-
.Ti ringrazio per la spiegazione sulla tassazione. 
Sei stato chiarissimo!
. -
.bella composizione poetessa!! (da notare l'accento ironico)
no, comunque, svela molto di sè
Solaria; Thank you, dear earthling!
Questa è solo una delle immortali "Solaria's Greatest Hits of Untold Millenniums".
Tutte le altre compariranno più avanti o ve le dovrete comprare, perché io non regalo niente...a voi.
Yup.
Amo essere cattiva.CITAZIONESei stato chiarissimo!
Io: Ah, grazie! E io che pensavo d'avere cassato millemila cosa!
Solaria: Scusami, economista, credo di non avere afferrato quanto hai appena espresso. Yu hai spiegato la mia economia temendo di sbagliare qualcosa?
Io: Ehm...ecco...io...te l'ho già detto che hai degli occhi bellissimi? Sono così...rossio-dorati...e rifulgono di affascinanti lampi distruttivi...e la linea dell'ombretto! Si tratta di cenere umana, vero? Ah, lo sapevo che hai buon gust...
Solaria: Non funziona.
Io: Okay, meglio così perché non sapevo più quali balle inventarmi. Cosa fai se ti dico che ti stanno invadendo?
Solaria: C'è sempre qualcuno che mi sta invandendo. Qual'è il punto nuovo della situazione?
Io: GUARDA! UNA RELIQUIA AZURIANA ALLA TUA DESTRA!
Solaria: Dov'è?!
Io: Corri, prima che si accorga che era una balla!
*corre via*. -
.CITAZIONESolaria: C'è sempre qualcuno che mi sta invandendo. Qual'è il punto nuovo della situazione?
. -
.CITAZIONESolaria: C'è sempre qualcuno che mi sta invandendo. Qual'è il punto nuovo della situazione?
Solaria: L'ho fatto apposta.
Sono la Regina di Tutte le Umanità e pertanto sono indiscutibilmente superiore ad ogni legge delle grammatiche e delle lingue che voi conoscete.
Lo Stato sono io. Se io ordino che qual è vada scritto con l'apostrofo, allora andrà scritto con l'apostrofo.
Tuttavia ti ringrazio per la correzione, anche se ripeto che l'ho fatto assolutamente in modo volontario per testarti.
You are just envious of my Super Solarian Swagger, Earthling.... -
.
Sulla Confederazione di Solaria non tramontano mai i soli.
. -
+1 .CITAZIONESulla Confederazione di Solaria non tramontano mai i soli.
quanti ce ne sono??. -
.CITAZIONE (PÅvoneBiÅnco @ 27/10/2013, 15:56 ?èt=55382054&st=30#entry388189986)CITAZIONESulla Confederazione di Solaria non tramontano mai i soli.
quanti ce ne sono??
Solaria annovera cinque galassie e diversi triliardi di triliardi di [...] triliardi di piani dimensionali, che talvolta sono così vasti da essere comparabili a vere e proprie galassie.
Quindi ci sono N-pseudoquasi infiniti sistemi con altrettanti soli.
Questa è una verità tanto granitica da confermare il fatto che nemmeno la burocrazia solariana più abile e con la migliore contabilità ha ben chiaro il numero di sistemi stellari (neanche mondi, sistemi! Ed in un sistema possono esserci più mondi) sui quali sventola la Stella-Scudo a Dodici Punte della Confederazione di Solaria.
Ma nel loro secondo inno è intrinseco il concetto che "Tutte le nostre stelle bruciano nello stesso modo"
Che tu venga da un mondo ai margini della Confederazione o da uno dei mondi-trono di Solar, sei solariano e conti come tale!
(cioè niente) xD. -
.
www.youtube.com/watch?v=i5chHfK6sCc
Informative advertisement brought to you, peoples of Solaria, from the Grand Army and All His branches! Support our efforts, Solarians! It is an executive Order from the Queen herself!
Buy your personal Confederation of Solaria's Company Slave!
It comes in every flavor, shape and consistence, with a rather and very, very large array of talents and skills!
Today, but only for this day in everyone of our Holy Solarian Worlds, the price of this fantastic domestic item will be lowered to the cheap of 274.000 Solar Dracmes or 548.000 Confederation's Unit of Credit!
Don't let your working hands loose this glorious offer, Peoples of Solaria!
It is an Executive Order for the Queen of All the Humanities herself!
Come and get your personal Company Slave, but don't forget: hundreds of thousands of our brave daughters and sons of the Confederation of Solaria's Grand Army and all the Weapons of His Collection, have meet and honorable -but still sadly- death to conquer the regions or the nations or the planets which this resources come from!
If you are going to buy one or two or more Company Slaves, leave an offer to the nearest stand for the families of our brave heroes felt in battle!
Your rightful charity will aid our beloved Queen's Government to help their mourning families in their darkest days!
Remember, Peoples of Solaria: Those soldiers have died FOR YOU.
It is your duty to help their families and sustain the government of your home-world with taxes and increasing factories rates!
We need:
-More battle-tanks!
-More space-ships!
-More Aircrafts: Fighters, Bombers, Transports, Hunters, Harvesters...everyone!
-More rail-guns and pulse-cannons!
-More fusion-bombs and H-missiles!
-More military innovation! Don't let your brave daughter or your brave son go to war and battles Our enemies with an outdated rifle and a useless armor!
-More rifles and standard gears!
-More volunteers! Are you a sixteen years old girl or boy? Sign up and enlist in the glorious Grand Army of the Confederation! You will feast upon the treasure of the conquered worlds! You will explore and sees the furthest galaxies! You will create a strong bound or friendship with your comrades that nothing shall ever be able to break! You shall have the First Star-State Permission for marriage and the authorization for be pregnant or become a father!
Our fallen heroes has brought to you the fantastic presents of new worlds to colonize and exotic items for adorning your home.
You can brought them the fantastic presents of more work, more fresh recruits for our glorious and rightful wars, more good food and a joyous support from home!
Always keep in your mind that our daughters and sons of the Grand Army are your greatest friends, your standing protectors from the darkness and your first instrument of defense against the horrible threats who plagues this evil Multi-verse!
Lend them a friendly hand and make an honestly and good offer for the families of their fallen comrades!SPOILER (clicca per visualizzare)Whoever will not leave an offer shall be immediately denounced from treason and then charged with the crimes of xeno-sedition, Royal Treason and perdition.
There shall be no mercy for her or him!YOU HAVE BEEN WARNED!
Edited by dany the writer - 27/10/2013, 23:10. -
.
LE ERE STORICHE DI SOLARIA
Dal glorioso esordio della Lunga Marcia sino al primo inizio del suo trentesimo millennio di storia
-A cura di Sorella Cronologista Ayeni Ilkarìsh-
00.000-10.500: Age of the Foundation's Wars/Age of the Great March To the Stars
10.501-11.723: Age of Solar Magna
11.723-12.328: The Polìs-octya Diasporà, Age of
Seccession.
12.329-12.913: The Second Renaissance
12.913-12.999: First Age of Neo-Colonization.
13.000-16.630: Long Night
16.631-18.640: Time of Rebuilding
18.641-20.500: Second Age of Neo-Colonization
20.501-20.999: Age of the Colonial Strifes.
21.000-22.413: The Third Renaissance
22.414-26.890: The Age of the Struggling Empires
26.891-30.000: The Fourth Renaissance
Man mano Sorella Ayeni introdurrà dati per ciascuna epoca, fornendone un breve riassunto.
Sarà lei stessa, per qualche tempo, a rispondere insieme a Solaria alle vostre domande.
Solaria: Oh, finalmente ho qualcuno che mi viene in soccorso per rispondere a questa marca di perdigiorno terrestrucoli!
Sorella Ayeni: Indubbiamente, m'lady. Come voi comandate, così io obbedirò.
Solaria: ...non ricordo d'averti dato il Dovere di Parlare, ancora.
Sorella Ayeni: ...
Solaria: Ah, stavo scherzando! Non preoccuparti, ti lascerò parlare. (Forse)
Sorella Ayeni: Questo è molto nobile e generoso. Merito tanto?
Solaria: Già...a volte mi stupisco di me stessa.. -
.
Video
Solaria, mentre cammina per raggiungere una sala del suo enorme ed indescribilmente glorioso palazzo piramidale: I've got a lovely bunch of Purification Bombs do-do-do-do/ Here they are all sitting in a bunch do-do-do/ one launch, two launches all as powerful than a Fusion Warhead!/ Give 'em a toss a multi-verse across!/ This is how Solaria says "bye bye!"
Sorella Ayeni: Regina, state canticchiando? Possiamo fare un duetto? Sarò la vostra voce d'accompagnamento, il coro dietro di voi, quella che regge il microfono...
Solaria: No, mi dispiace! Canticchiare è un Onore che hanno solo quelle persone che possono terminare la vita in una dozzina d'imperi stellari con un battito di ciglia!
Sorella Ayeni: Ma non è giusto!
Solaria: Niente è giusto in Solaria! Se così non fosse, infatti, avremmo un governo democraticamente eletto che usa legalmente i voti dei suoi cittadini ed impiega il suo PIL in maniere eticamente giuste! Invece siamo una elitaria oligarchia teocratica che concede l'illusione delle votazioni per poi fare come desidera, l'unione delle Genie del Mio Popolo è poco diverso da un secchio di schiavi ed impiego il PIL per creare missili ed armi di distruzione di massa che lancio a caso canticchiando! Ah, amo essere la Regina!
Sorella Ayeni: Ma...sul mondo da cui vengo ci sono centinaia di milioni di orfanelli affamati che lavorano in condizioni precarie per pagare le tasse a questo nobile stato...
Solaria: E...quindi?
Sorella Ayeni: Non vi costerebbe niente dare loro un piatto di zuppa e delle scarpe...noi non ci riusciamo...
Solaria: E...quindi?
Sorella Ayeni: Insomma...sarebbe bello se avessero di che sfamarsi e vestirsi...sono i figli dei soldati che avete mandato contro i Varagas lo scorso semestre...
Solaria: E...quindi?
Sorella Ayeni: Sacra Ghaemìa insegna che la carità è una buona cosa...
Solaria: In che modo è un mio problema?
Sorella Ayeni: Ma voi siete la Regina! Pregano per voi ed invocano ogni bene per voi ogni mattina!
Solaria: Oh, come sono carini...
Sorella Ayeni: Allora...potreste ricompensare la loro buona condotta...sfamandoli e vestendoli. Oppure aiutando noi Sorelle Caritatevoli a sfamarli e vestirli.
Solaria: Io do per ricevere e ricevo per dare. Cos'ho ricevuto dal tuo mondo, di recente?
Sorella Ayeni: Le Lettere di Speranza di quei bambini...
Solaria: Aspetta, era quel mucchio di carta straccia che sapeva di cenere che hanno lasciato davanti alla porta l'altro giorno?
Sorella Ayeni: Si...avevo messo un cartello per indicarvelo meglio...
Solaria, che in realtà le ha lette tutte: Oh...le ho...fatte bruciare tutte.
Sorella Ayeni: Nou! I bambini avevano lavorato tanto per scrivervele!
Solaria: Oh, mi arrivano lettere di quel tipo ogni giorno. Devo guidare uno stato, io! Non ho tempo per simili sciocchezze! Sono sempre "Solaria, regalami questo!", "Solaria, voglio la pace nel Multiverso! Annienta tutti gli alieni!", "Solaria, quando tornerà a casa la mia mamma partita per combattere le tue guerre?" Se s'impegnassero di più nei loro lavori e meno a scrivere, sarebbe meglio.
Sorella Ayeni: Ma loro vi chiedono soltanto una parola di risposta, un segno che esistete e che i loro genitori non stanno facendo tutto per niente...
Solaria, che in realtò risponde ad ogni lettera di persona: Tasso i loro mondi per sovvenziare le Armi che li difendono. Non è già abbastanza tangibile, come segno?
Sorella Ayeni: Ma...io...
Solaria, allontandosi: Row Row Row Your Boat, Just get down the bloody stream! Merrile Merrile Merrile, Life is about a Conquest's Dream!
"Solaria, regalami questo!"
Solaria's Answer: Piccolo Irael, vorrei tanto regalarti un fucile con cui proteggere la tua casa, ma a nove anni sei ancora troppo piccolo per averlo. Pertanto farò in modo che uno Psi-commando passi di pattuglia e ti protegga da eventuali Rabid.
Aspetta di celebrare l'undicesimo Ricordo della tua Nascita e poi apri la porta: ci troverai un mio inviato pronto a darti quello che mi hai chiesto, a patto che tu ti sottoponga ad un Corso di Responsabile Uso e lo utilizzi per difendere la tua abitazione ed il tuo piccolo campo. Lo Psi-commando ti aiuterà. Lui è tuo amico, non serve che li parli: legge i tuoi pensieri.)
"Solaria, voglio la pace nel Multiverso! Annienta tutti gli alieni!"
Solaria's Answer: Piccolo Timmy...ti adoro.
Non temere, sto lavorando per esaudire il tuo desiderio. Molto presto la memoria del tuo mondo sarà stata vendicata e potrai vivere senza avere il ricordo d'essere uno dei centocinque superstiti all'attacco dei Erashar'Goul su Hellentòr IX.
Vendicherò tutti gli altri 220 miliardi di morti, inclusi i tuoi genitori.
"Solaria, quando tornerà a casa la mia mamma partita per combattere le tue guerre?"
Solaria's Answer: Piccola Samantha, la tua mamma è...in viaggio per tornare a casa, ma si trova molto lontano e potrebbe metterci alcuni anni. Siccome sei senza altri genitori perché tuo padre è perito in un incidente lavorativo, mi occuperò io -sebbene indirettamente- di te.
Nella busta della risposta ci sono una banda rossa ed un migliaio di crediti. Ti continueranno ad arrivare fino a quando non tornerà a casa. Prenditi cura dei tuoi fratelli, nel frattempo. Per segnalare ai miei ufficiali dove inviare quei soldi, appendi la banda rossa alla finestra.
Solaria ripone la laser-stilo nel caricabatteria.
"Forse è ancora troppo presto per rivelarle che sua madre è morta in azione contro le Schiere Oscure.
Tra qualche anno lo capirà da sola."
Anonimo Capitano del Vascello CCS Venturya Astr-yar-artis: Regina, la nave che avete ordinato di caricare per il mondo-templare da cui proviene la vostra segretaria è pronta! Salperemo tra venti minuti!
Solaria, pensosa: Io do per ricevere e ricevo per dare. Parlo per Solaria, ed agisco come tale. Agli altri serve credermi indistruttibile ed impossibile da piegare, ma in realtà io ricordo tutti.
Capitano: Tutti?
Solaria: Ognuna ed ognuno di loro. Vada, capitano.
"Da qui li sento nascere, crescere e tribolare a causa delle mille oscurità che sciamano attorno ad ognuno dei miei mondi.
Tu, per esempio. Semplice Fante di Linea Erieley Kaisherii, madre di Samantha Kaisherii.
Io ricordo quando sei nata. Eri praticamente identica ad altri 239.127.474 bambini e bambini nate in quel giorno sul tuo mondo.
Ho sempre ricordato il tuo nome, che condividevi con altre 218.814 persone nello spazio del tuo stesso sub-settore. Un nome molto bello, nella tua lingua natia vuole dire..."piccola luce".
Hai combattuto nel mio nome assieme ad altri 851.544 tra ragazze e ragazzi arruolati dal tuo continente. Sei caduta su di un mondo lontano 242 milioni di anni-luce dal tuo, nel giorno quindicesimo del nono mese dell'Anno della Confederazione 16.612.
Come per i tuoi compagni, a ricordarti s'erge soltanto una colonna di pietra bianca con un braciere votivo davanti. Non un solo nome, non una sola voce davanti alla quale lasciare un piccolo obolo. Ho visto la fiamma della tua vita svanire in quel giorno, assieme a quella di altri 545.484.618 miliardi di miei figli e figlie.
Io vi ricordo tutti.
Vedo le vostre anime nascere e morire da un numero di giorni che non è calcolabile. Vi sento invocare il mio nome per ricevere protezione e so di non potervene dare. So di spedirvi contro qualcosa di orribile e so che se non lo facessi, il numero delle vittime sarebbe infinitamente maggiore.
Io vi ricordo tutti.
Io vi aspetto tutti.
Attendo il giorno in cui tornerete da me. So aspettare, io.
Ed aspetto.
All'esterno, la Voce di Solaria deve essere inflessibile ed indistruttibile. All'interno è una mortale come voi che si trova a dovere fare scelte che condizionano il fato di centinaia di migliaia di stelle.
Ma un giorno tornerete.
Un giorno..."Non una sola anima umana che cada con il nome di Solaria sulle labbra viene dimenticata o perisce invano.
Edited by dany the writer - 2/11/2013, 02:55. -
.CITAZIONENon una sola anima umana che cada con il nome di Solaria sulle labbra viene dimenticata o perisce invano.
Allora Solaria ha molta memoria, per ricordarseli tutti.
. -
.
Ed è sia un bene che un male, se vogliamo spendere un secondo per pensarci.
Ricordare tutto di tutti per tutto il tempo che si è in carica vuole dire avere, per dodici anni, il fardello di sapere che si è estinto numeri assurdi di vite per impedire a numeri ancora più assurdi di subirne le conseguenze.
Purtroppo per lei, Solaria non ha mai affrontato il dilemma etico di "se faccio questa cosa, sarà peril bene comune anche se ora è sbagliato."
Ha sempre affrontato quello pratico del "se sacrifico 90miliardi di persone ORA, 900triliardi potranno vivere "tranquillamente" tra quindici anni."
L'intero governo si basa su questo: non sull'evitare -perché impossibile- il bagno di sangue, ma scegliere quello meno intenso se possibile. Se non è così, allora optare per la catastrofe meno dannosa tra le tante.
Ecco perché vestire i panni ed avere sul capo il diadema di Voce di Solaria è qualcosa di tanto pesante per tutte le donne che sono candidate a farlo.
Vuol dire essere, per dodici anni, lei, Solaria. E come inizi il tuo mandato, sai che lo terminerai come una salvatrice per alcuni ed una tiranna per tanti altri.
Ma è necessario: Solaria è sì draconiana di per sè, ma lo è anche a causa del suo circondario. Raramente, davvero raramente si arriva ad una delegazione pacifica con qualcuno.
Talvolta i mali che si devono affrontare non sono, molto semplicemente, comprensibili.
Non puoi parlamentare con i Varagas, perché conoscono solo la loro fame.
Non puoi sederti ad un tavolo con i delegati delle Schiere Oscure: loro vogliono sterminarti soltanto perché esisti.
Non esiste dialogo con l'Impero Tarrano: riusciresti a parlare con qualcosa che nega tutto ciò che sei e propugna l'esatto contrario?
Non puoi dare tregua ai vampiri: sai cosa hanno fatto e che cosa stanno facendo. Loro non si fermano mai, sono un complesso d'Edipo esteso ad una specie che per tua sfortuna sa bene chi siano i suoi genitori e chi deve andare a colpire.
...e così via.
Vero è che l'intero setting spinge per essere il più scuro e drammatico possibile, ma ci sono delle ragioni dietro
Non in ultimo, il Multi-verso stesso ha in odio la razza Solariana. Per questo continua a buttare loro addosso specie, una più terrificante dell'altra, nella speranza di poterli spazzare via.
Prova a concepire l'idea d'essere nemico del tuo stesso universo ed estendila ad infiniti numeri di simili universi: se ci pensi davvero, mette le vertigini.
Come faresti a combatterlo? Come fai a combattere il tutto?
Ma devi.
L'unica nota positiva è che Solaria non è disarmata e che il Multi-Verso ha la mente di un bambino di tre anni. Se crescesse e maturasse, non ci sarebbero difese in grado di arginarlo ancora a lungo.... -
.
Video
Solaria: Esistono e vivono determinate storie che, quando vengono raccontate, tentano di fare giungere un messaggio e per tanto io sono del parere che meritano d'essere chiuse e rese complete.
Sorella Ayeni: State ancora pensando a...
Solaria: Taci.
Sorella Ayeni: Come voi comandate. Ho il permesso d'avvisare i lettori che quella che segue non è una storia...a lieto fine?
Solaria: Fai pure se lo ritieni utile, ma a che cosa serve? Nessuna delle nostre storie ha un lieto fine; è per questo che sono reali.
Sorella Ayeni: Ci sono certe volte in cui vorrei essere solo e soltanto un prodotto di fantasia che vive in un contesto felice...
Solaria: Credimi, capisco cosa intendi.IN MEMORIA
A very short novel written by the hands and the keyboard of Dany the Writer.
The following transcript was conceded in this open publication as a work of fictionalized history from the Local Archeo-Searchatis Kaìsatati's HQ in Voltàsh'eyyn-Tadìn, Tarisgradya Periechekaya, Kolium Galaxy, Fifth Dominion of the Solaria's Confederation.
It is based and extracted from a real story.
Galassia di Kolium, Penultimo Braccio Centrale, Regione di Tarisgradya.
Mondo-Archologya di tipo CIV IV Voltàsh'eyyn-Tadìn, sistema stellare di Heire Voltàsh.
61°13′N 149°53′W; Snodo 109 della Linea Mag-Levìt "Dailnyra-val-Anchoreghìs."
Giorno quindicesimo del nono mese dell'Anno della Confederazione 16.612, ore (riferite al Calendario Orario Standard in vigore in tutta la Confederazione di Solaria) 21.11.
Che andasse pure all'Awnw il visore dell'elmetto, il casco integrale stesso ed ognuna delle sue magiche ed avanzatissime quando dannatamente utili componenti!
L'aveva perso e non sarebbe tornata indietro per recuperarlo.
Non sarebbe tornata lì.
La mia vita vale più di uno stupido pezzo d'equipaggiamento!
Se uno Psi-Commando Disciplinare avesse captato quel pensiero, sarebbe stata fucilata sul posto senza nemmeno il tempo di fornire una replica per tentare -comunque inutilmente- di giustificare quelle parole e l'atto che stava dietro ad esse.
L'equipaggiamento era importantissimo, le avevano insegnato.
Averlo integro e completo faceva la differenza tra la vita e la morte, le avevano fatto imparare a memoria.
Lasciarlo cadere nelle mani del nemico implica la volontà sub-cosciente di svelare le nostre tecno-magie e schierarsi dalla sua parte, avevano sbraitato più e più volte.
Il Semplice Fante di Linea Erieley Kaisherii era d'un parere leggermente opposto a quello di quanti l'avevano selezionata e coscritta ed addestrata per essere...carne da cannone.
Se le avessero chiesto quale fosse quella nozione che, tra le tante ed "utilissime" cose apprese durante l'addestramento, lei riteneva più utile...
Oh.
La sua risposta probabilmente le avrebbe fatto meritare una seconda fucilazione sul campo, ma raramente gli Psi-commando usavano accanirsi su quelli della sua specie.
La Fanteria di Linea non veniva schierata per vincere le battaglie o sconfiggere il nemico.
Quello era un compito che spettava ad altre e più attrezzate componenti del Grande Esercito della Confederazione.
La Fanteria di Linea veniva gettata contro il nemico, qualsiasi esso fosse, con l'esatto ed imperante ed inevitabile scopo di morire nella maniera più utile e possibilmente eroica le fosse possibile.
Nel nome di quale dei sessantasei incandescenti gironi dell'Awnw si poteva credere in una simile sparata? Alle Schiere Oscure non gliene importava niente delle armi e delle tecno-magie che li usavano contro...erano più di tre millenni e mezzo che le ignoravano e basta. Da oltre tremila e seicento anni avanzavano a spron battuto in Kolium, limitandosi a fendere ogni resistenza alzata dai Solariani come fosse una qualsiasi onda di marea.
Affermare ora ed ancora quanto loro fossero superiori al popolo che intendevano estinguere era, per loro, qualcosa la cui semplicità disarmava anche i più alti ufficiali.
Erieley abbandonò la tettoia dove aveva trovato riparo dopo la ritirata e scattò di corsa.
Aveva poco tempo.
Tagliando in diagonale quella che un tempo era stata una frequentatissima piazza a mappa ottagonale posta al centro di una stazione delle linee Mag-Levìt, la giovane ventinovenne non sprecò tempo a guardarsi attorno.
Che cosa doveva vedere che non fosse già stata costretta a vedere su altri trentotto corpi celesti tra lune e pianeti?
E poi era buio pesto.
E non aveva più l'elmetto con il visore. Quanto ad estrarre il set Eye-patch da una delle tasche del giubbotto tattico vestito sopra la placca toracica della sua armatura anti-schegge...serviva essere alfabetizzati al punto da sapere leggere per sapere come accenderlo ed impiegarlo.
Lei non sapeva leggere.
Imparare le arti della scrittura e del Corintha scritto erano lussi troppo costosi per la settima figlia di una piccola addetta allo stampo dei calci per fucile ed un disgraziato guardacaccia.
Forse la sua bambina l'avrebbe imparato. Con i soldi che guadagnava tentando di rallentare l'inevitabile tracollo, Erieley s'era decisa a darle un futuro migliore di quello.
Sempre che almeno lei ne potesse avere uno.
Se le cose continuavano ad andare come stavano andando, le Schiere Oscure sarebbero arrivate nelle Tarde Regioni dell'Eyternia-Octye prima del 16.630.
Il crepitante rogo che avvolgeva una postazione ad impulsi per la contraerea attirò i suoi occhi.
Voltandosi, la donna puntò l'ormai scarico fucile ad impulsi Kyrie-Namara 16.6 verso le fiamme e trasse un profondo respiro.
Magari era sopravissuto qualche ferito...
Sotto i suoi stivali il pavimento della piazza scricchiolava e si stropicciava come fogli di carta bruciata.
Cosa fosse la carta, poi, lei non ne aveva idea.
Sapeva che se veniva schiacciata faceva un certo rumore, ma era solo una voce di corridoio che la nonna di sua bisnonna le aveva raccontato d'avere sentito da una Bara Lavorativa risalente alla generazione operaia precedente alla sua.
Magari la carta neanche esisteva. Forse era una leggenda, un mito del passato! Come le penne, l'inchiostro oppure il pane autentico.
Lo scudo del cannone ad iper-accelerazione si stava liquefando sulle schiene dei suoi operatori, riversi in terra. Il rancido olezzo della carne bruciata appestava l'aria. Si levava dai corpi e dalla batteria come un fumo che, pestilenziale, saliva verso l'alto, verso il tetto sventrato della stazione.
Mentre compiva gli ultimi passi, Erieley schiacciò con lo stivale qualcosa che si scompose sotto il peso della robusta calzatura.
Abbassò lo sguardo, tesa e spaventata, e grazie al baluginare delle lingue di fuoco vide che si trattava di un teschio umano.
Si rilassò istantaneamente.
La piastrina che ora giaceva tra i resti sbiancati d'osso e cranio era una delle loro. Chinatasi sulle proprie ginocchia, indolenzite dalla battaglia persa e dalla corsa per evitarsi una morte inutile, Erieley la raccolse e la strinse nel graffiato e consunto guanto a mezze dita che calzava alla mano destra.
Era mezza mangiucchiata, ma per un alfabetizzato era ancora comprensibile.
Si trattava solamente di un qualche povero disgraziato che era stato scarnificato dagli Sciacalli.
L'avrebbe riportata al comando di zona non appena fosse stata in grado di capire dove l'attacco e la ritirata l'avevano fatta finire.
Non c'era niente di nuovo sul fronte di Voltàsh'eyyn-Tadìn.
Un lontano eco d'esplosioni la spinse ad alzare il volto al cielo. Forse si poteva scorgere qualche stell...
No...
Di nuovo.
Ancora una volta.
Combattevano fino all'ultimo respiro per salvare i civili, si facevano massacrare per fare guadagnare loro un pugno di secondi...per quello?!
Il fucile tese la canna verso il basso, motivato a quell'azione dalla caduta che le braccia della donna fecero assieme alle sue ginocchia.
Non aveva importanza che picchiasse le rotule in una pozza d'interiora umane bruciate e fanghiglia dovuta alle tubature esplose.
Non le aveva mai viste nel momento del loro splendore, ma anche in macerie quelle Babilonie erano maestose. Dall'alto della bassa orbita, sino a dove giungevano le loro spire, stavano cadendo in pezzi.
Frammenti incendiati, avvolti da fuochi violastri e verdi che bruciavano ogni cosa ma non spandevano che una modestissima e venefica luce.
Rottami che le navi delle Schiere Oscure, vittorie ancora una volta, stavano dirigendo assolutamente per gioco sui bastimenti stra-carichi di profughi che i pochi rimasugli dell'Arma dei Cieli tentavano, a prezzo delle loro vite, di fare decollare e scappare dal pianeta.
Era un tiro al piccione con la loro gente...e se stava accadendo, voleva dire che quel mondo era stato infine dichiarato perso ed era stata avviata la procedura di ritirata generale.
Entro dieci ore sarebbe stato, stando alla normale procedura tattica, applicato il Protocollo Tavola Rasa così da impedire ai demoni di poterlo impiegare come trampolino di lancio per successivi attacchi...
Il che mi concede 9 ore e 59 minuti per togliermi di qui, a meno che io non voglia finire disintegrata dalle Bombe di Purificazione...
Non ci tengo a morire in quel modo.
Era meglio muoversi.
Infilata la piastrina dell'irriconoscibile caduto in una tasca dei calzoni scuri, Erieley s'avviò di corsa verso i resti della galleria che coprivano le rotaie magntiche.
Se le seguiva da ovest verso est, poteva raggiungere quella che ricordava essere una posizione sicura.
Ma c'erano ancora posizioni sicure, lì?
Una ridda di lontane urla belluine la convinsero a non farsi altre domande e correre più velocemente possibile.
Prese di gran volata una delle Grandi Vie che ancora manifestavano una sorta d'integrità strutturale.
Mentre l'attraversava cercò di non badare ai corpi dei civili e dei soldati che erano stati tritati viti dai Cacciasangue.
Maledetti demoni dell'Awnw.
Quella che Solaria cercava di fare contro di loro non era una resistenza armata! Non era una guerra come non lo sarebbe stata quella tra tutte le Armi della Confederazione ed un pugno di vermi in un barile!
Le luci della stazione erano tutte spente o fuse, ma occasionali fiamme dovute ai bombardamenti ed alle battaglie erano sufficienti a fabbricare una debolisssima parvenza di penombra.
Erieley andava ad istinto, confidando in una buona stella che temeva averla abbandonata.
Sbirciò dalle martoriate estremità di un angolo per vedere se davanti alle rotaie stavano riunendosi soldati del nemico efu contenta di non scoprirvene alcuno.
Certo, senza elmetto e senza visore non poteva individuare quelli che sapevano rendersi invisibili...
Rendendosi conto d'essere a fiato corto, la giovane rallentò e cercò di recuperare aria.
I polmoni le bruciavano come se intinti nella pece e poi iniziati al fuoco da un fiammifero.
In lontananza, una ridda di scosse sismiche testimonavano il naufragare delle navi civili. Quelle militari preferivano morire facendosi esplodere contro il nemico, così da portarsene qualcuno nell'Awnw.
Conveniente; anche se riuscivano ad ucciderli, loro tornavano indietro dopo qualche settimana o mese...
Uno scricchiolare basso e tentennate fece scattare la fantaccina in guardia. Alzò il fucile e lo incassò contro la spalla.
Allineò gli occhi sul mirino, costellato di dettagli e segni magici che non sapeva leggere o impiegare, e spazzò il fuoco in avanti ed indietro.
Fate che sia un Goblin oppure uno Ur-Mann...non un Anubith, per favore...non un Anubith...
Dal varco. stretto e contuso, aperto sulle rotaie quando una porta di servizio era crollata sotto una valanga di macerie strutturali, emerse uno sporco e polveroso volto umano.
Signori di Azuras, una civil...una bambina...
"Sssht!" disse Erieley imbracciando il fucile con una mano sola per portare l'altra all'altezza delle labbra.
La piccola superstite, che a giudicare dai vestiti stracciati era uscita più o meno viva dalle ultime settimane di guerra totale, notò il soldato e si spinse oltre il varco.
Era scalza.
Ambo i piedi erano sporchi di fuliggine e croste di ferite che s'erano rimarginate male.
Avvicinandosi alla superstite, Erieley ringraziò i Signori di Azuras per i suoi robustissimi stivali da fante di linea.
"Che darn ci fai da sola in giro?! Vi stanno evacuando! Il tuo gruppo...che fine ha fatto? Dove si trova?"
La bambina s'indicò le orecchie, poi fece un cenno con la mano e rimase a fissarla.
"Oh, perfetto...sei sorda..." Guardandola da vicino e costringendola senza molta delicatezza a piegare il viso, Erieley sospirò come esausta. "Fammi indovinare; una granata Ikershee ha preso il tuo gruppo e ti sono esplosi i timpani. Ti muovi con equilibrio, quindi è stato qualche tempo fa..."
La bambina fissò la donna con aria assente, poi infilò la mano destra in una tasca della logora camicia da notte che vestiva assieme ad una gonna e ne trasse un foglietto interattivo.
"Leggi!" Disse lei, rivelando una voce arrochita. Erieley udì qualcosa in lontananza e s'allarmò. Forse stavano arrivando dei nemici...
All'Awnw, ho giurato di proteggere la mia gente. Forse per lei esiste speranza. Non deve essere molto più vecchia di mia figlia, ormai...
Prese da parte la bambina e la portò di corsa dietro il robusto muro di una pensillina.
"Leggi!" fece di nuovo la piccola. Erieley le fece cenno di tacere, poi s'indicò gli occhi e quindi il foglietto.
"Non so leggere. Tu si?"
Unica risposta: sgaurdo assente.
"S-a-i l-e-g-g-e-r-e?"
Ma che ci provo a fare? Tanto è sorda...e non penso che sappia tradurre i segni...
I passi uditi prima stavano muovendosi verso una diversa direzione. Forse erano salve, per il momento.
Erieley picchiettò la canna del fucile contro la mappa fisica che si stagliava sopra alla sua testa, quindi colpì pianissimo il pavimento con il calcio.
Indicando se stessa e la sua interlocutrice con gli indici, ripetè quella serie d'azioni ed attese.
La bambina indicò un punto e sulla cartina. "Snn...odo 109...llla Lllinea Mag-lllLev "Dailllnnnyra-val-Annncc...horr...eggh...ìs."
Darn. Non sa più fare bene le parole...devo farla parlare il meno possibile; se urlasse...
In ogni caso, non sono distante come credevo. L'ultima volta che ci hanno dato delle istruzioni, provenivano dallo Snodo 99...sono meno di quaranta chilometri in linea d'aria, ma se sbaglio una via...
La giovane guerriera si passò la mano destra sulla fronte. Una striscia di sangue raggrumato, polvere sollevata dalle esplosioni e sudore si disegnò sul tessuto.
"Verrai con me. Puoi leggere i cartelli..."
"Non ti sento..."
"Per forza, sei sorda..." lo sguardo assente della bambina convinse la ventinovenne a risparmiarsi simili freddure. Non era in compagnia dei suoi commilitoni, dopotutto.
Ma prima ancora di quello, non era dove avrebbe voluto essere.
"Erieley" disse indicandosi. Fece quelle due azioni più volte, per assicurarsi che lei potesse comprenderla...magari ricordando la forma delle labbra o assegnando al cenno d'indicarsi un modo per presentarsi.
"Nele" disse la bambina ripetendo il medesimo gesto. Non aveva sentito il nome della guerriera, ma aveva intuito che stava cercando di presentarsi.
"D'accordo, Nele...seguimi....Cercherò -IO- di portarti -TU- in salvo..." assegnando ad ogni parola un gesto che fosse più o meno comprensibile, Erieley finì indicando la galleria.
"Snodo" disegnò con le mani una sorta d'ingresso di galleria. "99" e qui picchiò due volte l'indice sul numero che aveva capito essere il nove.
Speriamo in bene...
Lasciandosi guidare da Nele, Erieley pensò che tutto quanto aveva un contorno surreale.
Un soldato analfabeta che si faceva guidare da una ragazzina scioccata dei bombardamenti...sorda.
Al quadretto mancava soltanto un cane cieco ed una Intelligenza Artificiale muta.www.youtube.com/watch?v=qGk7BfN4vDk
Aveva imparato a percepirli già la seconda volta che li aveva visti entrare in battaglia.
Aveva imparato a temerli alla prima.
Aveva capito di non poterli battare in alcun modo alla terza ed in quel momento aveva realizzato quanto la sua condizione di comune mortale, disarmata e semplicemente semplice, fosse ingiusta.
Se fiutano il tuo sangue, le aveva detto un veterano, non hai più scampo. Ma se ti vedi inseguita, non perdere tempo a scappare. Se ti trovi in compagnia, uno può sacrificarsi e gli altri arretrare. Il primo che osa alzare la testa contro di loro è sempre quello su cui si scagliano per primi.
Quante speranze d'uscirne viva aveva quella ragazzina sorda?
Ne ha meno di me...ed io sono già senza speranze! Esclamò dentro di sè la fantaccina, voltandosi di scatto per vedere quanto era lontano il loro predatore.
Sessanta metri, a giudicare da quanto stava facendo tremare le rotaie.
Quanto distava la prima uscita da quella galleria?
Cinquanta sulla sinistra, ad occhio e pensiero.
Poteva comprare qualche secondo, ma non abbastanza per riuscire a depistarlo.
Prese Nele per le spalle e la scosse con foga. "Anche se non mi senti, devi ascoltarmi! Prendi quell'uscita!" Esclamò indicando le corti di scalinate che portavano ad un fronte per metà franato sotto le macerie della volta. "Prendila e corri! Cerca il 99! Vai, vai!"
Sapeva leggere, poteva seguire i cartelli.
Era una preda insulsa per un Anubith che si trovasse davanti un soldato deciso a combatterlo. Avrebbe trovato ben più interessante l'uccidere una Solariana in grado di difendersi, benché per poco, rispetto ad una che non poteva rappresentare alcun pericolo.
Poteva schiacciare il cranio ad entrambe con una zampata...
Prendendola in braccio, di peso e con molta foga, Erieley condusse Nela il più vicino possibile alle scale.
Alle sue spalle, il tonfo dei passi del predatore si faceva più pesante e rapido.
Sempre più rapido, sempre più veloce, sempre più affrettato.
La fantaccina s'immaginò il volto da sciacallo dell'Anubith stretto in una smorfia di piacere; aveva fiutato il suo sangue, forse qualche stilla lasciata cadere dalle ferite che portava seco dalla battaglia, ed ora l'aveva...come dicevano i suoi compagni?
Tracciata.
Non l'avrebbe mai lasciata andare via. Nela, invece, era salva dalla furia dell'Anubith fintanto che questo aveva ogni proprio neurone rivolto al compimento del suo disegno, a realizzare il suo intento di uccidere la prescelta "minaccia armata Solariana."
Stava arrivando.
Staccandosi la piastrina di riconoscimento dal collo, Erieley l'aggiunse a quella del commilitone avvolto dalle fiamme. Piantò ambo i piccoli ottagoni con le loro catenelle in argento nella mano sinistra di Nele.
"Devi tenerle. Portale al primo soldato..." s'indicò nervosamente "...che trovi! Loro sapranno cosa farci! Portale a dei militani, così non dimenticheranno! Vai, vai!"
Esortata quasi a spinte, Nele s'accigliò contro i gradini cosparsi di frammenti di mech-vitria e li superò con sul volto l'espressione più terrorizzata della sua vita.
"Vai!" Esclamò Erieley, puntando l'uscita con il braccio. "Vai! Salvati, dannazione!"
Nel momento stesso in cui Nela s'inoltrò nel buio, i passi del cacciatore Anubith cessarono di risuonare con potenza nell'ampia e quasi totalmente oscura galleria.
E sia.
Imbracciando a due mani il suo logoro fucile ad impulsi, Erieley si preparò all'ultimo e più impari confronto della sua vita.
"Fatti vedere, vigliacco!"
Insultare una creatura alta tre metri e settanta con il corpo di uno sciacallo antropomorfo spinto sugli steroidi ed attrezzata con tecno-magie eoni-luce migliori delle tue...nessun manuale tattico della Fanteria di Linea inseriva una tale azione sotto la dicitura "Mossa Intelligente".
Riguardo agli Anubith, infatti, consigliava di combatterli quando si era in superiorità numerica di trentadue ad uno, si disponeva di un paio di mitragliatrici a diamantaya-laser, un lanciarazzi anti-carro da spalla ed un paio di bombe a mano a fusione nucleare.
In questo modo, l'unico superstite (solo e solamente se era baciato dalla fortuna) poteva rapportare agli ufficiali che il suo plotone era eroicamente andato distrutto nel tentativo di uccidere un solo anubith.
La cosa brutta di quell'equazione era che in media vi erano duecento milioni di anubith per ogni soldato che normalmente Solaria riusciva a gettare in campo.
E questo senza contare tutti gli altri componenti della multi-razziale armata delle Schiere Oscure.
Quella non era assolutamente una guerra alla pari.
Spegnendo la formula magica incisa a fuoco sulle sue ossa che li permetteva di rendervi invisibile, l' Anubith troneggiò ringhiando sul piccolo e modesto profilo del soldato Erieley.
Lei era alta un metro e settantuno centimetri, vestiva lo scuro di una camo-uniforme da combattimento urbano e sopra questa portava una serie di placche anti-schegge dai solariani stessi universalmente considerate resistenti come del compensato.
Imbracciava un fucile mezzo scarico, disponeva di un coltello ad energia e di una bomba a mano che anche se fosse stata fatta esplodere in faccia al mostro non l'avrebbe nemmeno scalfito.
L'Anubith troneggiava anche su di un Jarichan, era coperto da scaglie disadorne ma quasi cristalline nella loro composizione, aveva nelle proprie ossa un potentissimo arsenale di magie già pronte, poteva fare ricorso al suo naturale collegamento con l'Awnw per imbastire nuova formule al momento, non si stancava mai, non aveva bisogno di dormire, non aveva bisogno di riprendere fiato, non aveva davvero bisogno di nutrirsi ed era stato creato e progettato per essere il cacciatore d'esseri umani per eccellenza.
Erieley scaricò tutto ciò che aveva nel fucile sul mostro; una pressione del grilletto continua rilasciò alla velocità di otto chilometri e settecentosedici metri al secondo oltre sessantacinque cerulei dardi d'energia...che laddove colpirono più volte ebbero lo stupefacente risultato di produrre qualche bruciatura.
Totalmente rivestito dalla sua armatura, l'Anubith era invulnerabile.
Nela era diventata sorda durante un bombardamento, ma le vibrazioni provocate dallo scoppio delle bombe e delle granate le sapeva riconoscere.
Non udì lo scontro. Non vide l'Anubith fare a pezzi la sua protettrice, quasi neanche la considerasse davvero un avversario. Non assistette al massacro senza barriere che il mostro fece di Erieley, trattata come un balocco da quella creatura il cui solo sputo poteva sciogliere l'armatura della militare.
Tutto ciò che Nela percepì, attraverso i muri e nell'aria e sotto i propri piedi, fu la sorda ed estemporanea vibrazione di una bomba a mano fatta detonare da una voce senza nome e senza memoria come ultima chance.
Venti anni dopo...
Un braciere votivo davanti ad una Colonna della Memoria.
Nulla di più e nulla di meno.
"Avrei voluto ringraziarla per quello che fece per me. Non ne ebbi l'occasione, al tempo. Non potevo sentirla. Mi salvai grazie al suo sacrificio e...un medico militare mi ridiede l'udito. Li bastò toccarmi le orecchie per un secondo e...immagino che se non fossi stata assordata, anche lei si sarebbe potuta salvare."
Nela Latiasda finì le sue parole e si volse verso la donna cui aveva dato appuntamento in quel luogo ed in quel giorno.
C'erano voluti anni per rintracciarla. La guerra era finita da meno di ottocento giorni, eppure sembrava lo sfocato ricordo di un terribile incubo.
Sebbene con enormi difficoltà, Solaria s'era già messa all'opera per ricostruire uno ad uno tutti i pianeti della Galassia di Kolium...
La guerra con le Schiere Oscure era stata vinta due anni prima.
Gli sfregi che questa aveva provocato al volto della Regina di Tutte le Umanità sarebbero perdurati per novanta volte novanta millenni.
Samantha Kaisherii appoggiò la mano alla Colonna della Memoria e rimase in silenzio.
Quando lei era morta...
"Io posso capire se lei ha dell'astio nei miei confronti. Se non fosse stato per me...insomma, se vuole, io..."
"La ringrazio" mormorò Samantha, nella voce il medesimo accento spiccio della madre. "Ma non ne vedo la ragione. Tramite il suo racconto l'ho potuta rivedere. Mi basta questo."
Nela guardò i cantieri che in lontananza si davano da fare per emulare la gloria delle Babilonie cadute, poi fissò la panchina dove si erano seduti i suoi due figli, infagottati nei cappoti e con i pesanti cappelli foderati sulla testa, quindi osservò ancora una volta la donna giunta dallo stesso mondo della sua salvatrice ed infine la colonna.
"Il tempo passa, ma lei avrà sempre la mia eterna gratitudine. So che questo per lei non cambia e non aggiunge niente, però...ho qualcosa da darle."
"Non mi ha già dato abbastanza a cui pensare durante il viaggio di ritorno?"
Nella voce di Samantha non v'era astio, ma solo una fredda consapevolezza. Per tornare a casa ci sarebbero volute alcune settimane di iper-sonno e lì...avrebbe sognato a più riprese quanto le era stato detto e narrato.
"Mi ha continuato a proteggere anche dopo che...voglio che l'abbia lei."
Girandosi per guardare la quasi-coetanea, Samantha vide un luccichio stagliarsi sul palmo della mano che questa le offriva.
"Non...non mi dica che è davvero..."
"Si, signora Kaisherii. Questa è la sua piastrina di riconoscimento, quella che mi diede quando rimase indietro per salvarmi. La porti a casa...la riporti a casa."THE END
Solaria: Quante e quanti di loro non hanno ricevuto nemmeno quello? Quante anime di quelle che ho spedito a combattere non hanno lasciato di se stesse neanche il ricordo?
I millenni passano e corrono, le stelle vivono e muoiono secondo i nostri desideri...eppure il più grande tra questi rimane quello d'essere conservati nella memoria di chi ci ha visto camminare.
Sorella Ayeni: Forse è l'unica vera forma d'immortalità che possiamo avere. Siamo in grado di fermare la vecchiaia, invertire la morte, ringiovanire e bloccare l'età per sempre...ma i ricordi che abbiamo rimangono più potenti di tutto questo.
Solaria: Sono morti per tutti noi. Abbiamo biblioteche intere sulle gesta dei caduti di quella guerra...e non sono che l'1% dell'1% del totale. Coloro che la Storia non ha in memoria...cosa si dirà di loro tra 300.000 anni?
Dany the writer: Si dica che hanno dato battaglia alle divinità e fronteggiato il buio. Si dica che sono vissuti al tempo della Lunga Notte, dei Sinrael e di Gerey Nere.
Si dica che hanno scritto, nel bene e nel male, la loro parte di storia. Così potranno essere ricordati, anche da te e da chi ti succederà.
Si dica che sono stati gli eroi riluttanti e i guardiani senza nome.
Si dica pure che hanno camminato con i giganti.
Solaria: Questa è sua?
Dany the writer: Mi piacerebbe...ma appartiene ad Omero. L'ha scritta nella sua Iliade.
Solaria: Di cosa parla questa "Iliade"?
Dany the writer: Oh...è una lunga storia. Forse la prossima volta, Regina.
Solaria: Allora sarà bene che iniziate a raccontarla, Scrittore. Noi Solariani amiamo le storie lunghe.
Dany the Writer: ...lo so.
Grazie per la lettura! ^^. -
.
ma Solaria non dorme mai'
. -
.
Solaria: Benché i miei eserciti possano avere bisogno del guadagnato riposo, e le mie flotte giacere immote all'ancora, i miei nemici hanno saputo e sanno e sempre sapranno che Solaria non dorme mai.
Sorella Ayeni: Quel detto nasce in un periodo non specificato tra l'Anno della Confederazione 3.000 e 3.123, in concomitanza con la lunga ed attenta preparazione alla riconquista umana di Pegasòs.
Esplose come luogo comune tra le genti non ed altro-umane dopo la Grande Marcia, fino a diventare uno dei più iconici modi di definire il Nostro Popolo; quello che non dorme mai.
Il riposo lo può avere solo chi è sicuro dei propri confini e non ha nulla da temere. Solaria non ha vissuto un solo giorno di pace dal termine della compianta Era del Secondo Rinascimento.
Solaria: In ogni dove dei miei domini, Aster, una flotta sta partendo per stelle lontane ed una sta facendo ritorno a casa. Ogni giorno, in ogni mondo, un numero d'armate sta smobilitandosi ed un numero pari o superiore sta armandosi e preparandosi a muovere guerra contro uno o più aggressori che in quel preciso istante stanno facendo piovere devastazioni su devastazioni nei cieli di decine di sistemi.
Solaria non dorme mai.
Non può..
Ask and Solaria Shall answer 'ya...Per tutti gli interessati dei miei scritti |
Contacts
Web
