Battaglia contro l'Oscura Legione

In onore di Mutant Chronicles

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  1. Paiton
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    Il sergente Winz ha seguito attentamente tutti gli spostamenti del barile rotolante e si sta precipitando nella direzione dell'ufficiale. Anche il Cammello sta correndo nella direzione di Renè: lo trovano avvinghiato al Razaid, il suo braccio sinistro stretto attorno al collo dell’immonda ed abnorme creatura dalla pelliccia rossa come il rubino; con l’altro braccio Renè continua a sbattergli il calcio del pesante revolver sulla testa. La massa di muscoli pelosa continua a colpire il canuto uomo con pugni micidiali. La forza del Razaid è spropositata in confronto a quella di un qualsiasi uomo.
    PAM!PAM! Due colpi alle ginocchia e il possente corpo rosso e muscoloso cade a terra:

    “Ti lascio il gusto di finirlo Renè, ma non rischiare la vita in questa maniera.”

    “Credo di essermi slogato una spalla Sergente, prima che voi arrivaste mi ha scaraventato a terra quel maiale.

    "Cammello, il tuo pugnale!”

    Il Cammello lancia il suo coltello da guerra al compagno, lo fa roteare in aria sulla traiettoria e l’impugnatura arriva precisamente nel palmo della mano di Renè.
    Il mostro continua a tirare pugni all'aria, con le ultime forze che gli rimangono.

    “E' incredibile... dopo tutte le botte che gli ho dato continua a lottare... ormai è spacciato e lo capisce, ma continua a lottare fino alla fine; non gli interessa di essere già spacciato, lui vuole farmi male, vuole farmi soffrire ancora. Non gli basta la mia spalla lussata. E' questa cosa che non capisco, perché lo fa? Non ha nessun senso, ciò che non coprendo mi fa incredibilmente arrabbiare.”

    Renè ha in mano il pugnale, prende la rincorsa e lo conficca nel petto del Razaid, lo fa ancora... e ancora … e ancora. Alla fine lo riempie di calci proprio sulle ferite da lama, con tutta la sua forza.

    “Negli anni, una parte di me è diventata come loro; senza pietà e senza raziocinio. Dopotutto dovevo essere come loro per sconfiggerli, ti fanno scendere al loro livello e se non lo fai ti finiscono.”

    Winz accende la ricetrasmittente: “Abbiamo fatto piazza pulita qui. Giulia e Richi, potete scendere con le trivelle, utilizzate i visori a infrarossi. Chiudo.”

    “Tu mi servi vivo vecchio amico, cerca di non rischiare troppo. E’ un ordine.”

    Mentre le trivelle scavano in profondità del marreno* Xavier osserva il sole che sta iniziando ad illuminare il versante più alto dell’Olympus Mons. Una bellezza veramente unica del Sistema Solare (un abitante della Terra potrebbe pensare che sia come osservare tre Monti Everest impilati).

    “Spero che ci sia abbastanza lava dentro questo vulcano, devono bruciare tutti!” asserisce Xavier.
    Dopo qualche minuto inizia ad urlare, si piega con il busto in avanti, si prende la testa fra le mani e si graffia dal cuoio capelluto alle guance, spellandosi.
    Giulia è seduta sul camion, sta controllando sul monitor se la trivella svolge correttamente il lavoro di perforazione del sottosuolo. Sente bussare alla portella per tre volte. Volgendo il capo a sinistra vede le goccie di sangue che scendono sull viso di Xavier, rimane interdetta quando il soldato inizia a riempire di pugni il vetro antiproiettile. Xavier imbraccia il fucile, punta Giulia e il suo sguardo pazzo si spegne in un attimo, il suo collo e i suoi vestiti si riempiono di sangue.

    “Me lo aspettavo. Lo stavo osservando da tutta la notte”

    Renè inizia a pulire il pugnale del Cammello con gli stracci che gli sono rimasti addosso.
    Giulia apre la portiera e scende dal camion, osserva il corpo di Xavier e una lacrima le bagna il viso.

    “Non poteva sfuggire al Nefarita, era solo questione di tempo”

    “Grazie Renè, mi hai salvato la vita.”


    Nell’oscurità della notte, si vede un bagliore nel cielo: sembra una stella cometa che vola verso il firmamento. Arriva l’eco di una forte esplosione e una navicella infuocata inizia a cadere dal cielo.





    Dall’altro lato dell’Olimpus Mons, sul campo di battaglia, le forze speciali Imperiali stanno cercando di spingere gli eretici all’interno della grande montagna, con scarsi risultati.
    Nel laboratorio di ricerca medica una dottoressa sta anestetizzando il paziente, prima di iniziare l’operazione sul cervello del malcapitato. Al momento il suo gruppo di lavoro ha un grande numero di dati ancora da riordinare ma non si possono avanzare teorie sui metodi di controllo psichico dell’oscura legione, tantomeno si può procedere alla fabbricazione di prototipi e dispositivi che possano mettere in sicurezza i soldati.

    “Temo che dovremmo studiare la fisiologia di un eretico ancora vivo per capire il loro oscuro segreto.” Silvia finisce la frase mentre estrae l’ago della siringa dal braccio della cavia.

    “Avere qui in laboratorio uno di quegli esseri vivi è impossibile.”
    L’assistente passa alla donna un bisturi laser.




    Il Cammello sta toccando con la punta della sua arma, un uomo spanciato sul terreno.

    “Ei Capo, questo sembbb.. bbrra vivo!”

    Winz segue la voce del soldato, arriva sul luogo del ritrovamento e fa pressione sulla giugulare.

    “E bravo Cammello! Hai trovato un supersite…”

    Cerca una pastiglia nel suo zaino e la infila nella bocca del fortunello. Dopo un paio di minuti questo inizia a prendere conoscenza.

    “Il lavoro è terminato Sergente” lo informa Giulia.

    “Bene, invia il segnale al Capitano, la nostra missione è conclusa. Dall’invio del segnale abbiamo solamente tre ore per lasciare questo pianeta.”

    Il soldato si sveglia e inizia a tossire, cerca di aprire gli occhi: la sclera di entrambi gli occhi è fortemente arrossata.

    “Cammello! Veloce! Portami dell’acqua!”

    Lui arriva veloce con una borraccia.
    Il soldato beve avidamente, poi sputa tutto per terra.

    “PPPPPhhhh, cos’è?”

    Winz annusa il contenuto del recipiente, poi socchiude gli occhi nella direzione di quello scemunito di soldato e gli scaraventa tutto in testa.

    “Ho detto acqua non grappa!”

    Il sergente prende la sua borraccia, rovescia un po’ d’acqua sul viso dell’uomo sdraiato e gli fa sorgeggiare il restante liquido.

    “Di che squadra fai parte?”

    “Gruppo speciale alfa signore”

    Il soldato respira profondamente, e con un gesto della mano chiede altra acqua.

    “Cos’è successo?”

    “Asathot con le sue truppe maledette..." continua a bere avidamente "...ha iniziato ad uscire dalle grotte della montagna ed è riuscito a conquistare questo lato poco abitato di San Dorado.” La sua voce è diventata ruvida, inizia a tossire di nuovo e fa un gargarismo con l'ultimo goccino di acqua rimasto.
    “Successivamente questa provincia è stata completamente conquistata ma, ad un certo punto, l’esercito oscuro ha lasciato la zona. Non abbiamo capito per quale motivo.”

    Winz lo interrompe: “Abbiamo sentito la presenza di un Nefarita a dieci chilometri da qui, abbastanza lontano dalla montagna; un comportamento enigmatico…”

    “I nostri incursori non hanno capito il motivo… tuttavia il comandante ha lasciato alcuni uomini a controllare la zona, per questo mi trovo qui e sinceramente non so nemmeno da quanto tempo sono svenuto e per quale motivo…”

    Il soldato prova ad alzarsi in piedi: “Aaahhh…!” Ricade subito a terra.
    “Penso di avere un osso rotto…" Qundo il dolore si attenua, lo zoppo guarda Winz attentamente per qualche secondo: “Ma lei sergente, se mi posso permettere… lei è Winz vero? Anche la sua fidanzata è qui, al campo base della capitale. Sta studiando la patologia dei soldati che vengono controllati dal Nefarita.”

    Winz rimane a bocca aperta, incredulo di ciò che ha appena udito.
    “Non è più la mia fidanzata. Grazie dell’informazione soldato."
    Inizia ad urlare dentro il microfono. "Giuliaaaaa!!!!”

    Un gran male ai timpani viene accusato da tutti i componenti della squadra, tranne dallo zoppo che sogghigna.

    “Mi dica sergente”

    “Hai già inviato il messaggio al comandante?”

    “Certamente, un paio di secondi fa, come ha detto lei!”

    Una navicella incendiata, in caduta libera, finisce per schiantarsi sul centro di ricerca medica, per fortuna solo qualche ambulatorio vieni schiacciato, molti stabili iniziano a prendere fuoco.

    *(Terra = terreno; Marte = marreno)
     
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