Anime di metallo

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Milly Sunshine
        +1   -1
     
    .
    Avatar


    Group
    Founder
    Posts
    70,943
    Scrittore
    +1,079

    Status
    Anonymous
    Dean rise.
    «Davvero te ne importa qualcosa della mia sincerità?»
    Yuma attese qualche istante prima di dargli una risposta secca.
    «No.»
    «Sospettavo che fosse così.»
    «Il punto è che non m’importa niente di te» ammise Yuma. «Voglio solo che tu stia fuori dalla mia vita, questo mi basta.»
    Dean la fissò a lungo.
    «Credi davvero di potermi liquidare così?»
    «Sì, lo credo davvero, perché non hai alcun motivo per continuare a starmi addosso. Abbiamo concepito un figlio che non volevi, lo so. Ho scelto di tenerlo, ma ho scelto anche di andarmene. Nessuno ti chiede di farti carico di quello che consideri un problema. Per quanto riguarda mio padre... beh, non ho certo intenzione di metterlo al corrente della nascita di Ron. Come ben sai i rapporti tra me e lui non sono idilliaci.»
    «Non ho mai pensato che tu fossi così tanto cretina da andare a riferire a tuo padre di avere avuto un figlio con me» replicò Dean. «Il punto è che Melvin sembra essere in grado di procurarsi qualsiasi genere di informazione.»
    Yuma scosse la testa.
    «Non è così. È da mesi e mesi che me ne sono andata, eppure non è mai riuscito a rintracciarmi. Non è infallibile.»
    «Lo stai sottovalutando.»
    «No.»
    «Ti dico di sì, Yuma. Non si è ancora fatto vivo, questo te lo concedo, ma non significa che non sappia dove sei.»
    Yuma avvertì un brivido gelido che la attraversava, non certo giustificabile dalla non troppo mite temperatura autunnale.
    «Mi stai dicendo che lui sa dove sono?»
    «Non ti sto dicendo che lo sa» puntualizzò Dean, «Ma soltanto che potrebbe saperlo. Quando si tratta di Melvin, le eventuali certezze ce le ha tutte lui; noi non possiamo fare altro che sperare che non abbia tra le mani niente che possa essere usato contro di noi.»
    «E tu cosa speri?»
    «Che tu ti decida ad accettare la mia proposta.»
    Yuma lo fulminò con lo sguardo.
    «Non se ne parla nemmeno.»
    «Questo significa che sei meno intelligente di quanto pensassi. Ti sto offrendo una scappatoia perfetta: niente bambini di cui occuparti, niente pericolo di essere ammazzata... e soldi! Al posto tuo nessuna si sarebbe tirata indietro.»
    Yuma alzò gli occhi al cielo.
    «Forse non ti rendi conto che mio figlio è l’unica cosa bella che mi sia mai capitata nella vita.»
    Dean ridacchiò.
    «L’unica?»
    «Sì.»
    «Vedo che il contabile depresso non è incluso nella lista, allora.»
    «Smettila di chiamare Ronnie a quel modo» lo pregò Yuma. «Anzi, smettila proprio di parlare di lui.»
    «Ti infastidisce così tanto che si dica la verità sul tuo uomo perfetto?» ribatté Dean. «Non ha niente di speciale, non riesco proprio a capire che cosa ci trovi in lui.»
    «Non sono affari che ti riguardano.»
    «Dopo così tanti anni, poi...»
    «Ti ho detto che non sono affari che ti riguardano» ribadì Yuma. «Ti prego di farmi la cortesia di andartene e di lasciarmi in pace una volta per tutte.»
    «Vedo che non ti risparmi con le richieste.»
    «Non vedo perché dovrei.»
    «Perché sei una nullità.» Gli occhi di Dean puntarono al suo decolleté. «Tra l’altro hai le tette più piccole di Nat.»
    Yuma spalancò gli occhi. Che razza di discorso era quello? Che cosa c’entrava il suo seno, in quel momento?
    «Chi è Nat?» gli domandò.
    «Lascia perdere» si limitò a rispondere Dean. «È solo una troia da quattro soldi con cui ho avuto a che fare in passato.»
    «Ha messo al mondo dei figli tuoi?»
    «Fortunatamente no. Tu sei stata l’unica: un motivo in più per disprezzarti più delle altre.»
    «Se mi disprezzi così tanto» dedusse Yuma, «Allora non avrai così tanti problemi a uscire dalla mia vita una volta per tutte. Dimenticati di me.»
    «Lo dici come se fosse facile.»
    «Lo è, Dean. Ti basta non riferire a mio padre di questo nostro colloquio e tutto sarà come prima, per te. Oppure, se non ne vuoi più sapere di lavorare per lui, ti basta andartene e far sparire le tue tracce.»
    «Lo farei» ammise Dean, «Ma temo che Melvin sia già sulle mie tracce. A questo proposito, forse, abbiamo ancora una via di fuga...»
    Il modo in cui Dean la guardava le fece sospettare che non fosse niente di piacevole da sentire, ma non se ne preoccupò.
    «Quale sarebbe questa via di fuga?»
    «Andiamocene via insieme» le suggerì Dean. «Procuriamoci dei documenti falsi e ricominciamo. Hai le tette più piccole di quelle di Nat, ma almeno tu hai classe. Non sarà poi così terribile trascorrere il resto della mia vita insieme a te.»
    Fare coppia fissa con lui? Un tempo Yuma era arrivata a sperarlo, ma adesso la sola idea le dava il voltastomaco.
    «Tu vorresti passare la tua vita con me e Ron?»
    Dean strabuzzò gli occhi.
    «Che cazzo hai capito, ritardata? Voglio passare la mia vita con te e con i soldi che mi hanno offerto per il bambino. Non ne voglio sapere di quel bambolotto che non fa altro che piangere e produrre merda. Sono sicuro che, quando ti sarai sbarazzata di lui, anche la tua vita migliorerà, e non di poco!»
    «Mettitele su per il culo, le tue dannate convinzioni!» replicò Yuma. «Preferisco farmi ammazzare piuttosto che sprecare il mio tempo ad ascoltarti, figuriamoci che cosa ne penso di fuggire insieme a te!»
    «Lo vedi? L’ho sempre detto che sei una cretina. Non che sia una novità: tutte le donne che ho incontrato nella mia vita si sono rivelate tali. Credevo, comunque, che tu fossi almeno un po’ sopra la media.»
    «Se non sono sopra la media, allora» ribatté Yuma, «Suggerisci a Nat di seguirti ovunque lo vorrai. Mi faresti soltanto un piacere!»
    Gli voltò le spalle, decisa ad andarsene.
    Non fece in tempo a fare che pochi passi, poi si sentì afferrare per le spalle.
    «Tu non vai da nessuna parte!»
    In un altro momento Yuma sarebbe stata paralizzata dal terrore, nel ritrovarsi in una situazione del genere lungo una strada deserta. Quel giorno, però, era convinta più che mai di essere sul punto di liberarsi una volta per tutte di Dean Tray.
    «Lasciami andare subito» gli ordinò.
    Lo sentì ridere, mentre allentava la stretta.
    «Non mi sfuggirai, Yuma. Avresti potuto prendere la strada migliore, quella che ti avevo offerto su un piatto d’argento, eppure preferisci fare di testa tua. Ti sei conquistata la possibilità di morire tra le sofferenze più atroci. Ormai sei rovinata.»
    Yuma si girò di scatto verso di lui.
    «Sei tu che sei rovinato» replicò. «Non sai più cosa fare per liberarti di mio padre e cerchi di sfruttare me per trovare una scappatoia. Non...»
    Le parole le morirono in bocca nel momento in cui Dean la afferrò per il collo e la strattonò violentemente, mandandola a sbattere contro il muro che aveva dietro di sé.
    «Ti farò a pezzi, puttana!» la minacciò. «Nessuno riuscirà a rimettere insieme il tuo corpo, nemmeno gli avvoltoi che lo divoreranno.»
    «Vedo che non perdi mai le vecchie abitudini» osservò una voce estranea, proprio in quel momento. «Per caso ti sei messo in testa di importunare tutte le ragazze di Starlit Spring?»
    Per lo stupore Dean lasciò andare Yuma.
    Poi si rivolse al nuovo arrivato: «E tu che cosa vuoi?»
     
    Top
    .
587 replies since 18/5/2013, 16:33   3129 views
  Share  
.