L'Impero di Luce: Background

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  1. LordSidious
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    Bene ecco l'aggiornamento sui vari regni del continente. Questa volta abbiamo Zhelt.
    P.s: alla fine del capitolo è presente anche una scheda sugli Zlajurg apparsi nell'ultimo capitolo.
    Buona lettura ^_^

    Zhelt:

    Prima della venuta di Evansburg, l’isola di Zhelt era un insieme di villaggi e piccoli borghi. Non c’era un’organizzazione più complessa all’interno dell’isola. Ciò che in realtà li univa, anche se solo simbolicamente, era la religione: una costellazione di dei minori, governati da quattro divinità superiori1 che erano a loro volta guidate dal Dio-Padre, Zaia. Nell’isola questo senso di unità religiosa era molto sentito, tanto che tutti i capi villaggio e gli uomini di potere dell’isola dovevano portare ogni anno un dono al tempio dove risiedeva il Prescelto di Zaia, colui che rappresentava la sua presenza sulla terra.
    Zhelt era un’isola in cui lo sviluppo della navigazione e dei commerci con i regni del continente garantì una prosperità non indifferente.
    Chissà forse fu per questo che Evansburg, dopo la sua conquista e la creazione del suo impero, decise di invadere l’isola e vi spese più di un anno e di quaranta mila uomini. Gli abitanti dell’isola, tuttavia, resistettero strenuamente all’invasione e continuarono a combattere il governo degli invasori.
    Poco più di due mesi dopo, Evansburg decise di abbandonare l’isola. Pochi compresero questa sua scelta e sulle sue ragioni ci sono, e ci sono state, tantissime dicerie. Interessante la leggenda che narra che fu l’incontro tra il Primo Imperatore e il Prescelto di Zaia a portare Evansburg a questa rapida ritirata. Altri, invece, credono che la continua lotta degli abitanti, proseguita anche dopo la fine della guerra, l’abbia portato a questa brusca decisione.
    Comunque sia andata, è certo che Evansburg abbandonò l’isola per tornare nel continente ed iniziare a costruire il suo Impero. E’ certo anche che la sua venuta e la sua ritirata abbiano cambiato il corso della storia di questo popolo. In poco tempo, a causa degli sconvolgimenti politici e sociali, il potere dei Quattro Santi2 stabilì il suo controllo su gran parte di Zhelt. Ci vollero altri cinquant’anni, però, per portare ad una stabilità duratura l’isola di Zhelt e alla fine fu eletto come capo politico e religioso dell’isola il Prescelto di Zaia e i Quattro Santi come suoi vicari. Nacque così quella che fu poi definita da alcuni come la Teocrazia Tetrarchica. Il governo centrale fu posto in quello che era soltanto un piccolo villaggio, Seleph e lì, dopo all’incirca trent’anni fu costruita la Cattedrale del Santo. E tale governo rimane anche ora, anche se da ormai diverse centinaia di anni lo splendore dell’isola sia scomparso.

    Dettagli:
    I rapporti con l’impero cominciarono a sanarsi all’incirca cento anni prima della Storia. Gli accordi furono piuttosto vantaggiosi da entrambe le parti: a Zhelt si dava l’opportunità di far entrare i propri mercanti nell’impero e di commerciare in determinate città, mentre all’impero gli si riconosceva l’impegno di istruire i maghi di Zhelt e inserirli in una sezione apposita della Federazione. Subito dopo gli anni di allenamento venivano riportati a Zhelt. Si era concordata la creazione di una sede della Federazione sull’isola ma al momento non è stato ancora fatto.


    Il culto zheltiano si ripercuote sulla vita quotidiana di tutti i giorni e non solo: oltre alla preghiera da dover compiere per ogni giorno della Zeilet3 ogni zheltiano deve almeno una volta al mese recarsi al tempio di riferimento. Ogni adulto, infatti, deve votare la sua vita ad una delle quattro divinità maggiori. I quattro Templi sono dislocati per l’isola, in luoghi scelti dal dio in tempi immemori; la posizione dei templi è sconosciuta agli stranieri e qualunque zheltiano la riveli può incorrere alla pena di morte o all’ergastolo nelle prigione di Indar4.
    Il culto zheltiano si basa soprattutto sulla tradizione orale; l’unica traccia scritta, o dettame divino, è la Lastra di Zaiuyn5.
    I Quattro Ministri vengono eletti tra i sacerdoti del tempio e devono dimostrare la loro estrema devozione attraverso una prova, traumatizzante al livello psicologico e fisico, conosciuta solo dal vicario precedente e trasmessa al sacerdote o ai sacerdoti prescelti. Le donne non possono in alcun modo diventare Ministri, né tantomeno sacerdoti. Possono, al massimo, ambire a diventare le Filin6 del Tempio della Dea Launa7.
    Per quanto concerne i mercanti presenti sul territorio imperiale sono stati predisposti dei piccoli luoghi di culto nei quartieri a loro preparati; per gli zheltiani sul territorio Nhug la situazione è totalmente differente e per questo comporta spesso non poche difficoltà per gli isolani.

    Dettagli:
    Il pantheon zheltiano è vasto e proprio per questo è capillarmente presente nella vita e nei gesti quotidiani; ovviamente questo, e la discriminazione femminile presente nel loro culto, hanno portato a varie sette eretiche, sradicate sempre con estrema violenza, non necessariamente da forze governative. Per quanto riguarda lo Ziurn8 ad uno dei quattro dei maggiori, esso rappresenta la prova per la maggiore età e il tempio a cui bisognerà recarsi durante il giorno del Casciat9; in una singola famiglia ci possono essere persone votate a dei diversi, ma una famiglia “unita nel segno di un dio” si ritiene benedetta.
    L’unica altra traccia scritta è il Sacro Hast Zaia, il Libro di Zaia, ereditato da ogni Sommo Sacerdote dal suo predecessore, tuttavia la sua stessa esistenza è tenuta segreta alla quasi totalità della popolazione.
    I Quattro Ministri non sono appannaggio solo del ceto nobiliare; l’unica cosa che conta è la prova da sostenere e non le origini di chi la sostiene. Sebbene ci siano stati tempi di crisi molto profondi sull’isola e la causa molte volte fosse stata attribuita a qualche dio adirato, nessun Ministro è mai stato deposto e solo in rarissimi casi sono deceduti per mano di qualcuno.


    La società zheltiana si è sempre basata sul commercio e sull’agricoltura10 e anche nei ceti più alti non vi è la ricerca di un gran lusso. Tralasciando l’invadente dato religioso, la società zheltiana è rimasta spesso chiusa davanti alle innovazioni o alle influenze esterne: unica eccezione particolare fu l’invasione di Evansburg e il breve governatorato che riuscì a imporvi; a causa di quel periodo, la popolazione zheltiana, relativamente pacifica, ha cominciato a riprendere caratteristiche militari e bellicose, ampiamente bilanciate dalla tradizione religiosa, e ha deciso di ripudiare la schiavitù. Per quanto riguarda la situazione femminile, è discriminante sotto tutti i punti di vista e, alcune volte, un po’ disprezzata persino dagli imperiali.

    Dettagli:
    L’aristocrazia zheltiana non è mai stata fondiaria, ma ha sempre basato il proprio potere sul prestigio del loro nome e su una notevole flotta mercantile; le cinque Dourtas11 non hanno casate cadette e non vi è alcuna possibilità che una qualche famiglia mercantile possa raggiungere un simile rango, chiudendo una qualunque mobilità sociale.
    Sebbene non presente la schiavitù, una forma di servitù molto simile a quella imperiale vige sull’isola e si basa sulle famiglie contadine ridotte alla fame dalle varie carestie.
    Nella società zheltiana una donna non può possedere nulla e non può ambire a nulla; una situazione come quella della Federazione Imperiale o del Consiglio sarebbe del tutto rifiutata e osteggiata in ogni modo, anche attraverso metodi coercitivi e mortali. Tutta questa profonda disparità è dovuta alla Prima Colonna della Lastra di Zaiuyn, che, ad un certo punto recita in questo modo:
    “[…]E tu, donna, madre, figlia, servirai in tutto e per tutto l’uomo, il buon fedele, e chinerai il capo scoperto davanti a lui, seguendo insieme a lui i dettami di Zaia”.


    Nel folclore zheltiano ogni singolo giorno è dedicato agli dei, ma vi sono festività più significative: l’Aust ol Zael12 che si svolge nel primo giorno della seconda Zitiel di Laar13 ed è la ricorrenza più importante, in quanto ricorda la vittoria di Zaia su Ourus14, durante la quale tutta la popolazione si ritira su Zhelt e festeggia attraverso imponenti banchetti pubblici, cerimonie e sacrifici15; la Miniut Lau-Zaia16 e la Miniut en Varas17 che sono legate all’elezione del Sommo Sacerdote e alle onoranze funebri per la sua scomparsa e l’Alumra18 che è collegata alla creazione da parte di Zaia dei suoi quattro figli maggiori, celebrata il primo giorno di Kie, durante la quale viene organizzata un’imponente cerimonia nella Sai en Zaia, alla presenza dei Quattro Ministri, del Sommo Sacerdote e dei capofamiglia delle cinque Dourtas.

    Dettagli:
    Queste sono solo alcune delle festività zheltiane. Le celebrazioni sopra elencate e poche altre comportano il ritorno degli zheltiani all’estero o in viaggio sull’isola19.
    Il calendario zheltiano è molto particolare: non si basa su alcuno studio astronomico20 ed è composto da sei mesi, ognuno di 45 giorni21 raggruppati in nove Zitiel di cinque giorni.
    Primo Mese: Laar
    Secondo Mese: Kie
    Terzo Mese: Saoun
    Quarto Mese: Us
    Quinto Mese: Taorn
    Sesto Mese: Zaia

    1. Saoun, il dio del fuoco e della tecnica, Kie, il dio dell’acqua e della navigazione, Taorn, la dea della terra e della fertilità e infine Us, il dio del fulmine e della guerra.
    2. Ovvero le incarnazioni delle quattro divinità superiori.
    3. Tecnicamente è in riferimento al Dio del Tempo, ma il termine viene usato anche per riferirsi ai giorni del mese divisi in gruppi da cinque.
    4. Dio minore della sofferenza e del dolore.
    5. Fratello di Zaia e suo messaggero presso i mortali.
    6. “Protettrici”.
    7. Una delle due uniche divinità donne.
    8. Il “voto”.
    9. “Purificazione”.
    10. L’isola non ha mai raggiunto una sussistenza totale ed è andata incontro spesso a difficoltose carestie.
    11. Zaira, Raudas, Lien, Furdas e Mion.
    12. “Battaglia fra i Cieli”.
    13. “Barlume”.
    14. “L’Oscuro”, il termine viene usato per indicare non solo la divinità stessa.
    15. Gli zheltiani possono essere considerati un popolo cruento da questo punto di vista.
    16. “Cerimonia del Prescelto”.
    17. “Cerimonia dell’Addio”.
    18. “Nascita”.
    19. Di solito gli zheltiani evitano di viaggiare sapendo che è vicina una qualche festa rilevante.
    20. “Studiare la volta celeste” è considerato un atto empio e blasfemo.
    21. Il cinque e i suoi moltiplicatori sono numeri “benedetti”.


    Prima della venuta di Evansburg, l’isola di Zhelt era un insieme di villaggi e piccoli borghi. Non c’era un’organizzazione più complessa all’interno dell’isola. Ciò che in realtà li univa, anche se solo simbolicamente, era la religione: una costellazione di dei minori, governati da quattro divinità superiori – Saoun, il dio del fuoco e della tecnica, Kie, il dio dell’acqua e della navigazione, Taorn, la dea della terra e della fertilità e infine Us, il dio del fulmine e della guerra – che erano a loro volta guidate dal Dio-Padre, Zaia. Nell’isola questo senso di unità religiosa era molto sentito, tanto che tutti i capi villaggio e gli uomini di potere dell’isola dovevano portare ogni anno un dono al tempio dove risiedeva il Prescelto di Zaia, colui che rappresentava la sua presenza sulla terra.
    Zhelt era un’isola in cui lo sviluppo della navigazione e dei commerci con i regni del continente garantì una prosperità non indifferente.
    Chissà forse fu per questo che Evansburg, dopo la sua conquista e la creazione del suo impero, decise di invadere l’isola e vi spese più di un anno e di quaranta mila uomini. Gli abitanti dell’isola, tuttavia, resistettero strenuamente all’invasione e continuarono a combattere il governo degli invasori.
    Poco più di due mesi dopo, Evansburg decise di abbandonare l’isola. Pochi compresero questa sua scelta e sulle sue ragioni ci sono, e ci sono state, tantissime dicerie. Interessante la leggenda che narra che fu l’incontro tra il Primo Imperatore e il Prescelto di Zaia a portare Evansburg a questa rapida ritirata. Altri, invece, credono che la continua lotta degli abitanti, proseguita anche dopo la fine della guerra, l’abbia portato a questa brusca decisione.
    Comunque sia andata, è certo che Evansburg abbandonò l’isola per tornare nel continente ed iniziare a costruire il suo Impero. E’ certo anche che la sua venuta e la sua ritirata abbiano cambiato il corso della storia di questo popolo. In poco tempo, a causa degli sconvolgimenti politici e sociali, il potere dei Quattro Santi – ovvero le quattro incarnazioni delle quattro divinità superiori – stabilì il suo controllo su gran parte di Zhelt. Ci vollero altri cinquant’anni, però, per portare ad una stabilità duratura l’isola di Zhelt e alla fine fu eletto come capo politico e religioso dell’isola il Prescelto di Zaia e i Quattro Santi come suoi vicari. Nacque così quella che fu poi definita da alcuni come la Teocrazia Tetrarchica. – in quanto il potere reale era in mano ai quattro sacerdoti – Il governo centrale fu posto in quello che era soltanto un piccolo villaggio, Seleph e lì, dopo all’incirca trent’anni fu costruita la Cattedrale del Santo. E tale governo rimane anche ora, anche se da ormai diverse centinaia di anni lo splendore dell’isola sia scomparso.

    Dettagli:
    I rapporti con l’impero cominciarono a sanarsi all’incirca cento anni prima della Storia. Gli accordi furono piuttosto vantaggiosi da entrambe le parti: a Zhelt si dava l’opportunità di far entrare i propri mercanti nell’impero e di commerciare in determinate città, mentre all’impero gli si riconosceva l’impegno di istruire i maghi di Zhelt e inserirli in una sezione apposita della Federazione. Subito dopo gli anni di allenamento venivano riportati a Zhelt. Si era concordata la creazione di una sede della Federazione sull’isola ma al momento non è stato ancora fatto.


    Il culto zheltiano si ripercuote sulla vita quotidiana di tutti i giorni e non solo: oltre alla preghiera da dover compiere per ogni giorno della Zeilet – tecnicamente è in riferimento al Dio del Tempo, ma il termine viene usato anche per riferirsi ai giorni del mese divisi in gruppi da cinque – ogni zheltiano deve almeno una volta al mese recarsi al tempio di riferimento. Ogni adulto, infatti, deve votare – non diventa un sacerdote ma un semplice “praticante” – la sua vita ad una delle quattro divinità maggiori. I quattro Templi sono dislocati per l’isola, in luoghi scelti dal dio in tempi immemori; la posizione dei templi è sconosciuta agli stranieri e qualunque zheltiano la riveli può incorrere alla pena di morte o all’ergastolo nelle prigione di Indar. – dio minore della sofferenza e del dolore –
    Il culto zheltiano si basa soprattutto sulla tradizione orale; l’unica traccia scritta, o dettame divino, è la Lastra di Zaiuyn. – fratello di Zaia e suo messaggero sul piano terreno –
    I Quattro Ministri vengono eletti tra i sacerdoti del tempio e devono dimostrare la loro estrema devozione attraverso una prova, traumatizzante al livello psicologico e fisico, conosciuta solo dal vicario precedente e trasmessa al sacerdote o ai sacerdoti prescelti. Le donne non possono in alcun modo diventare Ministri, né tantomeno sacerdoti. Possono, al massimo, ambire a diventare le Filin – “Protettrici” – del Tempio della Dea Launa. – una delle due uniche divinità donne –
    Per quanto concerne i mercanti presenti sul territorio imperiale sono stati predisposti dei piccoli luoghi di culto nei quartieri a loro preparati; per gli zheltiani sul territorio Nhug la situazione è totalmente differente e per questo comporta spesso non poche difficoltà per gli isolani.

    Dettagli:
    Il pantheon zheltiano è vasto e proprio per questo è capillarmente presente nella vita e nei gesti quotidiani; ovviamente questo, e la discriminazione femminile presente nel loro culto, hanno portato a varie sette eretiche, sradicate sempre con estrema violenza, non necessariamente da forze governative. Per quanto riguarda lo Ziurn – il “voto” – ad uno dei quattro dei maggiori, esso rappresenta la prova per la maggiore età e il tempio a cui bisognerà recarsi durante il giorno del Casciat; – “Purificazione” – in una singola famiglia ci possono essere persone votate a dei diversi, ma una famiglia “unita nel segno di un dio” si ritiene benedetta.
    L’unica altra traccia scritta è il Sacro Hast Zaia, il Libro di Zaia, ereditato da ogni Sommo Sacerdote dal suo predecessore, tuttavia la sua stessa esistenza è tenuta segreta alla quasi totalità della popolazione.
    I Quattro Ministri non sono appannaggio solo del ceto nobiliare; l’unica cosa che conta è la prova da sostenere e non le origini di chi la sostiene. Sebbene ci siano stati tempi di crisi molto profondi sull’isola e la causa molte volte fosse stata attribuita a qualche dio adirato, nessun Ministro è mai stato deposto e solo in rarissimi casi sono deceduti per mano di qualcuno.


    La società zheltiana si è sempre basata sul commercio e sull’agricoltura – raggiungendo molto difficilmente una sussistenza totale e andando incontro spesso a difficoltose carestie – e anche nei ceti più alti non vi è la ricerca di un gran lusso. Tralasciando l’invadente dato religioso, la società zheltiana è rimasta spesso chiusa davanti alle innovazioni o alle influenze esterne: unica eccezione particolare fu l’invasione di Evansburg e il breve governatorato che riuscì a imporvi; a causa di quel periodo, la popolazione zheltiana, relativamente pacifica, ha cominciato a riprendere caratteristiche militari e bellicose, ampiamente bilanciate dalla tradizione religiosa, e ha deciso di ripudiare la schiavitù.
    Per quanto riguarda la situazione femminile, è discriminante sotto tutti i punti di vista e, alcune volte, un po’ disprezzata persino dagli imperiali.

    Dettagli:
    L’aristocrazia zheltiana non è mai stata fondiaria, ma ha sempre basato il proprio potere sul prestigio del loro nome e su una notevole flotta mercantile; le cinque Dourtas – Zaira, Raudas, Lien, Furdas e Mion – non hanno casate cadette e non vi è alcuna possibilità che una qualche famiglia mercantile possa raggiungere un simile rango, chiudendo una qualunque mobilità sociale.
    Sebbene non presente la schiavitù, una forma di servitù molto simile a quella imperiale vige sull’isola e si basa sulle famiglie contadine ridotte alla fame dalle varie carestie.
    Nella società zheltiana una donna non può possedere nulla e non può ambire a nulla; una situazione come quella della Federazione Imperiale o del Consiglio sarebbe del tutto rifiutata e osteggiata in ogni modo, anche attraverso metodi coercitivi e mortali. Tutta questa profonda disparità è dovuta alla Prima Colonna della Lastra di Zaiuyn, che, ad un certo punto recita in questo modo:

    “[…]E tu, donna, madre, figlia, servirai in tutto e per tutto l’uomo, il buon fedele, e chinerai il capo scoperto davanti a lui, seguendo insieme a lui i dettami di Zaia”


    Nel folclore zheltiano ogni singolo giorno è dedicato agli dei, ma vi sono festività più significative: l’Aust ol Zael – “Battaglia fra i Cieli” – che si svolge nel primo giorno della seconda Zitiel di Laar – “Barlume” – ed è la ricorrenza più importante, in quanto ricorda la vittoria di Zaia su Ourus, – “l’Oscuro”, il termine viene usato per indicare non solo la divinità stessa – durante la quale tutta la popolazione si ritira su Zhelt e festeggia attraverso imponenti banchetti pubblici, cerimonie e sacrifici; – gli zheltiani possono essere considerati un popolo cruento da questo punto di vista – la Miniut Lau-Zaia – “Cerimonia del Prescelto” – e la Miniut en Varas – “Cerimonia dell’Addio” – che sono legate all’elezione del Sommo Sacerdote e alle onoranze funebri per la sua scomparsa e l’Alumra – “Nascita” – che è collegata alla creazione da parte di Zaia dei suoi quattro figli maggiori, celebrata il primo giorno di Kie, durante la quale viene organizzata un’imponente cerimonia nella Sai en Zaia, alla presenza dei Quattro Ministri, del Sommo Sacerdote e dei capofamiglia delle cinque Dourtas.

    Dettagli:
    Queste sono solo alcune delle festività zheltiane. Le celebrazioni sopra elencate e poche altre comportano il ritorno degli zheltiani all’estero o in viaggio sull’isola. – di solito gli zheltiani evitano di viaggiare sapendo che è vicina una qualche festa rilevante –
    Il calendario zheltiano è molto particolare: non si basa su alcuno studio astronomico – “studiare la volta celeste” è considerato un atto empio e blasfemo – ed è composto da sei mesi, ognuno di 45 giorni – il cinque e i suoi moltiplicatori sono numeri “benedetti” – raggruppati in nove Zitiel di cinque giorni.
    Primo Mese: Laar
    Secondo Mese: Kie
    Terzo Mese: Saoun
    Quarto Mese: Us
    Quinto Mese: Taorn
    Sesto Mese: Zaia


    Creature Demoniache:

    Zlajurg:

    Gli Zlajurg, o Segugi Spettrali, sono mostri che vivono in un limbo tra il mondo umano e gli Inferi; molto spesso cacciano esseri umani, ma, essenzialmente, vengono usati dai loro padroni infernali, di solito Demoni, come segugi e per questo motivo hanno questo nome. Gli Zlajurg hanno infestato a lungo le Terre Imperiali, ma con la nascita della Federazione e la crescita del numero di maghi la loro presenza si è fatta sempre più rara, a tal punto che ormai nelle Terre Imperiali e a Zhelt sono rimasti solo tre Zlajurg e tutti e tre in custodia dell’Impero1. Vengono utilizzati per scovare eventuali Maghi Neri. E’ un buon modo per non essere costretti ad entrare in contatto con alcuna conoscenza di quelle oscure arti.

    1. Ciò non significa che questi esseri si siano estinti o siano morti, ma semplicemente che hanno smesso di trasportarsi nel mondo umano; d’altronde la parola morte per simili esseri è un concetto molto astratto e poco chiaro.


    Gli Zlajurg, o Segugi Spettrali, sono mostri che vivono in un limbo tra il mondo umano e gli Inferi; molto spesso cacciano esseri umani, ma, essenzialmente, vengono usati dai loro padroni infernali – di solito Demoni – come segugi e per questo motivo hanno questo nome. Gli Zlajurg hanno infestato a lungo le Terre Imperiali, ma con la nascita della Federazione e la crescita del numero di maghi la loro presenza si è fatta sempre più rara, a tal punto che ormai nelle Terre Imperiali e a Zhelt sono rimasti solo tre Zlajurg e tutti e tre in custodia dell’Impero. – ciò non significa che questi esseri si siano estinti o siano morti, ma semplicemente che hanno smesso di trasportarsi nel mondo umano; d’altronde la parola morte per simili esseri è un concetto molto astratto e poco chiaro – Vengono utilizzati per scovare eventuali Maghi Neri. E’ un buon modo per non essere costretti ad entrare in contatto con alcuna conoscenza di quelle oscure arti.

    Edited by LordSidious - 22/3/2016, 01:03
     
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    Ci sono anche i testimoni di Zhelta? :D
     
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    *ding dong: scusi se la disturbiamo, sarebbe interessato a sentire la Parola del Grande Zaia? Scusi? No, guardi che ha capito male. O apre o sfondiamo la porta :D
     
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    Metti un adesivo sulla porta con scritto: Noi qui crediamo nella pizza XD
     
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  5. LordSidious
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    Davanti alla pizza, non c'è dio che tenga XD
     
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    Allora, aggiungo questa piccola scheda sull'Isola dei Maligni. Spero che vi piaccia ^_^
    Per The Aster: sto ancora considerando l'idea di cambiare il nome dell'isola ma non credo che lo cambierò negli aggiornamenti che state leggendo voi (non vorrei confondere ulteriormente le idee). Comunque appena avrò deciso un altro eventuale nome, te lo dirò per sapere che ne pensi :) .

    L’Isola dei Maligni:
    Ci sono molte storie sugli abitanti di questa piccola isola. Conosciuta abbastanza poco dagli abitanti di Zhelt, all’epoca di Evansburg II fu mandata una delegazione per instaurare dei rapporti con gli abitanti. Tornò solo un membro della spedizione, completamente impazzito. Da quel momento in poi l’Impero ha completamente abbandonato qualunque interesse per l’isola e proprio per questa sciagurata spedizione venne chiamata con il nome di Isola dei Maligni.

    Dettagli:
    Secondo alcune voci gli Ur sarebbero a conoscenza di chi abita sull’isola.
    Nelle varie leggende dei popoli del continente non ci sono riferimenti degli abitanti di quest’isola, se non in pochi versi presenti nel Sacro Hast Zaia:

    “E così fuggirono. Gli essere maledetti che per tanto tempo sottomisero l’Uomo e che il Sacro Zaia ha scacciato. Che il Sacro Zaia possa tenere lontano gli Occhi da Serpente per l’eternità… o l’Oscurità coprirà tutto”


    Ed ecco, anche, altri personaggi.

    Personaggi(7):

    Zhemu: E’ un uomo che cerca sempre nuovi “divertimenti e interessi”. Proprio per questo deciderà di unirsi al Grande Matter. E’ un mago e anche un ottimo guerriero. E’ del tutto folle, considerando che a seconda della situazione e del suo umore può essere sadico, perverso e crudele o generoso, gentile e amichevole. Piccola caratteristica: la sua soglia del dolore è molto bassa.
    Ha 40 anni. E’ alto 1 metro e 73. E’ corpulento, con una grossa cicatrice sul volto e gli occhi di un penetrante colore viola. I suoi capelli e il volto possono dare la strana sensazione di una persona “sporca”.

    Jill: E’ il re dei Poveri e considera un privilegio ed un onore la sua carica. Soffre molto per le condizioni in cui si trova il suo popolo e per questo si allea con il Grande Matter, sebbene non si fidi del tutto. E’ il Marter1 di Bett da ormai dieci anni.
    Ha 42 anni. E’ alto 1 metro e 70. E’ un tipo ben “piantato”, con spalle alte e robuste, né magro né grasso, ma con due occhi neri. Stando molte volte nei cunicoli, quasi al buio totale, la sua vista si è abbassata.

    1. “Marito”.

    Edited by LordSidious - 22/3/2016, 00:48
     
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    *percepisce possibili influenze di Lovecraft nell'aria*
     
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    Molto bene :D
     
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  10. LordSidious
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    In realtà è la prima volta che sento parlare di Lovecraft (vi prego non picchiarmi per l'ignoranza :drop: )
     
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    Non ti preoccupare, solo che mi è venuta in mente l'idea di un posto isolato con malvagie genie chutuliane.
    Poi chissà, magari quest'isola non ha nulla di maligno ed è tutta propaganda imperiale.
     
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    Nemmeno io conosco Lovercraft.
     
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  13. LordSidious
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    Piccola annotazione: in una delle schede viene citato il termine Caeleren; più in là verrà spiegato cosa rappresenta e chi sono.

    Personaggi(8):

    Gurur: Master Bibliotecario di Ucrim. E’ un uomo che ha dedicato gran parte della sua vita al suo compito, che considera quasi sacro. A causa di questo suo attaccamento alla sua “cara” Biblioteca, dialoga con pochissime persone, le poche che rispetta in quanto, anche loro, grandi estimatori delle conoscenze scritte.
    Ha 64 anni. E’ alto 1 metro e 67. Gli occhi scavati, di un particolare verde scuro, le occhiaie, i capelli e la barba poco curati sono un chiaro segnale della sua passione/ossessione.

    Gus: E’ il Giukiun, il Direttore Generale di Ucrim. La sua carica lo porta ad avere rapporti con molte figure cittadine e militari di spicco all’interno della città e, proprio per questo, è un uomo molto paziente e tranquillo, molto bravo ad ascoltare i problemi altrui e a trovarvi delle soluzioni. E’ un Master Ingegnere ed uno dei Quindici Caeleren.
    Ha 53 anni. E’ alto 1 metro e 71. E’ un uomo che, sebbene l’età avanzata, dimostra ancora un fisico e un aspetto abbastanza giovanile. Ha una lunga cicatrice sul braccio destro che giunge fino a dove ci sarebbero dovuti essere l’anulare e il mignolo.

    Hiter: E’ l’assistente del Sommo. I due maghi hanno un grande rapporto di amicizia e di rispetto reciproco. Da alcuni viene definito come «il servo e il guardiano del Sommo» ma una volta lui ha smentito tale voce, dicendo:«Non credo proprio che un mago come il Sommo abbia bisogno di un guardiano né tanto meno di un servo, ma comunque qualcuno che “si occupi” delle seccature e della spazzatura ci deve pur essere, no?».
    Ha 35 anni. E’ alto 1 metro e 78. E’ un uomo robusto ed energico, porta capelli bruni e lunghi baffi. Ha un grande sfogo rossastro sotto il collo, come segno che è sopravvissuto alla Faita Rossa.

    Yumir: E’ il Direttore del Ramo di Ricerca Tecnica e Magia, Classe Tm. Dall’aspetto può sembrare una persona violenta e pericolosa, ma il suo carattere è del tutto diverso: è gentile e cordiale con chiunque e disposto ad ascoltare le opinioni degli altri. Rispetta molto il Sommo ed è un nipote di Kalekas.
    Ha 29 anni. E’ alto 1 metro e 85. Il suo fisico esprime una forza immensa, dovuto più che altro agli sforzi che spesso ha compiuto e continua a compiere senza la magia. Ha gli occhi marroni e i capelli molto corti e neri. Sul braccio sinistro porta spesso tre bracciali dorati con strani simboli che gli sono stati donati dai suoi nonni.

    Seylen: E’ la Direttrice del Ramo di Ricerca Storica, Classe Rs. E’ una donna molto vivace e spesso travolgente nella sua positività e passionalità. Ha un’incredibile ammirazione per il Sommo e per Darlen, l’unica altra Direttrice. Insieme al suo mentore, il precedente Direttore del Ramo di Ricerca Storica, ha reintrodotto le ricerche sui siti di alcune antiche rovine del Regno di Bavarie, ritenute da molti luoghi sacri e inviolabili.
    Ha 32 anni. E’ alta 1 metro e 63. E’ poco aggraziata e i suoi modi molto diretti allontanano spesso gli uomini. Ha gli occhi blu e i capelli lunghi e rossi, tenuti di solito slegati.

    Kild: E’ un inserviente che assiste i Master Guaritori nello Xanatum. A differenza di molti altri suoi amici e parenti non teme i maghi.
    Ha 22 anni. E’ alto 1 metro e 68.

    Kalekas: E’ uno dei Tre Guardiani del Trono, Master scelti dall’Imperatore stesso per la sua protezione. E’ un uomo perspicace e arcigno; ama molto la quiete e la solitudine. Odia dal profondo del cuore i Falsi, a causa del fratello che ha visto morire per mano di uno di loro. Appoggia incondizionatamente l’Imperatore ma si fida poco di Ulius e di Minta.
    Ha 66 anni. E’ alto 1 metro e 68. Ha una lunga barba ingrigita e folte sopracciglia nerastre. Spesso porta con sé un vecchio e malandato bastone, fingendo una debolezza senile che molto probabilmente non ha.

    Edited by LordSidious - 22/3/2016, 01:10
     
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    Caeleren

    Tipo un termine gerarchico, da matriarca o patriarca di una qualche razza.
     
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  15. LordSidious
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    Ci sei andato molto vicino, ma considera sempre che qui di razze in sé ne abbiamo poche e comunque, al 90%, è tutto riferito agli esseri umani. Ovviamente non ti dirò qual'è quella esatta :P
     
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87 replies since 31/1/2016, 01:30   720 views
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