Luce in frantumi

Drammatico

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    Anni '90! *-*

    CITAZIONE
    Non si riconosce nello specchio perchè ha subito un trauma che gli impedisce di farlo, ma non penso sia un trauma solo fisico...è di più, nevvero?

    @Dany: sono dello stesso parere. ^^
     
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  2. •GABRIEL•
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    CITAZIONE (»Milù Sunshine» @ 19/12/2012, 21:36) 
    Anni '90! *-*

    Sapevo che avresti approvato! ^_^

    Ah vi preannuncio solo che questa prima parte del romanzo sarà triste...
     
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    Sapevo che avresti approvato!

    Sono così scontata? :P

    CITAZIONE
    Ah vi preannuncio solo che questa prima parte del romanzo sarà triste...

    Il fatto che sia indicato come "drammatico", me lo lasciava intuire! :D
    Comunque avrei una domanda, se puoi rispondere: ci saranno elementi soprannaturali o no? In modo da regolarsi con le congetture! ;)
     
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  4. •GABRIEL•
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    CITAZIONE (»Milù Sunshine» @ 19/12/2012, 22:09) 
    CITAZIONE
    Sapevo che avresti approvato!

    Sono così scontata? :P

    Ma noooo... è che ti conosco bene ormai! :D

    CITAZIONE (»Milù Sunshine» @ 19/12/2012, 22:09) 
    CITAZIONE
    Ah vi preannuncio solo che questa prima parte del romanzo sarà triste...

    Il fatto che sia indicato come "drammatico", me lo lasciava intuire! :D
    Comunque avrei una domanda, se puoi rispondere: ci saranno elementi soprannaturali o no? In modo da regolarsi con le congetture! ;)

    No, non ci saranno elementi soprannaturali... :P
     
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  5. Lucciolavagabonda
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    Grandissima prosa, decisamente molto più intensa ed ispirata che nell'altro libro.
    Ribadire il concetto di ciò che ispira un certo modo di scrivere è superfluo: emozioni, senza non si procede.

    E infatti io mi sono fermata, un po' per forza e molto per scelta
     
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  6. Manua
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    CITAZIONE (•GABRIEL• @ 19/12/2012, 17:24) 
    Mentre eravamo seduti a tavola, guardai per un attimo mio padre. Aveva la fronte corrucciata e mi fissava con sguardo severo. Poi disse a me e a mio fratello: “Un giorno uno dei due prenderà il mio posto nell’azienda dove lavoro. Avete l’obbligo di portarmi solo ottimi voti, voglio che studiate per diventare i migliori.”
    Io guardai Nathan, lui guardava nostro padre e anche se mi dava le spalle potevo avvertire lo scambio di sguardi che si lanciavano. Da quel giorno solo agonia.
    Pur di non farmi studiare, mio padre mi obbligava ad aiutare mia madre con le faccende di casa: dovevo pulire, lavare i piatti, stirare, cucinare. Non avevo più tempo per studiare. Nemmeno la notte, come all’inizio mi ero proposto di fare. Ma ero solo un bambino, cosa potevo saperne. A volte se sbagliavo la mamma mi dava delle sberle e mi sgridava.

    Se papà non voleva che prendessi il suo posto in azienda perché non lo diceva e basta? Avrei accettato la cosa con dignità e onore.

    E fin qua, ok... per quanto improbabile, logicamente funziona tutto.

    CITAZIONE
    In ogni caso,i giorni passavano sempre uguali, senza alcuna distinzione. Mio padre era sempre più ostile nei miei riguardi e tutto si frantumò quando portai la mia prima pagella a casa.
    Non c’erano buoni voti, solo qualche sufficienza tirata sparsa qua e là. Sapevo che mio padre non l’avrebbe presa bene. Ma non avrei mai potuto immaginare la sua reazione spropositata.
    Ricordo solo frammenti di quegli attimi.

    Eccetera.

    Ma qui? Perché? è una reazione completamente opposta a quella che dovrebbe esserci. Abbiamo detto che il pater familias vuole lasciare le redini dell'azienda a Nathan e quindi non stimola l'altro figlio a fare bene, anzi lo costringe a non studiare. E quando quest'ultimo porta una pagella mediocre, come c'era da aspettarsi dopo il trattamento di (s)favore ricevuto, che fa? Lo picchia? Non ha senso... :unsure: Mi sarei aspettata una reazione del genere se il figlio avesse conseguito ottimi risultati nonostante tutto, sinceramente. Ma così non ha senso.
     
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  7. •GABRIEL•
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    CITAZIONE (Lucciolavagabonda @ 21/12/2012, 09:09) 
    Grandissima prosa, decisamente molto più intensa ed ispirata che nell'altro libro.
    Ribadire il concetto di ciò che ispira un certo modo di scrivere è superfluo: emozioni, senza non si procede.

    E infatti io mi sono fermata, un po' per forza e molto per scelta

    Si è molto più ispirata perchè ho conosciuto una persona con questo passato, non del tutto uguale ma molto simile. Sapevo cosa provava e non ho potuto farci nulla. Nessuno ha potuto.

    CITAZIONE (Manua @ 21/12/2012, 10:10)
    CITAZIONE (•GABRIEL• @ 19/12/2012, 17:24) 
    Mentre eravamo seduti a tavola, guardai per un attimo mio padre. Aveva la fronte corrucciata e mi fissava con sguardo severo. Poi disse a me e a mio fratello: “Un giorno uno dei due prenderà il mio posto nell’azienda dove lavoro. Avete l’obbligo di portarmi solo ottimi voti, voglio che studiate per diventare i migliori.”
    Io guardai Nathan, lui guardava nostro padre e anche se mi dava le spalle potevo avvertire lo scambio di sguardi che si lanciavano. Da quel giorno solo agonia.
    Pur di non farmi studiare, mio padre mi obbligava ad aiutare mia madre con le faccende di casa: dovevo pulire, lavare i piatti, stirare, cucinare. Non avevo più tempo per studiare. Nemmeno la notte, come all’inizio mi ero proposto di fare. Ma ero solo un bambino, cosa potevo saperne. A volte se sbagliavo la mamma mi dava delle sberle e mi sgridava.

    Se papà non voleva che prendessi il suo posto in azienda perché non lo diceva e basta? Avrei accettato la cosa con dignità e onore.

    E fin qua, ok... per quanto improbabile, logicamente funziona tutto.

    CITAZIONE
    In ogni caso,i giorni passavano sempre uguali, senza alcuna distinzione. Mio padre era sempre più ostile nei miei riguardi e tutto si frantumò quando portai la mia prima pagella a casa.
    Non c’erano buoni voti, solo qualche sufficienza tirata sparsa qua e là. Sapevo che mio padre non l’avrebbe presa bene. Ma non avrei mai potuto immaginare la sua reazione spropositata.
    Ricordo solo frammenti di quegli attimi.

    Eccetera.

    Ma qui? Perché? è una reazione completamente opposta a quella che dovrebbe esserci. Abbiamo detto che il pater familias vuole lasciare le redini dell'azienda a Nathan e quindi non stimola l'altro figlio a fare bene, anzi lo costringe a non studiare. E quando quest'ultimo porta una pagella mediocre, come c'era da aspettarsi dopo il trattamento di (s)favore ricevuto, che fa? Lo picchia? Non ha senso... :unsure: Mi sarei aspettata una reazione del genere se il figlio avesse conseguito ottimi risultati nonostante tutto, sinceramente. Ma così non ha senso.

    Vedi, magari per te non può funzionare perchè non conosci di storie così. Io una la conosco, ma per rispetto non ne parlo. L'ispirazione per questo romanzo è derivata da un sogno, il sogno di questa persona, un po' come raccontare la sua vita, non uguale ma simile.
    C'è anche un'altra cosa da dire, io vivo in Sicilia, e negli anni ho sentito spesso di storie così che molto spesso finivano male.
    E in ogni caso ancora è troppo presto per dare opinioni, si può dire che ancora non è stato rivelato nulla. Magari più avanti capirete.
     
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    Avevo visto il topic uppato e pensavo che avessi continuato... :rolleyes:

    Spero che il seguito arrivi presto! ;)
     
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  9. •GABRIEL•
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    CITAZIONE (»Milù Sunshine» @ 21/12/2012, 12:24) 
    Avevo visto il topic uppato e pensavo che avessi continuato... :rolleyes:

    Spero che il seguito arrivi presto! ;)

    Entro oggi credo che posterò i pezzi che ho scritto tra ieri e stanotte. Sono stata sveglia fino alle 4, anche se debbo dire che sono piuttosto lenta a scrivere... ^_^
     
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    Bene, ne sono felice! *-*
    Spero di riuscire a riconnettermi oggi, che la connessione va e viene... ma dovrei riuscire perché, seppure andando molto lenta, va.
     
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  11. •GABRIEL•
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    Capitolo 1


    Battei i pugni con violenza sul pavimento. Il mio corpo era adagiato sul pavimento quasi come paralizzato. Non volevo piangere ancora, ma le lacrime non riuscirono a fermarsi.
    Mi voltai nuovamente verso quello specchio, verso quell’immagine che mi faceva una solitaria compagnia. Trattenni i singhiozzi, li soffocai, ma il nodo che avevo alla gola si fece ancora più doloroso. Mi rannicchiai su me stesso; avrei voluto tanto urlare, ma dalla mia bocca non uscì alcun suono.
    Improvvisamente sentii sbattere la porta d’ingresso e, con le ultime forze che mi restavano, mi tirai su a fatica. Se mio padre mi avesse visto in quelle condizioni per me, sarebbe stata la fine; così presi un fazzoletto e tornai allo specchio. Passai sul mio viso quel pezzo di stoffa di un bianco candido, l’avevo fatto come fossi un robot, i miei movimenti erano molto limitati, ma lui non doveva vedermi conciato in quello stato. Il fazzoletto si macchiò e ne presi un altro, che fece la stessa fine dell’altro. Continuai a osservare quell’immagine... ero io, sì, ero proprio io. Ora mi riconoscevo. La mia faccia era nuovamente pulita. Chiusi gli occhi, abbassai la testa e, quando sentii aprire la porta, mi voltai. Davanti a me, mio padre!
    Cominciai a tremare violentemente. Il suo sguardo si posò prima sulla cameretta in disordine e poi si spostò su di me. Mi resi conto solo dopo, che stringeva nelle mani un foglio. Lo guardai in viso e notai il suo disprezzo e la sua rabbia, ma per me non era una novità, ero abituato a ricevere quel trattamento, sempre e comunque. Lui non disse nulla e mi mostrò il foglietto che aveva in mano. Era il risultato del primo quadrimestre del mio quarto anno di liceo, i voti erano pessimi, ma d'altronde lo immaginavo. Silenziosamente abbassai lo sguardo, e mi girai, dando le spalle a mio padre. Mi tolsi la maglietta, consapevolmente, e mi adagiai sul letto; poggiai il mio sguardo sullo specchio e riuscii a intravedere il mio corpo ricoperto da cicatrici e ferite. Poi guardai mio padre che nel frattempo si era sciolto la cintura e la stava attorcigliando alle mani. Chiuse la porta e si avvicinò a me. Io strinsi gli occhi e il dolore cominciò a farsi presente su tutto il mio corpo. Piansi.
    «Che fai? Piangi? Solo le femminucce piangono a questo mondo!» urlò, mi prese per i capelli, mi sbatté a terra e riprese a colpirmi ancora e ancora e ancora.
    Quando si stancò, mi buttò addosso il foglio delle mie valutazioni ed uscì dalla stanza. Io rimasi immobile. Avrei voluto chiamare aiuto, ma sapevo che non sarebbe servito. Non era la prima volta dopotutto. Anzi non aveva mai smesso. Eppure io avevo stima di lui, gli volevo bene; rimaneva comunque mio padre.
    Mia madre entrò nella stanza mentre ero ancora a terra. In assoluto silenzio, cominciò a pulire incurante di tutto. Sulle pareti c’erano macchie di sangue e, anche le lenzuola erano intrise allo stesso modo. Cambiò anche quelle e poi si occupò di me. Mi aiutò ad alzarmi e medicò le mie ferite. Provai un bruciore lancinante quando me le disinfettò. Poi mi aiutò a rimettere la maglietta. Io la guardai speranzoso, sperai in qualche sua parola di conforto, anche solo in un gesto che mi facesse sentire meno solo, ma non arrivò. Rimase in silenzio, mi voltò le spalle ed uscì dalla mia stanza, sbattendosi la porta dietro.
    Rimasi a fissare la porta per un po’ di tempo, i miei pensieri scorrevano veloci; chiusi gli occhi e le lacrime silenziose tornano.
    Ancora una volta il buio mi attirò a sé.


    Se ci sono errori vi prego di farmeli notare grazie!

    Edited by •GABRIEL• - 11/1/2013, 00:32
     
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    Mi pare di capire che questo sia un flashback, dal momento che si parla di quello che accadde nel precedente aggiornamento, cioè di un ricordo di quando il protagonista era bambino, giusto?

    Per il momento non ho congetture da fare, dal momento che mi sembra abbastanza esplicito. ^^

    Attendo con ansia il seguito. *-*
     
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  13. •GABRIEL•
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    CITAZIONE (»Milù Sunshine» @ 27/12/2012, 22:40) 
    Mi pare di capire che questo sia un flashback, dal momento che si parla di quello che accadde nel precedente aggiornamento, cioè di un ricordo di quando il protagonista era bambino, giusto?

    Per il momento non ho congetture da fare, dal momento che mi sembra abbastanza esplicito. ^^

    Attendo con ansia il seguito. *-*

    No, questo è il presente.
    Lui ha 18 anni, infatti:
    CITAZIONE
    Era il risultato del primo quadrimestre del mio quarto anno di liceo,

    Comunque mi sono accorta che nel precedente aggiornamento non avevo messo il corsivo per il flashback, ora ho aggiustato, così si capisce meglio! ^_^
     
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    Giovine scrittore della notte [Dany&Ler]

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    Ho letto queste tre parti e mi piacciono, nulla di più. Attendo il seguito ma non ti garantisco che lo seguirò...
     
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    No, questo è il presente.

    Capisco. Però a questo proposito ti devo segnalare che nella prima e nella seconda parte il testo era narrato al presente, mentre qui invece è al passato remoto.
     
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183 replies since 19/12/2012, 15:39   1734 views
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