Scrittori della Notte: liberi di scrivere

Posts written by Bruce M

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    Scusate se vi rispondo a distanza di un mese!

    CITAZIONE
    Concordo con Milù, finale molto, molto spiazzante. In generale ho apprezzato il racconto perché trasuda ordine a livello tecnico e comunque un ottimo soggetto di base. Breve, però incisivo. Forse in futuro potresti provare ad approfondirlo smistandolo in un'altra salsa, allungando i dettagli, gli aspetti psicologici. Quindi complimenti, se non sbaglio è la prima volta che leggo qualcosa di tuo, cercherò nel forum qualcosa che hai scritto per commentare altro :)

    Ti ringrazio, devo dire che "trasuda ordine a livello tecnico" è per me un bellissimo complimento. :)
    Effettivamente è molto breve, diciamo che era qualcosa che dovevo scrivere a tutti i costi e il più velocemente possibile; ma oggi, "con il senno di poi", potrei effettivamente migliorarlo.

    CITAZIONE
    Mi è piaciuto molto il finale, per niente banale e in linea con tutto il resto del racconto. Originale e in un certo senso molto realistico, fa riflettere sulla vita e la natura umana :)

    Grazie Matthew, sono felice sia stato per te spunto di riflessione! A volte siamo così protesi verso il sogno da dimenticarci del reale...
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    CITAZIONE (Milly Sunshine @ 24/3/2017, 10:45) 
    Ah, quindi è riferito alla bambina?

    Sì, almeno per come l'ho inteso io. Forse bisogna viverlo per capirlo, ma quando ti trovi una bambina di fronte che ti chiede qualcosa da mangiare, improvvisamente tutto il resto perde significato. Può essere che sia semplicemente una tattica studiata da qualche adulto per intenerire il cuore dei passanti, sì: ma comunque c'è una bambina che ferma i passanti per chiedere loro del cibo, e già questo è un dramma. Una bambina il pomeriggio dovrebbe fare i compiti, oppure uscire per una passeggiata con familiari o amici; di certo non dovrebbe chiedere l'elemosina.

    Ma Al, invece di vivere nella concretezza, invece di sfruttare questa occasione per avviare una profonda riflessione, sceglie ancora l'astratto, il sogno. E restituisce i soldi alla proprietaria non per una ragione etica, ma solo perché spera, così facendo, di incontrare la donna della sua vita.

    Insomma, questa è la semplice storia di chi, pur di non pensare ai problemi dell'umanità, si rifugia nelle illusioni e nei costrutti ipotetici. Di chi, proprio per questa mancanza di pragmatismo, non ha mai combinato nulla della vita. Di chi gli incontri fatali li ha, e forse anche ogni giorno, ma non è in grado di riconoscerli.

    CITAZIONE
    Mi ero lasciata fuorviare dal fatto che quella considerazione avvenisse proprio dopo l'incontro con la signora anziana.

    Eh sì, quello l'ho fatto semplicemente per creare un contrasto che fosse più forte possibile. Il mio obiettivo era quello di far pensare al lettore che la bellissima ragazza sarebbe arrivata a prendere il portafogli, per poi rimanere di sasso nel vedere la povera signora bassa e grossa. :D
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    Ciao Milly, innanzitutto è un piacere risentirti dopo tanto tempo. Grazie per aver letto. :)
    Comunque, questo è un racconto che certamente rimane legato all'interpretazione personale del lettore, però...

    Quello con la signora anziana non è l'unico incontro che fa. ;)
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    Sono molto arrugginito. Praticamente non scrivevo da secoli. Ma mi è tornato il bisogno di farlo, subito dopo aver vissuto un'esperienza particolarmente forte. Vorrei condividere con voi ciò che ne è nato. Grazie per la lettura.

    Incontri fatali



    Erano anni che Al aspettava. Eppure non aveva mai smesso di crederci; neanche in quel cupo 23 gennaio, alle ore 21:03, mentre chiudeva la saracinesca della libreria presso cui lavorava. L’aria era gelida, pungente come mille aghi sulla pelle; le strade non ancora vuote, ma quasi.
    Non ancora vuote, ma quasi. Come me.
    Si incappucciò, strinse la sciarpa intorno al collo, riparò le mani nelle tasche del cappotto e si allontanò; il dorso incurvato, lo sguardo basso, che di tanto in tanto sollevava, per rivolgere una rapida occhiata ai pochi passanti che via via incontrava.
    Magari la vedrò, mi passerà davanti, potrò vedere i suoi occhi, e poi sparirà per sempre. E io non saprò mai che cosa ho perso.
    Sorrise. Si faceva tenerezza quando faceva pensieri del genere; quando anche solo per un istante, si illudeva di poter fare un incontro fatale, che gli avrebbe cambiato la vita, che gli avrebbe sconvolto l’esistenza. Aveva fatto sogni del genere per tutta una vita; nessuno di essi si era mai realizzato, eppure ancora nutriva una speranza, una fioca fiammella che il vento fa sussultare, e che però non si spegne, ma resiste, si increspa, si rialza, e brucia ancor più forte di prima.
    «Scusa!»
    Si girò. Vide una bambina mal vestita, i capelli in disordine, biondi e sporchi.
    «Mi compri qualcosa da mangiare?»
    Lui si pietrificò. Balbettò qualcosa, scosse la testa e scappò via. La bambina provò a seguirlo per un breve tratto, poi si arrese.
    Io… Era zingara. Sicuro. Le dovevo dare soldi? E se poi c’era qualcuno dietro di lei, che mi seguiva e poi mi aggrediva e mi rubava i soldi?
    Accelerò il passo. Il suo respiro si fece affannoso e deglutì furiosamente, sforzandosi di dimenticare quanto era appena accaduto. Si ripeteva che lui non poteva farci niente, che il mondo era una merda, che la colpa dei mali dell’umanità era di chi, pur avendo potere, non si faceva carico delle proprie responsabilità.
    Devo distrarmi. Pensare ad altro… Prima a cosa stavo pensando?
    All’incontro fatale. Lui che banalmente girava l’angolo e urtava la donna della sua vita. Lui che si scusava, lei che arrossiva e gli diceva di non preoccuparsi. Lui che le chiedeva di vedersi per un caffè. Lei che accettava. L’amore che nasceva.
    Sorrise di nuovo, questa volta con maggiore consapevolezza.
    Non dovrei lamentarmi. Sono solo come un cane, cazzo. Però pensa alla bambina. C’è chi sta peggio di te.
    Poi si fermò. Per terra trovò un portafogli. Si guardò intorno e decise di raccoglierlo. Lo aprì e vi trovò trecentotrenta euro e ventisette centesimi e, in un tasca, una tessera. La estrasse: era una tessera di un gestore di telefonia mobile, quelle in cui è contenuta la scheda sim. E dove, quindi, erano presenti anche numero di telefono, codice pin e codice puk della stessa.
    Che faccio?
    La tentazione di tenere i soldi era forte. In fondo, era sicuro che nessuno lo avesse visto raccogliere il portafogli; quei soldi gli avrebbero fatto comodo.
    Però cambiò subito idea. Tornò alla sua mente l’immagine della bambina. E se li avesse dati a lei?
    No, è fuori discussione. Al massimo faccio una donazione a qualche associazione, se proprio voglio fare beneficienza. Come faccio a dare dei soldi a una del genere? Come faccio a fidarmi?
    E poi c’era la terza possibilità. Telefonare a quel numero, e restituire i soldi alla proprietaria. Mentre pensava a questa ipotesi, si accorse che il portafogli era senza dubbio femminile. Cominciò a fantasticare ancora.
    Sarà una ragazza che mi ringrazierà, e accetterà di uscire con me. E scoprirò che è perfetta per me. Perché pensare che si tratti di una casualità? Questo è un segnale, lei sarà la donna della mia vita…
    Sorrise di nuovo, per la terza volta. Ci cascava sempre. Non riusciva a smettere di sognare. Però, al di là di tutto, restituire i soldi alla legittima proprietaria gli sembrava la scelta più etica, oltre che razionale. E qualcosa, sebbene non sapesse bene che cosa, gli diceva che quella era la volta buona.
    Compose il numero, e attese trepidante che qualcuno rispondesse.
    «Pronto?» disse una donna, dalla chiara voce femminile, dall’altro capo del filo.
    «Mi scusi, ha smarrito qualcosa?» domandò lui, per assicurarsi che fosse davvero lei la proprietaria.
    «Sì, il portafogli, oddio!»
    «Ce l’ho io. La aspetto per restituirglielo».
    «Oddio, grazie mille, stavo impazzendo! Dove ci vediamo?»
    «Sono su via Crisanzio, di fronte alla pizzeria con l’insegna a forma di pizza, non so se…»
    «Ho presente, arrivo subito!»

    Arrivò una signora anziana, bassa e grossa. Prese il portafogli, lo ringraziò e se ne andò.

    Erano anni che Al aspettava. E l’incontro fatale, di cui tanto aveva bisogno, capace di cambiargli la vita e sconvolgergli l’esistenza, era arrivato proprio in quel cupo 23 gennaio. Ma lui non aveva saputo riconoscerlo.
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    CITAZIONE
    I genitori di Mauro, un amico, avevano ereditato da un lontano parente, una vecchia casa

    Toglierei la virgola dopo parente.

    CITAZIONE
    per dire prendila quando te la da.

    Io direi per non dire quando te la dà (ricorda l'accento).

    CITAZIONE
    Sapevo bene che il codice della strada non permetteva e non permette tutt’ora, il trasporto di un passeggero

    Non potevi sapere all'epoca che tra vent'anni il codice stadale non avrebbe permesso il trasporto di un altro passeggero. Quindi dovresti mettere le parentesi, o togliere proprio "non permette tutt'ora". In fondo, è un'informazione che non serve. In più penso bisognerebbe togliere la virgola.
    Sapevo bene che il codice della strada non permetteva (e non permette tutt'ora) il trasporto di un passeggero...


    Complessivamente, sono riuscito a percepire l'atmosfera anni novanta. Inoltre, l'ho trovato davvero molto nostalgico. Sei riuscito a trasmettere benissimo, a mio avviso, le emozioni che prova qualcuno che si perde in ricordi così importanti.
    Questi sono i pregi; tuttavia, a mio avviso il racconto parte molto bene e in maniera delicata, ma verso la fine non avrei descritto tutti i particolari (e soprattutto non avrei utilizzato l'allegoria del fraticello). Sembra un po' che assuma una piega troppo "volgare" e ironica, e cozza un po' con l'atmosfera nostalgica e quasi romantica che si percepisce all'inizio. Non so, mi sembra che ci sia un distacco tra la prima e la seconda parte.

    A rileggerci!
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    CITAZIONE (The Aster @ 18/1/2015, 18:50) 
    Bruce... Perché l'hai cambiato???

    In realtà ne ho cambiati diecimila forse, ma alla fine sono tornato al classico e intramontabile Bruce! :D
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    Mi scuso per il ritardo, ma meglio tardi che mai... Del resto, i miei auguri non potevano mancare, dato che è tradizione che ogni anno lasci un messaggio. Anche se scompaio per secoli e secoli, è d'obbligo tornare per questa data così importante! :)
    Auguri sinceri a tutto tutto il forum, auguri a quella che è stato la mia seconda casa e auguri a Scrinottinooo! q43OFnr q43OFnr q43OFnr
    Cento di questi giorni! :) :)

    E non dimenticate... le foche del Sahara un giorno conqusteranno tutto... :vampire:
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    Questo è più o meno il caso di J. K. Rowling! È etichettata come la scrittrice di Harry Potter, e ormai chi glielo leva più questo marchio?
    Eppure lei è appassionata di gialli e ne ha già pubblicati due, di cui uno sotto pseudonimo! Hanno venduto un buon numero di copie, ma inutile dire che se pubblicasse qualcosa attinente al mondo di Harry Potter ne venderebbe molte di più!
    Purtroppo è così, ma questo riguarda solo chi fa un grande successo, ovvio che se pubblichi con un editore piccolo o medio non ci sono questi problemi...
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    Mennyyyyyy!
    Non so se ti ricordi di me ma io mi ricordo bene di te *.*
    Sono felicissimo del tuo ritorno, a dire il vero adoro tutti i ritorni di vecchi utenti su SN, mi sanno di figliol prodigo (ahahahahah!). Mi danno la sensazione che il foro sia una stupenda casa da cui ci si può assentare ma a cui si ritorna!
    Buona permanenza nel forum, sai già che ti troverai benissimo in questa gabbia di matti! :D
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    Miluuu!
    Mi devi dare il tempo di recuperare; per ora ho letto il prologo. Se devo dire la verità, non avevo mai letto niente di tuo (strano, eh?).
    Il prologo, per ora, mi è sembrato ben scritto, scorrevole, senza problemi. Non c'è dubbio che lui sia un gran bastardo e lei una grande assuefatta.
    Personaggi, per ora, ben caratterizzati e nei quali ci si immedesima (leggo puro terrore negli occhi di Starlit per un uomo che "le ha salvato la vita" (secondo me intende semplicemente dire che non l'ha ammazzata e l'ha risparmiata)). XD

    Unico appunto: forse ripeti Starlit un po' troppo spesso, io avrei usato un bel "lei" in diverse occasioni.

    A presto!
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    Shini! *_*

    Anche io sono tornato a bighellonare qui da poco. E assistere al tuo ritorno... Mi rende felice, felice, felice! Specie con un post del genere, è scritto meravigliosamente e già questo per me è un'opera d'arte, uno dei tuoi miraggi. Sì, Shini, non sai che meraviglia sei, non lo sai davvero. *_*

    Bentornata! :*
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    Caro Giuseppe, non posso che congratularmi e farti un complimento che di sicuro gradirai: sembra scritto da Lovecraft!
    Una padronanza linguistica e lessicale sbalorditive; la scelta del presente in prima persona, una soluzione alquanto ostica, soprattutto quando entrano in campo i congiuntivi, ma che tu hai sfruttato benissimo. Esempio:

    CITAZIONE
    Come se l’autore (o semplicemente la causa) del sinistro rumore l’abbia sospeso per spostarsi più su, nei vani più alti della casa, più vicino alla mia stanza.

    Qui è molto facile utilizzare l'avesse e commettere un grave errore! :D

    Quello che poco mi ha convinto, però - forse si chiarirà in un eventuale seguito -, è la trama. Se una situazione del genere dovesse capitare a me, non credo proprio che andrei a liberare l'apertura del pozzo: perché mai dovrei farlo? Per permettere all'orribile creatura che vive là sotto di venire a farmi la pelle? :woot:
    Quindi, se da un certo punto di vista il racconto è coinvolgente, entusiasmante e soprattutto scritto in maniera impeccabile, dall'altro mi sembra poco credibile.

    Un ultimo, piccolo suggerimento: io, fossi in te, eliminerei il riferimento a Internet. Non so perché, ma sembra stonare con il contesto, con quell'atmosfera di "passato" che si viene a creare.
    A rileggerci! :)
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    CITAZIONE
    "Idiota di un Robert, perché diavolo ci siamo dati appuntamento qua." pensò fra sé.

    Ci metterei un punto interrogativo. In più quel fra sé si può eliminare: hai mai visto qualcuno pensare con qualcun altro? :D C'è anche un'altra "soluzione stilistica", che sarebbe quella di evidenziare i pensieri in corsivo. Così potresti proprio evitare il pensò, e il tutto scorrerebbe di più.

    Idiota di un Robert, perché diavolo ci siamo dati appuntamento qua?

    CITAZIONE
    I figli scorrazzavano qua è la

    Questo sarà sicuramente un errore di distrazione! :)

    CITAZIONE
    "Stupido cazzone!" escalmò Robert, "ce l'hai fatta finalmente."
    "Si scusami. Non riuscivo a trovare il parco.."
    Si slegarono.

    Userei la maiuscola e il punto prima. Aggiusterei qualcosina così come segue: in più vuole la i accentata in questo caso. E i puntini di sospensione sono sempre tre, mai due.
    In più quel "si slegarono" non mi piace tanto come termine, secondo me puoi ometterlo. :)

    "Stupido cazzone!" esclamò Robert. "Ce l'hai fatta, finalmente!"

    CITAZIONE
    Sta sera

    Tutto attaccato!

    CITAZIONE
    "Sono sempre io Robert, sto bene. Solo non ho voglia di parlarne perdonami."

    Ci vorrebbe una virgola dopo "non ho voglia di parlarne".

    CITAZIONE
    l hai

    Piccolo refuso, ricorda l'apostrofo! :D

    CITAZIONE
    Così per ridere alle solite cazzate sulla linea della vita e dell'amore lette sul palmo di una mano.

    Anche qui metterei una virgola dopo il "così".

    CITAZIONE
    infondo

    Un commento finale: se c'è una cosa che ho apprezzato di questo racconto sono i dialoghi. Mi sono sembrati meravigliosi! :D
    La trama, inoltre, sembra abbastanza intrigante. Sullo stile, sulla punteggiatura in particolare, be', lì forse ci sarebbe qualcosa da migliorare, ma nel complesso devo dire che mi è piaciuto e che l'ho trovato abbastanza interessante!
  14. .
    Generalmente sì.
    Un libro di solito non ha le dimensioni di una "pagina word". In realtà anche la pagina word si può modificare; quella predefinita è un foglio A4. Però le case editrici raramente (quasi mai (leggasi mai) stampano in A4, e quindi le pagine in realtà sono di più.
    Gli editori infatti "misurano" i libri a cartelle, cioè facendo un contaggio in base al numero di battute spazi inclusi (in pratica in base al numero di volte che premi un tasto della tua tastiera). :lol:
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    Io mi chiedo... Se non era vostra intenzione fare pubblicità, perché creare un account dal nome: SelfEditrice? :lol:

    In ogni caso, benvenuti nel foro. :)
    Per chiarire ogni dubbio: non è una casa editrice, vero? Intendo dire, non fate selezione sui testi che arrivano; pubblicate qualsiasi cosa, dietro pagamento?
    E risposto a questo, credo davvero che non ci saranno più dubbi. :)
726 replies since 15/7/2010
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