Anime di metallo

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Milly Sunshine
        +1   -1
     
    .
    Avatar


    Group
    Founder
    Posts
    70,943
    Scrittore
    +1,079

    Status
    Anonymous
    Giusto. u.u Chissà se Ronnie deciderà di ascoltarti. XD Comunque direi che è ora di aggiornare con il capitolo 40, o almeno con la prima parte di esso. Penso che troverai una sorpresa molto gradevole (ritorna un personaggio che ti piace parecchio ^^).




    Capitolo 40.
    Gabriel le era sembrato disorientato nel momento in cui apriva la porta. L’aveva guardata come se non l’avesse riconosciuta o come se non si ricordasse di lei.
    Naive non si era lasciata scoraggiare.
    «Lo so» aveva esordito, «È da tanto che non ci vediamo.»
    Gabriel l’aveva scrutata con attenzione.
    «Dovremmo conoscerci?»
    «Direi di sì.» Naive non era stata in grado di trattenere in sorriso. «Ti sei forse dimenticato di tutte le equazioni di secondo grado che abbiamo risolto insieme molti anni fa?»
    Gabriel aveva spalancato gli occhi.
    «N-Naive?»
    «Sì, sono io.»
    «Non ci posso credere!» Si era avvicinato a lei e l’aveva abbracciata. «Naive, la mia compagna di banco preferita! Vieni subito dentro! Devo assolutamente presentarti mia moglie!»
    Naive si era liberata dalla sua stretta.
    «Molto volentieri.»
    Aveva seguito Gabriel e, qualche istante più tardi, aveva messo gli occhi su una giovane donna dai capelli biondi e dall’espressione cordiale.
    «Maya, lei è Naive, una mia vecchia compagna di scuola. Non so ancora cosa sia tornata a fare a Starlit Spring, però si è ricordata di me.»
    Era stato spontaneo parlare con loro, finché si era trattato di chiacchiere isolate, ma non appena era venuto il momento di passare a qualcosa di più importante Naive aveva sentito di non farcela. Né Gabriel né Maya si erano accorti dei suoi dubbi – d’altronde non potevano certo sapere che cosa le passasse per la testa – e avevano continuato a parlare, a raccontarle della loro vita a Starlit Spring e di tutto ciò che Gabriel riteneva opportuno informarla dopo così tanti anni.
    Le avevano poi proposto di uscire, di portarla a vedere cosa fosse cambiato in quella che un tempo era stata la sua città.
    Camminando lungo le strade rischiarate dalla luce del sole che tramontava Naive riuscì ad acquisire un po’ di sicurezza. Era certa che sarebbe riuscita a mostrare a Gabriel e a Maya la fotografia che aveva portato con sé.

    «Ti dico che l’ho rivisto!» esclamò Natascha, più esaltata di quanto Kelly se la ricordasse. «Sono sicura che fosse lui!»
    «Lui, però, ti ha ignorata totalmente, mi pare di capire» obiettò Kelly. «Forse dovresti frenare un po’ il tuo entusiasmo.»
    «Frenare il mio entusiasmo?! Dopo avere rivisto Dean? Tu sei pazza!»
    «No, forse sei tu che sei pazza.»
    Natascha scosse la testa.
    «Tu non sai cosa significhi amare veramente un uomo. Se Dean me lo chiedesse, sarei felicissima di passare con lui il resto della mia vita.»
    Kelly sospirò.
    «Forse ti sei dimenticata di avere già un ragazzo.»
    «Ralph non vale nemmeno la metà di Dean.»
    Kelly spalancò gli occhi. Sebbene i rapporti tra lei e Ralph Craven non fossero mai stati idilliaci, le sembrava che Natascha stesse esagerando. Dean era un tale con cui aveva avuto una breve relazione diversi anni prima, che se n’era andato da un giorno all’altro senza nemmeno salutarla e che non si faceva vedere da secoli.
    Natascha, però, sembrava non condividere il suo parere.
    «Sono sicura che sia tornato per me» le confidò, con occhi sognanti. «Non ho mai amato nessuno tanto quanto lui e non vedo l’ora di potergli parlare.»
    «Magari non si ricorda nemmeno di te...»
    «Sciocchezze! Lui è tornato solo per me!»
    Kelly rimpianse gli appassionati di monologhi sulle ultime notizie, quelli che le parlavano per decine e decine di minuti senza fermarsi, tenendo in mano un giornale aperto. Purtroppo quelli erano tutti a casa a criticare le pietanze dietetiche cucinate dalle loro mogli e le toccava sorbirsi Natascha Harris. Fortunatamente di lì a poco avrebbe chiuso il bar e sarebbe tornata a casa, dove Michel la stava aspettando.

    «Sì, sono venuta qui per cercare mia nipote» ripeté Naive. «In realtà ha diciannove anni ed è libera di vivere dove vuole, ma vorrei almeno avere sue notizie.»
    «Non ho capito perché se ne sia andata» osservò Maya, «E soprattutto perché è venuta proprio qui?»
    «È questo che mi spaventa» ammise Naive. «Sua madre fu assassinata in questa città, molti anni fa...» Fece una pausa, notando l’espressione piuttosto sconvolta di Maya. «Lo so, penserai che in me c’è qualcosa che non va.»
    Maya spalancò gli occhi.
    «Perché dovrei pensarlo?»
    «Beh, mia nipote è scappata di casa, mia sorella è stata assassinata...»
    «Ma non sei tu la causa di tutto questo» obiettò Maya.
    «Appunto» convenne Gabriel. «Perché dovresti preoccuparti per questo?»
    «A volte mi dico che avrei dovuto impedire che accadessero certe cose. Ho sempre creduto di riuscire a controllare qualsiasi situazione, ma in realtà... beh, credo di essere stata un fallimento sotto molti punti di vista.»
    «Come mai la ragazza abitava con te?»
    Naive raggelò, non appena sentì Maya pronunciare quelle parole.
    “Non posso dirle la verità.”
    «È una lunga storia.» Poteva mentire? Decise di sì. «Suo padre me l’ha affidata quando era più piccola, perché non era adeguato a crescere una ragazzina.» Un fondamento di verità, tra l’altro, c’era. Era solo una versione molto più soft di quanto era successo in realtà. «Quando è stata più grande ha deciso di rimanere con me, almeno finché non ha deciso di andarsene così, da un giorno all’altro.»
    «E non l’hai più sentita?»
    «No, ma ho sentito l’altra mia nipote proprio tre giorni fa. Sa dove si trova Heaven. Il punto è che non me l’ha detto.»
    «Eppure» osservò Maya, «Tu sei sicura che sia qui.»
    «Te l’ho detto, è una lunga storia.»

    «Tu non capisci quello che provo!» sbottò Natascha. «Perché non provi a metterti nei miei panni?»
    «Per lo stesso motivo per cui tu non provi ad andare da uno psicologo. Ho paura che tu abbia bisogno d’aiuto, Nat.»
    «Bisogno d’aiuto? Solo perché amo Dean?»
    Kelly sospirò.
    «Va bene, ami Dean...»
    «Voglio che tu lo accetti» la interruppe Natascha. «Voglio che tu ammetta che lui è l’unico uomo della mia vita.»
    «Questo lo puoi sapere soltanto tu» concesse Kelly. «Ti pregherei, però, di tenermi fuori da questa storia.»
    «Lo so, tu vorresti vedermi accanto a Ralph...»
    «Non è questione di volerti vedere accanto a Ralph.»
    «Sì, invece! Tu lo adori per via della sua parentela con Rick.»
    Kelly trattenne le risate.
    “Adoro Ralph? Non me ne sono mai accorta!”
    «Sei un caso davvero disperato, Nat. Credo che faresti bene a toglierti Dean dalla testa.»
    «Ma è... è l’uomo più eccezionale che io abbia mai incontrato.»
    Kelly sentì il desiderio di sbattere la testa contro il muro farsi sempre più forte.
    “Se solo capitasse un miracolo...”
    Natascha avrebbe potuto perdere la voce.
    Dean avrebbe potuto comparire all’improvviso.
    Sarebbero stati miracoli, dopotutto.
    «Nessuno come lui ha mai avuto il potere di farmi sentire viva» riprese Natascha. «Credo che sarei disposta a fare qualsiasi cosa lui mi chiedesse, anche a morire per lui.»
    «Anche... a morire per lui?»
    Natascha annuì.
    «Certo. Non ci sarebbe niente di più naturale. D’altronde se non posso vivere senza di lui potrebbe essere un’alternativa valida quella di morire per lui.»
    «Sì, certo, un’alternativa valida» mormorò Kelly tra i denti. «Per chi ha intenzione di farsi internare in manicomio, sicuramente.»
     
    Top
    .
587 replies since 18/5/2013, 16:33   3129 views
  Share  
.