Scrittori della Notte: liberi di scrivere

Votes taken by Martirios

  1. .
    Intanto grazie del commento, per rispondere alle domanda ho iniziato a scrivere questo racconto con l'intenzione di completare per una buona volta uno che fosse davvero long term e con più trame costruite pian piano ma dettagliate: volevo anche renderlo -realistico- (per quanto sia possibile farlo con tecno-magia, dei ecc.) quindi è molto alla Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, dove non c'è bianco e nero ma solo una scala di grigio che varia da PG a PG.
    Ho deciso di renderlo molto criptico per rispecchiare la natura dell'universo narrativo e del suo BG, ho già molte trame in mente e il finale quindi oltre a concentrarmi sullo sviluppo dei personaggi mi diverto a piazzare spesso dettagli, foreshadowing, simbolismi ecc.
    Poi ovviamente alcune di quelle cose le chiarirò più avanti essendo archi portanti della trama, ma se uno legge attentamente può già cogliere in anticipo dei segreti che ho seminato qua e là.
    L'idea di base di tutto in realtà è bella lunga ed è un gigantesco spoiler, quindi magari ne riparlerò dopo il finale.
  2. .
    È strettamente consigliata la lettura della BOH Saga, così che mentre leggete non vi domandiate il perché di tutto ciò...

    Dumlevia, 27 anni-luce da Epwroth Carlyle,
    Città formicaio Asis,
    30 giorni prima dell'Operazione Vento Rosso...



    Pietro Valtovja, le mani sprofondate nelle tasche del soprabito nero, osservò l'entrata del locale, dove due gigantesche colonne erano sovrastate da dei cherubini cibernetici.
    Le due piccole creature, dai movimenti a scatti un po’ alienanti, reggevano con le loro braccia di bambini smunti un cartello che recitava "La Sbronza di Malchador".
    "Hanno usato il suo nome pure per una taverna? Ho visto più inventiva mostrarsi in una riunione tattica degli Ultramarini".
    "Stai attento, Pietro! Se ti sente uno di loro potrebbe iniziare un monologo sulla grandezza della loro Astra Militarvm!".
    "Qualcuno dovrebbe fargli abbassare la cresta..." Ringhiò l'ex-commissario scrutando, ora accigliato, la porta del locale.
    Decaius, schiacciando un mozzicone di sigaretta in un posacenere, borbottò con un che di vagamente sconfortato: "Sai una cosa, Pietro? Trovo sia più probabile la Resurrezione di Guilliman che non gli Ultramarini improvvisamente meno pieni di loro stessi.".
    “Ma se Guilliman tornasse loro diventerebbero ancora più insopportabili…”
    Piegato il colletto della sua giacca da Lord Commissario, l’amico di vecchia data gli rispose con uno sguardo dagli occhi sbarrati. “Darn, è vero… sarebbe una tragedia, non pensi?”
    “Una vera e propria catastrofe…”
    Subito dopo quello scambio i due commissari aprirono il portone allungando un passo dentro l'affollata, rumorosa ed a tratti caotica taverna.
    Il Mastino di Hyrule scrutò i presenti mentre si avvicinava al bancone. Il posto era stracolmo di soldati, tutti militanti nella Crociata di Von Gianellen, e probabilmente la maggior parte di loro avrebbe partecipato all'imminente operazione. Quanti di loro sarebbero morti? Quanti invece si sarebbero rivelati dei vigliacchi oppure riscoperti come “eroi”? Eroici ingranaggi di una macchina che tirava avanti dopo già quattro anni… quanti?
    Osservandoli divertirsi, seduti ai tavoli od accampati al bancone, un pensiero lo riportò ad Hyrule ed ai suoi eventi. Da una parte e dall’altra, comunque fosse andata, c’erano stati morti e tutti per l’idiozia di un singolo uomo.
    Decaius si sedette su uno sgabello in acciaio di fianco a una loro vecchia conoscenza.
    Ontyal fissava le schiere di bottiglie situate dietro il proprietario della taverna, come se stesse cercando di trascinarne una a sé con la forza del pensiero. Un simile soggetto alla stregua dell'alcolismo sarebbe stato il protagonista perfetto per una di quelle ballate profane che giravano di reggimento in reggimento.
    Di fianco a lui erano già depositati almeno una ventina di boccali vuoti.
    "Decaius, Faccia di Pietra..." Li salutò lo Xioniano senza distogliere lo sguardo dal prossimo bersaglio della sua alcolica voracità.
    Quel familiare soprannome riuscì a smuovere di poco i lineamenti del volto di Pietro Vatlovja ma, in un istante, la sua faccia tornò alla sua solita espressione naturale: incazzata, di un'inamovibile serietà e con una punta di "non rompetemi i coglioni" rivolta a tutto e tutti.
    "Ho sentito dire che ti hanno assegnato ai Sabathiani tempo fa, è per questo che ti ritrovi qui sbronzo e a fissare il whiskey Drakeriano come se fosse l'ultima donna nella galassia?" Chiese Decaius divertito dalla concentrazione con cui il commissario Xioniano rivolgeva alle bottiglie.
    "Non sono ubriaco amico mio" Ontyal fece segno al proprietario, Marnus, di portare altri tre boccali.
    "Se qualcuno può scolarsi tutto quell'alcool ed essere ancora sobrio allora o lui è un Primarca oppure un demone".
    Ontyal ridacchiò, preso dalla battuta: "Oh beh… allora dovrei fondare la mia Legione Astartes."
    Marnus servì i tre boccali richiesti ai commissari e lesto andò ad occuparsi d’altri clienti. Osservando in tralice il proprio, Decaius commentò: “Loro saranno i miei più fini soldati, questi alcolizzati che si sono dedicati interamente a me. Nella fucina di troppe birre li temprerò…”
    Ontyal gli riservò un colpo d’occhi e poi, invece d’interromperlo, si unì: “E con i migliori scotch saranno armati. Avranno alcolici, fegati e pancreas tali che nessun garoniano potrà vincerli in battaglia…”
    Pietro bevette a goccia il boccale mentre notava che i Pioltellesi, guardando nella sua direzione, lo indicavano chiaramente. Alcuni gli rivolgevano dei soddisfatti applausi ed altri invece ridevano rivelando file di denti d'oro.
    L'Hyrulian-Aureliano si avvicinò al grosso gruppo di crimin- soldati dell'Imperivm.
    "Dovete dirmi qualcosa, signori, o siete soltanto ubriachi come lord Altarior quando fa visita in Armageddon?".
    Uno dei pioltellesi, vestito con una giacca militare verde scuro e una quantità eccessiva di catene dorate al collo, si tolse gli occhiali da sole per parlargli.
    In tutta onestà Pietro non riusciva a spiegarsi i costumi di quella gente, ma probabilmente era parte delle loro tradizioni.
    "Tu sei Vatlovja, non è vero?" Chiese con un ghigno l'uomo dalla strana apparenza.
    L'ex-commissario emise un cavernoso "yad" come conferma.
    "Abbiamo sentito che su Hyrule hai dato vita a un bel puttanaio... Dimmi, è vero che ti sei messo a lanciare trattori in fiamme sugli Aureliani?".
    "Si è vero, quando ci siamo accorti che stavamo finendo le munizioni: fortunatamente il Lord Generale Pintor ci facilitava il lavoro bombardando i suoi uomini con le artiglierie".
    Una fragorosa risata scoppiò dai Pioltellesi una volta terminata l'ultima frase.
    Decaius e Ontyal nel frattempo si erano avvicinati anche loro per ascoltare la conversazione.
    "Pietro da quando fai battute?" Chiese curioso Decaius, osservando il gruppo di foll- coraggiosi assass- combattenti dell'Imperium.
    "Non era una battuta, quell'idiota con le artiglierie sminava i campi a qualche metro dai suoi soldati".
    Uno dei Pioltellesi rideva talmente tanto che non riusciva più a sorseggiare il suo rum.
    Una serie di bicchieri, bestemmie concatenate e scommesse illegali dopo i tre commissari ed i Pioltellesi stavano divagando sui loro trascorsi militari narrando aneddoti che toccavano elevati, discutibili picchi di ignoranza.
    In sottofondo un gruppo di Sabathiani, i Sabathorn, avevano appena finito di cantare "Panzaers Batallion" e si apprestavano a suonare "Khorneflakes, Blood’nd’Bones".
    Uno dei membri stava dando vita a un assolo di chitarra, la quale oltretutto era già in fiamme, quando i portoni si spalancarono nuovamente.
    Una ventina di soldati in uniforme nera, il simbolo di Aurelia sugli spallacci, entrarono nel locale con l'aria di chi cercava guai.
    "... Questi non sono amici tuoi" Affermò Decaius, serafico a dirla tutta, osservando la furia sui volti degli Aureliani.
    "Guarda sotto il tavolo" Rispose Pietro Vatlovja rivelandogli una pistola requiem decorata con il martello dorato di Hyrule.
    "Ah, è un calibro piuttosto grosso come arma da bar".
    "A dire il vero speravo che non avrei dovuto usarla stasera" gli rispose osservando di sottecchi gli Aureliani che erano entrati.
    "Abbiamo sentito dire che il Traditore Pietro è in questo locale: diteci dove si trova": Ordinò uno dei nuovi arrivati inquisendo i presenti con uno sguardo arcigno.
    Il Rivoluzionario di Hyrule si alzò in piedi con calma, senza nemmeno tentare di nascondere la pistola requiem.
    "Un tempo i soldati di Aurelia, una volta che avevano in mano il fucile laser, sapevano colpire un ago di notte ad almeno cento metri: ora non sapete nemmeno vedere un pelato di due metri che vi sta di fronte?".
    Il sergente Paol Travia gli puntò contro la sua pistola laser, il dito già pronto sul grilletto.
    Quel gesto che ruppe il silenzio scatenò una corsa a chi estraeva più armi e a chi aveva l'arma più letale tra le mani.
    Trascorso appena un secondo tutti stavano puntando le armi contro tutti, sebbene alcuni fossero particolarmente concentrati a mirare alle teste degli Aureliani.
    "Minchia questo figlio di puttana lo prendo io!" Affermò il pioltellese Taglaiph mirando alla testa del sergente Aureliano, il tipico accento del suo pianeta forse più pericoloso dell’arma che stringeva.
    "Sappiate che se qualcuno fa un gesto brusco IO SPAROH!" Affermò un Gladiano che brandiva un fucile a pompa con proiettili esplosivi. Aveva un ghigno folle stampato in volto.
    "Chi spara?!" Chiese un Garoniano voltandosi bruscamente con fare di sfida in direzione dell'antica nemesi, dell’eterno rivale.
    ... So già cosa sta per succedere, meglio che riscaldo i muscoli.
    "IO SPAROH!" Il Gladiano puntò il suo fucile e premette il grilletto in contemporanea al Garoniano.
    Una cacofonica tempesta di luci e rimbombi prodotti dagli scoppi investì la Sbronza di Malcador dando vita all'epocale sparatoria.
    Pietro, che si era riparato dai colpi Aureliani, fece segno a Decaius e Ontyal di seguirlo: mentre cercava l'uscita vide il chitarrista dei Sabathorn lanciarsi dal palco e menare fendenti con la chitarra infuocata a chiunque gli capitasse vicino.
    Gli Xioniani, i Gladiani, i Garoniani, gli Arcaniani, i Veimiriani e gli Aureliani erano troppo impegnati ad uccidersi in una bolgia di spade e colpi di pistola per rendersi conto del motivo per cui stavano combattendo.
    Pietro glielo leggeva negli occhi, volevano soltanto uccidere ed ognuno aveva una sua qualche ragione personale, probabilmente una più stupida dell’altra.
    L'arrivo degli Aureliani era stato soltanto il pretesto per il loro vero fine… senza contare il fatto che almeno la migliore metà di loro, probabilmente, era già ubriaca marcia.
    Un Aureliano si lanciò dalla folla sferrando un diretto al volto di Pietro.
    Il Mastino si voltò rivolgendogli uno sguardo trucido, poi lo afferrò per il collo e lo lanciò oltre il bancone, contro le bottiglie di vetro. Si sentì Marnus urlare una bestemmia e poi, imbracciando un fucile a canne mozze, esplodere un colpo contro il soffitto.
    Non placò nessuno.
    "Usciamo da questo posto di merda!" Decaius si accese un sigaro, stizzito dall'interruzione della serata. Ontyal notò la strana scelta rispetto alle sue sigarette ed il commissario elysiano, strette le spalle, disse: “L’ho rubato ad August.”
    “Peccato che lui non ci sia!”
    "Facciamoci largo a pugni, non ho voglia di sprecare proie-" disse Pietro, venendo interrotto: una sedia scagliata con una brutale velocità gli arrivò in testa interrompendolo.
    Si voltò in direzione dell'Arcadiano che gliela aveva lanciata addosso. Gli scaricò un caricatore intero della pistola requiem quasi volesse annientarlo in ogni modo esistente e possibile.
    "Non sprecare i proiettili, uhm?" Chiese sarcastico Ontyal osservando il suo furioso amico.
    "Andiamocene e basta...".


    A detta degli abitanti, la rissa si prolungò per altri due giorni quando le forze dell'ordine locali tentarono di interromperla, riuscendo solo a creare una guerra urbana tra FDP, guardie imperiali e Arbites.
    Solo l'intervento di venti commissari, due Psicoagenti Xioniani, duemila guardie imperiali e tre Leman Russ hanno prevenuto e placato il diffondersi degli scontri nella città formicaio Asis.


    Edited by Martirios - 1/9/2017, 23:52
  3. .
    Ci sei andato pesante con virgole e punti, ma sono certo che volevi dare un tono riflessivo.
    Certo io non avrei accentuato con così tante pause, sopratutto i punti.
    Secondo me le persone raramente fanno davvero qualcosa che dia un senso alla loro esistenza, non ci danno un "taglio": pensiamo di avere in mano la situazione quando alla fine terminiamo per seguire un percorso pre-imposto dal contesto, dalla cultura oppure da una decisione che pensiamo di avere preso -liberamente-.
  4. .
    CITAZIONE
    Temistoklès abbiamo ritrovato ciò che i nostri amici khourskini hanno... preso in prestito dalle nostre navi qui ormeggiate al momento dello scoppio della rivolta?''. La frase fu pronunciata con un marcato tono sarcastico. L'uomo alzò la testa e lo guardò per qualche secondo negli occhi, poi distolse lo sguardo.

    *casse xioniane piene di alcolici e spade*

    CITAZIONE
    Nel frattempo la battaglia per la rocca continuava. Era un peccato che si fossero asserragliati proprio li. La vecchia città di Mak'Har era scavata nel fianco delle montagne sovrastanti e si diceva che fosse una delle settanta meraviglie dell'Imperium dell'uomo

    Se ciò fosse vero per ogni volta che qualcuno lo dice le meraviglie dovrebbero essere 15344

    CITAZIONE
    Più tardi avrebbe pensato lui stesso a punire gli idioti che gli stavano facendo sprecare munizioni contro la parete rocciosa della montagna.

    Gran'Ammiraglio: ho deciso di CANNONIZZARVI da Garon
    *li spara come se fossero proiettili di artiglieria*

    CITAZIONE
    La porta della stanza si aprì ed un uomo in uniforme entrò. Sul braccio aveva la fascia rossa distintiva dei servizi segreti.

    *braccio teso*
    "SIEG HEEEEEEEEEEEEEEEEEIL!"
    Gran'ammiraglio: sei andato talmente a sinistra che sei finito a destra!

    CITAZIONE
    Subsector Actar

    Actar *sposta le lettere* Catar
    *DUN DUN DUN*
    *Xion-Gladius Illuminati Confirmed*

    CITAZIONE
    L'ologramma della battaglia sul tavolo tattico tremolò, poi si disattivò. Due tecno servitori lobotomizzati si affrettarono a riavviare il marchingegno

    "Spirito macchina io ti comando! FUNZIONA!"
    *lo prendono a martellate*

    CITAZIONE
    Dal vuoto dietro l'occhio di fuoco una voce parlò''Io... ti... vedo!''.

    Porca puttana Sauron ti sei fatto battere da un Hobbit e pensi di sconfiggere gente che abbatte demoni, orki, tiranidi, traditori e eldar?
  5. .
    Si vede che sono una popolazione nata nell'Obscurus, e posso immaginare che il loro essere molto civilizzati (per quanto abbiano una società molto brutale nel reprimere movimento rivoluzionari dei ceti-medio bassi) li metta spesso in contrasto con le barbariche popolazioni dell'Oltre Bren.
    Solo che ho notato una lacuna nella loro cultura: voglio dire io la conosco un po' ma anche nel BG vecchio la si accennava poco in favore della descrizione dell'organizzazione militare, delle unità, vessilli ecc.
  6. .
    È una funzione basata su tre variabili che alla fine può essere tradotta in una relazione esponenziale che correla il numero di missili lanciati con la probabilità che l'obbiettivo venga annientato.
    Comunque bel pezzo Iacopo, ti lascerei un commento più lungo ma gli altri hanno già commentato il commentabile e potrei finire per sproloquiare cazzate.
  7. .
    Sarà una mia impressione ma per metà del POV Hilda mi pare scazzata dalla situazione.
    Certamente non è il mio pezzo preferito ma posso vedere il perché di questo (anche se al dire il vero solo alcune parti davano informazioni che possono rivelarsi utili per la trama -principale-).

    Edited by Martirios - 9/4/2016, 08:18
  8. .
    Preferisco che sia il racconto a parlare:
    Ad esempio nel primo pezzo all'incirca faccio intendere cosa sia il warp.
    Mentre in questo si può facilmente intendere dalla descrizione e dal modo in cui l'apotecario utilizza il crozius che questo sia un oggetto contundente basato sull'impatto, ed essendo usato con una sola mano (visto che nel pezzo Vedaid alterna le mazzate agli spari) che questo sia molto simile a una mazza.

    Edited by Martirios - 24/3/2016, 13:40
  9. .
    La cavalleria è arrivata stronzi.
    Comunque IL SANTO IMPERATORE APPROVA TUTTO CIÒ!
  10. .
    Come mai aggiungi a pezzetti?
    Pensavo che avessi già il BG pronto (più un paio di treadh su di esso).
    Lo stai rielaborando o cosa?
  11. .
    Apprezzo questo genere di pezzo: movimentato, violento, tetro.
    APPROVO.
    BOH saga ha sempre avuto questa strana alternanza di momenti: un momento prima leggi di una ragazzina che beve il the e il momento dopo questa si prende A PUNCH IN TÁH FACE!
    Due pezzi prima stai leggendo di politica e grammar nazi e due pezzi dopo vedi gente esplodere peggio delle dita degli ubriachi a capodanno.
  12. .
    Sistema Shurd, nave da guerra imperiale Mano di Khor

    In molti li definivano angeli della morte.
    In molti nel corso dei milleni avevano provato terrore davanti al loro apparire.
    In molti erano periti sotto i loro attacchi...
    Ma adesso si trovavano in un dominio in cui non erano invincibili, stretti nella morsa di una flotta spathiana in cerca di vendetta.
    Messi all'angolo, feriti mentre la scure del contro-attacco imperiale si apprestava a vibrare il colpo che avrebbe terminato l'invasione del sistema Shurd.
    Gli occhi color zaffiro dell'ammiraglio Taras osservavano velenosi i corrotti caotici.
    La potenza dei venti vascelli da guerra dell'Imperium dell'Uomo avrebbe presto spazzato via la flotta dei Grifoni Neri: le navi degli space marine non potevano competere con una simile forza.
    Vi era un solo fato che poteva attenderli.
    Un solo vincitore che sarebbe potuto risultare alla fine dello scontro.
    Forse non conosceranno la paura... ma io gli farò conoscere la morte.
    Taras spostò il suo sguardo sul timer: segnava tredici secondi all'inizio dell'attacco coordinato della flotta spathiana.
    Tredici secondi e metà o forse più delle forze degli space marine sarebbero scomparse tra le fiamme.
    Lo spathiano non riuscì a impedire che un compiaciuto sorriso piegasse l'estremità delle sue labbra.
    Le rastrelliere lealiste scagliarono una vasta tempesta di missili.
    Nello spazio non vi era suono, ma Taras era certo che se fosse stato possibile udire i ruggiti prodotti dall'attacco chiunque sulle navi ne sarebbe rimasto assordato.
    Gli ordigni colossali stavano solcando il vuoto siderale.
    Silenziosi e titanici mostri che inesorabilmente avrebbero punito i caotici.
    Avete bruciato Gor, depredato Jila e massacrato la popolazione di Fergal.
    Osate attaccare le nostre colonie come se foste lupi tra capri indifesi: avete dimenticato che vi sono giganti che non vanno svegliati... forse ora vi rendete conto di avere attirato lo sguardo di uno di essi.
    Non vi lasceremo attaccare Kadeg.
    Non permetteremo che i vostri voraci artigli strappino la vita a questa colonia.
    Perite bastardi, perite ed urlate mentre il vostro annientamento vi travolge.
    Nessuno vi sentirà urlare, nessuno vi salverà.

    La salva di missili esplose contro gli scudi delle navi da guerra caotiche.
    Le bestie di fuoco scaturite dopo l'impatto si riversarono fameliche divorando con ferocia prima gli scudi e subito dopo le navi che proteggevano in una serie di esplosioni concatenate.
    La nera oscurità dello spazio ora era sostituita dalla luce delle vendicative fiamme.
    Cinque delle navi caotiche si frantumarono con violenza, spezzandosi e piegandosi come una lattina di Pecsa sotto i colpi di un martello tuono.
    "Ordinate alla flotta di preparare il secondo attacco".


    Nave ammiraglia della flotta caotica Artiglio Feroce

    Il bagliore prodotto dalle deflagrazioni che si riversavano sugli scudi illuminavano l'elmo color ebano del condottiero Nagod con calde e biancastre sfumature.
    Gli spathiani sono stati piuttosto rapidi ad intervenire.
    Dannatamente rapidi.

    Si voltò verso la tecnoprete della nave: nelle lenti scarlatte del signore dei Grifoni Neri si rifletteva la figura di una donna dalla pelle biancastra, il cui volto era orribilmente sfregiato dalle ustioni da poco guarite e la parte inferiore di esso era coperto da un respiratore.
    "I servitori riportano che abbiamo perso cinque navi, vi è stato un massiccio indebolimento degli scudi energetici e le centrali elettriche si stanno sovracaricando per tenerli in piedi" Disse Kala evitando di incrociare lo sguardo con il suo nuovo padrone.
    Sebbene fosse considerata parte della legione da guerra in quanto prestava servizi tecnici ad essa era comunque indicata come una prigioniera.
    Non era certamente alla pari degli space marine e quindi non doveva osare prolungare lo sguardo con questi fino a che non erano loro a interpellarla, anche quando faceva rapporto.
    Sostanzialmente era nelle stesse condizioni degli altri schiavi presenti sulla nave: certo aveva qualche privilegio come il possedimento di un alloggio, e la possibilità di potere temporaneamente tenere con se la rossa veste di Marte... ma le differenze finivano lì.
    Era un imperiale in fin dei conti e fino a prova contraria non totalmente affidabile.
    La tecnoprete attese con silenziosa pazienza la risposta del suo signore.
    "Ordina ai servitori di armare tutte le testate nucleari ed elettromagnetiche" Rispose la pesante e grave voce di Nagod.
    "Sì mio signore".
    "Una volta lanciate le testate eseguiremo il salto nel warp, ci dirigeremo verso Targaris".
    "... mio signore, le centrali elettriche sono già sotto un pesante sforzo".
    "Me l'hai già fatto notare, tecnoprete" Rispose Nagod con una gelida calma.
    "Quello che sto dicendo mio signore è che se eseguiamo un salto nel warp con le centrali e i generatori indeboliti, potremmo correre il rischio che gli scudi ghellar cedano...".
    "Comprendo il rischio, ma non dispongo di altre opzioni: le testate stordiranno le navi imperiali e ci concederanno il tempo di eseguire il salto ma uno scontro prolungato sarebbe fatale per noi.
    Eseguiremo il salto, e con un po' di fortuna arriveremo a destinazione.
    Fai in modo che tutti i miei ordini vengano riferiti alle altre navi".
    La donna eseguì un mezzo inchino e si diresse ad eseguire gli ordini.


    Nave da guerra imperiale Mano di Khor

    Non si dovette attendere molto prima che la contro-salva dei caotici giungesse.
    Taras sapeva che sarebbe giunta, tuttavia vi era un particolare che non aveva previsto.
    Quante testate hanno lanciato?!
    La sua espressione rimase stoica davanti alle ondate di energia che si stavano propagando in ogni direzione scuotendo le navi con violenza, tuttavia il numero di esplosioni nucleari ed elettromagnetiche che stavano colpendo la flotta era terrificante.
    "Signore siamo a rischio blackout!".
    "Non possiamo andare in blackout, trovate un modo per mantenere gli scudi accesi".
    "Signore, i sensori registrano una deformazione nel velo tra realtà e warp".
    "Quanti navi stanno arrivando?" Chiese l'ammiraglio Taras con un tono urgente.
    "Nessuna, possiamo supporre che la flotta caotica sta per seguire un salto".
    Space marine che scappano: che patetico spettacolo.
    "Gli armamenti sono pronti?" Chiese Taras voltandosi verso il membro dell'equipaggio.
    "Solo quelli minori, i cannoni principali sono ancora in ricarica".
    "Fate fuoco con gli armamenti secondari: non possiamo permettergli di fuggire".
    "Signore le navi nemiche si sono riparate dietro i detriti!".
    "Fate fuoco con i siluri" Rispose l'ammiraglio con un atteggiamento seccato dalle manovre dei caotici.
    "Dovremo aspettare che i sistemi di puntamento tornino".
    "Allora mettete a lavoro tutti i tecnopreti e servitori che possediamo, non abbiamo molto tempo".
    Un'ondata di siluri si avventò sui detriti spazzandoli via con delle violente esplosioni.
    "FATE FUOCO CON TUTTI I CANNONI!" Ordinò furioso Taras intenzionato a distruggere tutti i Grifoni Neri rimasti.
    "Signore... non ci sono bersagli in vista".
    L'ammiraglio si voltò lentamente, lanciando uno sguardo tagliente accesso da una furia immensa.
    Tuttavia il soldato rimase sull'attenti, evitando di cambiare l'espressione che aveva assunto.
    "Le navi hanno eseguito il salto".

    Nave ammiraglia della flotta caotica Artiglio Feroce

    Il warp, quale tremenda e folle dimensione.
    Un costante riverbero ed agitarsi di emozioni, pensieri, anime e demonica energia nella sua forma più selvaggia.
    Un mare in tempesta i cui agitati flutti erano composti da innamerabili ed incomprensibili orrori eterei.
    La massima rappresentazione di quanto l'universo fosse una bestia selvaggia, contorta e maligna.
    Eppure Nagod non aveva esitato a buttarsi dentro a quell'incubo con una nave indubbiamente a rischio.
    Quell'astartes probabilmente era considerato privo di paura.
    Kala lo considerava semplicemente affetto da follia.
    Una follia piuttosto gelida e raramente rivelata, ma pur sempre follia.
    Doveva essere così: solo un folle poteva essere capace di tradire l'Imperium.
    Solo un folle poteva voltare le spalle all'imperatore per abbracciare le oscure divinità.
    Uno space marine entrò nella sala comando avvicinandosi a Nagod.
    "Signore, abbiamo un grosso problema: gli scudi ghellar mostrano segni di cedimento e nella nave iniziano a penetrare svariate presenze demoniache".
    "Tecnoprete, vi è un modo per riportare gli scudi a piena potenza?".
    "Dobbiamo aspettare che lo spirito macchina si rinvigorisca".
    "Puoi forzarlo ad affrettarsi?" L'ultima domanda aveva un che di minaccioso tra le sue linee.
    Quella non era una questione, era un ordine.
    "Si mio signore, ma dobbiamo raggiungere la centrale per farlo e i demoni probabilmente mi uccideranno".
    "Lei si preoccupi di accellerare la ripresa degli scudi, noi provvederemo al resto".
    Nagod si voltò verso il caotico che era appena giunto.
    "Alvidio, chiama più squadre possibili e falle venire qui".

    Edited by Martirios - 25/3/2016, 14:15
  13. .
    Ora non esageriamo: il protagonista della saga è Morte ed il co-protagonista Guerra.
    Al massimo El'ena è il protagonista
  14. .
    Ed io ne ho fatta un'altra (mettermi meno -1 non toglierà il fatto che dopo avermi rotto i coglioni sugli stereotipi verso le tue creazioni ti sei messo a farle sulle mie).
    Ti avrei dato ragione, se non fosse per il fatto che è difficile non notare che questa non è la prima volta che concentri il tuo commento su un'ostilità verso le mie creazioni (e francamente, ritengo infantile questa cosa che tu debba mettermi un -1 per ogni volta che interrompo le tue lamentele).
    Potremmo proseguire il discorso, ma sai una cosa, non credo che voglio spammare più di tanto su un treadh di Dany.
    Immagino che neanche tu lo voglia.

    Edited by Martirios - 3/3/2016, 21:35
  15. .
    CITAZIONE (Malekith‚ il sommo re trollone @ 3/3/2016, 19:26) 
    Devo dirlo non mi ha entusiasmato. Il pezzo è solo un "eh sono mejo io" di uno xioniano con tanto, troppo ego.
    Che poi anche li, quelli di krieg sono prodotti in laboratorio ma il carattere degli xioniani mi sembra sia sempre lo stesso: stronzi, cinici e depressi.

    Bah, come se gli zenovesi non fossero pieni d'ego.
    Fammi il favore.
    Forse ti sei dimenticato di quando e quanto ti incazzavi perché tutti pensavano agli zenovesi come persone che erano capaci di combattere bene solo in mare o generalmente su navi.
28 replies since 8/8/2014
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