?»
    «Una foto di classe.» Disse il Dottore socchiudendo gli occhi.
    «Una scuola?»
    «Già, vede la bambina dai capelli a coda di cavallo vicino all'insegnante?»
    Dovetti avvicinarmi la foto agli occhi per riuscire a distinguere i tratti della ragazzina. «Chi é?»
    «La madre di Marco.»
    «Eh?»
    Guardai attentamente il volto di quella bambina, effettivamente somigliava un po' a Marco. «Quindi... questa foto é di quando lei era all'orfanotrofio?»
    «Già.»
    «Non capisco, cos'ha a che fare questa foto con-»
    «Osservi l'insegnante.»
    Confuso, feci come mi era stato detto. Vidi negli occhi di quell'istruttrice una severità impellente, ma pensai che era tipico di tutte le maestre, le mie di certo non scherzavano quando andavo a scuola.
    «Chi é questa donna?»
    «Roberto, quella donna é la chiave di volta.»
    Sentii il cuore saltare un battito. «Come ha detto?»
    «Già, Roberto. Quella donna é la signora Dariena.»

    Edited by The Aster - 11/6/2013, 18:37
     
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    Quindi hanno affidato i figli alla vicina di casa, che era l'insegnante della madre... ma quindi la madre sapeva che si trattava della sua insegnante oppure no? :unsure:

    CITAZIONE
    Smyles annuì. «Secondo il padrone di casa, se n'era andata in fretta e furia.»
    «Molto sospetto.» Pensai.
    «Trova?»

    «Sì.»

    Smyles sembra avere letto nel pensiero alla voce narrante.
     
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    Colpa della tastiera del cellulare, avevo scritto sussurrai ma invece mi è uscito pensai
     
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    Scusate il ritardo, troppi contest, troppo sole, troppo mare e niente corsetta XD

    Rimasi in silenzio per non so quanto tempo, dovetti chiudere gli occhi per poter elaborare quello che il Dottore mi aveva detto poco prima.
    «Capisco la sua confusione, Roberto. D'altronde, l'ho provata anch'io.»
    Riaprii gli occhi e sospirai. «Dottore, assumendo che le due persone che mi ha indicato nella foto siano la madre di Marco e la signora Dariena, cosa di cui ancora non sono del tutto convi-»
    «Perché no?» Domandò interrompendomi.
    Gli misi la foto davanti agli occhi. «Innanzitutto, questa foto é molto consumata. A malapena si riescono a distinguere i volti di chi vi sta sopra. È vero, ammetto che la ragazza che mi ha indicato somiglia a Marco, ma sono certo che in qualunque altra foto ci sia una probabilità di trovare delle persone che non sono imparentate ma che si somiglino. E inoltre...»
    Feci una pausa e lo guardai dritto negli occhi con rabbia. «Lei affiderebbe i suoi figli alla persona che l'ha fatta soffrire così tanto?»
    «Sì, se ne fossi intimorito a tal punto da togliermi la vita.»
    Un silenzio di tomba divenne protagonista di quei momenti che si susseguirono dopo che mi ebbi sfogato.
    «Si sieda, Roberto. Non ho ancora finito.»
    Non mi ero neanche accorto di essere in piedi, tanto era forte e strana la rabbia che provavo. Tutta quella storia stava facendo emergere una parte di me di cui non conoscevo l'esistenza.
    Mi sedetti e cercai di calmarmi. «Mi scusi Dottore, mi sono fatto trascinare dall'ira.»
    «Lo so, Roberto. Lo so.»
    «Ha detto di non aver finito, che intendeva?»
    Lui si accarezzò la barba. «Si ricorda che avevo detto al padre di Marco che avrei accettato di prendermi cura di suo figlio, cosa che feci tra l'altro?»
    Io annuì.
    «Beh... decisi di prendere in cura il ragazzo dopo aver scoperto... alcune cose sulla signora Dariena, cose che mi hanno proprio scombussolato.»
    «Cioé?» Domandai sperando che il Dottore stringesse in discorso.
    «Mi aveva molto incuriosito il fatto che la signora Dariena volesse entrare in convento ma che poi abbia cambiato idea, così decisi di indagare sul perché l'avesse fatto. Andai in quello stesso convento a parlare con la Madre Superiore, che mi spiegò che a quel tempo lei era semplicemente una suora come tante, e mi parlò della signora Dariena, di come fosse tanto devota e di come non vedesse l'ora di prendere i voti.»
    «Perché non lo fece, allora?» Chiesi.
    «Perché lei, Roberto, portava in grembo la madre di Marco.»

    Edited by The Aster - 15/7/2013, 19:16
     
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    Interessante questo aggiornamento... anche se avrei preferito un pezzo più lungo! XD

    Sono curiosa di scoprire come finirà! u.u
     
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    Sono curiosa di scoprire come finirà! u.u

    idem ;)
     
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    Appoggiai le mani sulle gambe, iniziando a capire il senso di quella storia. A livello dilettantistico, sapevo qualcosa riguardo alla psiche umana, soprattutto grazie all'ambiente in cui lavoravo.
    Quante volte, quanti casi di persone affette da manie, incubi e tormenti dovuti ad una infanzia e vita difficile hanno visto i miei occhi. Molte, tante, a volte persino troppe, e sospettavo che il Dottore ne avesse la nausea, visto che lui era sempre in prima linea in questi casi.
    «La signora Dariena é la nonna di Marco...» La mia voce era un sussurro.
    «Già, Roberto. Molto spesso, gli errori dei genitori ricadono sui figli.»
    «Cosa intende?»
    Il Dottore tirò da chissà dove la pipa, la accese e iniziò a fumare. «È un circolo vizioso quello che ha coinvolto questa famiglia. Una donna devota, che deve rinunciare al suo sogno a causa di una figlia. Figlia a cui lei, probabilmente, non era molto legata, visto quello che le ha fatto.»
    «E che ha fatto anche ai suoi nipoti.» Aggiunsi io.
    Il Dottore annuì. «Pensi che shock sarà stato per la madre di Marco ritrovarsela di fronte all'improvviso.»
    «Conosce la storia del Lupo di Canteltal Dottore?» Domandai d'un tratto ricordandomi di questa storiella.
    «No.»
    «È una mezza leggenda che mio padre mi raccontò una volta: un giorno un vecchio pescatore trovò sulla riva del fiume un lupo messo molto male. Invece di lasciarlo lì a morire, l'uomo lo prese con sé e lo portò a casa per curarlo. Dapprima, l'animale si dimostrò alquanto rabbioso, non si fidava degli umani, ma piano piano la vicinanza col pescatore gli fece cambiare idea.
    Poi, un giorno, alcuni lupi si avvicinarono pericolosamente all'abitazione del pescatore. Il loro scopo era di riprendersi il loro compagno, anche se io non lo definirei così, visto il modo in cui l'hanno abbandonato in riva al fiume. Secondo lei, Dottore, perché lo fecero?»
    Il Dottore ci pensò su. «Forse, sentendone ancora l'odore, hanno voluto assicurarsi se fosse vivo o no, e vedendolo guarito e in forze, hanno deciso di riprenderselo.»
    Io annuì. «Precisamente, ma non é ancora finita. Adesso mi risponda, cosa ha fatto il lupo salvato dal pescatore quando i suoi simili erano tornati a riprenderselo?»
    Dal modo in cui aggrottò le sopracciglia, capii che il Dottore stava paragonando la mia storia al caso di Marco.
    «Il Lupa ha ucciso il pescatore.»
    Chiusi gli occhi e annuii. «L'animale aveva molta paura degli altri, talmente tanta da non poter disobbedire loro quando gli ordinarono di uccidere l'uomo che gli aveva salvato la vita.»
    Il Dottore disegnò nell'aria degli anelli di fumo. «Ho capito cosa mi sta dicendo, Roberto. Ero già arrivato anch'io a quella conclusione.»
    «Già.» Confermai. «La madre di Marco, che era riuscita a ritrovare la sanità mentale grazie all'amore del marito e alla nascita dei suoi figli, si é ritrovata catapultata ancora nell'inferno da cui era scappata. Inoltre, stavolta, la stessa cosa sarebbe accaduta ai suoi figli.»
    Il Dottore fu d'accordo con me. «Qualunque cosa avesse fatto la signora Dariena a Marco e suo fratello, qualunque cosa abbia detto loro, ha infine avuto delle ripercussioni anche sulla loro madre. Ripercussioni che l'hanno spinta a togliersi la vita.»
    Rimasi in silenzio, tanto per lasciare che il Dottore finisse di fumare. « Qual é la condizione mentale del piccolo Marco?»
    Dopo aver posato la pipa, il Dottore rispose alla mia domanda. «Molto, molto, molto instabile.»
    Adesso sapevo tutto quello che c'era da sapere, tranne una cosa. «Che fine ha fatto quella donna, la signora Dariena?»
    «Non lo so, ma spero, Dio mi perdoni, che sia morta e che la sua anima stia bruciando all'inferno.»

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    il prossimo sarà l'ultimo aggiornamento.
     
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    Attendo con ansia di scoprire come finirà, allora! :woot:
    Intrigante la leggenda del lupo...
     
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    Intrigante la leggenda del lupo...

    Davvero? :D
    Pensa che me la sono inventata sul momento, non so nemmeno io da dove mi é uscita.
    Spero di non deludere con il finale. (Me lo devo ancora inventare XD)
     
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    Io pensavo che avessi preso spunto da una leggenda veramente esistente! :lol:
     
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