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Casanova's Miracle
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Personalmente, scrivendo di quasi solo umani tengo TANTISSIMO in conto l'invecchiamento e le età, arrivo a creare linee del tempo dove scrivo gli avvenimenti più importanti e rispettive età dei personaggi. Per me, indiscussamente, è una parte fondamentale della riuscita coerente di un'opera.
Oltretutto, apprezzo molto la Rice perché tiene conto anche dell'invecchiamento 'psicologico' di ogni personaggio anche se si tratta di un vampiro.
Vorrei ricordare che non cambia solo il fisico, ma anche la mentalità.
Così come mi infastidisce un personaggio che in vent'anni non invecchia essendo umano, mi infastidisce che mantenga la stessa mentalità immutata di quando aveva vent'anni.
Una persona è dinamica, cosí la sua testa.
(Detto da una serial killer di personaggi.)
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Li hai mai uccisi 51 miliardi di personaggi in 21 righe? xD
Ecco, supera quel record e potrai dirti una serial killer, prima di allora...
You know nothing, Jon Snow...
xD. -
.CITAZIONELi hai mai uccisi 51 miliardi di personaggi in 21 righe? xD
però di questi 51 miliardi tu non specifivhi nomi, carattere, aspetto, storia ecc... XD. -
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In altre storie ho falcidiato intere classi di personaggi che avevo descritto e fatto agire e parlare e vivere xD
E molti erano apprezzati dai lettori, però io li ho uccisi lo stesso u.u. -
.CITAZIONEE molti erano apprezzati dai lettori, però io li ho uccisi lo stesso u.u
Però non erano i PIU' apprezzati dai lettori...
Mi risulta che una certa donzella vestita di rosso sia ancora viva e vegeta...
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Non mi stavo riferendo a Xan ed Ayarra, ma alla mia saga di Band of Heroes xD
(Non è qui su SN, seguirla qui sarebbe troppo difficile perché pur non essendo una FF in quanto tale per capirla bisogna conoscere un concreto universo sci-fi che è tutto suo e che spiegarvi sarebbe next-to-impossible)
Lì ormai i lettori cominciano ad impaurirsi ogni volta che presento pg nuovi, perché sanno che io inserisco tonnellate di personaggi...perché tonnellate sono quelli che muoiono in maniere iper-dolorose e mai belle
Aulius? Esploso.
Mikael? Ucciso da una trappola
Aurelio e Sirio? Dispersi nelle terre bruciate.
Tariq? Annegato nel fango.
Raavh? Abbattuto da una fucilata
Eryn? SVENTRATA DALLE SCHEGGE
Ièn? Ustioni sul 90% del corpo, è ancora in forse tra vivere o morire.
Casturiòs? Una granata sul cranio, non ne hanno trovato neanche le polveri.
Sèm? Spalla esplosa per una fucilata, dissanguato davanti ai suoi compagni che non potevano fare niente per lui.
Spedha e Lother? Massacrati dai Legatates come bambini.
Ayla Sahara? Accecata da una fiammata, dispersa nelle terre bruciate.
Azelas? Sventrato.
Gillenal? Sventrata e poi mangiata.
E la lista continua.
E sono tutti personaggi che io ho fatto conoscere ai lettori prima di ucciderli.... -
Leonidas .
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Dany è un maniaco assassino, lui non conta.
Comunque, amo i personaggi vecchietti che si battono ancora come se nulla fosse xD
Però odio quelli la cui mentalità rimane pressochè la stessa, insomma, nessun uomo è statico. I miei personaggi sono così diversi tra un racconto e l'altro, ma forse anche troppo, tanto che rischio di non farlo piacere più
È solo quello il mio problema...
Per quanto riguarda la morte... Beh, tutti i miei racconti sono ambientati nello stesso continente, e spesso in un racconto ambientato mille anni dopo un altro, evoco, anche se solo in una riga, il ricordo di un eroe passato di cui ho scritto appunto prima. Quindi, in fondo, muoiono tutti, per me.
Ad alcuni dò una morte "gloriosa", altri muoiono i vecchiaia, altri muoiono senza poter avere la possibilità di trovare ciò che cercavano, uno è addirittura inciampato e finito in un burrone. Ed era protagonista xD
Pensandoci, direi che uccidere i personaggi non sia poi così malvagio. Somo convinto he molti di loro preferiscano morire con un arma in mano che in una sterile stanza d'ospedale o in una taverna qualunque.... -
.CITAZIONEPensandoci, direi che uccidere i personaggi non sia poi così malvagio. Somo convinto he molti di loro preferiscano morire con un arma in mano che in una sterile stanza d'ospedale o in una taverna qualunque...
Triliardi di Dany's Carachters hanno messo "non mi piace" a questa considerazione.
Credo che ad Elexa sarebbe piaciuto morire in una taverna, vecchia ed ubriaca, invece che maciullata senza niente potere fare da un uomo-sciacallo alto 2 metri e settanta xD. -
Leonidas+1 .
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Mi fai paura D:
Comunque io parlavo dei miei personaggi, e non li vedevo vecchi o ubriachi, ma infermi e paralizzati. Mettiamola così allora: credo che molti di loro preferiscano diventare immortali invece di morire in una sterile stanza d'ospedale o in una taverna qualunque U.U
Ma no, io non sono così buono. Dany, invece, non è che non è buono, è proprio bastardo dentro xD
Senza offesa, eh. -
.CITAZIONEDany, invece, non è che non è buono, è proprio bastardo dentro xD
I have no mercy and ever and forever I shall not have mercy.. -
.E sono tutti personaggi che io ho fatto conoscere ai lettori prima di ucciderli...
Devo dire di apprezzare, da un lato, questa tua caratteristica, perché implica molta freddezza nella gestione dei personaggi e, soprattutto, una buona maturità narrativa.
Dall'altro lato questa freddezza gestionale (pur realistica, visto il contesto) può tendere alla lunga a far disaffezionare il lettore ai personaggi stessi. Vista la quantità industriale di quelli che compaiono e quelli che muoiono, il rischio è che uno segua la storia con forse troppo distacco.
In generale, io personalmente apprezzo la morte dei personaggi quando avviene dopo parecchio "tempo". Devi lasciare al lettore il tempo di affezionarsi al personaggio, di vederlo come una parte integrante della storia, devi fargli credere che la plot armor lo avvolga del tutto: solo così resterà veramente spiazzato quando la morte se la porterà via, e magari anche commosso se ci si era affezionato.
Insomma, sono più per la morte ragionata e chirurgica che quella indiscriminata (non mi riferisco a te, Dany, parlo in generale).. -
Elia Dante .
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La morte di un personaggio nel corso di una storia, principalmente, dipende dal gusto e dalla sensibilità dello scrittore. Non è raro vedere saghe nelle quali protagonisti e non, pur affrontando situazioni che porterebbero a morte certa, sopravvivono felici e contenti, spesse volte anche con motivazioni pessime.
Ecco, personalmente ritengo che queste cose vadano evitate.
Portare avanti un personaggio che si salva e sopravvive a qualsiasi situazione è stancante, e nemmeno il fatto che sia uno dei protagonisti è per me una giustificazione.
Detto ciò, che è ovviamente un parere personalissimo, George R. R. Martin ci ha recentemente insegnato (assieme all'HBO, a voler essere onesti) che le morti sono strumenti potentissimi, propulsori di una forza immensa ai fini del proseguimento della storia.
E stiamo parlando di morti di protagonisti portanti, a decine, di cui il lettore si innamora fin dalle prime righe e mai sospetterebbe una loro possibile dipartita. E dunque si dispera, urla, piange ma continua a leggere, più velocemente e affamato di prima perché ha bisogno di capire come andrà avanti la storia senza il suo amato Eddard Stark, o qualsiasi altro personaggio di rilievo.
Insomma, in sostanza ritengo che affezionarsi ad un personaggio al punto di non riuscire a farlo morire sia sbagliato, sono gli scrittori, sempre e comunque, ad avere il controllo, e mai la storia o ancor peggio il singolo carattere.
Nel'esatto istante in cui questo controllo viene a mancare, lo scrittore cessa di esistere.
Chi invece calibra attentamente le morti e le rende sceniche, o in qualche modo d'impatto, significa che ha acquisito una notevole padronanza di ciò che vuole raccontare.
E sarà sicuramente qualcosa di divertente da leggere.. -
Leonidas .
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Perchè ogni volta dovete ricordarmi di cosa è successo a Eddard Stark...? 
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Elia Dante .
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CITAZIONEPerchè ogni volta dovete ricordarmi di cosa è successo a Eddard Stark...?
Perdonami Leonidas, ma in tema di morti, non potevo non citarlo. ; P. -
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Infatti, povero Ned, è stata la morte per cui ho più sofferto (insieme a Lady, povera lupacchiotta...).
In ogni caso, per quanto mi riguarda, anche se uccido qualche personaggio o quello muore o comunque vadano le cose, di solito uso il principio della reincarnazione (fan-di-Sailor-Moon-mode: on) ossia che spunta un nipote (il figlio non mi piace tanto) simile in tutto e per tutto a lui ma che però ha qualcosa di diverso (nel mio caso manca di un potere molto particolare che aveva l'originale ma alla fine ottiene qualcos'altro che li rende uguali eppure diversi) oppure che nasce in qualche parte del mondo un bambino simile al personaggio appena morto..
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