DPTS

[Contest: Dall'Argomento al Racconto - 2° turno MORTE]

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    - Signora Davon, anche solo dopo un ciclo di sedute è abbastanza evidente da cosa sia affetto suo marito.-
    I suoi occhi sono gentilmente freddi e rivolti a mia moglie. Sono sicuro che anni di lavoro l'abbiano reso impassibile a tutto. Ne avrà visti di matti, matti veri! Non come me, io sono sano. Solo leggermente stressato.
    -Io ho ragione di pensare che lei, signor Davon, sia affetto da DPTS. Ecco si tratta…



    Primo giorno di addestramento. Il mio sogno. Ce l’hai fatta Nick, ma è ora che iniziano i giochi! Dieci settimane, settanta giorni, più di due mesi di pura disciplina. Posso farcela? Certo che posso. Mamma mia quanto pesa questa borsa. Cerca di sembrare disinvolto. Passo regolare e sicuro. Puoi fare di meglio, su! Sii determinato.
    -Nome?-
    -Nick Davon, signore.-
    - Alloggio 2-
    Eccoci arrivati. Ok non è proprio come stare in casa, ma è solo per dieci settimane. “Solo”. Diamine, è un sacco di tempo! Però almeno l’alloggio sta vicino alla mensa. È meglio che inizi a svuotare la borsa. Qui le mutande, qui i calzini. I preservativi dovrei nasconderli tra i boxer o i calzini? Vada per i calzini. Chissà se Susan ed io resisteremo come coppia. Già mi mancano le sveltine in cucina, mentre la madre si fa pitturare le unghie da quella porcona della sua amica. Madre mia! Quando la piegavo sul tavolo della cucina e lei doveva tapparsi la bocca per…
    -Come butta?-
    E ora chi è questo negro formato armadio? Cristo Iddio! È un colosso! Nick, non farlo mai, mai, mai per nessunissima ragione incazzare.
    -C-ciao.
    Merda, pure un bambino di sei anni sarebbe sembrato meno impaurito.
    -Ciao, io sono Nick.-
    Già meglio. Stringi la mano, forte, non fartela stritolare da Godzilla! Porca puttana che stretta il ragazzo!
    -Piacere Cedric. Niente divertimento e pollastrelle per due mesi, eh?-
    -Magari per le pollastrelle possiamo rimediare il sabato sera, sai ci lasciano liberi...-
    Che sorriso stupido che ho fatto, porca miseria! Penserà che sia un ebete ora.
    -Mi piace come ragioni ragazzo!-
    Ma guarda qui che sorrisone! Non mi freghi, sei un tutto muscoli e niente arrosto. Con questa faccia da bambino troppo cresciuto non faresti male ad una mosca. Certo magari un bambino cresciuto ad acqua e steroidi. Con quel bicipite che si ritrova… Dio santo! Nel dubbio meglio farselo amico.
    -È questo l’alloggio due?-
    Andiamo bene da Godzilla al piccolo principe. Questo roscio scheletrico dovrebbe difendere il paese? Due giorni e torna in lacrime tra le braccia di mamma.
    -Pronti a passare l’inferno?-
    Quel misto di entusiasmo e apprensione… già mi sta sul cazzo. Non so neanche come si chiama. Pure Cedric lo guarda poco convinto, ma poi gli sorride. Saranno dieci settimane, settanta giorni e troppe ore per poterle contare veramente lunghissimi.






    Concentrati sul dottore. Focalizza.
    -Parliamo di un disturbo post-traumatico da stress, cioè l'insieme delle forti sofferenze psicologiche che conseguono ad un evento traumatico, catastrofico o violento. È molto comune in chi, come suo marito, è stato soldato. Viene, infatti, anche chiamata nevrosi da guerra proprio perché…-
    La mia dolce Alice ascolta. È in ansia. Sto bene è solo che non riesco a smettere di pensare. Nessuna patologia. Ha gli occhi strizzati, sta cercando di seguire il discorso mentre quel coglione straparla. Dille che sto bene, non vedi che è terrorizzata! Povero il mio amore, i capelli raccolti le hanno sempre donato. Il suo collo, vorrei piangerci ancora. Accarezzarla.




    -Non partire, so che non dovrei dirtelo, ma non andare. Resta qui, vicino a me.-
    La sento piangere. Singhiozza. Che sto facendo? Lei non mi aspetterà mai, io sarò lontano e lei troverà un altro. Più bello. Più carismatico. Più vicino. Io tornerò dall’Afghanistan e sarò solo. Ma devo partire. Il mio paese ne ha bisogno, il mondo ne ha bisogno. Ne sono convinto.
    -Io devo andare, ma non ti odierò se ti troverai un altro uomo. Ti capisco, Alice, io starò via e tu avrai bisogno di…-
    Sei un soldato, non piangere! Tornate indietro lacrime schifose.
    -Ti aspetterò, perché ti amo e nessun uomo può darmi la felicità se non te.-
    Abbracciati così a piangere sembriamo degli idioti, ma siamo innamorati.
    -Ciao amore!-
    È l’ultima volta che la bacio, che posso baciare le sue mani lisce, le sue guance, la fronte. Dovrò aspettare sei mesi, sempre che riesca a tornare vivo. Quegli occhi verdi mi mancheranno maledettamente! Non girarti a riguardarla. Non girarti. Non piangere. Contegno uomo! Sono un soldato degli Stati Uniti d’America. Sto andando in guerra. Sto andando a difendere il mio paese. Mi mancherai Alice. Mi mancherai terribilmente.



    -Capito signora?-
    No, non ha capito idiota. Guardala negli occhi, è confusa.
    -Quindi, è una specie di malattia da guerra?-
    -Non è una malattia, è un disturbo.-
    Quella sua aria da “ guardatemi come sono figo, apro le vostre menti e so dire paroloni inutili”, vorrei ucciderlo. Infilargli un mitra in bocca e sparare ogni singola cartuccia. Fargli saltare il cervello. Vederlo spappolato sul cemento. Le budella all’aria. Poi dare fuoco ai brandelli che rimangono.
    -Nel suo caso signor Davon sono presenti tutti i sintomi. Iniziando dai flashback che dice di avere…




    Questo caldo torrido mi ucciderà, altro che i talebani! Poi con questo giacchetto antiproiettile… sto morendo di caldo! Puzzo anche discretamente. Sono stufo di questi paesaggi del terzo mondo, della polvere negli occhi. Voglio tornare a New Orleans, da Alice. La guerra è uno schifo. Che sete Dio!
    -Ci possiamo fermare per un po’ d’acqua Ron?-
    - Cazzone finiscila di chiamarmi così! Sarò anche roscio ma mi scopo tua madre quando voglio.-
    -Attento che chiamo il bambinetto biondo, quello cattivo che odia Harry Potter!-
    -Gli metto un mitra su per il culo, a lui ma pure a te coglione! Scendi a bere che è meglio.-
    Quasi dieci anni che conosco quell’idiota di Paul. Gli voglio bene e lui me ne vuole. Ma non lo ammetteremo mai. Acqua! Finalmente, non ne potevo più. I bambini mi circondano. Hanno fame. Anche io, ragazzini! Sapeste che vita di merda facciamo. Forse la vostra è anche peggio. La guerra fa schifo. È una merda. I talebani sono dei pezzi di merda. Degli stronzi, luridi, schifosi, bastardi.
    -Date da mangiare a questi ragazzi!-
    - Ma abbiamo fame Nick!-
    Chris è un ragazzino. Sii paziente.
    -Questi bambini hanno più fame di noi. Poi sono il più alto in grado, quindi si fa come dico io.-
    -sempre la stessa storia…-
    Pensa che non lo abbia sentito, ma l’ho sentito benissimo invece. Giovane, impulsivo e preso da se stesso. Oddio sembro un vecchio. Ho solo trentadue anni, ma parlo come mio nonno. Secondo turno in Afghanistan. Sono Maggiore. Faccio bene il mio lavoro. I ragazzini sorridono, per oggi hanno rimediato almeno un pasto.
    -continuiamo il giro di pattuglia!-
    Cazzo anche io ora ho fame. Su un po’ di pazienza e torniamo in base. C’è silenzio. Non mi piace il silenzio quando sono con i miei ragazzi. Che cosa potrei dire? Qualcosa di simpatico. Qui è una merda, abbiamo bisogno di svagarci. Possibile che non riesca a trovare niente d'interessante? Senti come urla lo stomaco! Cazzo! Mi mangio di tutto appena torniamo in base. Guarda la gente. Che desolazione. E se fossi nato qui? Non sarei mai riuscito a sottostare a certe cose. No, non è vero. Quando nasci e cresci da qualche parte non capisci veramente dentro la cosa sei. Se questa fosse stata casa mia, se questo fosse stato il mio paese e la mia gente avrei voluto soldati stranieri? Non lo so. Ma so che quello che facciamo qui è giusto. Abbiamo salvato tante vite. Poi ci sono gli stronzi anche tra di noi. So solo che ai potenti di questa gente non gliene frega un cazzo. No. A te Bush che cazzo te ne importa se qui i bambini possono saltare in aria da un momento all’altro? Se le donne e i vecchi muoiono con le mine antiuomo… te ne sbatti il cazzo che i padri di famiglia montano sull’autobus e non sanno se torneranno a casa. Soldi. Soldi. Soldi. Io faccio del bene qui. Io rischio la mia vita ogni fottutissimo secondo. Potrei morire, anche qui, anche ora. Ma lo rifarei, lo rifarei tutta la vita.



    No, non sono in Afghanistan. Sei qui. Davanti allo psichiatra.
    “capito signore?”
    Ce l’ha con me. Cosa devo aver capito?
    -scusi non ho sentito ero distratto…-
    -vede?-
    Perché ha quella cazzo di faccia soddisfatta?
    - dicevo proprio questo! Che lei è vittima di numerosi flashback. Presenta una serie di ricordi ricorrenti e intrusivi dell’evento. Lei vive dei veri e propri stati dissociativi, in altre parole stati di trans che, nel suo caso durano qualche minuto, in cui lei rivive esperienze passate.-
    - si tratta semplicemente di ricordi, io non sono malato. Che cazzo ne sa lei di quello che ho passato io? È solo uno schifosissimo figlio di puttana che vuole giudicarmi. Io sono normale!-
    -calmati amore-
    -vaffanculo alice!-
    - Vede anche questa rabbia che sfoga su di me e su sua moglie è un sintomo.-
    Giuro su Dio che lo ammazzo! Ora esco da questa stanza e me ne vado.
    -Risiediti Nick, ti prego-



    -Ti prego Nick, basta!-
    Oddio rischio di morire asfissiato se continuo a ridere! Che male alle guance…
    Da Cedric eri carino con quel vestitino rosa!-.
    Godzilla con i vestiti di Marylin! Basta. Smettila di ridere. Quanto cazzo è ridicolo con quella parrucca biondo platino.
    -Ridammi quella foto! Ho perso una scommessa …non fare il coglione dai!-.
    Finiscila di ridere. Basta!
    -Ora o me la restituisci o me la prendo!-
    _Uhhhhh Godzilla è arrabbiato!-
    Oddio si avvicina, questo mi ammazza. Che ridere!
    -Tieni, tieni la tua foto!-
    -Paura signor Maggiore?-
    - Ho rischiato di cagarmi addosso!-
    Certi momenti questo posto non fa così schifo. Si riesce a ridere anche in mezzo alla guerra. Forse è questa l’amicizia: divertirsi insieme, anche se si è nella merda.




    Siediti, fai contenta Alice.
    -Si calmi signor Davon, siamo qui solo per aiutarla. Nessuno la vuole giudicare, ma deve ammettere di aver bisogno di aiuto. Sua moglie mi ha detto che fa incubi frequenti e che quindi non riesce a dormire, che quando si trova in casa è in uno stato apatico e depresso. Tutto questo può e deve cambiare. Io sono qui per darle il mio sostegno. Io l’aiuterò a rielaborare tutto quello che è successo quando era in Afgh…-
    - NON DICA QUELLA PAROLA!-
    -Afghanistan. Vede questo è un altro sintomo del disturbo post traumatico da stress: evitare gli stimoli associati con il trauma. Con della psicoterapia e dei farmaci lei può tornare ad avere una vita normale.-




    Manca poco, un paio di settimane e finalmente posso tornare da mia moglie. Cazzo, mia moglie! Allora mi sono sposato davvero! Com’era bella quel giorno… non vedo l’ora di stringerti a me Alice!
    -Ragazzi oggi siamo in missione, dobbiamo scortare due collaboratori nell’accampamento a est. -
    - Tempo stimato, signore?-
    - Penso un paio d’ore. -
    Speriamo di fare in fretta e che tutto vada liscio. Devo sbrigarmi a preparare, meglio che mi rada la barba…con il caldo che fa fuori! Non ne ho voglia però. In ogni caso morirò di caldo.
    -Posso parlarti Nick?-
    Che tono serio. Sarà successo qualcosa?
    -Dimmi tutto Paul.-
    -So che oggi non sono in missione ma sai nell’altro accampamento c’è quell’infermiera…sai quella bella. Ecco….se ti servisse… io potrei venire con te…-.
    -Il mio piccolo uomo si sta innamorando?-
    -Fanculo stronzo!-
    -Vuoi venirci?-
    -Si.-
    -E allora dimmi: grazie signore per l’opportunità di seguirla in missione. -
    - Grazie cazzone per l’opportunità di prenderla a calci nel culo-
    - Vatti a mettere il giacchetto antiproiettile e stai zitto!-


    Giornata afosa, come sempre.
    -Nick, due settimane e torni da Alice…-
    Cedric mi guarda, stravede per me ed Alice. Dice che siamo la coppia più bella che conosca.
    -Si, non vedo l’ora! Quando rientriamo, faccio un super barbecue e invito tutti! Birra, costolette e football!-
    - Pensa piuttosto a farmi un nipotino!-
    Un figlio. Lo vorrei, lo vorrei tantissimo. Ma avere un piccolo essere umano a casa che ti aspetta… ecco ti mette ancora più angoscia di morire. Sai che con un frugoletto non puoi stare in Afghanistan. Io la penso così. Non farei mai un figlio e poi rischiare di farlo rimanere orfano. Anche se alla fine, ormai dopo tutto questo tempo, non mi è mai successo niente… forse potrei pensarci.
    - Si vedrà Cedric, si vedrà…-
    Un bambino o una bambina. Se fosse un maschio, lo vorrei chiamare Tomas… o anche Zac. Invece se fosse una piccola principessa Elizabeth, come la regina. Forse potrei avere entrambi. Sarei un papà grandioso!
    -Il negro ha ragione! Stai diventando vecchio, è ora di mettere su famiglia. -
    - Paul non sono vecchio-
    -Ma lo sarai, prima di quanto immagini…-
    - Te zitto e pensa alla tua infermiera sexy!-
    Li porterei a scuola, tutte le mattine. Gli darei il bacio della buonanotte e li riempirei di affetto. Preparerei le frittelle e il bacon la domenica mattina. Mi sveglierei di notte per cullarli. Insegnerei a mio figlio a giocare a football e ci guarderei insieme…
    Scoppio. Rumore assordante. Rumore. Aria. Volo. Terra. Schianto. Fuoco. Luce. Dolore. Non vedo. Rosso davanti agli occhi. Cos’è? Che succede? Liquido sulla faccia. Appiccicoso. Cosa? Chi? Come? Dove? Non capisco. Gli altri? La gamba. Dolore. Tanto dolore. Troppo. Devo guardare. Apri gli occhi. Non vedo. Sono cieco? Sono morto? No ecco, un po’ vedo. È sangue. Pulisciti. Porca puttana che male! Riprova con il sinistro. Bene. Francis è a pezzi. La sua gamba destra non c’è. Manca anche la mano sinistra. È morto. Dove sono Cedric e Paul? Non posso alzarmi ma devo raggiungerli. Hanno bisogno. Striscia! Ignora il dolore. Ignora il dolore. Cedric ha gli occhi chiusi. Amico svegliati. Svegliati!
    -Cedric…-
    Nessuna risposta.
    -Cedric!-
    Nessuna risposta.
    -Cedric!-
    Rispondi!
    -Cedric rispondi!-
    Non può essere morto. Lui non può. Doveva venire a casa mia. Doveva comprarsi la macchina nuova. Non puoi morire Cedric, svegliati! Ti prego. Non puoi abbandonarmi. Non lasciarmi. Amico mio non lasciarmi da solo. Io, non posso. Devi svegliarti.
    -Svegliati!-
    Io…io… Di chi sono questi singhiozzi?
    -Lui è morto Nick.-
    Paul!
    -Non piangere amico. Tu ti riprenderai e anche Cedric. Andremo tutti e tre a farci una bella vacanza insieme. -
    -No Nick, lui è morto ed io quasi. -
    Quello squarcio in mezzo al petto continua a gettare sangue. Come riesce ancora a parlare? Devo fermare l’emorragia. Strappa un pezzo di pantalone. Ignora il dolore. Oddio mi si vede l’osso che esce dalla pelle. Che schifo!
    -Ecco qui. Ora che abbiamo tamponato l’emorragia starai meglio. -
    -Di a mia mamma che è stata una madre eccezionale e che la amo, che non deve essere triste…-
    .-Non morirai Paul! Né tu, né Cedric.-
    -Sei stato un fratello per me Nick. Ti ho voluto bene e sei stato un esempio di vita.-
    -Non andrai via da me ok? Vedi sto piangendo… ma te non devi andartene! Non andartene!-
    - Va bene… non vado da nessuna parte-
    Perché ha chiuso gli occhi? Non è morto. Vero? No. Non può esserlo. Io come faccio a vivere? C’è il silenzio. Silenzio. Troppo silenzio. I miei amici sono morti.




    -Hai capito che ha detto lo psichiatra, amore?-
    - Io dovevo morire. Morire con loro!-
    La mano in tasca. Ciao Alice. Ciao mondo. Spara!
     
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    molto brava :woot: :woot: :woot:!!!

    mi è piaciuto molto il modo in cui hai impostato il racconto ^_^
    soprattutto il finale mi ha colpito tanto...

    davvero brava, continua così!!

    alla prossima ;)
     
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    Grazie mille! Sono davvero contenta ti sia piaciuto :)
     
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    è stato un piacere ^_^
     
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    Ho trovato il finale un po' scontato, nel senso che mi aspettavo che sarebbe andata a finire così.
    Il racconto, per il resto, l'ho trovato piuttosto scorrevole. Mi è capitato di storcere il naso per il linguaggio volgare in certi momenti... ma è solo gusto personale. ^^
     
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  6. Chelepo
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    Racconto interessante e scritto molto bene.
    Ora lo inserirò nella Chelepius classifica u.u

    :D
     
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    Ho trovato il finale un po' scontato, nel senso che mi aspettavo che sarebbe andata a finire così.

    Mi sono documentata molto su questo disturbo e ho scoperto che la percentuale di suicidi è molto alta quindi ho fatto questa scelta, purtroppo è risultata banale ma (detto fra noi) amo uccidere i miei personaggi.
    :lol:

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    Il racconto, per il resto, l'ho trovato piuttosto scorrevole. Mi è capitato di storcere il naso per il linguaggio volgare in certi momenti... ma è solo gusto personale.

    Anche io non sono una fan del linguaggio scurrile, ma qui ho cercato di calarmi il più possibile nel personaggio. Volevo presentare un uomo normale, non un super soldato eroico, quindi ho scelto questo lessico per sottolineare la mia scelta.

    CITAZIONE
    Ora lo inserirò nella Chelepius classifica u.u

    Questa è la mia vittoria personale :woot:
     
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    Racconto ben scritto, ma ho apprezzato più i flashback rispetto alle parti con lo psichiatra. Avresti anche potuto non metterle e incontrare la storia solo sulla parte in Afghanistan.
     
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    non sono una fan

    Sei una ragazza, quindi? Non pensavo. XD
     
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    In questo periodo dovrò informarmi anch'io su determinati disturbi mentali :D Ho apprezzato il racconto e il modo in cui rendi l'avversione tra psichiatra e paziente: la persona lucida e distaccata e quella che ha vissuto un evento traumatico in prima persona. Belle anche le immagini :)
     
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    Sei una ragazza, quindi? Non pensavo. XD

    Ta-ta-ta colpo di scena! ahahah ebbene sì :P

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    Racconto ben scritto, ma ho apprezzato più i flashback rispetto alle parti con lo psichiatra. Avresti anche potuto non metterle e incontrare la storia solo sulla parte in Afghanistan.

    Mi piaceva incentrare il racconto sul disturbo patologico che scaturisce da un'esperienza del genere, forse avrei dovuto curare di più le parti che non erano flashback ^_^

    W. Alter grazie mille!!! Sono felice che ti sia piaciuto ^_^
     
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  13. Lucciolavagabonda
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    Grandissimo racconto davvero: complimenti. :)
    Secondo me il linguaggio è perfetto: si tratta di soldati, un po' sbruffoni all'inizio, sottoposti ad una pressione spaventosa poi, quindi non possono che parlare in quel modo.

    CITAZIONE
    amo uccidere i miei personaggi

    Un bel colpo di pistola in mezzo agli occhi dello psichiatra ? ;)
     
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    Grazie dei tuoi apprezzamenti *-*

    Ho voluto enfatizzare il tuo senso di colpa per non essere morto con i suoi compagni ma... lo psichiatra forse un colpo in testa se lo sarebbe meritato :B):
     
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  15. Lucciolavagabonda
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    ... e tu avresti soddisfatto la tua propensione ad ammazzare i personaggi :B):
     
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15 replies since 15/9/2013, 13:50   99 views
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