Uccidere e far invecchiare i personaggi

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    Laws and labours, structures tight. Memories of faded might...

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    Una soluzione simile è fantasione, ma io non saprei mai usarla :)

    Un personaggio muore? Per me è morto. Se lo rivedete sarà sempre a sfondo tragicamente triste, perché avete visto come ha tirato le cuoia.
    Il che, detto da Dany, generalmente invoca una morte assurdamente orrenda ed iper-dolorosa.
     
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  2. Luk the thunder
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    Secondo me la morte di un personaggio è un passaggio molto delicato.
    Non si possono far morire i personaggi alla "membro di segugio"! Bisogna dare un senso alla loro morte, deve avere un perché! Magari non nell'immediatezza della storia, ma deve avere un significato.
    La morte perfetta deve squarciare la trama, disorientare il lettore, costringerlo ad andare avanti nella lettura per cercare di capirne il perché!!!
    Far morire senza senso rischia di ammazzare il romanzo. Se un personaggio ha esaurito la sua utilità alla trama, preferisco (da lettore) sia messo da parte (che so, tipo parta per un viaggio, piuttosto che si ritiri nel suo luogo d'origine a sbronzarsi dalla mattina alla sera, etc), piuttosto che fatto morire in un combattimento (restando in ambito fantasy) come l'ultimo dei cretini!
     
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  3. Winter Were
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    Personalmente, detesto che i personaggi muoiano (almeno quelli buoni e giovani). Molte volte, lo trovo più un troppo usato espediente letterario utilizzato solo per gusto di conformarsi alla moda.
    Se proprio la Morte deve chiamare, bisogna che ci sia un significato dietro, magari un qualche sacrificio o (ma sì) persino una vendetta perpetrata da anni.
    Nella saga di Divergent (di cui non spoilero nulla di particolare) ci sono morti allucinanti senza il benché minimo significato, in modo particolare alla fine (chi ha letto i libri capirà)

    Solo una cosa, mi sento in obbligo di dire, rileggendo le discussioni di due anni fa, che Poirot ha amato una volta in vita sua una persona che, ironia della sorte, era una ladra (ma di buon cuore) xD
     
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    Solo una cosa, mi sento in obbligo di dire, rileggendo le discussioni di due anni fa, che Poirot ha amato una volta in vita sua una persona che, ironia della sorte, era una ladra (ma di buon cuore) xD

    Scusa per avere fatto passare due anni e mezzo prima di rispondere. :D
    Intendi la Contessa Rossakoff?
     
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    MI HAI SCOMPIGLIATO I CAPELLIIIII!!!

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    Personalmente, penso che si debbano evitare morti alla carlona.
    La morte di un pg ha un senso quando NON E' GRATUITA. E Martin è gratuito.
    Mi ha commosso di più la morte di Mardred in Die Elfen di Hennen che le morti di triliardi di pg in due libri di Martin-
     
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    Concordo con Noor. Esiste il momento e il luogo per far morire uno dei personaggi. Dev'essere tutto coerente con la storia e la psicologia degli stessi.
     
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    Dev'essere tutto coerente con la storia e la psicologia degli stessi.

    E con la storia di famiglia. :P
    ...
    ...
    ...
    ...ah, già, non tutti muoiono di morte violenta in una vecchia tenuta di campagna, il giorno dopo avere cambiato il testamento, per mano di uno dei 20+ parenti alla lontana che vivono a scrocco in casa sua. ;)
     
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    ah, già, non tutti muoiono di morte violenta in una vecchia tenuta di campagna, il giorno dopo avere cambiato il testamento, per mano di uno dei 20+ parenti alla lontana che vivono a scrocco in casa sua

    Chissà se centrano gli indiani...
     
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    CITAZIONE (The Aster @ 9/12/2017, 12:01) 
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    ah, già, non tutti muoiono di morte violenta in una vecchia tenuta di campagna, il giorno dopo avere cambiato il testamento, per mano di uno dei 20+ parenti alla lontana che vivono a scrocco in casa sua

    Chissà se centrano gli indiani...

    Naaaaahhhh, quelli non c'entrano con le tenute di campagna, era gente invitata da uno sconosciuto su un'isola deserta!
     
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    Io penso a un personaggio che secondo me è stato fatto invecchiare molto bene, sebbene appartenga a una saga videoludica: Ezio Auditore da Firenze di Assassin's Creed.
    In ACII ci viene presentato come un giovane scapestrato, forte del fatto di appartenere a una nobile e potente famiglia legata a Lorenzo de Medici.
    La morte di suo padre e dei suoi fratelli lo spinge però in un vortice di rabbia e vendetta, obbligandolo a crescere anzitempo, scoprendo segreti sui suoi antenati e uccidendo progressivamente coloro che hanno configurato contro la sua famiglia, arrivando a un grosso momento di crescita, nel quale decide di rinunciare alla sua vendetta, in quanto umanamente inutile.
    In AC Brotherhood vediamo invece un Ezio molto più maturo e saggio, che mantiene però una buona dose d'impulsi dirà, che lo spingerà a creare un solido potere occulto che porterà prima all'eliminazione dei Borgia, poi all'elezione dei papi Giulio II e Leone X, sotto i quali l'Urbe visse uno dei suoi periodi d'oro.
    In Revelations Ezio Auditore è ormai un ultracinquantenne saggio, stanco di lottare, desideroso soltanto di soddisfare la sua sete di conoscenza, e ciò lo spinge a un lungo viaggio che lo porterà a Masyaf, storica roccaforte degli Hashashin (Assassini), e Costantinopoli/Istanbul, dove invece conoscerà finalmente il vero amore di una donna, che lo spingerà a rinunciare definitivamente a combattere dopo un'ultima grande lotta dalla quale esce vincitore, sfruttando tutte le tecniche e le conoscenze che ha acquisito nel corso degli anni.
    Il suo percorso termina nel film AC Embers, dove Ezio ha smesso da tempo di lottare, deciso a trascorrere gli ultimi anni della sua vita a scrivere le sue memorie, producendo vino e crescendo i suoi due figli, la gioia della sua vita.
    Confrontate qui il giovane sfrontato degli inizi e l'anziano uomo della fine. QUESTO è, secondo me, il modo di far invecchiare veramente bene un personaggio.



     
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    Non dovevi citarmi AC. Mi hai fatto venire voglia di rigiocarci XD
     
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40 replies since 21/10/2012, 09:49   425 views
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