Scrittori della Notte: liberi di scrivere

Posts written by michelplatini

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    Ben venuta (e ben ritrovata ;) )
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    CITAZIONE (Bruce Moore @ 8/4/2011, 17:54) 
    Tempo fa anche io mi ero posto una domanda simile, e avevo pertanto svolto delle ricerche sul web: quello che ho trovato, ovvero questo, fa al caso tuo. :)

    Davvero molto interessante! Grazie!

    Sono sempre andato a orecchio e raramente mi è capitato di sbagliare; ma conoscere la regoletta in proposito mi permetterà di gestire queste situazioni con maggiore sicurezza.

    @heat
    Più che il tempo verbale, la frase non mi convince per quel PER, a mio avviso un po' debole. Metterei "a causa di un infortunio" o "per via...."
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    Però non lo dire a nessuno che non sapevo cosa significasse LEMMA... :lol:
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    CITAZIONE (Axum @ 29/10/2011, 03:50) 
    Perdonate se non ho letto tutto, ma ho capito che c'è molta gente che non ne fa uso.
    Bene, anzi, male, malissimo... perché se non usiamo il vocabolario potrebbero succedere cose di cui potremmo pentirci, ovvero: usare un verbo, un lemma o un semplice avverbio che significa tutt'altra cosa rispetto a "ciò che noi credevamo significasse". In quei casi si fanno figure magrissime, che ci fanno piangere a fontanella. :lol:

    Altro vantaggio: così come avviene in tutte le altre lingue, un lemma può avere numerose accezioni, e il grande libro ce le fa scoprire tutte.

    Come non quotare tutto l'intervento?

    Personalmente ho sfogliato l'intero dizionario, trascrivendo (ripetendoli fino alla noia) in un'apposita rubrica circa 3000 termini per ampliare il "mio vocabolario". L'ho ritenuto un passo indispensabile prima di iniziare a scrivere il mio romanzo - per la precizione, lo cominciai appena avuta l'ispirazione, ma dopo 10 pagine mi resi conto che conoscevo 54 parole, insufficienti per avventurarsi per quella via. Quindi feci uno studio autodidattico per 6 mesi sulla lingua italiana, e poi procedetti.

    Comunque, è sempre istruttivo leggerti: non mi vergogno ad ammettere che ho imparato or ora una nuova parola. LEMMA. ;)
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    Questa canzone di Baglioni mi piace così tanto che ho provato a fare un video!

    Spero vi piaccia.

    I testi li ho presi da un articolo che ho scritto sulla rivista Creativity Papers n.3

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    Mi perdonerete se mi faccio pubblicità, ma la domanda se la va a cercare... :lol:

    Io desideravo così tanto conoscere Beethoven che il viaggio nel tempo l'ho fatto e ci ho scritto un romanzo. :lol:

    Me ne sono andato nella Vienna imperiale del 1808 e ci sono rimasto 20 anni, in vece di servitore del maestro! :lol:
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    Hai scambiato utente: non sono io che ho parlato del finale del film o del libro. ;) Altrimenti non ho capito la tua obiezione.

    Quanto ad Arancia meccanica, mi hai attribuito il luogo comune per il quale i benpensanti hanno condannato il film.

    Ho cercato di stare lontano da quello, ma evidentemente ho fallito.

    Sono consapevole - e sicuramente lo saprai anche tu - che Arancia meccanica diede vita a processi di emulazione da parte di teppisti quando uscì, con atti vandalici che cominciarono a ripetersi con una frequenza preoccupante. Kubrick ne fu tanto scosso che chiese al produttore di togliere il film dalle sale e di non permettere alle televisioni di proiettarlo fino a dopo la sua morte.

    Quindi so benissimo che il messaggio non era quello di incitare la violenza, bensì quello che dici tu. Ed è grandioso.

    Il mio problema è che non tollero di provare simpatia per Alex: per me è un essere spregevole che non merita nessuna pietà. Però come lo propone il film, anche a me fa pena e mi diventa simpatico alla fine. Ed è qualcosa che umanamente non posso accettare. Mi dsturba proprio (ovviamente, se sono così coinvolto da questo sentimento, è chiaro che Kubrick ha fatto qualcosa di geniale).

    E' questo che me lo rende non-digeribile. Su quello che dici tu sono d'accordo. Io parlavo di un altro paio di maniche.
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    Hai citato un film che, personalmente, trovo molto sopravvalutato. Non ho letto il libro, ma ci sono alcune scene del film che secondo me potevano venire moooolto meglio.

    Su tutte, la sfida al piano tra Novecento e Morton.

    Tutti quegli stacchi sui primi piani per mostrare le reazioni del pubblico! Per non dire delle reazioni stesse, patetico e ruffiano tentativo di far ridere il pubblico: a uno cade la sigaretta per lo sgomento, un altro si mangia il foglio di carta, un altro che ghigna ostentatamente... Per non dire delle corde del pianoforte che diventano incandescenti, fisicamente impossibile nel modo che viene mostrato. Pareva un cartone animato, quando appunto l'idea di fondo e, soprattutto, le musiche di Morricone e Morton (senza dimenticare la bravura degli attori e la loro grande espressività facciale) avevano il potenziale per rendere la scena memorabile.

    Poi c'è una cosa che non ho mai capito di quella scena, ma forse è un mio limite.
    Al secondo pezzo della sfida, Novecento ripete paro paro il brano suonato da Morton: dopo un solo ascolto e con le variazione che ci fa, dovrebbe essere qualcosa di fenomenale (vedi la scena tra Mozart e Salieri in Amadeus); invece lo trattano come avesse concesso un punto all'avversario. Mah!

    Secondo me è un'incongruenza, a meno che non volesse metaforicamente sottolineare l'ignoranza del pubblico (ma non credo).
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    CITAZIONE (HAL-9000 @ 24/9/2011, 23:35) 
    Spesso un film tratto da un libro è nettamente inferiore al libro stesso. Ma pensiamo a kubrick. Quasi ogni suo film è tratto da un libro, eppure ogni sua creazione è un capolavoro assoluto. Bellissimo il libro di burgess un' arancia ad orologeria, ma certamente inferiore al film, così come shining e via dicendo. Non è certo un caso che la sua opera migliore è Odissea nello spazio, che non è stato tratto da nessun libro (libro e sceneggiatura del film sono nati di pari passo). Chiudo dicendo che per realizzare da un gran libro, un gran film, ci vuole un regista immenso

    Sono d'accordo sul "regista immenso".

    Andando nel dettaglio, un regista che sia BEN consapevole delle differenti potenzialità della carta e della pellicola. In questo senso, benché all'inizio lo trovassi esecrabile, ora sono convinto che il libro debba essere solo lo scheletro del film: meglio se ci attiene alla storia, ma se la sceneggiatura va in un altro senso bisogna lasciarla andare.

    Quando uno scrittore scrive un libro ha solo un mezzo per comunicare tutto ciò che vuole: le parole. Al massimo ci aggiunge le illustrazioni, ma fondamentalmente la sua arma sono le parole.
    Quando un regista fa un film, oltre alle parole, egli dispone di elementi sonori (musiche, rumori, voci) e visivi (oggetti, luoghi, persone fisiche), e DEVE sfruttare queste potenzialità. Non può stare dietro alle parole dello scrittore, il quale le ha scritte proprio perché non aveva tali elementi a disposizione.

    Purtroppo l'invincibile nemico del film è il tempo, per cui se lo scrittore può dilungarsi per quante pagine sente di aver bisogno, il regista deve restare entro certi limiti. Per cui è consequenziale che personaggi ed episodi interi vengano tagliati. Ma, come dici tu, la differenza la fa l'immenso regista (o, in prima battuta, l'immenso sceneggiatore), che capisce dove tagliare, che capisce dove puntare i riflettori e valorizzare con gli "effetti speciali" che ha a disposizione le scene che hanno un potenziale, seguendo - ovviamente - una logica nella storia (perché taglia qua, taglia là, alla fine la trama potrebbe non essere lineare).
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    CITAZIONE (Rimad @ 25/9/2011, 08:34) 
    Kubrick *_*, un genio! Solo una cosa: mi ha un po' delusa il film Shining.
    Per l'atmosfera non mi lamento perchè è perfettamente horror, insieme alle interpretazioni. Però ha seguito ben poco del libro, ad esempio: il finale ... scoppia l'intero albergo per via della caldaia e Jack si colpisce ripetutamente con la mazza da croquet ( non usa l'accetta come nel film ) per difendere suo figlio dall'albergo che ormai l'aveva posseduto, questo nel libro ... nel film muore congelato perchè si perde nel labirinto, mentre cerca di uccidere Danny; il numero della stanza con la donna morta nella vasca ( cosa ci voleva a mettere quello originale? La 217 ), non era la 237!; non ha messo le siepi viventi, che secondo me sarebbe stato molto bello inserire ( magari, essendo un film un po' datato, non avevano gli strumenti per realizzare una scena del genere ... va beh ).
    A parte queste cose il film mi è piaciuto molto e uno di quelli che più preferisco di Stanley Kubrick è " Arancia meccanica"

    Io ho sempre sentito che Shining è uno dei pochi film tratti da libri in cui vince la pellicola nel confronto. Però non ho letto il libro e non posso esprimermi.
    Personalmente, le prime volte che lo vedevo - in rigorosa lingua originale, sebbene Giannini doppi Nicholson più che egregiamente - mi intrigava da morire; tuttavia l'ultima volta che l'ho visto non mi ha fatto lo stesso effetto.

    Arancia Meccanica è un gran film, ma "perde punti" ai miei occhi per come è presentato... il vostro affezionatissimo.
    Purtroppo, nella seconda parte del film specialmente, risulta simpatico e in un certo senso tutte le carognate che ha fatto e per le quali a mio avviso non basterebbe la tortura perenne, vengono in un certo senso ridimensionate.

    Non mi piace quell'aura di buonismo che aleggia intorno a lui sul finire della storia. Per me un personaggio del genere non può risultare simpatico come invece risulta: artisticamente è fantastico quello che Kubrick ha ottenuto, ma umanamente lo trovo riprovevole.

    Magari mi si accuserà di essere moralista o robe del genere, ma io mi metto nei panni della coppia (la giovane e il vecchio) attaccata quella notte in casa propria: il fatto che in un certo senso risulti divertente veder lei stuprata e lui preso a calci lui al ritmo di Singin' in the rain è un qualcosa di umanamente abominevole.
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    CITAZIONE (Axum @ 12/8/2011, 04:00) 
    Hai rimosso il testo più di 40 giorni orsono, e non lo hai più postato.
    Chiudo il thread per la sua assoluta inutilità.

    Qualora tu volessi ri-postare il testo "fantasma", avvisa in privato un qualsiasi moderatore, un amministratore o un fondatore.

    Grazie.

    Fatto. Chiedo scusa per il disagio.
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    Eh, ma praticamente dici quello che ho detto io. La "prima botta" te l'hanno data quando avevi 5 anni: a quei tempi cominciò il ciclo vincente di Lippi. La Juve era la squadra vincente del periodo e a lei facevi riferimento. E' normale.

    Oppure hai avuto in famiglia qualche tifoso juventino (io ebbi mio zio) che ti ha istradato "sapientemente"... xD
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    D'altronde è sempre così: chi vince attira i neofiti. Io mi sono avvicinato al calcio quando la Juve dominava, così come Heat 90. Tu l'hai fatto quando l'Inter vinceva, ed eccoti nerazzurra.

    Conosco un sacco di venticinquenni che sono tutti milanisti, cresciuti a suon di gol di Gullit e Van Basten.
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    Magari fcessero giocare Estigarribia: l'ho preso nel fantacalcio! xD

    Comunque a me piace la squadra. Secondo me lo scudetto lo vinciamo. Prevedo non più di 4 sconfitte quest'anno, e non avendo le coppe... è doveroso vincere.

    Conte ten o sangue alluocchje... Non possiamo fallire! :lol:
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    CITAZIONE (Manua @ 3/9/2011, 09:02) 
    Invece, da donna, ho apprezzato molto più quello di Michelplatini :) è scritto bene e confesso che non avevo capito che "la stronza" fosse la chiamata alle armi.

    Ti ringrazio per avermi letto e ancor di più per aver apprezzato la mia versione :gioia: . I complimenti di una donna, in questo caso, valgono doppio visto che non ne so molto della sensibilità di una donna. :drop:

    Come dice il titolo, si tratta di un esperimento che consiste nell'effettuare una narrazione in prima persona presente che però sia credibile.

    Opinione personale, scrivere "Vado al computer. Mi siedo e apro la posta" è troppo finto. Cioè, fosse al passato, allora io lettore capirei che lo scrittore mi sta raccontando qualcosa che gli è capitato. Ma raccontarlo al presente, mentre lo stai facendo, a me suona maldestramente finto.

    Allora ho provato a narrare senza descrivere l'azione che il protagonista compie, facendolo pensare in un modo naturale e da cui si possa intuire l'azione.

    Per esempio: "Appoggio la fronte alle mattonelle". Uno non pensa in questo modo. Lo fa e basta, per cui il fatto che la protagonista lo dica, suona finto. Allora l'ho fatta pensare in questo modo "Come mi bolle la fronte! Ah, che sollievo! Vorrei che il mio cuore fosse solido e freddo (FRESCO non va bene) come queste piastrelle".

    Quindi non lo dico che appoggia la testa, ma si dovrebbe arguire - almeno queste sono le mie intenzioni. E l'esperimento si protrae per ogni singola frase.

    Comunque ringrazio Erika per avermi dato l'opportunità di esplorare questo tipo di narrazione.


    CITAZIONE (Felixx_ @ 3/9/2011, 04:44) 
    Ciao michelplatini.
    Allora, sappi innanzitutto che ho letto entrambe le versioni e in questo ordine: prima la “bozza” della tua amica, poi il tuo racconto.
    E sai cosa (ovviamente è impossibile non paragonare le cose, avanti) ho preferito? La sua bozza.
    E adesso ti spiego.
    Mi piacciono molto questi tipi di racconti, dove le cose vengono esplicitate sì e no e il finale è sempre un qualcosa che teoricamente dovrebbe sorprenderti.
    Ma non è qui che è cascato l’asino.
    Ciò che non ho apprezzato nel tuo racconto, è l’introspezione che hai dato alla donna. Questo ha rovinato, secondo me. Partendo dalla scena di sesso a tratti... buffa... , ho sentito troppo distante il personaggio dalle tue parole. Hai fatto un po’ di fatica a calarti nella parte, e ciò si sente assai.
    La bozza della tua amica, invece, è praticamente perfetta.
    Dritta.
    Schietta.
    Semplice.
    Lineare.
    Come un racconto di questo genere dovrebbe essere, secondo me.
    In generale, poi, se ti interessa saperlo, ho notato che te la cavi benone con miss punteggiatura e affini, e già questo insomma è un buon punto. Per quanto riguarda il racconto, però... non ci siamo. Quantomeno, secondo me è stato troppo ostico per te. Avresti fatto bene a lavorare su un altro tipo dove magari l’introspezione era quella di un uomo o magari la donna, comunque sia, era posta in un altro contesto con altri elementi e con un’altra storia.
    Una storia che, come questa, è comunque stata gradevole.
    Pur se niente di scioccante, anche questo è da dire: la fine non è stata banale ma chiara, forse vagamente prevedibile.

    Innanzitutto ti ringrazio per avermi dedicato la tua attenzione.

    Come ho spiegato a Manua, si tratta di un esperimento. Mi dispiace che non l'hai apprezzato e terrò sicuramente conto del tuo commento quando analizzerò il testo che ho scritto.

    Sono invece contento che non trovi obiezioni riguardo miss punteggiatura (bella questa! ;) ) e affini: questa è la base su cui dovrebbe poggiarsi il lavoro di un aspirante scrittore, e non avendo eccessivi problemi con essa, magari mi posso dedicare al passo successivo.
157 replies since 19/1/2008
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