Scrittori della Notte: liberi di scrivere

Posts written by michelplatini

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    Il brano si riferisce a un calciatore e al suo modo di giocare, del tutto estraneo alla logica delle fedi calcistiche.

    Quando il calcio era arte - La grandezza della semplicità

    È buio. Buio assoluto. Non si distingue un’ombra. Tanti stanzoni, immensi e vuoti. Ogni gruppo è imprigionato in ciascuno di essi, tutti col sogno di trovare la porta per evadere.
    Ogni gruppo ha un leader. Ogni leader, uno stile: uno procede a tentoni lungo le pareti; un altro dall’udito sopraffino, vi poggia l’orecchio come l’indiano al suolo; un altro ancora, scaltro più di una volpe, vi dispensa colpetti in attesa di un eco non asciutto ma profondo; e il più veloce di tutti corre l’intero perimetro strisciando la mano lungo il muro in cerca degli stipiti.
    Il genio, molto semplicemente, accende la luce.
    Questo era Michel Platini quando scendeva in un campo di calcio.
    Funamboli, giocolieri, superatleti e gladiatori, ognuno di quei valenti condottieri ha trovato la porta, guidando il proprio gruppo verso vittorie e trionfi.
    Michel ha illuminato, sicché i suoi seguaci potessero raggiungere la porta con semplicità, come se il problema di trovarla nemmeno esistesse e uscire fosse la cosa più naturale del mondo. Poi, una volta che tutti erano fuori, finalmente anch’egli si avviava con l’inconfondibile eleganza del suo passo verso l’ambita gloria. Da solo.
    Certo e giustamente, la genialità di chi sa sgusciar via tra gli avversari portando con sé il pallone impressiona l’occhio e incanta il cuore: una finta, un tocco fuori tempo, una virata imprevedibile, una danza aggraziata sull’attrezzo, la traiettoria di un tiro che solo a pensarla annichilisce, a vederla eseguita estasia! Di fronte a tanto spettacolo, giù il cappello e con una sentita riverenza ringraziamo i maghi del pallone.
    «E Platini?» si chiedono gli ingenui, «Lui mica strabiliava per destrezza? Perché innalzarlo al rango di quei sovrumani? Che ha fatto? Ha solo acceso la luce...» continuano ignari, senza rendersi conto che con l’egoistica malizia di un grande generale, egli non ha rivelato a nessuno dove sia l’interruttore.
    Ed è così che le roi governava, ingannando i saccenti e gli allocchi, ma ponendosi al servizio degli umili che sceglievano di lavorare per lui.
    In questo modo egli ha costruito il suo mito, sublimando classe, intelligenza e astuzia in uno stile che lo ha reso unico.
    Fuorigioco? Le difese si affannano a salire e lui le scavalca con grazia, passando il pallone semplicemente a se stesso e appressandosi con disinvoltura, senza fretta, al portiere che lo attende già consapevole della condanna.
    Marcatura asfissiante? Quante volte l’ha fatta franca, liberandosi del pallone e fingendo di disinteressarsi all’azione! Già, perché così la sua sentinella abbassava la guardia regalandogli (in realtà era lui che glielo rubava...) quel secondo fatale in cui egli semplicemente ripartiva di sorpresa, ritrovandosi smarcato negli spazi e pretendendo la palla momentaneamente e sapientemente affidata al giusto compagno che, a quel punto, non poteva che restituirgliela. Gol! Come al solito. Come sempre.
    Punizioni? I portieri hanno provato di tutto, perfino a piazzare l’uomo accanto al palo, rinunciando udite! udite! alla tattica del fuorigioco. Una volta, stanco di togliere ragnatele dai “sette”, ne tirò una esteticamente brutta. Fece gol. L’ennesimo. Errore della barriera che si è aperta, errore del portiere che si è lasciato scappare il tiro basso e centrale. Ma poi, al replay, ci si accorge della furbata: per proteggere i suddetti “sette”, gli uomini della barriera erano saltati in sincronia, alti e perentori, mentre il portiere teneva d’occhio i due angoli, chiedendosi quale stavolta fosse il designato; invece Michel aveva semplicemente tirato rasoterra, passando sotto la barriera e cogliendo un punto della rete troppo scontato per essere sorvegliato.
    Tuttavia il suo più grande talento restava la rinomata direzione dell’orchestra. Era a tal punto capace di visualizzare in anticipo le potenzialità di un’azione, che arbitrariamente ne sceglieva lo sviluppo più vantaggioso per la sua squadra. Non solo illudeva gli avversari, ma pure i compagni, facendo loro credere di disporre di una volontà propria quando lui, semplicemente, aveva già deciso cosa sarebbe accaduto.
    Tanti campioni ci fanno sognare con dribbling, acrobazie, virtuosismi e tocchi di formidabile ingegno, ma nessuno dopo – neppure prima... – Platini ha più esaltato la grandezza della semplicità. Tanti individualismi che splendono anche grazie ai collettivi che li supportano, pochissimi collettivi che hanno brillato di luce propria grazie a un solo individualismo.
    Michel Platini, semplicemente ineguagliabile.


    Edited by michelplatini - 15/9/2011, 14:09
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    Benvenuta!

    Quale genere di musica intendi?
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    CITAZIONE (strega.salamandra @ 18/6/2011, 12:13) 
    Lo conosco, lo conosco. :) Oddio, lo conosco indirettamente perchè ho letto la biografia della moglie (Alma Mahler) poi da lì ho iniziato a cercare qualche brano su youtube. Poi ho scoperto che, si suppone, è proprio sul personaggio di Mahler che sia stato calcato il protagonista della Morte a Venezia!
    Comunque conoscevo la numero 5 però non mi è mai rimasta impressa. Ottimo l'inizio, direi che sfuma un po' troppo verso la fine.
    La numero uno è bellissima. La numero due un ciclone.

    La numero due è quella che ho in programma appena avrò finito con la Sesta. Se ti capita, ascolta il primo tempo: è davvero eccezionale!

    Avevo cominciato ad ascoltare la Quinta, ma ho optato per la Sesta perché il primo tempo non mi ha preso molto. Probabilmente necessita di più ascolti per essere assimilata, ma in questo periodo preferisco musiche che "arrivano" subito - e se ascolti i primi venti secondi della Sesta, capirai cosa intendo.

    off topic: volevo leggere qualcosa di tuo, ma non ho trovato niente. Ho cercato in maniera superficiale o proprio non hai postato niente?
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    CITAZIONE (strega.salamandra @ 14/6/2011, 23:06) 
    Ma proprio sì invece :) Sarà che studio pianoforte da quando avevo nove anni, ma il pallino per la musica classica ce l'ho sempre avuto. A tredici anni avevo come suoneria sul cellulare "Per Elisa"

    Ora sto attraversando il mio periodo Strauss, e sento almeno dieci volte al giorno la Frühlingsstimmen op. 410 cioè la voce della primavera.
    E poi ho un debole per il valzer viennesi, mi piace l'also spratch zarathustra e poi, vabbè, Beethoven non lo nomino nemmeno sennò divento delirante =)

    Felice di conoscerti, allora! :lol:

    Che tu sia un idolatra del maestro Beethoven ci mette sulla stessa barca! Allora non ti nomino le sue composizioni, altrimenti ti faccio delirare! :lol:

    In questo periodo sto scoprendo Mahler. Questo compositore non mi aveva mai attirato perché i suoi suoni mi sembravano troppo moderni. Ora però ho scoperto la sua Prima sinfonia: credimi, è degna di stare sullo stesso CD con quelle di Beethoven.

    Magari quando stai scrivendo qualche post, vai su youtube e prova ad ascoltarla: Mahler - sinfonia 1.
    Mi ha letteralmente stregato. :o:

    Poi mi fai sapere.

    CITAZIONE (Ecate la strega @ 14/6/2011, 20:56) 
    Io amo tutti i tipi di musica, forse perché mia mamma adora la lirica e papà il rock. Comunque io non ho un autore preferito, mi piace sopratutto la primavera di antonio vivaldi, forse perché da piccola c'era una favola con questa musica è allora mi è rimasta nell'inconscio

    Le quattro stagioni di Vivaldi è un'opera che piace molto anche a me. Se vuoi cominciare ad ampliare un po' il discorso, ti consiglio di ascoltare "Tempo impetuoso d'estate": fa parte della medesima opera, quindi, avendo le stesse sonorità, dovrebbe prenderti.

    Cercalo su youtube: magari puoi ascoltarlo mentre mi rispondi! :lol:
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    Io invece il vocabolario l'ho scarabellato tutto.

    Il primo libro serio che lessi fu "Dalla parte di Swann" di Proust, e praticamente a ogni pagina trovavo dai 5 ai 10 termini di cui ignoravo il significato. Essendo poco pratico usare il dizionario durante la lettura, mi limitavo a segnare un trattino a matita accanto a... agli astrusi termini :lol:

    Poi ogni dieci pagine prendevo il dizionario e andavo a cercarmi i significati dei suddetti, trascrivendo tutto nella mia rubrica dei termini.

    Quel libro è il primo volume dei sette che costituiscono "La ricerca del tempo perduto" e, quando arrivai all'ultimo, fui molto orgoglioso del fatto che trovavo una parola ignota solo ogni 25 o 30 pagine.

    Dopodiché decisi di sfogliare il vocabolario e aggiungere alla mia rubrica i termini che avrebbero potuto essermi utili (specialmente aggettivi e verbi).

    Poi acquistai il dizionario sinonimi/contrari e, alla luce di tutti i nuovi termini che avevo imparato, cominciai a trascrivere pure le alternative che quest'altro strumento mi forniva.

    Questo per dire che imparare la lingua a poco a che fare con la sopracitata associazione P.A. :lol:

    Ammetto di esser stato fortunato, poiché non avevo il computer ed ero obbligato a usare il vocabolario.
    Attualmente anch'io lo uso di rado, preferendo i sinonimi Word, ma senza falsa modestia, io credo di potermelo permettere.

    Spero di non essere frainteso, poiché l'unica - e sottolineo UNICA - ragione che mi ha indotto ad aggiungere questa evitabilissima precisazione è per dire a voi giovani e giovanissimi che nutrite la passione per lo scrivere che la conoscenza della lingua è una di quelle cose che non si possono né comprare né trovare in un click. L'unico mezzo è guadarnarsela. Punto. Se non volete utilizzare il "mattone", almeno abbiate a portata di mano un dizionario on line, altrimenti, ahimé e ahivoi, dubito che arriverete da qualche parte.

    Mi scuso per il sermone, ma gli utenti con cui ho interagito in privato sanno che non c'è boria o arroganza nelle mie parole.
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    CITAZIONE ('hanMitty @ 16/6/2011, 04:10) 
    San Giovanni Rotondo, provincia di Foggia.
    Qui siamo famosi per una brava persona. ^_^

    Allora la protagonista della tua storia dovrebbe essere cacciata a calci... :lol:
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    14.Solo gli stronzi usano parole volgari.

    Chi nella vita non è mai stato almeno una volta stronzo? :o:


    Quanto alle citazioni, io credo servano più che altro a diffondere cultura. E poi che c'è di male ad avvalersi dell'aiuto di qualcuno che ha espresso un concetto così bene da esser degno di menzione?

    Se un giorno qualcuno mi citasse, io ne sarei onorato (purché non si dimentichi di aggiungere il mio nome...) :lol:
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    Benvenuto!
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    CITAZIONE (Intothewild @ 11/6/2011, 16:38) 
    CITAZIONE
    E' chiarissimo che stai citando Roberto Benigni! :lol:

    Sei veramente un grande!!! :D piacere di conoscerti!

    Piacere mio! :ciao:
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    CITAZIONE (Intothewild @ 11/6/2011, 09:30) 
    « Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende,
    prese costui de la bella persona
    che mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende.

    Amor, ch'a nullo amato amar perdona,
    mi prese del costui piacer sì forte,
    che, come vedi, ancor non m'abbandona.

    Amor condusse noi ad una morte.
    Caina attende chi a vita ci spense.
    Queste parole da lor ci fuor porte. »

    "Amor che muove il sole e le altre stelle"

    Credo non ci sia bisogno di specificare a chi appartengono queste citazioni;)

    E' chiarissimo che stai citando Roberto Benigni! :lol:


    Ho letto la seconda versione.

    Troppo poco per esprimere un parere.

    Comunque ho notato una "carretta" di refusi che, magari con una lettura più attenta prima di postare, avresti senza dubbio evitato.

    Aspettiamo il seguito. ;)
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    Beh, amare Rossini, Verdi e Tchaikovsky è tutt'altro che avere gusti volgari. Anzi!

    Quanto alla confusione, hai ragione: ormai oggi uno si mette una parrucca ed è subito Bach, o se i capelli sono suoi, lo chiamano Mozart... :lol:
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    Innanzi tutto ti faccio i complimenti.

    Ritmo incalzante, brillantezza dei dialoghi (sebbene un po' forzati in alcuni punti), buona sintassi e, soprattutto, contenuto intrigante.

    Secondo me la cosa da rivedere riguarda la coerenza quando vai a capo (a meno che non dipenda da un "effetto collaterare" dei post, tipo la lettera che viene minuscola anche quando la metti in maiuscolo dopo <)

    Quanto al contenuto, ti avverto che hai generato grandi aspettatitve. Questo significa - a mio avviso - che ti sei lanciata in qualcosa di veramente impegnativo. E già, perché ora se deludi, è come se tutto si risolve in una bolla di sapone. E partendo da così in alto, lo spazio per andare ancor più su è ridotto.

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    C'è qualcuno che ami questo genere?

    Se sì, quali sono i compositori preferiti? O le opere?

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    strimpello (con la s rigorosamente minuscola) la chitarra e il pianoforte.
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    Provincia di Napoli
152 replies since 19/1/2008
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