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Lorenzo Terzani
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Una sera di luglio sull' ora in cui il sole, tingendo di rosso il cielo, se ne va a dormire in mare e la brezza di terra porta i profumi della macchia verso riva. Santo si sedette sul muro esterno del moletto che per anni gli fu vita.
Santo un tempo fu marito, ma Nina ormai se n'era andata,"perché era troppo bella e Dio l' aveva rivoluta indietro", diceva per consolarsi.
Santo era stato padre e Chiara l' aveva fatto nonno.
Se ne stava lì seduto a contemplare il mare, gli occhi chiari, la barba ormai bianca.
Sulla pelle scura di sole e rugosa gli si leggevano tutte le avventure che aveva passato in mare, tutto il sale, tutte le notti insonni. Le mani forti e nodose parlavano di corde, vele, legni consumati dalla salsedine e reti salpate. Parlavano di lavoro e sapevano di onestà.
Improvvisamente sentì in bocca il sapore dei pesci che cucinava Nina.
Madonna santa che cuoca era Nina, e quanto era bella e quanto le mancava e quanto la amava la sua Nina.
Sentì anche le urla di Chiara bambina che gli correva incontro a braccia aperte,come quando tornava a casa dopo qualche giorno di pesca.
Santo respiro' forte, come per riempirsi il naso dei profumi della sera, avrebbe voluto fermare il tempo li, in quel preciso momento con il sapore dei pesci di Nina in bocca, le urla della bimba negli orecchi e quei profumi nel naso.
A Santo parve di vederla li.
Da principio fu una sensazione, ma poi la vide realmente, lì che correva leggera verso di lui avvolta nel suo vestito a fiori. La sua Nina, bellissima nei suoi vent'anni.
Sentì il cuore leggero come una piuma e una felicità infinita scoppiare in petto.
Nina gli fu davanti. Un sorriso allargò la bocca di Santo.
Vieni con me amore mio?
Sussurro' Nina allungando una mano.
Santo senza pensarci due volte la prese e dandosi una spinta, le fu a fianco.
Leggeri come piume Nina e Santo iniziarono a camminare mano nella mano poi sempre più veloci e sempre più vicini fino ritrovarsi abbracciati l' uno all' altra.
Lo trovarono la mattina che pareva dormisse li sul muro esterno del moletto che gli fu vita, con un gran sorriso stampato sulla bocca.
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È una bella storia, commovente sul finale. Debbo dire che a un certo pubto si capisce come si conclude la cosa. L’incontro con l’amata, morta da tempo, è il presagire della sua dipartita. Quindi ora i due possono continuare a stare insieme. 
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Lorenzo Terzani .
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Si, non è un racconto che crea suspance.
Mi è venuto in mente quando mi arrivò la notizia della morte di un vecchietto residente al mare dove vado in ferie.
Mi fa piacere che ti sia piaciuto.
Mi piace commuovere.
Sono un inguaribile romantico.
😁😁😁. -
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Mi e' piaciuto molto, nella sua semplicita' l'ho trovato davvero poetico 
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Lorenzo Terzani .
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Grazie 😁 . -
• cherrypaws • .
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Evocativo e nostalgico, scrittura scorrevole e lascia facilmente spazio all'immaginazione, le scene scorrono con naturalezza lungo la riga di ogni frase ed è facile immergersi nei ricordi e nella vita di questo adorabile vecchio.
Unica nota stonata, di cui si è già parlato, è la facilità con cui si indovina il finale, ma ho letto la tua risposta a riguardo e trovo molto romantico il modo in cui hai tratto ispirazione per questo racconto. Triste, ma romantico. Denota una buona capacità riflessiva ed emotiva.
Bel lavoro.
Tramonto di mezza estate |
