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Benvenuto Gioacchino. Ti auguro una buona permanenza sul forum
Ti invito alla lettura del regolamento, se non l'hai già fatto. -
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Ha la musicalità di una cantilena molto orecchiabile dai tratti malinconici.
L'ultima riga poi, dove riveli l'identità del soggetto della poesia, è assolutamente fantastico.
Complimenti, gran bel testo! -
.CITAZIONEVolendo citare i versi che mi sono piaciuti di più avrei reinserito completamente la poesia,
Sinceri Complimentoni !
OMG ti ringrazio infinitamente, Paiton!CITAZIONEChissà per quale motivo in quelle situazioni ti vengono sempre in mente i pianeti, anche a me accade lo stesso
Forse perchè ti portano ad un estraniamento tale dal tuo essere interiore che ti viene naturale pensare ad una visione universale delle cose, che portano alla completa scomparsa di te stesso quasi inghiottendo e inglobando la tua persona. -
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Molto belle queste similitudini che hai usato per descrivere un temporale, o semplice pioggia.
Crea davvero un'atmosfera tipica delle notti piovose con tanto di lampi e tuoni. A tratti, l'ho trovata anche musicale.
Complimenti!! -
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Figurati!! -
.CITAZIONERitengo probabile che ciascuna immagine che hai inserito rappresenti simbolicamente qualcosa di più profondo.
Grazie per la lettura e il commento, Milù. E sì, in effetti può avere diverse interpretazioni.CITAZIONEL'ho trovata molto evocativa e mi ci sono ritrovata molto, se la mia interpretazione è stata corretta. C'è qualcosa che rode e fa male, che per liberarsene bisogna farsi ancora più male per poi stare meglio, anche se il finale non è così positivo.
Si avvicina molto alla mia idea iniziale di questo testo, grazie per essere passata a leggere! Mi fa molto piacere che sia piaciutaCITAZIONEBello, molto bello. Adoro questo stile cupo e un po' dark che hai dato alle frasi.
Uh thanks Ast, felice che sia stato di tuo gradimento!! -
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Breve ma intensa. Molto piacevole!! -
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Molto dolce, e a tratti anche banale direi, ma di una banalità non scontata che ti lascia un sorriso. -
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Pianeti e veleni. Un po’ di cenere.
Milioni di veleni e intrugli
Mischiati e mescolati
Gocce intrise e intrinseche
Aride, e piccoli colati
Ogni millesimo di goccia
Dentro ogni poro di corpo, in roccia
Prendere tutto quanto e spezzarlo.
Guardare del cielo tinto di nero
e trovare le stelle
cercandovi la propria ombra,
e le ombre della luna del sole
che seguono i passi dell’alba che muore
il mio sguardo che corre
lungo il tuo corpo che corre
in gare di veleno
cosparso e immerso
fatto di ogni cellula infetta di veleno.
Prendere tutto quanto e spezzarlo.
Di nuovo.
Farlo in frantumi
E di ogni pezzo frantumato
Tagliarsi con ciascuna scheggia
Infilarla sottopelle
E di quelle ferite, creare altro veleno.
Sugli occhi, nelle iridi
Sul naso, nelle narici
Sulle labbra, nella bocca
E guardare e respirare e parlare
Attraverso milioni di schegge rotte.
Prendere tutto quanto e spezzarlo.
Ancora.
E dei pezzi spezzati
Immergerli e sopprimere i ricordi
E guardare i pianeti allinearsi
Vederli muovere e morire nel rumore
Farsi spazio e silenzio.
Prendere tutto quanto e spezzarlo.
Adesso.
E distaccarsi dalla pelle
Dei laceri strappati
Legarci i pianeti con ago e filo di saturno
Farci un cappio da legare al collo
E portare quel vincolo ovunque.
Racchiudere il respiro
E liberarlo sull’orlo di un buco nero,
il buio tossico del nulla
tempestato da nebulose nere.
Spegnere i segreti del sistema solare.
Strappare la voce e vestirla di lamenti.
E dei satelliti lunari, sfiorarli
Per poi distruggerli come promesse
Vedendoli tutti quanti intossicati,
crollano.
Strappare la voce e rivestirla di lamenti.
Guardare granelli di polvere sporca
Lasciarli inondare, entrare nei polmoni
Inondarli, devastare, e distruggere.
Polvere e resti di pianeti
che giacciono sulle palpebre
stracci che stritolano le vie respiratorie,
stessi avanzi che racchiudono i vasi sanguigni
strappare la voce e coprirla di lamenti.
Frammenti nell’aria di speranze e qualche grido
Che sanguinano dagli occhi insieme a cenere.
Scivolano e si appiccicano addosso e dentro
Melma in ogni piccola parte del corpo.
Petto. Ventre. Gambe.
di
Veleno. Polvere. Cenere. -
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Ciao Emanuele, benvenuto!! -
.CITAZIONEGrazie per il piccolo appunto. Infatti avevo dimenticato
Figurati -
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L'ho trovata estremamente poetica, con uno stile libero e quasi in prosa. Alcune rime a fine frase tendono a dare una certa musicalità e ritmo all'intero testo. Anche il messaggio che hai voluto dare, è ben chiaro. Cercare sé stessi, nel buio dell'animo rappresentato dalla notte fonda e cupa. E non sempre, si riesce in questa sfida della ricerca, come il narratore della poesia.
Ti consiglio di rivedere la punteggiatura, sopratutto nella prima parte, dove penso tu abbia usato un eccessivo uso delle virgole: sofferma troppo il ritmo e la scorrevolezza.
Ci sono anche alcune sviste come:CITAZIONEarriviamo,dove andiamo
manca lo spazio.CITAZIONEvuoto è trasparente
*ECITAZIONEriempo il cuore
*riempioCITAZIONEguarda,conCITAZIONEtocchi,con
E altre piccole sviste, correggibili con una semplice riletta!! -
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Hey benvenuto!! Ti auguro una buona permanenza sul forum -
.CITAZIONEio rido, ma rido.
Bello il verso finale, come per dire che in ogni caso io rido, di fronte alla vita e alle cose negative o positive che siano.
Mi è piaciuto. -
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Scorre con un ritmo talmente veloce che quasi è difficile starci dietro, bisogna tornare a rileggere più volte per riuscire ad afferrare e cercare di capire tutto il suo significato. Questo ovviamente, in una maniera assolutamente positiva. Mi ha ricordato un sacco un'atmosfera cupa e invernale. Adoro.
Mi ha colpito davvero molto, anche perchè mi sono ritrovata nello stile dei versi brevi ma dinamici.
Complimenti