Anime di metallo

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  1. GÆBRIEL
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    goo Gabriel dimmi che hai una Ferrari 458 Italia Spider nel tuo garage e sarò tua!oo1gruf9
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    timid No, aspè, c'è anche Ronnie, amo anche lui!
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    Decidermi.... è questo il problema!

     
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    Gabriel dimmi che hai una Ferrari 458 Italia Spider nel tuo garage e sarò tua!

    Gabriel sarebbe Gabriel anche al volante di una Panda. U.U

    CITAZIONE
    No, aspè, c'è anche Ronnie, amo anche lui!

    Lo sospettavo. :D

    CITAZIONE
    Decidermi.... è questo il problema!

    :lol:
     
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  3. GÆBRIEL
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    CITAZIONE (»Milù Sunshine» @ 21/6/2013, 01:20) 
    CITAZIONE
    Gabriel dimmi che hai una Ferrari 458 Italia Spider nel tuo garage e sarò tua!

    Gabriel sarebbe Gabriel anche al volante di una Panda. U.U

    Beh al volante di una Ferrari è ancora meglio! Sai che invidia le amiche! :lol:

    CITAZIONE (»Milù Sunshine» @ 21/6/2013, 01:20) 
    CITAZIONE
    No, aspè, c'è anche Ronnie, amo anche lui!

    Lo sospettavo. :D

    Ma va? Sono così prevedibile?


    CITAZIONE (»Milù Sunshine» @ 21/6/2013, 01:20) 
    CITAZIONE
    Decidermi.... è questo il problema!

    :lol:

    Diciamocelo, forse non mi deciderò mai! :lol:
     
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    Sospettavo che ti sarebbe mooooolto difficile deciderti, in effetti. ^^ In ogni caso procedo con la prima parte del capitolo 23.



    Capitolo 23.
    La voce di Rick risuonava nel buio, sulla strada che portava al parcheggio.
    «Ron, avremmo dovuto aiutare quella donna.»
    «Eh?» Ronnie non aveva idea di chi stesse parlando, non sapeva chi fosse quella donna. Era colpa dei cocktail di troppo o Rick si riferiva a qualcosa che non aveva un senso compiuto? «Cosa stai dicendo?»
    «Quella donna» aveva ribadito Rick, «Davanti all’uscita...»
    «Ah, lei?» Ronnie era deluso. «Chi se ne frega di quella donna! Che se ne occupi le, dei suoi problemi. Non sono certo fatti miei! È sempre meglio pensare per sé, non credi?»
    Rick annuì e poi gli propose: «Ehi, Ron, che ne dici se guido io per tornare a casa?»
    «Stai scherzando, vero?» replicò Ronnie. «Hai bevuto troppo.»
    Rick scoppiò a ridere.
    «Tu hai bevuto molto più di me.»
    «Cazzate!» sbottò Ronnie, mettendosi a rovistare in tutte le tasche del giubbotto, una dopo l’altra, alla disperata ricerca delle chiavi.
    Non aveva ancora raggiunto un risultato quando un grido echeggiò sulla strada alle loro spalle. Per un attimo si sentì raggelare, ma poi preferì non curarsene. Al momento aveva soltanto due scopi: il primo era trovare le chiavi della macchina, il secondo riuscire a non fare caso alla sua vista così annebbiata.
    Rick, invece, sembrava davvero spaventato.
    «Hai sentito, Ron?»
    «Ovvio che ho sentito, non sono diventato sordo all’improvviso.»
    «E se è lei?» gli chiese Rick.
    Ronnie scoppiò a ridere.
    «Fregatene di lei! Chi la conosce, alla fine?»
    «Tu dici che...» iniziò Rick, preparandosi ad essere interrotto, il che, di fatto, accadde.
    «Lasciala urlare un po’! Farà bene alle sue corde vocali.»
    «O magari le farà male» obiettò Rick. «Se continua a urlare come una pazza, potrebbe venirle mal di gola.»
    Era una prospettiva così pessima? Ronnie se lo chiese. Forse avere la gola in fiamme non era terribile quanto non riuscire a distinguere nettamente ciò che aveva davanti. Non era abituato a bere alcolici, avrebbe dovuto trattenersi... ma ormai era troppo tardi ed era inutile piangere sul latte versato.
    Infilò la mano sinistra in una delle tasche, sentendo il metallo delle chiavi sotto le dita.
    «Oh, eccole!»
    Rick gli propose, ancora una volta: «Guido io?»
    «Non ci pensare nemmeno» replicò Ronnie.
    Cercò di non barcollare mentre si avvicinava all’automobile. Ormai aveva smesso di pensare alla donna che urlava.

    Ronnie spalancò gli occhi.
    La sveglia che teneva sul comodino segnava le tre e cinquantadue e quella era l’ennesima notte in cui un incubo veniva a fargli visita.
    Gli era capitato più di una volta di rivivere i fatti capitati nella notte dell’incidente, ma difficilmente il suo inconscio gli trasmetteva così nitidamente quella piccola parte del tutto. Una donna aveva chiesto a lui e a Rick di aiutarla, mentre scappava da tre uomini che a Ronnie erano sembrati lontani, ma che forse erano troppo vicini. Loro non se n’erano curati, ritenendo che la cosa più normale da fare fosse andarsene a casa. Probabilmente tanti altri avrebbero agito allo stesso modo, pensando che non spettasse a loro occuparsi dei presunti problemi di una sconosciuta che chissà, magari aveva bevuto quanto o più di loro e che aveva soltanto bisogno di qualcuno che la accompagnasse a casa.
    L’ultima volta che gli era successo di sognare in modo così chiaro quella donna, ricordò con un certo stupore, era stata la notte successiva al suo primo incontro con Yuma, quando Michel l’aveva portata a casa loro per la prima volta. Non poté quindi fare a meno di chiedersi se il suo incubo avesse qualche relazione con l’avere rivisto l’amica il pomeriggio precedente.
    «Yuma!» aveva esclamato, nel rivederla, dimenticando all’improvviso tutto il resto. «Yuma, cosa ci fai qui?»
    Lei si era avvicinata sorridendogli.
    «È una lunga storia.»
    «E non hai voglia di raccontarmela» aveva dedotto Ronnie. «Non preoccuparti, non ho alcuna intenzione di impicciarmi.»
    Contrariamente a quanto si aspettava, Yuma era scoppiata a ridere.
    «Dovresti avere meno paura di impicciarti negli affari miei. Devo forse ricordarti che sei l’unico a cui ho parlato di certe cose?»
    Ronnie aveva abbassato lo sguardo.
    «Quindi a Michel non hai ancora detto nulla?»
    Yuma aveva negato.
    «Non capirebbe.»
    «Lo sottovaluti» aveva obiettato Ronnie.
    «Forse è come dici tu, ma non mi va di parlarne adesso.»
    «Hai ragione, scusami.»
    «Non c’è niente di cui tu debba chiedermi scusa» l’aveva rassicurato Yuma. «Piuttosto, dove stai in questi giorni?»
    Ronnie aveva alzato gli occhi al cielo.
    «Secondo te? Dai miei genitori, ovviamente.»
    Yuma aveva sorriso.
    «Non mi sembri molto soddisfatto.»
    «Nemmeno un po’.»
    «Quindi suppongo che non mi inviterai a vedere la vostra sontuosa e invidiabile abitazione» aveva scherzato Yuma. «Va beh, non mi resta che rassegnarmi fin da subito!»
    «La nostra? Vorrai dire la loro!» si era affrettato a puntualizzare Ronnie. «Comunque, se proprio non puoi farne a meno, ti mostrerò il loro lussuoso e attrezzato stabile. Non dovrebbe esserci nessuno in casa.»
    «Un giorno forse riuscirò a capire se ti vergogni di far conoscere a me la tua famiglia o di far conoscere me a loro...»
    «Nessuna delle due cose: semplicemente preferisco stare il più possibile lontano da tutti loro. Se ci sbrighiamo, però, potremmo trovare ancora la casa vuota.»
    Si erano incamminati verso quella direzione e Ronnie le aveva fatto un breve resoconto degli eventi capitati da quando era tornato nella sua città natale – ben pochi, in realtà, a parte il suo poco piacevole incontro in uno dei vicoli bui di Starlit Spring.
    Yuma era rimasta piuttosto delusa dal furto dell’orologio.
    «Quel bastardo deve sperare di non incontrarmi mai sulla sua strada! Farà una brutta fine per avere osato portartelo via.»
    «Il fatto che stesse per uccidermi, invece, è perfettamente irrilevante?»
    «Beh, no... ma dopotutto era scontato come sarebbe andata a finire: non riesco a immaginarti morto.»
    Ronnie aveva sorriso.
    «Questo significherebbe che la mia vita è appesa alla tua immaginazione?»
    «In effetti è un po’ improbabile» aveva ammesso Yuma, «Ma mi piace pensarlo.»
    Ronnie l’aveva guardata negli occhi.
    «Devo ammettere che anche a me piacerebbe pensare la stessa cosa.»
    La sua sintonia con Yuma aveva continuato ad aumentare minuto dopo minuto nel tempo che avevano trascorso insieme quel pomeriggio e più di una volta si era avvicinato all’idea di ammettere almeno con sé stesso i sentimenti che provava nei confronti di quella ragazza. Anche adesso, dopo essersi risvegliato di soprassalto, non poteva fare a meno di non pensare a lei.
    Si chiese che cosa stesse facendo Yuma in quel momento. Gli volle qualche istante prima di realizzare che erano quasi le quattro del mattino e che probabilmente stava dormendo, almeno lei che, per quanto ne sapeva lui, ci riusciva senza problemi.
     
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    Ecco anche la parte finale del capitolo.



    Yuma teneva gli occhi spalancati nel buio della stanza in cui dormiva. Le capitava spesso di faticare a prendere sonno, ma rigirarsi nel letto alle quattro significava averlo fatto per oltre tre ore, e questo senza ombra di dubbio non la soddisfaceva affatto.
    Aveva trascorso un pomeriggio meraviglioso insieme a Ronnie e, per qualche oscura ragione, ne sentiva la mancanza. Era forse perché sapeva che presto sarebbe partito per tornare a Black Hill e non aveva idea di quanto si sarebbero rivisti? Sotto quell’aspetto anche Michel le mancava, così come le mancavano Heaven e Naive. Non poteva essere niente di diverso... ma allora perché non riusciva a dormire?
    Si rifiutava che la causa fosse l’incontro che aveva fatto dopo avere abbandonato la casa della famiglia Craven.
    Uscendo aveva incrociato un ragazzo di poco più giovane di Ronnie al quale non aveva fatto molto caso. Si era accorta solo successivamente che lui, anziché proseguire per la propria strada, aveva preso a seguirla.
    Per un attimo, quando le era arrivato alle spalle, si era spaventata, ma lui se n’era accorto subito e l’aveva rassicurata: «Non è di me che devi avere paura.»
    Yuma l’aveva guardato a lungo, in silenzio, sperando che lui aggiungesse qualcosa che potesse dare un senso a quelle parole. Quando si era accorta che lui non sembrava intenzionato a farlo, si era rassegnata a chiedergli: «Chi sei?»
    Lui le aveva teso la mano, che Yuma gli aveva stretto, seppure riluttante.
    «Ralph Craven, piacere di conoscerti.»
    Doveva essere il fratello di Ronnie, anche se non gli somigliava tanto. Ralph aveva i capelli dai riflessi dorati e gli occhi azzurri. Era un bel ragazzo, aveva valutato Yuma, anche se la sua bellezza era diversa da quella di Ronnie.
    «I-io s-sono...» aveva balbettato, «...Yuma.»
    «È un vero piacere conoscerti, Yuma» aveva ribadito Ralph. «Immagino che tu sia un’amica di Ronnie.»
    «Beh, sì. Per caso ti ha parlato di me?»
    «No. Io e mio fratello parliamo soltanto se sentiamo il bisogno di insultarci, quindi non ho mai sentito il tuo nome prima d’ora.» Ralph l’aveva osservata con uno sguardo insistente, quasi fastidioso. «Devo ammettere che Ronnie ha buon gusto in fatto di ragazze, al giorno d’oggi. Tu sei molto più carina di Kelly.»
    «Di chi?»
    «Niente, lascia stare. Vedo che non ti ha parlato dei suoi scheletri nell’armadio.»
    «Chi è Kelly?»
    «Non ha importanza» le aveva assicurato Ralph. «Sono sicuro che al giorno d’oggi Ronnie non ha occhi che per te.»
    «Credo che tu non abbia capito come stanno le cose tra noi due» aveva replicato Yuma. «Io e lui siamo soltanto amici.»
    «Quando Ronnie conosce una ragazza, di solito non rimangono mai soltanto amici molto a lungo» aveva obiettato Ralph. «Prima o poi le cose cambieranno.»
    «Non accadrà. Sono già impegnata.»
    «Un buon motivo, allora, per stare lontana da mio fratello.»
    «Non ho motivi per allontanarmi da lui. È un caro amico del mio ragazzo ed è una delle poche persone che si sono sempre comportate gentilmente nei miei confronti.»
    «Le apparenze ingannano» aveva puntualizzato Ralph. «Ronnie è molto più pericoloso di quanto tu possa pensare.»
    Yuma non aveva potuto fare a meno di scoppiare a ridere.
    «Stai delirando.»
    «Ti assicuro che non è così. Dovresti scappare a gambe levate, invece lo accompagni a casa e rimani da sola con lui...»
    «Da come ne parli sembra che Ronnie sia un serial killer.»
    «Non ho detto questo.»
    «Ma stai insinuando che voglia farmi del male.»
    «Non ho detto che vuole farti del male» aveva precisato Ralph. «Magari accadrà involontariamente, ma sono sicuro che te ne farà.»
    «Per caso sei stato diseredato e ce l’hai con lui per questo?» aveva replicato Yuma. «Altrimenti devo pensare che tu abbia semplicemente troppa fantasia.»
    «Avevo messo in conto che tu potessi non credermi, ma non pensavo che fossi così tenace. A quanto pare ti ha già fatto il lavaggio del cervello al punto tale da non permetterti di riconoscere la verità dalla menzogna.»
    «Confermo, hai molta fantasia. Potresti diventare un ottimo scrittore di romanzi.»
    Ralph aveva annuito.
    «Forse, ma mi dispiacerebbe se tu non fossi in condizione di leggerli.»
    «Se è questo che ti preoccupa, non sono analfabeta.»
    «Non era a questo che mi riferivo. Vedi, Oona...»
    Yuma l’aveva corretto: «Yuma, non Oona.»
    «Ecco, lo vedi?» aveva replicato Ralph. «Mi interrompi per delle sciocchezze da niente!»
    «Il mio nome non è una sciocchezza da niente!»
    «Quello che stavo cercando di dirti» aveva ripreso Ralph, «È che, quando hai a che fare con Ronnie, non puoi mai sapere quanto a lungo vivrai.»
    «Perché, in alternativa hai la possibilità di saperlo?» aveva obiettato Yuma. «Il tuo discorso non ha senso.»
    «Forse non ne ha adesso, ma un giorno capirai. Hai detto che hai già un ragazzo...»
    Yuma l’aveva interrotto: «Questo non c’entra assolutamente niente.»
    «Sì, invece» aveva insistito Ralph. «Ronnie finirà per distruggere quello che c’è tra di voi, se glielo permetterai.»
    «Non lo farà.»
    «Credimi, Oon... Yuma.»
    «Mi dispiace, ma non ho motivo per crederti.»
    «Quando Ronnie ha qualcosa a che fare con una ragazza, lo fa sempre con uno scopo» aveva aggiunto Ralph. «È sempre stato così fin da ragazzino. Pensa che a quindici anni è riuscito a sedurre una ragazza più grande e ad avere una storia con lei. Era la figlia di amici di famiglia e la conosceva fin da quando era bambina. Era la sua migliore amica e improvvisamente è diventata, di punto in bianco, la sua ragazza.»
    «Non vedo che cosa ci sia di male. Probabilmente a quella ragazza non dispiaceva l’idea di avere una storia con lui.»
    «È stato qualcosa di... sconveniente.»
    «Sconveniente? E, sentiamo, che cosa ci trovi di così sconveniente?»
    «Non ha importanza, è una storia di dieci anni fa» aveva ammesso Ralph, già pronto a cambiare discorso. «Quello che conta è che tu capisca con chi hai a che fare. Devi scappare finché sei in tempo, prima che possa sedurre anche te.»
    «Partendo dal presupposto che non ho alcuna intenzione di cedere alle sue ipotetiche avance, che cosa ti cambierebbe se accadesse?»
    Yuma si era accorta che quelle parole l’avevano spiazzato. Per un attimo Ralph l’aveva fissata senza essere in grado di darle una risposta.
    «Personalmente non mi cambierebbe niente» aveva concluso Ralph, «Ma ci tenevo a metterti in guardia.»
    «Non è così» aveva obiettato Yuma. «La verità è che detesti tuo fratello al punto tale da desiderare che tutti si allontanino da lui. Purtroppo hai fatto male i tuoi calcoli: di quello che pensi tu me ne sbatto, sono capace di distinguere da sola chi ci tiene davvero a me e chi no.»
    Se n’era andata lasciandolo di stucco, decidendo che non avrebbe dato la benché minima importanza alle sue parole. Si ritrovò a sorprendersi di se stessa, mentre rimuginava su quell’insolita conversazione. Si domandò che cosa fosse a turbarla così tanto. Di sicuro non il fatto che Ronnie potesse essere potenzialmente pericoloso, quella era un’assurdità bella e buona! Forse era l’eventualità che Ronnie potesse davvero avere un secondo fine nei suoi confronti? Non era squallido al punto tale da mostrarsi gentile nei suoi confronti solo perché sperava di portarsela a letto. C’era chi sosteneva che tra un uomo e una donna potesse esserci anche un legame più profondo, ma Yuma non ne era convinta.
    «È perché tu non hai mai avuto modo di conoscere il vero amore» le ripeteva sempre Naive. «Vedrai che un giorno cambierai idea.»
    Non sarebbe andata così. Gli uomini si dividevano in due categorie: quelli che vedevano le donne come oggetti con cui divertirsi e quelli che le consideravano persone con cui divertirsi. Michel apparteneva alla seconda categoria e questo le bastava.
     
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  6. GÆBRIEL
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    :woot: Amo Ronnie... lo confermo è il mio tipo ideale.

    Yuma mi è piaciuta un sacco, specie nelle risposte che ha dato a Ralph... brava Yuma, così si fa! :lol:

    Allora, tornando seri, in questo capitolo si scoprono diverse cosette, tra cui la prima parte dell'incidente di Rick. Interessante... così come interessante è stato leggere di Ronnie ubriaco che si mette al volante... ma la storia non è così semplice, anzi... secondo me c'è molto di più dietro, e non vedo l'ora di scoprirlo!
     
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    Amo Ronnie... lo confermo è il mio tipo ideale.

    Lo sospettavo! :D
    Ma Gabriel aspetta dietro l'angolo... u.u

    CITAZIONE
    Yuma mi è piaciuta un sacco, specie nelle risposte che ha dato a Ralph... brava Yuma, così si fa!

    Penso che Yuma riserverà varie sorprese! :D
    Ma anche sua sorella, quando sarà cresciuta di qualche anno e avrà una sua storyline (terza parte) penso che sarà un po' simile! ;)

    CITAZIONE
    Allora, tornando seri, in questo capitolo si scoprono diverse cosette, tra cui la prima parte dell'incidente di Rick. Interessante... così come interessante è stato leggere di Ronnie ubriaco che si mette al volante... ma la storia non è così semplice, anzi... secondo me c'è molto di più dietro, e non vedo l'ora di scoprirlo!

    Ebbene sì, la storia non è così semplice... e io al momento terrò la bocca cucita! XD


    PS. Facendo una ricerca su Google ho trovato finalmente come potrebbero essere Rachel e Melvin! EPICWIN! E anche Patricia Spencer, la collega di Ronnie che finora è stata nominata solo due o tre volte, ma che avrà un ruolo più importante nei capitoli a venire...
     
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  8. GÆBRIEL
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    CITAZIONE (»Milù Sunshine» @ 21/6/2013, 17:12) 
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    Amo Ronnie... lo confermo è il mio tipo ideale.

    Lo sospettavo! :D
    Ma Gabriel aspetta dietro l'angolo... u.u

    Con la Ferrari nevvero? :woot: Sti ragazzi mi manderanno in psicoanalisi un giorno di questi! :osped:

    CITAZIONE (»Milù Sunshine» @ 21/6/2013, 17:12) 
    CITAZIONE
    Yuma mi è piaciuta un sacco, specie nelle risposte che ha dato a Ralph... brava Yuma, così si fa!

    Penso che Yuma riserverà varie sorprese! :D
    Ma anche sua sorella, quando sarà cresciuta di qualche anno e avrà una sua storyline (terza parte) penso che sarà un po' simile! ;)

    Interessante... e sarà interessante scoprire cosa ci riserverà! :xD:

    CITAZIONE (»Milù Sunshine» @ 21/6/2013, 17:12) 
    CITAZIONE
    Allora, tornando seri, in questo capitolo si scoprono diverse cosette, tra cui la prima parte dell'incidente di Rick. Interessante... così come interessante è stato leggere di Ronnie ubriaco che si mette al volante... ma la storia non è così semplice, anzi... secondo me c'è molto di più dietro, e non vedo l'ora di scoprirlo!

    Ebbene sì, la storia non è così semplice... e io al momento terrò la bocca cucita! XD

    Lo sospettavo fortemente... :bounce.gif:

    CITAZIONE (»Milù Sunshine» @ 21/6/2013, 17:12) 
    PS. Facendo una ricerca su Google ho trovato finalmente come potrebbero essere Rachel e Melvin! EPICWIN! E anche Patricia Spencer, la collega di Ronnie che finora è stata nominata solo due o tre volte, ma che avrà un ruolo più importante nei capitoli a venire...

    Voglio vederliiiii! :woot:
     
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    Con la Ferrari nevvero? Sti ragazzi mi manderanno in psicoanalisi un giorno di questi!

    E se invece avesse una Porsche? :P

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    Voglio vederliiiii!

    Più tardi penso di inserirli.
     
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  10. GÆBRIEL
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    CITAZIONE (»Milù Sunshine» @ 21/6/2013, 17:35) 
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    Con la Ferrari nevvero? Sti ragazzi mi manderanno in psicoanalisi un giorno di questi!

    E se invece avesse una Porsche? :P

    Va bene anche la Porsche! Ma ovviamente mi accontento anche di una Lamborghini! Non il trattore però... u.u


    CITAZIONE (»Milù Sunshine» @ 21/6/2013, 17:35) 
    CITAZIONE
    Voglio vederliiiii!

    Più tardi penso di inserirli.

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    Li ho inseriti tutti e tre! :D
     
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    solo una cosa: Natasha è veramente insopportabile, e come di solito succede con i personaggi pallosi, credo che rimmarà ancora per un bel po' a rompere <_<
    sono ancora incerta sul conto di Maya, non lo so che tipo è. sicuramente se non arrivava Yuma, Ronnie cadeva ai suoi piedi :)

    stimo molto Yuma, soprattutto con il "dialogo" che ha avuto con Ralph, da una parte mi è sembrato un po' il fratello gustafeste, ma credo anche che la volesse davvero avvertire sul conto di Ronnie :unsure: ...

    attendo il seguito *_______*
     
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    Pavoneeeeee! :woot: :woot: :woot:
    Che piacere riaverti quiiii! *-*

    Dunque...
    CITAZIONE
    solo una cosa: Natasha è veramente insopportabile, e come di solito succede con i personaggi pallosi, credo che rimmarà ancora per un bel po' a rompere

    Sono d'accordo col fatto che Natascha sia insopportabile. L'unico motivo per cui compare ancora, anche se per il momento è un personaggio che non sa di nulla, è che in futuro potrebbe rivelarsi più importante di quanto sembra. ^^ Farà comunque, d'ora in avanti, comparse abbastanza brevi e, anzi, adesso per un bel po' non comparirà nemmeno. :D

    CITAZIONE
    sono ancora incerta sul conto di Maya, non lo so che tipo è. sicuramente se non arrivava Yuma, Ronnie cadeva ai suoi piedi

    Ahahahahah, può darsi! XD
    Comunque per quanto riguarda Maya avverto che ci saranno sorprese nella terza parte. ;)

    CITAZIONE
    stimo molto Yuma, soprattutto con il "dialogo" che ha avuto con Ralph, da una parte mi è sembrato un po' il fratello gustafeste, ma credo anche che la volesse davvero avvertire sul conto di Ronnie

    Sì, in effetti Ralph qualcosa in mente ce l'aveva. u.u
    Ma non aggiungo altro.

    CITAZIONE
    attendo il seguito *_______*

    Non dovrai aspettare molto... però forse arriverà prima la copertina... ci sto lavorando. U.U
     
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    Credo che sia giunto il momento di inserire la prima parte del capitolo 24.



    Capitolo 24.
    Mentre aspettava che quell'interminabile e noioso pranzo terminasse, Ronnie provò a immaginare con quale tono ne avrebbe potuto parlare con Yuma.
    «Com’è andata, alla fine?» gli chiese lei, nella sua immaginazione.
    «Neanche troppo male, pensavo peggio» ipotizzò di rispondere Ronnie.
    Gli occhi della sua mente videro Yuma ridere mentre osservava: «Sì, suppongo che debbano esserci cose ben peggiori.»
    Il suo passato era una di esse, quello di Yuma anche.
    «In ogni caso» avrebbe aggiunto, sono felice di essermelo lasciato alle spalle.»
    Yuma avrebbe annuito, con aria di approvazione.
    «Già, meglio così. Peccato solo che questo significhi che non hai più niente da fare qui a Starlit Spring.»
    «Sono felice, comunque, di potermene tornare a casa.»
    «Anch’io sono felice che tu possa rientrare a Black Hill, ma ovviamente mi mancherai.»
    A quel punto, inevitabilmente, le avrebbe domandato: «Pensi che resterai qui molto a lungo?»
    Yuma gli avrebbe risposto...
    Già, che cosa gli avrebbe risposto?
    Ronnie si accorse di essersi lasciato prendere dalle proprie fantasie soltanto quando Ralph gli chiese: «Stai pensando a qualcosa di ossessivo o sei ancora tra noi, Ron?»
    Ron.
    Ron.
    Ron.

    Era davvero perso nel nulla, e sentirsi chiamare proprio con lo stesso nomignolo che utilizzava Rick non era d'aiuto.
    Fulminò Ralph, che era seduto di fronte a lui, con lo sguardo. Nessuno, in quel momento, stava badando a loro.
    «Non osare tirare fuori le tue solite accuse in un momento come questo» sibilò. «Non ricordo di avere mai visto mamma e papà così felici da...» Non ricordava nemmeno lui da quanto. «Da molto tempo.»
    «Se tra noi c’è un perfetto idiota, quello non sono certo io» ribatté Ralph. «Non farei mai un discorso del genere in questa circostanza.»
    Ronnie si sentì rassicurato, ma sapeva che non sarebbe finita lì. Se Ralph si era scomodato di osservare il suo comportamento, poteva significare soltanto che aveva qualcosa in mente.
    «Pensavi forse alla tua amica Oona?» gli domandò infatti.
    «Oona?»
    «La ragazza che è venuta a trovarti ieri.»
    «Ah, vuoi dire Yuma.»
    «Sì, Yuma» si corresse Ralph. «Ho avuto modo di scambiare qualche parola con lei proprio ieri, quando se n’è andata.»
    Ronnie strabuzzò gli occhi.
    «Che cosa ti sei messo in testa, Ralph?»
    «Niente. Che cos’ho fatto di male?»
    «Hai approfittato di un incontro casuale per parlarle.»
    «E allora?» replicò Ralph, con aria innocente. «Per caso mi è vietato rivolgere la parola alle tue amiche?»
    «Non ho detto questo» precisò Ronnie. «Spero solo che tu non ci abbia provato con lei in modo troppo spudorato, perché...»
    Ralph lo interruppe: «Sarebbe un problema?»
    Ronnie puntualizzò: «Sarebbe scortese.»
    Ralph annuì.
    «Hai ragione, anche se non pensavo che ti scandalizzassi con così poco.»
    Dal modo in cui suo fratello sorrise, Ronnie sospettò che non si trattasse di semplici avance, anche perché Ralph non era il tipo che corteggiava una perfetta sconosciuta.
    «Cos’altro le hai detto?»
    «Niente di scortese, questo posso assicurartelo.»
    «Di cos’avete parlato?»
    Ralph gli lanciò un'occhiata penetrante.
    «L’ho messa in guardia dalle delusioni, tutto qui.»
    Ronnie spalancò gli occhi.
    «Ma che razza di discorso è?»
    Ralph ridacchiò.
    «Certe ragazze sono delle sprovvedute: sono pronte a cadere ai piedi di chiunque dica loro qualche parola da incantatore.»
    «Yuma non è una di queste.»
    «È strano che questo non ti infastidisca.»
    «Perché dovrebbe?»
    «Perché non ci sono incantatori peggiori di te. Credi che non me ne sia accorto che il tuo unico scopo è quello di sedurla? Quella Oona...»
    Ronnie lo interruppe: «Yuma.»
    «Sì, hai ragione, Yuma. Puoi forse negare che ti piaccia?»
    «Ovvio che lo nego. Io e lei siamo soltanto amici.» Ronnie sperò di risultare credibile. «Tra l’altro lei...» Stava per aggiungere che Yuma aveva già una relazione con Michel, ma si trattenne appena in tempo. Era sicuro che, in un modo o nell’altro, Ralph sarebbe riuscito a fargli notare che anche Kelly era già impegnata con Rick, quando lui le aveva messo gli occhi addosso. Lasciare quelle parole in sospeso sarebbe stato ugualmente pericoloso, perciò cercò un’alternativa. «Tra l’altro lei si fermerà a Starlit Spring piuttosto a lungo» ebbe l’accortezza di precisare, «Quindi non ci rivedremo per un bel po’ di tempo.»
    «Immagino che sentirai la sua mancanza, allora» osservò Ralph.
    «Sì, può darsi, ma non nel modo che pensi tu. Io e Yuma siamo soltanto amici, te l’ho appena detto.»
    Ralph gli ricordò: «Anche tu e Kelly eravate soltanto amici.»
    «Smettila» lo pregò Ronnie. Gli indicò la loro madre, seduta a meno di un metro di distanza da loro, che in quel momento conversava amabilmente con una propria cugina. «Non è il caso di andare oltre con queste chiacchiere davvero inutili e fuori luogo.»
    «In effetti non è certo l’evento più adatto» fu costretto ad ammettere Ralph. «Peccato, perché era una delle ultime occasioni che avevamo per parlarne.»
    «Non ne sentirò la mancanza» replicò Ronnie. «E, naturalmente, non mi mancherai nemmeno tu. Questa è stata una settimana d’inferno.»
    «Se ti può consolare non è stato piacevole nemmeno per me» rispose Ralph. «Quello che conta è che quest'incubo sia finito.»
    Incubo.
    Non era il termine con cui Ronnie avrebbe descritto quella convivenza forzata, ma tutto sommato poteva andare senza stonare troppo, anche se c'erano incubi peggiori, come quello che aveva vissuto Yuma a Black Hill.
    Sperava soltanto che potesse riuscire a liberarsi una volta per tutte della presenza di quel padre che l'aveva rovinata, ma non era molto ottimista. Già una volta Yuma si era illusa di essersi liberata di lui, ma le era bastato fidarsi dell'uomo sbagliato per ritrovarsi di nuovo in trappola. Era stato difficile spingerla a raccontargli come erano andate davvero le cose, erano servite settimane per spingerla a confessargli che, di fatto, niente era cambiato e che suo padre continuava ad abusare di lei.
    «Adesso, però, ho ottenuto davvero qualcosa in cambio» aveva aggiunto, con aria quasi soddisfatta. «Se non altro quello che sto facendo ha una ragione: lui lascerà in pace Heaven e le permetterà di vivere a casa di Naive.»
    Ronnie aveva cercato di non mostrarsi troppo sconvolto, al fine di non ferirla.
    «Lui non ha alcun diritto di volere tua sorella per...»
    Non riusciva nemmeno a continuare la frase, tanto era disgustato dal pensiero di ciò che il padre di Yuma desiderava non soltanto da lei ma anche da una bambina di undici anni.
    «Infatti non avrà mia sorella» aveva precisato Yuma. «Per il momento questo mi basta.»
    Aveva pronunciato quelle parole come se non ai fosse niente di più naturale al mondo.
    Ronnie era quasi inorridito. Melvin Emerson aveva letteralmente rovinato quella ragazza, spingendola a pensare che quello che subita fosse per qualche verso giustificabile.
    «Non dire niente a Michel, mi raccomando» l'aveva pregato. «Non posso permettere che lui lo sappia.»
    «Perché?»
    «Non voglio sentirmi giudicata da lui» gli aveva spiegato Yuma. «Lui mi vede come una ragazza innocente.»
    «È quello che sei» aveva replicato Ronnie.
    Yuma aveva negato.
    «No, è anche colpa mia. Io sono una donna e somiglio a mia madre: di fatto sono io a istigarlo.»
    Ronnie ricordava di avere spalancato gli occhi.
    «Se essere una donna istiga allo stupro», aveva dedotto, «Allora anche andarsene in giro con una borsa istiga allo scippo!»
    Yuma aveva scorso la testa.
    «Sono due cose molto diverse.»
    In fin dei conti aveva ragione: nessuno scippatore era mai riuscito a convincere la propria vittima che erano entrambi colpevoli allo stesso modo.
    La voce di Ralph lo fece tornare alla realtà.
    «Lo vedi, allora, che avevo ragione? Sei perso nei tuoi pensieri.»
    Ronnie si sforzò di sorridere.
    «Stavo valutando quanto sia soddisfatto, su una scala da uno a dieci, di tornare a Black Hill.»
    Stranamente Ralph non fece una delle sue stupide battute, ma si limitò a ignorarlo. Ronnie lo accolse come un segnale positivo.
     
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  15. GÆBRIEL
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    E' troppo pretendere che voglio il continuo?
     
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587 replies since 18/5/2013, 16:33   3088 views
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