Anime di metallo

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    Beh allora sono curiosa di scoprire come si sono innamorati...

    Qualcosa in proposito lo scriverò. u.u

    CITAZIONE
    Riguardo quest'ultima parte: non ci posso credere... la lettera l'ha trovata la madre di Ronnie e l'ha pure letta!!!! Mi chiedo cosa penserà di Ronnie sua madre...

    Eh, in effetti qualche domanda potrebbe porsela. XD

    CITAZIONE
    a proposito, ma Ronnie? Devo contattare chi l'ha visto?

    Prossimo capitolo. ^^
     
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    @Gab: Ecco, lo vedi, non riesco a trattenermi. :D
    Tu vuoi Ronnie... e io te lo offro su un piatto d'argento! u.u Mi raccomando, trattamelo bene! XD
    :trollface:




    Capitolo 41.
    Ronnie lanciò un’occhiata perplessa alla scatola che aveva trovato davanti alla porta d’ingresso del suo appartamento. Era un semplice contenitore grigio di cartone, sul quale non vi era scritto nulla. Si chiese se qualcuno l’avesse lasciata lì per farla trovare a lui.
    Non poteva essere altro che così. Abitava all’ultimo piano e l’unico altro appartamento affacciato sullo stesso pianerottolo era sfitto. Nessuno si sarebbe spinto fino lì senza un motivo ben preciso: quella scatola doveva essere destinata a lui.
    Aprì la porta e, prima di entrare, la raccolse. S’infilò dentro, si diresse in cucina e la appoggiò sul tavolo prima di andare a versarsi un bicchiere d’acqua. Qualche istante più tardi il campanello squillò.
    Ronnie si diresse verso il citofono. Era Ralph. Fu leggermente sorpreso, ma non più di tanto: l’aver trovato quel contenitore misterioso davanti alla sua porta l’aveva stupito di più.
    Diede il tiro e sentì Ralph precipitarsi su per le scale.
    «Avevi così tanta fretta?» osservò Ronnie, perplesso, facendolo entrare.
    Ralph varcò la soglia e proseguì fino alla cucina.
    «Cosa c’è qui dentro?»
    Indicava il contenitore sul tavolo.
    «Fatti gli affari tuoi» ribatté Ronnie.
    «Sì, giusto.»
    Ralph si sedette sulla sedia più vicina alla scatola.
    «Come mai sei venuto?» gli chiese Ronnie.
    «Sono venuto per... per...»
    S’interruppe.
    “Non è da lui.”
    «Per...?» lo esortò Ronnie, desideroso di venire a sapere la verità.
    «...Per parlarti di Natascha.»
    «Di... di Natascha?»
    Ralph sospirò.
    «Sì, la mia ragazza.»
    «So benissimo di chi stai parlando» puntualizzò Ronnie, «Ma non capisco che cosa c’entro io.»
    «Forse tu ne capisci più di me di donne.»
    Ronnie spalancò gli occhi.
    «Ne sei proprio convinto?»
    «Beh, sì...»
    «Ti ricordo che tutte le storie che ho avuto sono andate a rotoli.»
    Ralph annuì.
    «Lo so, ma almeno ci hai provato a impegnarti con qualcuna.»
    «Anche tu ci stai provando.»
    «Appunto, io.» Ralph abbassò lo sguardo. «Mi capita spesso di pensare che Nat non sia altrettanto convinta.»
    «Strano» osservò Ronnie. «Nostra madre è terrorizzata dall’idea che tu e lei possiate...»
    «Non dirlo, per favore» lo interruppe Ralph. «È fissata con l’idea che dovrei stare lontano il più possibile da lei.»
    «E che non dovresti sposarla» aggiunse Ronnie.
    «Non le ho ancora detto che lo farò.»
    «Non sapevo che...» iniziò Ronnie, prima di essere nuovamente interrotto.
    «Non ho ancora chiesto a Natascha cosa ne pensa.»
    «Quindi non sa che vuoi sposarla?»
    «No.»
    «Ma pensi che valga la pena di chiederglielo.»
    «Sì.»
    «Allora, se sei arrivato al punto di volerle proporre di sposarti, da dove escono le tue paranoie?» obiettò Ronnie. «Di solito una coppia in crisi non pensa al matrimonio.»
    Ralph sbuffò.
    «Non sono paranoie!»
    «Se pensi di fare un passo del genere, è poco plausibile che...»
    «È poco plausibile che lei stia diventando giorno dopo giorno sempre più sfuggente?» replicò Ralph. «Non importa che cosa ne pensi tu, io so di cosa sto parlando!»
    «Non lo metto in discussione.»
    «Ieri sera dovevamo uscire insieme» gli spiegò Ralph. «Ne era convinta anche lei, eppure mi ha dato buca.»
    «Magari aveva un impegno.»
    «S’è inventata di avere mal di testa.»
    «Forse aveva davvero mal di testa» ipotizzò Ronnie. «Perché devi dare per scontato che mentisse? Non riesci proprio a fidarti di lei?»
    «Mi fiderei di lei, se non fosse che non fa altro che vantarsi di avere una salute di ferro e di non essere quasi mai indisposta» rispose Ralph. «Ieri sera mi ha telefonato, mezz’ora dopo l’orario in cui avremmo dovuto trovarci, per dirmi che siccome aveva mal di testa, come spesso le succede, non le sembrava il caso di vederci.»
    Ralph si alzò in piedi e andò ad affacciarsi alla finestra.
    «Lo so, il mio discorso può sembrarti assurdo, ma non riesco a immaginarmi la mia vita senza Natascha.»
    Ronnie si sedette sulla sedia appena lasciata libera da suo fratello.
    «Non è necessario.»
    «Sì, lo è.»
    «Tu e Natascha state ancora insieme, non ha senso che tu ti ponga questo genere di domande.»
    «E se tra noi dovesse davvero finire?»
    «Tante relazioni prima o poi finiscono» puntualizzò Ronnie. «Sono sicuro che riusciresti ad andare avanti lo stesso.»
    Ralph si girò verso di lui.
    «Parli per esperienza personale?»
    «Anche.»
    «E allora vogliamo parlare della tua reazione quando la tua ragazza di Black Hill ti ha informato che non aveva intenzione di raggiungerti?»
    Ronnie s’irrigidì.
    «Non è stato per quello.»
    «Però l’hai fatto per lei.»
    Ronnie scosse la testa.
    «Non è così.»
    «Non mentire» replicò Ralph. «So tutto.»
    «Non puoi sapere che cosa mi passasse per la testa.»
    Ralph prese fuori una busta piegata in due parti che teneva in tasca.
    «Nostra madre mi ha dato questa.»
    «Cos’è?»
    «La tua lettera per Yuma.»
    Ronnie rabbrividì.
    «Ce l’aveva lei?»
    «Cosa pensavi, che l’avesse spedita?»
    «No.» Ronnie abbassò lo sguardo, mentre suo fratello si sedeva di fronte a lui e appoggiava la busta sul tavolo. «Quando le chiesi se l’avesse trovata, mi rispose che non c’era niente nella mia stanza e che forse era stata Elizabeth a buttarla via, quando venne a fare le pulizie il giorno successivo. Quella donna era un po’ distratta a volte, dopotutto.»
    «S’è inventata una storia piuttosto credibile» osservò Ralph. «Scommetto che ne sei sempre stato convinto.»
    «Sì.»
    «Invece questa lettera è venuta fuori... e adesso so tutto.»
     
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  3. GÆBRIEL
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    @Ronnie: no aspè... vuoi dire che adesso tu e Ralph siete culo e camicia? Wow, da te non me l'aspettavo! :woot:

    @Milù: non trattenerti!!!! :D
     
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    CITAZIONE (GÆBRIEL @ 3/7/2013, 17:00) 
    @Ronnie: no aspè... vuoi dire che adesso tu e Ralph siete culo e camicia? Wow, da te non me l'aspettavo! :woot:

    Ronnie riserva sempre delle sorprese. :D

    CITAZIONE
    @Milù: non trattenerti!!!! :D

    Specie se negli aggiornamenti c'è Ronnie non devo trattenermi? :P
     
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  5. GÆBRIEL
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    CITAZIONE (»Milù Sunshine» @ 3/7/2013, 17:07) 
    CITAZIONE (GÆBRIEL @ 3/7/2013, 17:00) 
    @Ronnie: no aspè... vuoi dire che adesso tu e Ralph siete culo e camicia? Wow, da te non me l'aspettavo! :woot:

    Ronnie riserva sempre delle sorprese. :D

    L'avevo notato! :lol:


    CITAZIONE (»Milù Sunshine» @ 3/7/2013, 17:07) 
    CITAZIONE
    @Milù: non trattenerti!!!! :D

    Specie se negli aggiornamenti c'è Ronnie non devo trattenermi? :P

    Ovvio! :xD:
     
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    Ronnie alzò gli occhi e gli lanciò uno sguardo carico di gelo.
    «L’hai letta? Perché?»
    «Dovevo farlo» rispose Ralph. «Non ho potuto fare a meno.»
    «Non avresti dovuto.»
    «Eppure non mi sembri tanto sconvolto da quello che ho fatto.»
    Ronnie non rispose.
    Ralph rimase a lungo a fissarlo, poi gli domandò: «Perché l’hai sempre difesa? È stata Kelly a convincerti.»
    «Diciamo che Kelly ha avuto quell’idea, ma prima... tutto quello che è successo prima non c’entra niente con lei.»
    Ralph annuì.
    «Lo so, ma è ugualmente colpevole. Anzi, è doppiamente colpevole: lei stessa mi ha fatto credere di non c’entrare niente.»
    «Non aveva motivo per prendersi quella responsabilità quando sapeva che io stesso l’avrei coperta, qualunque cosa fosse successa.»
    «Forse no.»
    Ronnie indicò la lettera.
    «Te l’ha data oggi?»
    «No, ieri. Ma l’ho letta oggi, mentre venivo a portartela.»
    «Te lo chiedo un’altra volta: perché l’hai letta? Cosa speravi di ottenere?»
    «Ti ho detto che dovevo farlo.»
    «Mi hai detto che dovevi farlo, appunto, ma non perché dovevi.»
    «Queste sono sottigliezze.»
    «Sono sottigliezze che potrebbero cambiare la vita di molte persone.»
    Ralph spalancò gli occhi.
    «Credi davvero che possa usare questa lettera contro di te?»
    «Una volta l’avresti fatto.»
    «Una volta non è adesso. Puoi fidarti.»
    «E non la userai nemmeno contro Kelly?»
    «No, che senso avrebbe?» Ralph tornò ad alzarsi in piedi e ad andare alla finestra. «Rick non potrà più tornare indietro, comunque siano andate le cose. Con il passare degli anni mi sono reso conto che non posso fare altro che accettarlo.»
    Quelle parole suonavano come un’assoluzione, ma dentro di sé Ronnie non poteva fare a meno di sentirsi colpevole.
    «Margot Emerson, però, è morta per colpa mia.»
    «Quella donna è stata assassinata» gli ricordò Ralph. «Tu e Rick non potevate sapere quello che le sarebbe successo... e poi non eravate lucidi.»
    «Non credo che sia una giustificazione valida per averla lasciata morire.»
    «Quando l’avete incontrata era viva e vegeta, davanti a un locale pubblico» replicò Ralph. «Avrebbe potuto entrare e chiedere aiuto a qualcuno che la stesse a sentire, se davvero sapeva di essere in pericolo.»
    «Può darsi» fu costretto ad ammettere Ronnie, pur senza troppa convinzione, mentre un dubbio affiorava nella sua mente. «La lettera, comunque, l’hai letta solo tu?»
    Ralph sviò la domanda, mentre si avvicinava e andava a sedersi ancora una volta.
    «Soltanto io e nostra madre siamo a conoscenza di questa lettera.»
    «Appunto. Lei si è limitata a consegnartela o...»
    Ralph lo interruppe: «Mi ha pregato di dartela, perché era convinta che fosse meglio se la tenevi tu. È stato un momento fondamentale della tua esistenza, in fin dei conti.»
    Ronnie avvertì un brivido che lo attraversava.
    «È stato un momento da dimenticare.»
    «Per poco non sei riuscito a dimenticarlo definitivamente.»
    La sensazione di gelo non diminuì.
    «Ti faccio notare che non mi hai risposto.»
    Ralph sospirò.
    «No, non l’ha letta.»
    Ronnie sperò con tutto il cuore che fosse vero.
    «Mi stai dicendo la verità?»
    «Ovvio» rispose Ralph, con decisione. «Che motivo avrei per mentirti?»
    Ne avrebbe avuti tanti, ma Ronnie preferì non pensarci.
    Prese la busta e si alzò.
    «Vado a metterla da qualche parte, in modo che non finisca in mano a qualcuno che non dovrebbe leggerla.»
    Si diresse verso la stanza da letto e la infilò nel primo cassetto del comodino, prima di tornare in cucina.
    Trovò Ralph che trafficava con la scatola che aveva lasciato sul tavolo.
    «Non ti avevo detto di badare agli affari tuoi?»
    Ralph lo ignorò e prese fuori un orologio dalla cassa rotta.
    «Cos’è questa roba?»
    Ronnie si avvicinò e strabuzzò gli occhi per lo stupore.
    «Cosa...»
    Ralph ripeté: «Da dove salta fuori questo catorcio di orologio? Che cosa ci faceva in una scatola sul tuo tavolo?»
    Ronnie glielo strappò di mano, per verificare che la sua prima impressione fosse corretta. Constatò che lo era.
    «Questo è l’orologio che mi è stato rubato anni fa.»
    Ralph lo guardò con un’espressione divertita.
    «Mi stai dicendo che chi ti ha rubato l’orologio si è scomodato di conservarlo per anni in queste condizioni e di restituirtelo?»
    «A quanto pare.»
    «Ma non ha senso!»
    «Ti assicuro che è così.»
    Ralph scosse la testa.
    «Questa cosa non mi convince.»
    «Se ti può consolare» rispose Ronnie, «Non convince neanche me.»
    Ralph tornò a guardare dentro la scatola.
    «C’è anche un biglietto.»
    Era un foglio che sembrava essere stato strappato da un quaderno a quadretti ed era ripiegato in quattro parti.
    All’interno, con un collage di caratteri ritagliati da giornali e riviste, trovò un messaggio inquietante:

    Avresti dovuto morire molti anni fa, ma una stronza spuntata dal nulla ti ha salvato.
    Stavolta non mi sfuggirai.
    So tutto di te, la tua vita è ormai finita.

    «Ronnie, mi spieghi che razza di scherzo è?»
    La voce di Ralph lo fece sussultare.
    «Il problema è proprio questo: non credo che sia tratti di uno scherzo.»
     
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  7. GÆBRIEL
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    Noooooooooooooooo! Chi è che vuole uccidere Ronnie?

    @Ronnie: non preoccuparti, non ti torceranno nemmeno un capello! Se la vedranno con me!

    *versione militare mode on* gunsmilie
     
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    Noooooooooooooooo! Chi è che vuole uccidere Ronnie?

    Mi avvalgo della facoltà di non rispondere. :P

    CITAZIONE
    @Ronnie: non preoccuparti, non ti torceranno nemmeno un capello! Se la vedranno con me!

    :g-gabr:
     
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  9. GÆBRIEL
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    CITAZIONE (»Milù Sunshine» @ 3/7/2013, 21:25) 
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    Noooooooooooooooo! Chi è che vuole uccidere Ronnie?

    Mi avvalgo della facoltà di non rispondere. :P

    CITAZIONE
    @Ronnie: non preoccuparti, non ti torceranno nemmeno un capello! Se la vedranno con me!

    :g-gabr:

    Senti un po'... ma non è che, visto e considerato che ti avvali della facoltà di non rispondere, potresti continuare così che io possa essere più tranquilla? Perchè non so tu, ma mi trovo sulle spine e fanno maleeeeee!
     
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    Senti un po'... ma non è che, visto e considerato che ti avvali della facoltà di non rispondere, potresti continuare così che io possa essere più tranquilla? Perchè non so tu, ma mi trovo sulle spine e fanno maleeeeee!

    Cerco di aggiornare presto, ok? :P
     
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  11. GÆBRIEL
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    CITAZIONE (»Milù Sunshine» @ 3/7/2013, 21:39) 
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    Senti un po'... ma non è che, visto e considerato che ti avvali della facoltà di non rispondere, potresti continuare così che io possa essere più tranquilla? Perchè non so tu, ma mi trovo sulle spine e fanno maleeeeee!

    Cerco di aggiornare presto, ok? :P

    Grazie! :lol:
     
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    Forse già stasera... :rolleyes:
     
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  13. GÆBRIEL
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    CITAZIONE (»Milù Sunshine» @ 3/7/2013, 21:57) 
    Forse già stasera... :rolleyes:

    Aspetto con ansia! :wub:
     
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    heeey! che cattivi :( , che cos'hanno contro Ronnie???
    comunque Ralph are essersi raddolcito nei confronti di Ronnie rispetto alle volte precedenti, un grande passo avanti :D

    scusa, mi è venuto un dubbio leggendo il capitolo 39: ma quanti Melvin ci sono in giro per "anime di metallo"??

    posso essere completamente fuori strada: ma mi è passato per la testa che Pam possa essere Heaven :unsure:, dal momento che è travestita, ha cambiato nome ecc. poi sua sorella ha subito delle violenze da suo padre e blablabla e per di più la sorella è rimasta scioccata nel sentire a proposito di Ronnie.... non ne sono convinta, ma ho una vaga idea...

    forza Gab!!! sono con te a sostenere Ronnie :clap:
     
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    heeey! che cattivi , che cos'hanno contro Ronnie???

    Vedo che su questo forum non c'è solo Gab pronta a difendere Ronnie! U.U

    CITAZIONE
    scusa, mi è venuto un dubbio leggendo il capitolo 39: ma quanti Melvin ci sono in giro per "anime di metallo"??

    Uno, ed è il padre di Heaven e Yuma. ^^

    CITAZIONE
    ma mi è passato per la testa che Pam possa essere Heaven , dal momento che è travestita, ha cambiato nome ecc. poi sua sorella ha subito delle violenze da suo padre e blablabla e per di più la sorella è rimasta scioccata nel sentire a proposito di Ronnie.... non ne sono convinta, ma ho una vaga idea...

    La cosa in effetti potrebbe essere interessante, infatti è una congettura davvero ottima, ma tieni presente che nel capitolo 37 succede questo:
    Riferito a Pamela | Finse di essere una passante distratta, per quanto una passante distratta potesse camminare a quell’ora in una strada semideserta, avvicinandosi alla cabina telefonica in cui la ragazza si infilava. Yuma non badò a lei. Afferrò il ricevitore, infilò qualche moneta nel telefono e compose un numero, ancora una volta senza preoccuparsi di lei. Evidentemente chi faceva chiamate in tarda serata riteneva che lo facessero anche altri. Se si era accorta di lei, Yuma Emerson doveva aver pensato che stesse aspettando che arrivasse il suo turno.
    Riferito a Yuma che si accorge di Pamela | La donna di Black Hill non aveva i capelli biondo platino e non era vestita in maniera appariscente...
    “Ma lo sguardo è il suo, è inconfondibile.”
    Il pensiero che seguì fu contrastante. Come poteva ricordarsene? Aveva incontrato quella donna ben otto anni prima, il pomeriggio che aveva preceduto la sua prima fuga da Black Hill.

    Da questo si evince che Pamela non può essere Heaven, sia perché la sorella l'avrebbe riconosciuta, sia perché l'ha riconosciuta come un'altra persona. ^^
    Di conseguenza la sorella di Pamela, di cui volutamente non ho ancora specificato il nome, non può essere Yuma, ma deve essere un'altra persona che ha subito abusi sessuali dal padre di Yuma. Dal dialogo tra le due sorelle si evince anche come il padre di Yuma e Heaven abbia avuto una relazione con la madre delle due.

    Spero di essermi spiegata bene. ^^
    A presto aggiornerò... anzi, a prestissimo!
     
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587 replies since 18/5/2013, 16:33   3088 views
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