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  1. Matthew970
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    Capitolo 6 - Maschere di cera su facce di pelle di volti impassibili e falsi


    Domitilla si asciugò la bocca e corse verso la cucina.
    Prese un coltello e si pugnalò a una tetta che esplose come un palloncino.
    Poi disse di non aver bisogno di calzini a babbo natale e rimase a fissare il muro.
    Damiano si stava rendendo conto di essere una persona fortunata.
    Ma appena lo pensò Carmela si avvicinò e gli disse di farle un favore.
    -Quale?
    -Mi regali una frase?
    -Quale?
    -Quale va bene. Quale? Bella... la userò.
    -Stupida.
    -Stupido.

    Nicoletta uscì di casa in silenzio e tentò di fare cinque metri ma rientrò subito dopo terrorizzata.
    Si sedette sul tavolo del salone dopo aver afferrato una bottiglia di whisky.
    Ma era finita.
    Simona tornò a casa.
    Aprì le bocca e respirò un po' di ossigeno.
    -Ciao.
    -Ciao - rispose Nicoletta.
    -Mi conosci?
    -No - rispose Nicoletta.
    -Come mi chiamo?
    -Beh, sei mia sorella, certo che so come ti chiami! - disse Nicoletta irritata e per la rabbia corse verso la cucina a prendere un coltello per suicidarsi.
    -Fermati! - disse Simona e la fermò bloccandola.
    -Lasciami! Mi uccido solo una volta, poi basta! - gridò Nicoletta tirandole i capelli.
    -Ahia! - rispose e la mollò.
    -Ahia si cazzo - disse Nicoletta.
    Entrò nel coltello e si pugnalò con la cucina, per poi cadere sul suo gatto che le squarciò un occhio.
    Simona fissò la scena, poi se ne andò senza dire niente.
    -Questa è la parte dove dovrei avere paura? - chiese Elena curiosa.
    Ma Simona le diede uno schiaffo.
    -Non conosco quella parola! - le disse.
    Elena pianse ma si trattenne le lacrime.

    Susanna si diresse verso l'uscita della biblioteca ma notò che Giacomo le bloccava il passaggio.
    -Vai via per favore?
    -E se rimanessi qui per un bel po' senza farti uscire e senza ascoltarti? E se ti dessi un calcio? - rispose lui sorridendo.
    Gli diede un pugno nel collo ma non gli fece nulla.
    Lui le diede una testata e la fece cadere.
    Non dovevi farlo, pulce blattosa - disse Susanna.
    La bibliotecaria la vide e si avvicinò.
    -Tutto a posto?
    -No.
    -Perché?
    -Perché? Non lo vede?
    -Vedere che cosa? - rispose la bibliotecaria ancora più perplessa.
    -Cazzo, che devo fare? Vabbè gli piombo addosso come un ariete - disse Susanna.
    Prese una rincorsa e si lanciò verso Giacomo caricandolo con una testata sulla faccia fuori dalla biblioteca e verso la strada.
    -Accidenti, mi hai dovuto far incazzare, ma perché, non ti conveniva, no? La prossima volta ti uccido - disse.
    Poi si guardò intorno, era scomparso.
    -Ha imparato la sua lezione - pensò triste.

    Edited by Matthew970 - 3/9/2016, 22:43
     
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