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| "Il rumore, il caos, nient'altro che un ennesima maschera del dolore di ognuno, dolore che il silenzio renderebbe ancora più insopportabile."
Questa frase mi convince poco. Perché hai messo il condizionale?
Inoltre, fai attenzione : un dinanzi al femminile con vocale vuole l'apostrofo.
Chiuso questo, devo riconoscere un certo sforzo nel tratteggiare l'amarezza di un uomo, di cui conosciamo il nome (Lorenzo), che non vede il senso della sua esistenza.
E' malato di depressione? Chi lo sa.
Non male, ci sta la volontà di essere plausibili. |
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| Ciao, ritorno da tempo e dico che questo lavoro non è male, perché presenta un interessante ribaltamento di certi luoghi comuni, che vedono l'uomo come "artefice del suo destino". In realtà l'uomo è un burattino di tutto, anche del suo stesso inconscio, e nasce già condannato.
Mi sono piaciuti soprattutto questi passi "La vittoria nella sua conquista non è che un attimo,
quella che chiamiamo vita è un a sconfitta che si protrae,
non per il dio denaro, non per la morale, non è carnevale...
ma per ciò che rappresenta l'inganno quotidiano...
Non sto mettendo a repentaglio la mia ragione
con cui ricamo e ritaglio i pensieri che ne fanno prigione?"
Mi sembrano molto significativi. |
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| Piuttosto straniante, sentire parlare la morte.
A parte alcuni puntini di sospensione (che non so se siano voluti) non è male. Anche se in alcuni momenti mi sembrava di leggere un monologo barocco sul tema del "memento mori". |
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| Parlo per me.
Troppo spesso in anime, manga et similia ci sono state delle scelte che non ho gradito per nulla.
Per un po', volevo avere l'illusione di tenere io le redini di un'opera che mi piaceva e che, spesso, non andava come volevo io.
Almeno per me, è questa la ragione per cui scrivo fanfic. |
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| Grazie.
Prometto che farò del mio meglio (se non mi addormenterò come una scema)
E spero che mi aiutiate soprattutto in una cosa: la geografia! |
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5 replies since 12/1/2011
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